RENDE (CS) – Due giorni di proiezioni al Tau Cinema Campus

Due giorni di proiezioni all’Università della Calabria. Si parte mercoledì 3 Aprile alle h.20.30 sarà proiettato al Tau Cinema Campus il film documentario 30 Anni di cinema a Ponticelli (2022, 47’) di Isabella Mari, una produzione: Arci Movie e Parallelo 41 in collaborazione con: Arci Nazionale e Ucca.

Precederà la proiezione un incontro con la regista Isabella Mari, condotto da Bruno Roberti e Daniele Dottorini, docenti di cinema presso il Dispes dell’Unical.

Il film è stato realizzato in occasione del trentennale dell’associazione (1990-2020) tra il 2018 e il 2019 da un’idea di Antonella Di Nocera all’interno del 3° Atelier di Cinema di “FILMaP – Film a Ponticelli”, un progetto di Arci Movie sorto con il contributo di Fondazione “Con il Sud”, realizzato con la collaborazione di Parallelo 41, che ha permesso di formare oltre 20 filmmakers grazie a docenti quali Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Alessandro Rossetto e Carlotta Cristiani.

L’idea era approcciarsi all’immenso archivio audiovisivo di Arci Movie, costruito fin dal 1990, per dare vita ad un’opera che celebrasse i 30 anni dell’associazione. Fin dall’inizio, però, l’obiettivo non è stato solo quello di ripercorrere pedissequamente una storia di attivismo, ma di ricercare un discorso più ampio, per alimentare una riflessione collettiva sull’importanza che può assumere la promozione culturale in contesti nei quali non solo il disagio sociale è alto, ma anche le opportunità di socializzazione sono ridotte al minimo. Piano piano il lavoro dell’autrice è diventato sempre più simile a quello di un’archeologa che scava in profondità per far emergere bellezze inimmaginabili di un tempo passato. Con il recupero nel materiale di repertorio di momenti unici della storia di Arci Movie, è stato sorprendente trovare un filo rosso nel dialogo naturale e spontaneo di alcuni grandi maestri del cinema mondiale con semplici cittadini, giovani e adulti, che hanno partecipato alle migliaia di proiezioni realizzate in questo lungo percorso.

La storia dell’associazione Arci Movie è anche un po’ quella degli ultimi 30 anni di Ponticelli, quartiere di 50.000 abitanti della periferia est di Napoli. Una storia fatta di testimonianze, ricordi, immagini, amore per la cultura e per un territorio che, con la promozione del cinema nel segno della condivisione, ha potuto cambiare la propria prospettiva. Tanti i volti noti che hanno prima preso parte negli anni ’90 alla battaglia per salvare il cinema Pierrot – storica sala del quartiere destinata a diventare un supermarket come tanti – e che poi, nel tempo, hanno continuato a sostenere l’azione associativa di Arci Movie sul territorio, da Ken Loach a Mario Monicelli, da Francesco Rosi a Ettore Scola, da Toni Servillo a Paolo e Vittorio Taviani, da Frederick Wiseman a Mario Martone, da Enrico Ghezzi a Ferzan Ozpetek, da Michele Placido a Roberto Faenza, da Pupi Avati a Giuliano Montaldo. Tantissimi, infine, gli attivisti, gli educatori, gli operatori culturali, gli studenti, i giovani, i docenti, i soci e i semplici cittadini protagonisti di una storia di cinema che ha lasciato segni nella comunità come poche altre esperienze della storia recente di Napoli.

Lavorare ad uno sconfinato archivio di materiali raccolti nel corso di trent’anni di attività di un’associazione ha fatto emergere il cinema che cambia nelle modalità di narrazione e fruizione e che, al contempo, fa cambiare. Poter mettere mano ad un archivio tanto vasto, che ha come protagonisti il cinema e un territorio, mi ha consentito di trasformare testimonianze e racconti in un discorso sul cinema stesso, divenendo preziosa opportunità di scoperta e riscoperta. Ad influire sul lavoro è stata anche l’epoca storica, di profonda crisi, che il cinema sta ancora attraversando: non è possibile dimenticare le immagini delle sale vuote, con una fruizione del prodotto cinematografico che muta di giorno in giorno. La forza dell’archivio, dunque, può così riconsegnare – mediante parole, sguardi e gesti – un cinema che probabilmente oggi non c’è più: le testimonianze (o i discorsi) di grandi personalità si confondono con le voci di semplici spettatori in un unico nuovo racconto che dal repertorio si fa contemporaneo. Il viaggio attraverso le immagini di una sala che si riempie per puro amore per il cinema, si alterna a quello legato a momenti più intimi, a partire dai volti dei fondatori dell’associazione Arci Movie, oggi segnati dal passare degli anni e dei sacrifici, in una storia quasi familiare, in cui ogni componente è legato da una missione comune. Nel film è l’archivio a parlare, ho cercato sempre di conferire alle immagini la medesima passione, forza ed energia con le quali sono state al tempo girate, ma anche con le fragilità di una esperienza di trent’anni in un territorio difficile. Il tutto rielaborato senza mai dimenticare il fascino di uno sguardo al passato che si fa, al contempo, possibilità di riscoperta di un presente fondamentale per guardare al futuro. (Isabella Mari, regista)

Il giorno seguente giovedì 4 aprile alle h.20.30 sarà proiettato al Tau Cinema Campus il film documentario La Giunta (2022, 78’) di Alessandro Scippa. Prodotto da Parallelo 41 produzioni in collaborazione con Luce Cinecittà, Fondazione Valenzi, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

Precederà la proiezione un incontro con la produttrice Antonella Di Nocera, condotto da Bruno Roberti e Daniele Dottorini, docenti di cinema presso il Dispes dell’Unical.

Il film presentato fuori concorso al 40° Torino Film Festival, ha poi partecipato a numerosi festival in Italia e all’estero. Si tratta di un esempio di cinema del reale e di uso creativo del materiale d’archivio, che racconta come in un caleidoscopio emotivo e di grande tensione umana e civile la storia di una stagione politica esemplare per la città di Napoli, che segnò dalla metà degli anni 70 la concretizzazione di una utopia e di una nuova idea di città .

1975. Maurizio Valenzi diventa il primo sindaco comunista di Napoli, la più grande città del Sud Italia. Attraverso interviste ai protagonisti dell’epoca e materiale di archivio inedito, questa è la storia di un gruppo di donne e uomini che ha cercato di realizzare il sogno di una politica vicina alle persone.

Un sindaco carismatico e una squadra di assessori di grande spessore piantarono i semi di una nuova idea di città, in quel periodo ancora segnata dalle ferite della guerra e da una recente epidemia di colera. Tuttavia, con il terribile terremoto del 1980 e gli interessi economici della ricostruzione si modificarono profondamente gli equilibri politici e criminali, e il destino di Napoli sarà segnato da nuove forme di organizzazione della camorra che oggi, come allora, continua a condizionare la vita della città. Quella esperienza amministrativa, con la sua specificità umana, i valori civili e gli ideali che la caratterizzarono, rappresentò un momento storico unico, una vicenda che ci può anche far interrogare su come e perché il comunismo italiano, con forti legami sociali e culturali di massa, abbia potuto essere spazzato via insieme ai fantasmi del comunismo reale nel 20mo secolo. Con le interviste ai protagonisti di quel dream-team e ai figli di quelli che non ci sono più, il film è costruito come un racconto prismatico dove i frammenti di immagini, negli specchi e nelle rifrazioni dell’oggi, nostalgicamente si confrontano con il passato.

Accanto al racconto di cosa fu quell’epoca, ho voluto anche raccontare la Napoli di oggi, una città stratificata, che ho ripreso con un piccolo prisma posto davanti alla macchina da presa, che ci ha permesso di creare delle sovrapposizioni di spazi urbani, un tempo affollati da chi condivideva una speranza, oggi svuotati, esausti, inerti. Ma è proprio la memoria ad aiutarci a riempire quel vuoto. E così, nel presente di una città, forse immaginaria, tramite una visione prismatica, qualcuno ancora rivive le emozioni di un’epoca che non è più. Alessandro Scippa (Regista del film)

«La giunta è la storia di un gruppo di donne e uomini che ha cercato di realizzare il sogno di una politica vicina alle persone. […] La giunta si innalza oltre l’autoreferenzialità e si consegna alle giovani generazioni, lasciandoci comprendere quanto feconda, inclusiva e illuminata sia stata l’azione di quel gruppo di uomini e donne sognanti». (Massimiliano Virgilio / Corriere del Mezzogiorno)

Per partecipare agli incontri ad ingresso libero è necessario prenotarsi alla mail prenotazioni_cams@unical.it. (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO (RC) – Si conclude il progetto “Il Teatro fa scuola”

Teatro, memoria, storia e cinema si incontrano e si fondono per dare vita a una serie di iniziative che entusiasmano gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Luigi Palma di Corigliano Rossano. È così, grazie al progetto “Il Teatro fa scuola” – ideato da “L’Altro Teatro” di Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno – che i ragazzi, insieme ai loro docenti, sono stati i protagonisti di una serie di iniziative sul tema della Shoah, con l’obiettivo di approfondire questa tematica andando al di là delle pagine di un libro.

Un unico filo conduttore: il linguaggio teatrale che aiuta a riflettere e a non restare indifferenti dinanzi al racconto, riuscendo ad entrare nel cuore degli studenti e a combattere la rimozione e l’oblio.

Gli studenti dell’Iis “Luigi Palma” di Corigliano Rossano hanno partecipato a tre spettacoli teatrali, “Al posto sbagliato – storie di bambini vittime di mafia”, “Vuoti di Memoria” e “Il Cacciatore di nazisti”, e a un laboratorio su “Il linguaggio audiovisivo nella Shoah: Cinema e memoria” tenuto dalla responsabile del progetto “Il Teatro fa scuola” Carmela Caligiuri, docente in Linguaggi audiovisivi e operatore di educazione visiva a scuola.

«Siamo orgogliosi di aver preso parte a queste iniziative, certi dell’importanza di promuovere attività teatrali e una didattica innovativa – afferma la dirigente scolastica Cinzia D’Amico – e culturalmente stimolante per i nostri ragazzi. Con Vuoti di Memoria e Il Cacciatore di Nazisti abbiamo assistito a due spettacoli teatrali diversi tra loro, ma che hanno stimolato gli studenti alla riflessione, riconoscendo l’importanza di preservare la memoria per evitare che drammi come la Shoah tornino a ripetersi».

“Non dimenticate mai, mi fido di voi”. Uno straordinario Remo Girone ha fatto rivivere, sul palcoscenico del Cinema Teatro Metropol di Corigliano Rossano, la storia vera di Simon Wiesenthal, l’uomo che, sopravvissuto a cinque diversi campi di sterminio, riuscì a consegnare alla giustizia più di mille criminali nazisti.

Come può un uomo essere capace di tali brutalità? È ciò che si è chiesto più volte il regista e attore cosentino Max Mazzotta che ha dato vita a “Vuoti di Memoria”. Utilizzando testi di William Shakespeare, Primo Levi, Elie Wiesel, Hermann Hesse, Friedrich Nietzsche, stralci di discorsi originali di Hitler e Mussolini, cinque attrici hanno raccontato e vissuto innanzi al pubblico le condizioni disumane dei vinti e dei vincitori, siano essi maschi o femmine.

«L’obiettivo del “Teatro fa scuola” – spiega la referente del progetto, Carmela Caligiuri – è quello di avvicinare ed educare i giovani a questo mondo. L’aspetto innovativo della proposta consiste nell’abbinamento di una giornata di laboratorio alla visione dello spettacolo teatrale, volto a trasformare in un gioco di ruoli la posizione degli studenti da spettatori ad attori al fine di educare i ragazzi ad essere sia fruitori che autori dei processi artistici». (rcs)

“Se dicessimo la verità – ultimo capitolo”, l’opera-dibattito sulla legalità arriva a Crotone e Locri

Giovedì 4 e sabato 6 aprile a Crotone e a Locri farà tappa “Se dicessimo la verità – ultimo capitolo”, l’opera-dibattito sulla legalità ideata da Giulia Minoli, vicepresidente di Crisi come opportunità, e scritta insieme alla sceneggiatrice e regista Emanuela Giordano.

Dopo il percorso di formazione svolto tra cittadinanza attiva, legalità ed educazione di genere nelle classi di diverse scuole calabresi, il progetto “Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva e il cambiamento” – promosso da un management tutto al femminile, composto dall’associazione Cco – Crisi come opportunità, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud – approda sul palcoscenico.

Da oltre dieci anni, questo spettacolo indaga sui comportamenti collusi, racconta la forza di chi, invece, si oppone e denuncia, sottolinea l’urgenza di progettare insieme nuove forme di aggregazione e di impegno contro la pericolosa filosofia del disincanto. Si tratta di una forma teatrale che, unendo studio ed impegno civile, conquista le platee, creando entusiasmo e partecipazione tra gli studenti.

«Purtroppo, non possiamo più parlare solo di “infiltrazioni del crimine” – spiegano le autrici – ma di “complicità con il crimine”, di “prassi criminale” a cui ci stiamo abituando, con distratta colpevolezza. Il teatro non dà lezioni di vita e non ci offre soluzioni a buon mercato, ma offre stimoli e opportunità di conoscere e di riflettere. È proprio questo che cerchiamo di fare con convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi, a cui ci rivolgiamo con un lavoro che, parallelamente, realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un’occasione isolata, ma parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita».

La drammaturgia dello spettacolo sarà arricchita da storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata, radicate sul territorio calabrese.

Nello specifico, il 4 aprile, alle ore 10.30, al Teatro Apollo, interverranno Raffaella Conci, presidente della cooperativa Terre Joniche – Libera Terra che lavora i terreni confiscati alla ‘ndrangheta a Isola di Capo Rizzuto, Bruno Palermo, autore del libro “Al posto sbagliato. Storie di bambine vittime di mafia”, e Anna Dattoli, madre di Gabriele De Tursi, vittima di lupara bianca a soli 19 anni, moderati da Deborah Cartisano, referente del progetto.

Mentre il 6 aprile, sempre alle ore 10.30, nel Palazzo della Cultura a Locri, porteranno la loro testimonianza Francesco Rigitano, fondatore del Centro diurno per minori “Don Milani” a Gioiosa Ionica, partner del progetto Ponti, come anche Carmen Bagalà, direttrice della Caritas di Locri-Gerace, e Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, barbaramente uccisa dalla ‘ndrangheta, anche in tal caso moderati da Deborah Cartisano.

L’opera-dibattito dimostra come disimpegno e disinformazione possono essere combattuti con nuovi format che raccontano anche la realtà più cruda e attuale, coinvolgendo gli studenti che, a loro volta, contribuiscono alla crescita della consapevolezza nella società. (rkr)

CATANZARO – Con “Mary Poppins” cala il sipario della stagione del “Teatro Kids”

Con “Mary Poppins” cala il sipario della stagione del “Teatro Kids”. Va via, come era arrivata. Nella città del vento, dove è tornata preannunciata da raffiche di entusiasmo e allegria. Ha dimorato nel centro del centro storico, conquistando il pubblico con la semplicità di una melodia, la prospettiva di un sorriso aperto sulle infinite possibilità di trovare il sole anche in una pozzanghera. Basta saltarci dentro.

La più famosa bambinaia del mondo – nata dalla fantasia di Pamela Travers e divenuta un’icona grazie al genio di Walt Disney – è stata capace di richiamare l’attenzione quasi duemila persone, affascinate dalla magia di una storia che fa sempre ritornare bambini; per cinque spettacoli nella settimana trascorsa a caccia di aquiloni, con la voglia di saltellare per i tetti, scivolare nei camini e saltando in qualche disegno colorato.

Giorni impegnativi per gli attori e le attrici, i tecnici, e le maestranze del “Teatro Incanto”, diretto da Francesco Passafaro, che con il musical “Mary Poppins” hanno messo in scena un lavoro corale, con grande impegno, passione e talento, e un pizzico di follia.

“Mary Poppins” – che ha il sorriso, dolce ma determinato di una incantevole Francesca Guerra – rappresenta un’altra produzione del “Comunale”, realizzata grazie agli sforzi di una squadra che crede fortemente che il teatro può essere un regalo prezioso per la crescita dei bambini: offrendo loro la possibilità di vivere esperienze teatrali positive, si può contribuire al loro sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.

Questa favola moderna ha saputo richiamare l’attenzione del pubblico che canticchia e sorride guardando, con un sentimento misto a curiosità e simpatia, a questo personaggio che è difficile non amare e non soltanto perché arriva volando e ha una borsa che sembra vuota, ma non lo è.

Mary Poppins insegna la buona educazione e allo stesso tempo permette ai bambini di giocare. E sa capire i bambini, che è forse uno degli ostacoli più frequenti per il mondo adulto: lo sviluppo degli eventi di questa storia porterà gli adulti ad aprirsi al punto di vista dei bambini e i bambini a prendere gradualmente coscienza delle difficoltà e dei problemi che si possono incontrare nel mondo “dei grandi” e, quindi, la necessità di accettare certe regole. E sono stati tanti i genitori che hanno potuto riflettere anche su questi aspetti, ma con la leggerezza: del resto “basta un poco di zucchero”, per buttare giù l’amarezza e tornare a sorridere.

Francesco Passafaro, ci riporta a camminare al fianco di mister Banks come ritrovando un vecchio amico che ad un certo punto ci fa anche tenerezza: tutto preso dall’andamento degli affari e da una vita piena di regole, dovrà incontrare la tata più famosa del mondo per ricordare quanto sia meraviglioso far volare un aquilone in compagnia dei propri figli, Micheal e Jane che hanno il volto dei talentuosi Paolo Spagnolo e Francesca Militano.

Oggi, che siamo tutti presi dai cellulari, dai social, e da una vita in cui si corre sempre senza sapere dove si sta andando, la favola ritorna in tutta la sua forza. Ne abbiamo bisogno. Ripetere “Supercalifragilistichespiralidoso” diventa un antidoto alla tristezza degli adulti che hanno perso di vista la fiducia nel futuro, prima di tutto dei sentimenti.

In scena: Francesco Passafaro, Francesca Guerra, Michele Grillone, Stefano Perricelli, Elisa Condello, Michele Muzzi, Antonia Marino, Marco Trocino, Federica Trombetta, Rita Sia, Martina Leone, Mario Scozzafava, Marinella Bruno, Anna Palmese, Paolo Spagnolo, Francesca Militano. I ragazzi e le ragazze della scuola “TeatroLab – 2 ore fuori dal mondo”, Kalisfera service, a cura di Gregorio Fera, direzione di scena Roberto Malta, grafica Alessandro Passafaro.

E con “Mary Poppins” cala il sipario di questa stagione del “Teatro Kids”: si è trattato, infatti, dell’ultimo appuntamento con la stagione dedicata ai più piccoli. Ma nel ringraziare le famiglie e i bambini che hanno seguito gli spettacoli dall’avvio della stagione fino ad oggi, Francesco Passafaro ha anticipato gli obiettivi del Teatro Incanto per la stagione 2024/25: la magia tornerà a combinarsi con la meraviglia del teatro in scena con “Canto di Natale”, “Alice nel paese delle Meraviglie” e “La Bella e la Bestia”. Partite anche speciali promozioni per arrivare tra i primi a staccare il nuovo abbonamento.

«Il teatro rappresenta un’esperienza ricca e stimolante per i bambini, offrendo loro molteplici benefici – afferma Francesco Passafaro – Sviluppa la fantasia e la creatività, migliora la memoria e la concentrazione, arricchisce il vocabolario e le abilità linguistiche. Ma soprattutto, fa bene allo spirito e al cuore perché ci aiuta a sorridere, anche riflettendo. E questo ad ogni età». (rcz)

PALMI (RC) – Successo di pubblico per la parodia de “I promessi sposi”

Un grande successo di pubblico. Sì è conclusa il 22 marzo al Cineteatro Sciarrone “I promessi sposi” , parodia scritta da Damiano Tripodi ed interpretata dalla compagnia Teatro instabile palmese e Compagnia dei mastroni.

Due serate sold out, il fondatore della Compagnia dei mastroni Antonio Gelardi soddisfatto dell’evento annuncia a sorpresa una terza serata dopo Pasqua, per accontentare chi è rimasto fuori e non ha potuto assistere allo spettacolo, ed aggiunge: «questo vuole essere un esempio di sinergia tra due compagnie con un ritrovato accordo ed un fine solidaristico perché l’intero incasso verrà trasformato in buoni pasto da distribuire ai cittadini bisognosi palmensi».

In più sottolinea: «ho voluto sul palcoscenico del Cineteatro l’associazione Chrisma odv che da anni si occupa di solidarietà chiedendo di esporre al presidente Giovanni Palermo il progetto “CostruiAmo insieme il suo Sorriso”».

Lo stesso Palermo ringrazia ribadendo il concetto della solidarietà, chiave di svolta per molte famiglie, ed aggiunge: «questo è un esempio da seguire in questo momento così difficile della nostra economia, ciò è suggerito da chi quotidianamente lavora e dedica la loro passione alla cultura, arte e spettacolo».

Due ore circa in un Cineteatro stracolmo dove tra battiti di mani e risate la serata è scivolata via, ed alla fine ci si accorge che è bello ritrovare un pò di felicità ma nello stesso tempo aver aiutato il prossimo.

REGGIO CALABRIA – Si avvicina la finale del festival “Facce da bronzi”

Si avvicina sempre di più la finale, che si terrà a Reggio Calabria a maggio, del festival “Facce da bronzi” che continua il tour alla ricerca dei talenti della comicità italiana, dopo la prima tappa al “Faenza Cabaret” dello scorso 26 febbraio che ha visto il trionfo della comica milanese Alice Redini con l’ammissione alla finale di Reggio Calabria, il festival, diretto dall’autore di Zelig e Made In Italy Alessio Tagliento, si sposta a Samarate in provincia di Varese, dove, giovedì 28 marzo alle ore 21,30 nella location dello storico Caffè Teatro di Samarate si esibiranno dieci comici provenienti da diverse città italiane presentati dall’artista Nemo Barbieri.

Gli artisti in gara con i loro esilaranti sketch e monologhi saranno: Giulio Oldrati da Voghera, Adriana e Giuliana Vangone (in arte Twintwins) da Roma, Giada Parisi da Limbiate, Umberto Fazio da Tavernerio, Cinzia Brugnola e Rachele Gatti da Rho (Mi), Chiara Bizzotto Cherubini da Milano, Ivan Peretto (in arte Mister I) da Verbania, Beniamino Cicco da Busto Arsizio (Va), Filippo Renato Ignacchiti (in arte Pippetto) da Pisa e Simone Zibra da Andreis (Pn). Ospite speciale della serata Loris Fabiani, reduce della vittoria del programma Lol talent show e attualmente in onda su Amazon Prime a fianco di diversi volti noti della comicità nel format Lol: chi ride è fuori.

Loris è stato il vincitore della nona edizione di “Facce da Bronzi” e per l’occasione vestirà i panni dell’iconico personaggio di Lunanzio.

Il concorso artistico, promosso e ideato dall’associazione “Calabria dietro le quinte Aps” proseguirà nel mese di Aprile con altre due tappe nella città di Aversa il 7 aprile e nella città di Roma il prossimo 12 aprile. Mentre, nel mese di maggio rientrerà in Calabria per la fase conclusiva con uno spettacolo previsto l’11 maggio al teatro Grandinetti di Lamezia Terme nell’ambito della rassegna Vacantiandu e il gran galà finale del 26 maggio al Teatro Cilea di Reggio Calabria con un parterre di ospiti comici che saranno svelati nei prossimi giorni.

La manifestazione a carattere nazionale è sostenuta dall’avviso “Attività culturali 2022” Pac 2014-2020 della Regione Calabria.

Per conoscere il programma del festival è possibile consultare il sito www.calabriadietrolequinte.it e le pagine social @calabriadietrolequinte

CATANZARO – Al Teatro Comunale domani appuntamento con Mary Poppins

Domani, sabato 23 marzo alle 18 e in replica alle 20, appuntamento al Teatro Comunale con Mary Poppins, nata dalla fervida immaginazione di Pamela Travers e resa un’icona grazie al genio creativo di Walt Disney. Lo spettacolo fa parte della rassegna dedicata ai più piccoli “Teatro Kids”.

Chi non ha canticchiato le indimenticabili canzoni come “Basta un poco di zucchero” o si è divincolato tentando di pronunciare rapidamente “Supercalifragilistichespiralidoso”?

Oggi, Mary Poppins – personaggio amatissimo da tutte le generazioni – è pronta a calcare nuovamente il palcoscenico del Teatro Comunale di Catanzaro, portando gioia e spensieratezza a tutti i bambini e offrendo spunti di riflessione per una magica avventura teatrale che unisce divertimento ed emozioni per tutta la famiglia. E il pubblico premia il teatro diretto dall’attore e regista Francesco Passafaro con un sold out, allo spettacolo delle 18, che ha portato la direzione a pensare ad una replica alle 20.

Il secondo spettacolo di sabato si aggiunge a tre repliche dedicate alle scuole in programma giovedì 21 e venerdì 22.

Perché tutto questo entusiasmo per la bambinaia più amata del cinema che ha il sorriso la dolcezza di Francesca Guerra? «Il teatro per bambini non è solo un intrattenimento, ma un veicolo potente per la crescita e lo sviluppo dei più piccoli. Attraverso spettacoli appositamente progettati per il loro pubblico giovane, il teatro offre un’esperienza educativa e formativa che va ben oltre il semplice divertimento. Ecco perché è una risorsa preziosa e un’opportunità unica per arricchire le vite dei giovani – spiega Francesco Passafaro – Uno degli aspetti più belli del teatro per bambini è la capacità di catturare e nutrire l’immaginazione dei più piccoli. Attraverso scenografie colorate, costumi fantasiosi e storie coinvolgenti, i bambini sono trasportati in mondi fantastici e avventurosi. Questa esperienza stimola la loro creatività e li incoraggia a esplorare nuovi mondi e idee. Gli spettacoli teatrali per bambini spesso affrontano temi importanti come l’amicizia, il rispetto, la diversità e l’accettazione. Attraverso queste storie, i bambini imparano ad identificarsi con i personaggi, a comprendere punti di vista diversi e a sviluppare un senso di empatia verso gli altri».

«Questo aiuta a creare individui più compassionevoli e comprensivi. E anche il nostro pubblico ha riconosciuto il valore del teatro per bambini come parte integrante dell’educazione e della crescita dei giovani. E ha deciso di sostenerci con la sua presenza», conclude Passafaro.

C’è ancora qualche posto disponibile per lo spettacolo delle 20 di sabato 23 marzo. Per prenotare il tuo biglietto per questa serata indimenticabile, chiama il 0961 741241 o visita il nostro sito web www.ilcomunalecz.it. (rcz)

POLISTENA (RC) – Lunedì e martedì in scena la vita di Giovanni Falcone

Lunedì 25 marzo alle 21 (e in replica martedì 26 alle 10 per gli studenti del liceo statale “G. Rechichi”), andrà in scena all’auditorium comunale lo spettacolo “Bum ha i piedi bruciati”, spettacolo basato sulla vita di Giovanni Falcone che viene realizzato con il patrocinio della Fondazione Falcone.

Lo spettacolo è scritto, diretto e interpretato da Dario Leone con le scene e luci di Massimo Guerci. L’ingresso è gratuito.

Bum ha i piedi bruciati, è uno spettacolo emozionante, divertente, commovente, che da alcuni anni gira l’Italia e l’Europa per contribuire alla diffusione della cultura della legalità, e si è guadagnato il rarissimo patrocinio della Fondazione Falcone di Palermo, presieduta da Maria Falcone, sorella del magistrato.

Nel 2022, lo spettacolo – inserito nel calendario ufficiale della Fondazione per le celebrazioni del trentennale della strage di Capaci – è stato in cartellone per una settimana al Teatro Franco Parenti di Milano, con un travolgente successo di pubblico, che lo ha premiato con il tutto esaurito ad ogni rappresentazione. L’Università Statale di Milano lo ha scelto, inoltre, per inaugurare la rassegna “Organizziamoci contro la criminalità organizzata”, alla presenza di Nando Dalla Chiesa, ospitandolo nell’Aula Magna, davanti a oltre mille studenti,.

Falcone era una persona allegra, ironica, innamorata della vita e della libertà, ed è questo che lo spettacolo di Leone, liberamente ispirato al libro di Luigi Garlando Per questo mi chiamo Giovanni, mette più in luce, con delicatezza e profondità, raccontando gli aspetti più intimi e quotidiani della vita di Falcone, facendoci conoscere l’uomo prima del magistrato, con una chiave di lettura empatica, coinvolgente, rivolta a un pubblico di tutte le età: agli adulti, che si troveranno a scoprire particolari sconosciuti e ai più giovani che potranno conoscere i momenti che hanno portato a uno degli avvenimenti più drammatici nella storia del nostro paese.

La vicenda è narrata attraverso gli occhi di un giovane padre palermitano, un piccolo negoziante il cui vissuto personale, la nascita del figlio, il lavoro in negozio, l’impotenza e lo sconforto di fronte al dilagare della criminalità organizzata che lui vede diffondersi lenta e silenziosa, inevitabilmente si intreccia agli episodi più eclatanti della vita del magistrato. Bum è un orango di peluche, il giocattolo preferito del figlio: per suo tramite, la storia inizia e si snoda alternando leggerezza e profondità, senza rinunciare a sorridere.

Tecnica e magia si fondono in uno spettacolo intenso, emozionante, appassionato, che colpisce il pubblico diritto al cuore. La scenografia è essenziale ma di grande impatto, con elementi mobili che assumono di volta in volta valenze diverse, trasformandosi in strade, palazzi, spiagge, aule di tribunale… così come le idee e le intuizioni di Falcone si trasformarono in efficaci strumenti di lotta alla mafia. (rrc)

CASTROLIBERO (CS) – Domenica uno spettacolo teatrale per celebrare Franco Basaglia

Domenica 24 marzo, alle ore 17.30 presso Palazzo Isabella Quintieri di Castrolibero, si terrà l’atto unico “Speranzella – I matti siete voi, Franco Basaglia docet” liberamente tratto da una storia-verità di Gisella Florio per la regia di Aurelia Carbone.

L’evento ha il patrocinio gratuito del Comune di Castrolibero e organizzato da Gisella Florio, della Commissione Cultrura di Castrolibero, scrittrice e autrice della commedia, in collaborazione con Aps Agorà Ets e la compagnia teatrale amatoriale InCastrolibero.

L’evento celebra i cento anni della nascita di Franco Basaglia, psichiatra veneziano, e dare risalto alla legge 180 del 13 maggio 1978 che da lui prese il nome e ne ispirò le linee guida.

La legge Basaglia chiuse i manicomi. Erano questi luoghi di detenzione in cui isolare dal resto del
corpo sociale le persone affette da disagio psichico. Promosse in alternativa un trattamento medico che partiva dal presupposto morale e scientifico che i malati mentali sono persone dotate di una propria identità e di diritti e come tali vanno trattati.

Più in particolare, la legge Basaglia prevedeva: divieto assoluto di costruire nuovi manicomi e graduale chiusura di quelli esistenti;il trattamento sanitario doveva essere volontario. Solo in alcuni casi particolari doveva essere obbligatorio; il malato doveva restare in ospedale solo per un breve periodo di tempo e solo a causa di situazioni di emergenza, difficilmente gestibili dalla persona stessa e dalla famiglia. Prima della legge 180 era vigente la legge 36 del 1904, per la quale erano internate nei manicomi le persone “affette per qualunque causa da alienazione mentale”.

Dopo un periodo di osservazione, i pazienti potevano essere ricoverati definitivamente, perdevano i diritti civili ed erano inseriti nel casellario penale.Nei manicomi si ritrovava chi era ai margini della società: dai malati di mente ai piccoli delinquenti, alle prostitute e anche gli omosessuali. In questi luoghi erano praticati elettroshock, contenzioni e punizioni corporali.

Basaglia partendo e utilizzando la sua formazione, medica-filosofica, voleva liberare i malati mentali dalle “celle di contenzione” nelle quali erano intrappolati, senza né personalità né dignità. In questo modo, riuscì a convincere i poteri forti che delegittimare le persone con disturbi psichici non è la strada giusta da percorrere. La prima cosa da fare, secondo Basaglia, è sospendere ogni forma di giudizio e considerare l’individuo nella sua interezza, partendo dalla storia di vita, dal ruolo sociale svolto, dalle emozioni e dal malessere, per poi procedere con la diagnosi e la terapia, evitando stigmatizzazioni inutili.

Franco Basaglia restituisce dignità alla malattia mentale, non considerando il paziente come un oggetto da aggiustare, ma una persona da accogliere, ascoltare, comprendere, da aiutare, e non da recludere o da nascondere. Speranzella è un atto unico tratto da una storia vera nata dalla penna eccelsa di Gisella Florio, autrice e scrittrice.

La regia è di Aurelia Carbone. Prima dello spettacolo interverranno Antonio Tiberi, Annamaria Di Rosa, Barbara Mantuano, Rossellina Pietramala. Saranno presenti, Nicoletta Perrotti assessore alla Cultura e Pasquale Villella presidente della Commissione Cultura del Comune di Castrolibero. A seguire un rinfresco per gli ospiti presenti.

Alessandro Giordano, Erica Fuoco, Federica Filice, Giovanni Conte saranno gli attori interpreti della commedia. (rcs)

REGGIO CALABRIA – Venerdì a Palazzo San Giorgio arriva “La primavera di Persefone”

Venerdì 22 marzo, alle ore 17,30, la sala del consiglio comunale di Reggio Calabria, a Palazzo San Giorgio, ospiterà un incontro – che si avvale del patrocinio del Comune di Reggio Calabria – dal titolo “La primavera di Persefone”, che unirà la riflessione e la performance teatrale.

Si tratta di un nuovo appuntamento nell’ambito del progetto “Solo tu”, la campagna di sensibilizzazione sulla cultura e il contrasto alla violenza di genere, promossa dalla Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni e curata dall’impresa teatrale “Scena Nuda”.

Il mito greco, sintesi del tema della violenza contro la donna, ma anche della speranza, che genera nuovi frutti proprio come la primavera (e, non a caso, l’evento si svolgerà proprio il 22 marzo, con l’arrivo della nuova stagione), sarà dunque il filo conduttore di questa tappa del progetto “Solo tu”.

Ad aprire l’incontro sarà un dibattito sul tema, appunto, della violenza di genere: dopo i saluti del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, dell’assessora comunale al Welfare e politiche della famiglia, Minoranze linguistiche e identità territoriale, Lucia Anita Nucera, dell’assessora comunale all’Istruzione, Università e Pari opportunità, Anna Briante, e del presidente della Piccola Opera Papa Giovanni, Pietro Siclari, seguiranno gli interventi di Lucia Lipari, avvocata della Piccola Opera Papa Giovanni, Francesca Mallamaci, coordinatrice del Centro Antiviolenza e della Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni, Flavia Modica, sostituta procuratrice presso la Procura di Reggio Calabria, Maria Carmela Iannini, commissario straordinario dell’Aterp, e Marisa Cagliostro, presidente dell’associazione Ulysses.

Il dibattito, moderato dalla giornalista Paola Abenavoli, si intreccerà con il reading “Persefone”, una produzione di “Scena Nuda”, che vedrà protagonista Teresa Timpano: attraverso l’interpretazione dell’attrice e direttrice artistica della Compagnia reggina si attraverserà il mito di Persefone, la violenza che subisce e il suo ritorno sulla terra, che, in onore di questo evento, rifiorisce ogni anno in primavera, come metafora di rinascita.

Nuovo appuntamento, dunque, per il progetto “Solo tu”, iniziato lo scorso agosto, con un prologo teatrale a Gambarie, e proseguito con una serie di iniziative, che si concluderanno il prossimo 15 aprile. (rrc)