Minasi (Lega): Ponte, incomprensibili due sindaci contro sviluppo del territorio

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha evidenziato «mentre si procede a passo spedito verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, con l’avvio dei cantieri previsto per la primavera del 2025, lavorando quindi per costruire il futuro, c’è ancora chi guarda al passato».

«Leggo –  ha detto – dell’ultima trovata di un gruppo di esponenti del fronte del “No al Ponte” che, guidati dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e dalla sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, a Bruxelles hanno espresso forti critiche all’opera, arrivando persino a chiedere l’intervento dell’Unione Europea perché non conceda deroghe ambientali e ne blocchi così la realizzazione».

«Stento a credere a questa iniziativa: invece di difendere gli interessi del Sud, gli esponenti politici nostri conterranei si sono rivolti addirittura all’Europa per fermare un’Infrastruttura essenziale per lo sviluppo del nostro e loro territorio, arrivando al paradosso di chiedere all’Ue lo stop a un’opera che l’Ue stessa vuole – ha evidenziato – inserita proprio dall’Ue nella rete di trasporti Ten-T, come snodo essenziale e imprescindibile del corridoio Scandinavo-Mediterraneo».

«Forse Falcomatà, Caminiti e la sinistra – ha proseguito – pensano che la mobilità in Calabria e Sicilia debba continuare a basarsi su soluzioni temporanee e inefficaci. Davvero è difficile comprendere le ragioni di due sindaci che vorrebbero fermare un investimento che porterà sviluppo, occupazione e collegamenti moderni proprio sui loro territori».

«I cittadini hanno bisogno di risposte concrete, non di ostacoli – ha concluso –. Il Ponte sarà realtà, e il nostro impegno per realizzarlo continuerà con determinazione».  (rp)

Occhiuto (FI): Attività Osservatorio su Nuove Povertà offre spunti di riflessione

Per il senatore di FI, Mario Occhiuto, «l’attività dell’Osservatorio sulle Nuove Povertà, guidato dal presidente Antonio Belmonte, offre spunti di riflessione importanti per indirizzare le azioni da mettere in campo a Cosenza, e non solo, al fine di contrastare le vecchie e nuove criticità che vive il nostro territorio».

«L’aumento dei mutui e del costo della vita – ha proseguito – ha messo in gravissime difficoltà famiglie e cittadini, portando anche chi lavora a vivere situazioni drammatiche. Come maggioranza di governo, lavoriamo fin dall’inizio della legislatura per sostenere i redditi più bassi e incrementare l’occupazione. Ma sappiamo che va fatto sempre di più. Continueremo ad operare affinché nessun cittadino si senta lasciato solo dallo Stato».

«E in quest’ottica – ha concluso – è indispensabile il contributo di tutte le realtà coinvolte, come appunto quella dell’Osservatorio di Belmonte a cui rivolgiamo il nostro plauso e ringraziamento». (rp)

Loizzo (Lega): Strutturare un piano per rilanciare progetto Dsa

È emersa la «necessità di strutturare un piano per rilanciare il progetto DSA, previsto dal DGR n°251 del 29 Maggio 2023, che venga finanziato con i fondi del PNRR disponibili fino al 2028». È quanto ha detto la deputata della Lega, Simona Loizzo, sottolineando come «l’iniziativa è ritenuta cruciale per rafforzare il sistema sanitario regionale, con particolare attenzione al settore della logopedia, dove le necessità sono sempre più urgenti».

Loizzo, poi, ha espresso soddisfazione per la proroga delle graduatorie dei concorsi in scadenza negli anni 2024 e 2025.

Per la parlamentare si tratta, infatti, «di un passo in avanti significativo per contrastare le gravi carenze di organico nel sistema sanitario calabrese e garantire la continuità dei servizi essenziali. Tuttavia, gli operatori del settore sottolineano la necessità di ulteriori interventi per consolidare e potenziare le risorse a disposizione».

«Un aspetto rilevante – ha proseguito — riguarda proprio la graduatoria per logopedisti, che risulta completamente esaurita. Senza nuovi inserimenti, le strutture rischiano di non poter garantire un servizio adeguato ai cittadini, compromettendo la qualità dell’assistenza. Per questo motivo, si sollecita la formulazione di nuove graduatorie, un passaggio essenziale per assicurare la presenza di personale qualificato e sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dal Pnrr».
«Gli addetti ai lavori – ha concluso – chiedono ora un impegno concreto da parte delle istituzioni affinché si passi rapidamente dalle intenzioni ai fatti. Il rafforzamento della sanità calabrese e il pieno utilizzo dei fondi disponibili sono obiettivi non più rimandabili, nell’ottica di garantire un sistema sanitario efficiente e rispondente alle reali esigenze del territorio». (rp)

 

Baldino (M5S): Soveria Mannelli presidio strategico per l’hinterland

L’ospedale di Soveria Mannelli è «un’altra struttura che ha pagato il piano di rientro ed è stata svuotata senza che ai tagli fossero accompagnate le innovazioni promesse». È quanto ha detto la deputata del M5S, Vittoria Baldino, a margine del sopralluogo alla struttura, svolto nell’ambito di un monitoraggio sulla sanità nei presìdi montani.

«Come in tutti i presìdi montani – ha spiegato – la cronica carenza di personale sanitario mette a rischio la piena operatività del servizio sanitario: mancano Oss, infermieri, medici, chirurghi e anestesisti. I concorsi indetti non hanno avuto risposta e senza risorse umane non si può garantire il diritto alla salute. Una condizione questa che fa il paio con stipendi non attrattivi. Di fatto alcune specializzazioni sono poco ambite perché poco remunerate».

«Se non si interviene sulle retribuzioni e sulle condizioni di lavoro – ha proseguito – i medici continueranno a evitare gli ospedali di montagna e l’emergenza urgenza – ha detto – che tra le criticità rilevate segnala il laboratorio di analisi che non risponde alle esigenze del territorio».

«In sostanza – ha continuato la parlamentare – siamo lontani dal garantire i livelli essenziali di assistenza che oggi fanno affidamento ai medici a gettone o alle prestazioni aggiuntive o all’impiego degli specializzandi. Ma senza un vero piano di reclutamento si rischia di continuare a tamponare le emergenze senza risolvere il problema alla radice».

«La Calabria – ha detto  –  non può più essere considerata una regione “figliastra”, i calabresi hanno diritto di vedersi garantita la salute con investimenti reali e duraturi. Mentre si parla di costruire nuovi ospedali quelli esistenti sono lasciati senza personale e senza risorse.

«La buona volontà dei pochi medici non basta – ha concluso – servono risposte immediate specie per i territori montani che sono presìdi strategici e di importanza vitale per intere porzioni di territori».

Minasi (Lega): Calabria da sempre terra di accoglienza

«Il redivivo leader Pd Romano Prodi, con le sue ultime battute sulla Calabria, dimostra ancora una volta l’ipocrisia sua e della sinistra. Chieda subito scusa alla Calabria e ai calabresi». È quanto ha detto la senatrice della Lega, Tilde Minasi, commentando  le ultime dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio piddino: “Perché l’Albania? Il campo profughi non si poteva fare in Calabria, che tra l’altro dà lavoro a tante persone, che ne hanno bisogno?”, aveva dichiarato Prodi durante un programma televisivo nazionale.

«Ebbene, queste parole – ha proseguito Minasi – denotano chiaramente quale sia davvero il concetto di accoglienza e cosa siano i migranti per Romano Prodi e i suoi compagni della sinistra. Nel dire che il campo profughi fatto in Calabria sarebbe stata anche una buona opportunità per dare lavoro sul territorio, Prodi conferma quello che le numerose inchieste della magistratura hanno dimostrato fino ad ora, ovvero il fatto che proprio quella sinistra vede nell’immigrazione irregolare una fonte di reddito e la sfrutta per lucrare, esattamente com’è successo con le tante cooperative che sulle spalle proprio di questi poveri sfortunati si sono arricchite senza alcuno scrupolo e vergogna».

«La Calabria – ha sottolineato Minasi – è terra di accoglienza e lo dimostra con i fatti da lunghissimi anni. Noi, però, vogliamo accogliere migranti, non clandestini senza controllo, per poter davvero dare un futuro migliore a chi ha bisogno e non per arricchirci, appunto, come sono invece abituati a fare loro».

«L’ironia, o il sarcasmo dovrei dire, che il professore ha usato – ha aggiunto – pensando forse di essere persona di spirito, ha solo offeso la Calabria. Con il suo tono ha voluto semplicemente significare che la nostra regione è talmente arretrata che potrebbe perfino trarre vantaggio dall’ospitare il campo profughi».

«Peraltro, con la sua osservazione – ha continuato –, Prodi dimostra anche di disconoscere le motivazioni alla base dell’accordo del governo con l’Albania, ovvero evitare che i migranti irregolari possano approdare sul territorio europeo – di cui la Calabria fa parte – scoraggiando così quei disperati e, soprattutto, i trafficanti della morte a intraprendere viaggi così rischiosi».

«Il professore Prodi, dunque, si scusi con noi – ha concluso –. Con quella terra che, in campagna elettorale, e solo per quello, aveva definito “figlia prediletta”. Salvo dimenticarsene immediatamente dopo le elezioni e ricordarsene ora, come ultima degli ultimi». (rp)

Minasi (Lega): Da Governo investimenti di portata storica per AV

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha evidenziato come «mentre il Partito Democratico continua con la sua sterile retorica delle accuse, il nostro Governo lavora concretamente per dotare la Calabria di infrastrutture moderne e strategiche».

«Siamo di fronte – ha proseguito – a un investimento storico che porterà benefici reali al territorio, con una visione a lungo termine per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’intero Paese».

In particolare, la senatrice della Lega sottolinea come RFI abbia previsto investimenti per ben 36,7 miliardi di euro per il miglioramento e lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, di cui 16 miliardi già finanziati. 

«Tra le opere principali – voglio ricordarlo – figurano l’AV Salerno-Reggio, con interventi che comprendono il Lotto 1A Battipaglia-Romagnano, per un costo di 2,91 miliardi di euro (interamente finanziato, attivazione prevista per il 2026); il Lotto 1B+1C Romagnano-Praja, per un costo di 8,07 miliardi di euro (di cui 7,027 miliardi finanziati); il raddoppio della galleria Santomarco, per un costo di 2,13 miliardi di euro (interamente finanziato)».

«E ancora – ha aggiunto – la riqualificazione della linea Jonica lungo la tratta Sibari-Melito Porto Salvo e la trasversale Lamezia Terme-Catanzaro Lido, per un costo complessivo di 1,41 miliardi di euro, con 942 milioni già finanziati. Come si può, dunque, affermare, che i soldi non ci sono? E, soprattutto, con quale faccia si può dire, di fronte a queste numerosissime e corpose opere, che la Calabria è destinata all’isolamento?».

Minasi ha ricordato, poi, gli interventi previsti anche nel settore stradale: «Anas ha programmato investimenti per 15,87 miliardi di euro, di cui 1,255 miliardi destinati alla manutenzione programmata 2021-2024 e 14,34 miliardi per nuove opere, come il Megalotto 3 della SS 106 Jonica (Sibari-Roseto Capo Spulico). I numeri parlano chiaro: siamo davanti a un piano strategico senza precedenti, che creerà migliaia di posti di lavoro e garantirà benefici concreti per l’intera regione».

«Con oltre 221 milioni di euro destinati ai porti calabresi – ha proseguito – il nostro Governo sta dando risposte concrete anche al miglioramento delle infrastrutture marittime, fondamentali per la competitività della Calabria».

Tra gli interventi principali: il Porto di Gioia Tauro, con l’elettrificazione delle banchine Ro-Ro e della banchina di Levante; lavori per l’accessibilità al Porto di Gioia Tauro, con 7 interventi finanziati per un totale di 111,7 milioni di euro; lavori nei porti di Gioia Tauro e Villa San Giovanni, finanziati con 89,15 milioni di euro.

«Gli stessi sindacati, come messo già in evidenza dal Ministro Salvini – ha continuato – hanno riconosciuto l’importanza degli interventi messi in campo finora, senza considerare che, oltre agli investimenti per le infrastrutture ferroviarie, il Governo ha rilanciato il progetto del Ponte sullo Stretto, destinato a diventare uno snodo cruciale per l’intero Mediterraneo. Parliamo – sottolinea – di migliaia di posti di lavoro stabili, di crescita economica reale e di un cambio di passo storico per la mobilità e la competitività del Mezzogiorno».

In merito alle accuse del PD, la Senatrice non usa mezzi termini e ha detto: «le dichiarazioni dei Dem dimostrano ancora una volta una mancanza di conoscenza dei dati e delle azioni in corso. Invito chi ci critica a informarsi sugli investimenti già stanziati e sulla portata di queste opere, che superano ogni promessa e ogni intervento mai fatti dai governi di sinistra».

«Non possiamo più consentire – ha chiosato – che le solite retoriche ideologiche ostacolino questa nuova stagione di sviluppo. L’opposizione si trincera dietro un sistematico “no” a tutto, mentre noi lavoriamo con coraggio per dire “sì”, sì alle infrastrutture, sì alla crescita, sì a un futuro migliore per la Calabria e il Mezzogiorno».

«Andremo avanti – ha concluso Minasi – con determinazione, perché il Sud e la Calabria meritano un rilancio concreto e duraturo». (rp)

Irto (PD): Privatizzazione di Ferrovie conferma fallimento del Governo

Per il senatore del Partito Democratico, Nicola Irto, «l’annunciata privatizzazione di Ferrovie dello Stato conferma il fallimento politico del ministro Salvini, della presidente Meloni e dell’intero governo delle destre».

«Ora è chiarissimo – ha continuato il parlamentare del Pd – il disegno perverso di questo governo: determinare disagi enormi a viaggiatori e trasportatori per giustificare la consegna ai privati del sistema ferroviario nazionale, voltando le spalle ai lavoratori e così rimediando all’incapacità politica di Salvini, senza precedenti nella storia repubblicana».

«Dopo le panzane del ministro dei Trasporti sui continui ritardi dei treni, dal chiodo, al lucchetto, dalla catena di bicicletta al teorema del complotto, la verità – ha osservato Irto – è emersa tutta: Meloni e i suoi privatizzano i servizi essenziali perché non sanno né vogliono affrontare i problemi, svendono le aziende pubbliche per inadeguatezza e malafede assolute. Avevamo già visto le giravolte del governo a proposito del futuro di Poste e ne avevamo denunciato le bugie sulla sanità pubblica, volutamente affossata per favorire i privati e garantire la tutela della salute ai soli ricchi».

«Continueremo – ha concluso l’esponente dem – a lottare in Parlamento e nelle piazze per smascherare questo governo di mentitori seriali e, soprattutto, per difendere il patrimonio pubblico dell’Italia e i diritti dei cittadini». (rp)

Rapani (Fdi) chiede sospensione provvedimento per Centrale del Mercure

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha chiesto la sospensione dell’efficacia del provvedimento approvato dal Consiglio regionale della Calabria, che impone la riduzione della potenza della centrale a biomasse del Mercure.

«È necessario attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale prima di adottare misure che potrebbero compromettere gravemente l’economia locale e mettere a rischio centinaia di posti di lavoro», ha dichiarato il senatore. La centrale del Mercure rappresenta una risorsa fondamentale per il territorio. Tra occupati diretti e indotto, sono circa 1500 le unità lavorative coinvolte nel processo produttivo. La sua operatività è garantita da un protocollo d’intesa sottoscritto da azienda, comuni, regioni Calabria e Basilicata, e organizzazioni sindacali, volto a incentivare la partecipazione delle PMI e dei consorzi locali.

«Bene ha fatto il Governo Meloni – ha sottolineato – a impugnare la norma contenuta nella legge Omnibus, ritenendola in contrasto con la normativa statale ed europea. Il provvedimento, osserva Rapani, viola i principi fondamentali di diritto, introducendo una retroattività impropria che regolamenta una struttura già realizzata e autorizzata, sottoponendo di fatto a rischi l’erario in chiave di risarcimento.  Rapani ha sottolineato l’inadeguatezza di una misura che non disciplina il presente o il futuro, ma pretende di ridimensionare retroattivamente un impianto già pienamente operativo.

«È impensabile adottare un approccio che mette a rischio un modello di sviluppo sostenibile e consolidato, soprattutto in una regione già afflitta da alti tassi di disoccupazione», ha aggiunto.

Secondo il senatore, il provvedimento comporterebbe inevitabilmente un risarcimento milionario da parte della Regione nei confronti della società che gestisce l’impianto (Sorgenia), con conseguenze devastanti per le finanze pubbliche.

«Non possiamo permetterci – ha sottolineato – di sacrificare un’infrastruttura che contribuisce in maniera significativa alla transizione energetica e allo sviluppo delle imprese locali», ha ribadito Rapani. L’impianto, che utilizza biomasse per la produzione di energia pulita, si inserisce in una strategia nazionale per fare del Sud Italia un hub energetico di importanza strategica.

Penalizzarlo, secondo Rapani, significherebbe non solo tradire questa visione, ma anche compromettere la creazione di nuovi posti di lavoro e il supporto alle PMI del territorio proprio mentre il Governo Meloni continua a varare misure a favore delle imprese del Sud.

Il senatore ha, quindi, chiesto al Consiglio regionale di fermarsi e riflettere: «Una decisione di tale portata non può essere presa senza un approfondimento serio e senza attendere il parere della Corte Costituzionale. Serve responsabilità per evitare di mettere in ginocchio l’economia di un’intera area». «Qualora la Corte dovesse dare torto alla Regione Calabria, la Sorgenia potrebbe avviare un giudizio per risarcimento danni, un’ipotesi più che plausibile», avverte il senatore. Rispondendo alle ipotesi di divisioni interne al centrodestra sulla gestione del caso, Rapani smentisce qualsiasi spaccatura. «Di fronte a un provvedimento legislativo non ci può essere nessun tipo di divisione. Il centrodestra ha dimostrato compattezza in Consiglio regionale approvando la misura a maggioranza senza problemi», afferma. Tuttavia, il senatore riconosce che le criticità emerse successivamente richiedono un’attenta riflessione da parte delle istituzioni. «Oggi, di fronte ai problemi evidenziati, è normale regolarsi di conseguenza e prenderne atto», conclude Rapani, auspicando una gestione responsabile e condivisa della vicenda. La richiesta al Presidente della Regione Calabria è chiara: prevenire il rischio di un contenzioso oneroso, che potrebbe avere pesanti conseguenze economiche per il bilancio regionale. (rp)

Orrico (M5S): Presentati emendamenti per preservare patrimonio minoranze linguistiche

La deputata del M5S, Anna Laura Orrico, ha reso noto di aver presentato due emendamenti al Decreto Cultura «per sostenere, salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale, materiale e immateriale, delle minoranze linguistiche arbereshe, occitane e grecaniche, soprattutto a vantaggio dei più giovani».

«Il primo – ha spiegato Orrico – prevede un incremento di 5 milioni di euro del fondo previsto dalla legge 482/99, che il governo Meloni ha già decurtato del 5 per cento, al fine di finanziare i progetti delle amministrazioni statali territoriali volti a consentire l’uso orale e scritto della lingua».

«Il secondo, invece – ha aggiunto – mira ad istituire un fondo sperimentale da destinare alle riviste che promuovono l’eredità culturale delle nostre minoranze linguistiche. Purtroppo, infatti, a causa del sanguinoso fenomeno dello spopolamento delle aree interne del sud, e della Calabria in particolare, che sta determinando uno sfaldamento sociale di comunità ricche di storia e tradizioni, esiste il concreto pericolo che questo patrimonio sbiadisca. Molti giovani provenienti da questi centri, che per ragioni di studio, lavoro e opportunità lasciano la propria terra, stanno letteralmente dimenticando la ricchezza della propria lingua gelosamente preservata per secoli dai loro avi».

«Ecco perché – ha proseguito l’esponente pentastellata –, insieme ai colleghi del M5S facenti parte della Commissione Cultura della Camera, abbiamo pensato di supportare determinati strumenti utili alle nuove generazioni, in modo da continuare a preservare un giacimento culturale immenso della Calabria».

«Ci auguriamo, pertanto – ha concluso Anna Laura Orrico – che questo lavoro, e queste intenzioni, che non dovrebbero conoscere barriere politiche, vengano accolte benevolmente dalla maggioranza di governo. La problematica, purtroppo, è oggettiva, rimane da capire come risolverla. Noi siamo convinti serva una leva culturale per affrontarla». (rp)

Loizzo (Lega): I fondi per alta velocità sono certi

«I soldi per l’alta velocità Salerno Reggio Calabria ci sono e sono disponibili». È quanto ha detto la deputata della Lega, Simona Loizzo, rassicurando il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, in merito ai fondi per l’alta velocità.

«Caruso sa – ha detto Loizzo – che realizzare il Ponte sullo Stretto, che sarebbe la più importante infrastruttura europea, senza l’alta velocità non avrebbe senso. Il ministro Salvini ha mantenuto gli oltre 9 miliardi di euro impegnati sulla tratta  che era l’unica cosa che poteva fare non avendo competenze dirette sulla modulazione dei fondi. Raccolgo l’appello di Caruso come uno stimolo propositivo per sollecitare RFI ad attivare le procedure di gara per la realizzazione dell’operaı».

«Così come ricordo – ha aggiunto – che il governo ha impegnato risorse enormi per la elettrificazione della linea jonica e per i collegamenti interni connessi all’alta velocità. Ovviamente sono sempre disponibile al dialogo produttivo e qualitativo per qualsiasi cosa favorisca lo sviluppo della nostra regione. Ricordo, però, che la realizzazione del Ponte porta con sé una serie di interventi a catena che incrementeranno i trasporti in Calabria».

«Non dico eresie – ha concluso – se affermo che dopo Giacomo Mancini, il più grande tra i nostri politici,la Calabria non ha conosciuto investimenti complessivi e sostanziali che oggi sono realtà e che certamente vanno realizzati a breve termine». (rp)