Il capogruppo di “Riformisti avanti” Giorgio Arcuri invoca lavori immediati per affrontare il ritorno in B del Catanzaro al “Ceravolo”, ma spinge per un nuovo impianto.
«Dopo 17 anni la società e la squadra hanno coronato il sogno calcistico per eccellenza dei catanzaresi riportando i colori giallorossi nel campionato cadetto, ma ora il Comune non resti in panchina». Così il capogruppo di “Riformisti avanti” in consiglio comunale sprona l’amministrazione comunale a «battere il ferro finché è caldo perché – spiega senza troppi fronzoli – il capoluogo di regione merita uno stadio che sia all’altezza della Serie B e perché no anche della Serie A».
Giorgio Arcuri, in sostanza, vuole fidarsi delle ambizioni calcistiche del presidente Floriano Noto e nella promozione in B non sembra vedere un traguardo bensì un punto di partenza. «Una cavalcata da record come quella compiuta quest’anno dall’Us Catanzaro – afferma con orgoglio – autorizza a sognare in grande».
Ecco perché se da un lato plaude alla decisione della giunta regionale di finanziare l’adeguamento e la riqualificazione dello stadio “Nicola Ceravolo” e delle aree adiacenti dall’altro spinge affinché il Comune faccia partire un pressing di spessore.
«I tre milioni messi a disposizione dalla Regione – fa notare Arcuri – servono e servono subito perché le “Aquile” non possono e non devono correre il rischio di disputare lontane dal proprio pubblico le prime gare di un campionato che scatterà ad agosto. Il Comune si adoperi, dunque, affinché i lavori necessari partano prima possibile».
Il capogruppo di “Riformisti avanti”, in effetti, non sembra disdegnare neppure l’ipotesi di disputare altrove le ultime partite che il calendario di Lega pro prevede in casa. «Va bene tutto – dice – purché si faccia in fretta».
Da qui la spinta al Comune affinché serri i ranghi di una sfida che Catanzaro non può perdere e l’invito è netto: «Il sindaco segua in prima persona l’iter di stanziamento dei fondi per ottenere prima possibile anche gli altri sei milioni promessi dal governatore Roberto Occhiuto».
Sullo sfondo la necessità di un impianto adeguato al calcio che conta e perché no il sogno di uno stadio tutto nuovo «da coronare senza però disperdere la storicità del “Nicola Ceravolo” che una volta ristrutturato – Arcuri non ha dubbi – sarà ancora più funzionale alla causa di una città che ha fame di sport».
Il sogno di un nuovo stadio appena rilanciato dal presidente Noto, dunque, conquista anche il capogruppo di “Riformisti avanti” peraltro da sempre convinto che «lo stadio sia un asset fondamentale nella gestione economico-finanziaria di un club calcistico». Tutto nella consapevolezza che «per il salto di qualità auspicato da Noto serva tempo per non lasciare nulla al caso e fare scelte di cui poter andare fieri anche in futuro».
Da qui l’input targato Arcuri a «giocare su più tavoli per stringere i tempi di una ristrutturazione non più rinviabile coltivando al contempo il sogno di un nuovo stadio in grado di fare da cornice ad ambizioni calcistiche che stavolta sono davvero importanti». (rcz)