Baldino (M5S): Scontro Salvini-Occhiuto su balneari dimostra già il disastro dell’autonomia

La deputata del M5s, Vittoria Baldino, ha evidenziato come «lo scontro tra il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e il vicepresidente del Consiglio dei Ministri Salvini sulla direttiva Bolkenstein è un’anteprima del caos che ci aspetta con l’autonomia differenziata».

«Da un lato, Salvini, fanatico promotore della riforma – ha detto – tenta disperatamente di promuovere una gestione unitaria delle concessioni balneari. Dall’altro, Occhiuto, cheerleader della riforma per puro interesse di partito, si nasconde dietro il paravento dell’autonomia, dichiarando apertamente che ignorerà i bandi per le spiagge e rifiutandosi di cedere quote di litorale alle regioni che ne sono prive».

«Questa contraddizione grottesca – ha proseguito – all’interno della stessa coalizione di governo è una chiara dimostrazione delle falle di un sistema che, invece di promuovere l’efficienza e l’equità, rischia di distruggere il nostro Paese. Se Salvini, autoproclamato paladino dell’autonomia, è costretto a supplicare i governatori di non agire autonomamente, è evidente che la riforma proposta da Calderoli è una farsa. Non solo è tutt’altro che solida e ben pensata, ma è un autentico disastro».

«Stanno trasformando il Paese in una nave alla deriva – ha concluso – priva di timone, che si dirige verso una tempesta. Senza una direzione chiara e una guida stabile, stiamo per affondare in un mare di disuguaglianze e inefficienze. La vicenda delle concessioni balneari, con migliaia di operatori economici lasciati nell’incertezza totale alle porte della stagione estiva, dimostra chiaramente che la situazione è completamente fuori controllo». (rp)

Balneari, Cannizzaro (FI): Con delibera Occhiuto proroghe reali

Il deputato di Fi, Francesco Cannizzaro, ha evidenziato come «la delibera sui balneari voluta dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto – e convintamente votata in Giunta anche dalla Lega –, è una misura estremamente concreta, dalla parte della Calabria e delle imprese», e che non si tratta di una «iniziativa elettorale o un atto simbolico».

«Dopo mesi di incertezze, nella nostra Regione – ha spiegato – le proroghe delle concessioni saranno realtà. Ciò vorrà dire certezze per gli imprenditori che hanno investito per anni nelle proprie attività, salvaguardia dei posti di lavoro, una migliore ricettività per i turisti che arriveranno nelle prossime settimane».

«Gli amici della Lega, dopo aver accolto con dichiarazioni e messaggi di giubilo l’approvazione della delibera – ha proseguito – adesso provano a sminuirle la portata. Capiamo le esigenze dettate dalla campagna elettorale e dalle direttive che arrivano dai vertici nazionali, ma sarebbe gradito anche un pizzico di onestà intellettuale».

«Il presidente Occhiuto poteva stare con le mani in mano  – ha concluso – in attesa di interventi normativi calati dall’alto, ha invece deciso di agire a ridosso della stagione estiva e per il bene esclusivo della Calabria». (rp)

Minasi (Lega): Sciocche insinuazioni che Salvini abbia evitato Reggio per non parlare del Ponte

La senatrice della Lega, Tilde Minasi,  ha risposto alle insinuazioni giornalistiche circa la mancata presenza di Salvini nella città di Reggio Calabria, in occasione del suo tour elettorale per le europee.

Per la parlamentare «chi scrive è evidentemente molto male informato, dal momento che, proprio sullo Stretto, il Ministro Salvini ci andrà, eccome, e precisamente a Messina per una cena elettorale e un evento incentrati esattamente sul Ponte. Dunque, salvo a voler dire che Messina non fa parte dell’area dello Stretto e non ha a che fare con la grande opera di collegamento tra le due sponde che il Ministro e la Lega considerano strategica, chi scrive ha preso un grossissimo abbaglio. E dispiace che si tratti di un giornalista, che dovrebbe fare informazione, anziché campagna elettorale per il Pd».

«Il Ponte si farà e continua ad essere una priorità per Matteo Salvini e il nostro partito – ha proseguito la Senatrice –. Insinuare che il Ministro abbia saltato la nostra città perchè il ponte potrebbe “trasformarsi in un boomerang” è sciocco, oltre che non corrispondente al vero, come dimostra la tappa, cui accennavo prima, a Messina. Semplicemente, in questa tornata elettorale Reggio non esprime un candidato diretto del territorio, ed essendo tantissimi gli impegni del Ministro, ha giustamente dovuto dare precedenza alle città di Catanzaro e Cosenza».

«Quanto alle dichiarazioni rilasciate da Elly Schlein dopo aver attraversato lo Stretto con il traghetto – ovvero “avendo messo appena venti minuti con la nave” questa sarebbe “la dimostrazione del fatto che il Ponte non serve” – quelle dichiarazioni – ha continuato Minasi – sono piuttosto la dimostrazione che la Segretaria del Partito Democratico farebbe bene a parlare delle cose che conosce. Probabilmente è la prima volta che si reca in Sicilia partendo da Villa San Giovanni a bordo di una nave e non sa, dunque, cosa significhi dipendere dagli orari dei traghetti, dalle code agli imbarchi nei periodi soprattutto di punta, non conosce la vita dei pendolari dello Stretto, dunque può permettersi di fare considerazioni semplicistiche a scopo unicamente propagandistico».

«E chiudo dicendo che la presenza del Ministro Salvini oggi – ha detto ancora – sui cantieri della SS106 jonica dimostrano quale e quanta sia la sua e nostra attenzione proprio verso le altre Infrastrutture sul territorio, che servono a collegare la Calabria e la Sicilia al resto d’Italia e quindi anche il Ponte alle arterie di comunicazione che lo renderanno un grandioso strumento di sviluppo del territorio».

«Matteo Salvini, peraltro – ha concluso la Senatrice – tornerà a breve in Calabria, smentendo ulteriormente ogni superficiale illazione». (rp)

Bolkestein, Cannizzaro (FI): La Calabria ancora una volta apripista

Il deputato di FI, Francesco Cannizzaro, ha evidenziato come «la Giunta regionale calabrese, guidata dal Presidente Roberto Occhiuto, ha varato una delibera con cui sancisce che in Calabria non si applicherà la direttiva Bolkestein, per l’insussistenza di scarsità della risorsa. Ed è la prima Regione in Italia a prendere una decisione del genere».

«Se c’è un patrimonio  – ha evidenziato – di cui è ricca e può andare veramente fiera la Calabria, è sicuramente la costa. Ma nella nostra Regione solo il 13% delle spiagge è attrezzato e pronto ad ospitare turisti, mentre l’87% è al momento libero. Motivo per cui, con la ferma e coraggiosa resistenza della Regione Calabria, la direttiva europea denominata Bolkestein può non essere applicata». 

«Secondo la Bolkestein, infatti – ha concluso – laddove il numero delle concessioni è limitato (per scarsità delle risorse naturali) serve una gara, per una durata limitata, senza rinnovo automatico e senza preferenze per il precedente concessionario. Una misura che va nettamente contro i balneari, contrastando con lo sviluppo delle nostre coste e soprattutto perché in Calabria non c’è affatto scarsità della risorsa spiaggia, tutt’altro». (rp)

Irto (PD): Mons. Savino ha ragione, serve unità contro ‘ndrangheta

Per il senatore del Pd, Nicola Irto, «ha ragione mons. Francesco Savino, vicepresidente della Cei: contro la ’ndrangheta non ci si può dividere. Sarebbe un grave errore, se la politica e i vari attori sociali si muovessero isolati, cercando visibilità piuttosto che coinvolgere, come chiedeva Paolo Borsellino, tutte le coscienze, soprattutto i giovani».

«In linea con la visione di Papa Francesco, monsignor Savino e tutta la Chiesa calabrese – ha proseguito il parlamentare dem – ci spronano da tempo a superare, sui temi della libertà e dell’eguaglianza, divergenze e limiti, a guardare insieme alle priorità del Sud. La lotta alla ’ndrangheta è una priorità assoluta per la Calabria, che richiede investimenti politici, culturali e sociali, oltre alla meritoria azione repressiva dello Stato».

«Dobbiamo testimoniare e insegnare alle nuove generazioni – ha sottolineato Irto – che la ’ndrangheta crea enormi diseguaglianze e gravissime ingiustizie sociali, che la criminalità organizzata inquina l’economia e determina il progressivo peggioramento della qualità dei servizi pubblici, a partire dalla sanità. Dobbiamo anche respingere e combattere la cultura ’ndranghetista, altro grosso problema, che si sostanzia nell’aggiramento sistematico delle regole, nell’utilizzo di rapporti personali per finalità private, nella prevaricazione a ogni livello, a cominciare dai luoghi dell’infanzia».

«Bisogna creare alleanze culturali e sociali per sostenere e diffondere una pedagogia antimafia che, sulla scia dell’insegnamento di don Lorenzo Milani, trasmetta, soprattutto ai più giovani, il valore insuperabile della democrazia e dell’impegno pubblico volto a garantire parità di condizioni ai più poveri e deboli. Come Partito democratico calabrese, continuiamo a lavorare – ha concluso Irto – proprio in questa direzione». (rp)

Baldino (M5S): Occhiuto e il centrodestra calabrese sono senza vergogna

La deputata del M5S, Vittoria Baldino, ha evidenziato come «il presidente Roberto Occhiuto e il centrodestra calabrese sono davvero senza vergogna!».

«Con la faccia di bronzo, vengono a fare campagna elettorale su un territorio – ha spiegato – quello della fascia ionica cosentina, che hanno a lungo saccheggiato e depredato, sopprimendo tribunali, risorse per strade e ferrovie, posti letto ospedalieri.
Invece di mangiare gelati e comiziare con codazzo in favor di telecamere, il Presidente della Regione si occupi dei problemi della Calabria, primo fra tutti quello della sanità, di cui è anche commissario straordinario».
«Già, perché la realtà che vivono quotidianamente i calabresi è ben lontana – ha spiegato ancora – dal mondo incantato che racconta dai palchi elettorali: una sanità con la spesa corrente più bassa d’Italia, con un tasso del 43% di migrazione sanitaria per un costo totale di 200 milioni di euro. Un territorio in cui si racconta che con l’ospedale unico (che doveva essere consegnato a fine 2024 secondo gli annunci di Occhiuto?!) si risolveranno tutti i problemi, senza dire però che saranno corsie senza medici, proprio come le ambulanze che prestano soccorso a chi ha bisogno: mancano i medici di famiglia, mancano oltre 3000 medici di medicina generale e circa 2500 in corsia, ma non mancano i medici gettonisti, per ciascuno dei quali la Regione spende 43mila euro all’anno in più di quanto spenderebbe per un medico della sanità pubblica».
«Una sanità regionale totalmente relegata alle strutture ospedaliere e ai centri diagnostici privati, con liste d’attesa infinite – ha aggiunto – pensiamo che per una mammografia possono passare tra i 63 e i 128 giorni, ma se ci rivolgiamo ad una struttura privata, in un giorno abbiamo risolto. Ce lo dice lo stesso Cup Online, altra geniale trovata di Occhiuto, sbandierata in pompa magna come storico traguardo, che ha portato zero vantaggi e benefici ai calabresi, ma molti vantaggi e molti benefici agli azionisti dei centri diagnostici privati convenzionati».
«È questa la Calabria che la politica regionale non vede e non racconta per non ammettere i propri fallimenti – ha sottolineato –. Preferiscono trincerarsi dietro il lavoro altrui, come la repentina accelerazione dei lavori per la strada statale 106 jonica dovuta al governo Conte1 e al decreto sblocca cantieri, e che grazie a quell’intervento è oggi finanziabile, ma non finanziata interamente per quanto servirebbe, dopo l’ormai famoso e mai smentito scippo di 7 miliardi destinati alla ss106 e dirottati da Berlusconi e Bossi agli allevatori del Nord. Oppure come l’elettrificazione della ferrovia jonica che non solo Occhiuto non ha deliberato ma il cui finanziamento è per lo più legato a fondi Pnrr, risorse portate in Italia dal presidente Conte, mentre il Governo Meloni, con la sua complicità, ha sottratto pochi mesi fa 40 milioni di euro destinati proprio all’elettrificazione della linea ferroviaria Catanzaro Lido-Reggio Calabria».
«È facile vendersi meriti che non sono propri e vantarsi di poter tagliare nastri che sono frutto del lavoro altrui – ha proseguito –. È diabolico perseverare venendo a fare comizi in questa terra, mentre con una mano si destinano 15 miliardi di euro per il ponte sullo stretto e con l’altra si decide il definitivo tracollo della Calabria con l’autonomia differenziata».
«La Calabria – ha concluso – ha bisogno di una politica locale che affronti la realtà con trasparenza, competenza e determinazione, non di narrazioni ingannevoli e di mistificazioni, altro che populismo e demagogia. Quello di Occhiuto è illusionismo e televendita, un incrocio tra il mago Silvan e Wanna Marchi. La Calabria e i calabresi hanno bisogno che gli venga restituita la dignità di cittadini di un Paese civile. La nostra regione merita di più, molto di più». (rp)

Mangialavori (FI): Firmata convenzione per la piscina comunale di Vibo

Il deputato di FI, Giuseppe Mangialavori, ha reso noto che la «Regione Calabria ha firmato la convenzione per la realizzazione dell’intervento di adeguamento strutturale della piscina comunale di Vibo Valentia».

«Un risultato che attendevamo da tempo – ha spiegato – e che è la giusta conclusione di una vicenda per la quale mi sono speso, nella mia attività parlamentare, con l’obiettivo di dare alla mia città ciò che merita: una struttura moderna, funzionale e sicura».

Artefice del finanziamento da 1,4 milioni di euro, l’onorevole Giuseppe Mangialavori non nasconde la sua soddisfazione nel comunicare l’ultimo step di un iter che ha avuto inizio oltre un anno fa, quando il parlamentare ottenne un maxi-finanziamento da 36 milioni di euro per tutti i 50 Comuni della provincia di Vibo Valentia, tra i quali, per il capoluogo, una parte destinata proprio alla piscina comunale di località “Maiata”.

«Ho sempre insistito – ha proseguito – affinché le amministrazioni comunali accelerassero le procedure, perché i nostri territori, e Vibo in particolare, hanno assoluto bisogno di riappropriarsi di quegli spazi di sport, socialità e crescita che contraddistinguono in positivo una comunità. La piscina rappresenta tutto questo, e l’abbiamo attesa anche troppo. Ringrazio i tecnici del Comune e l’amministrazione, che si sono adoperati con abnegazione su questa come su altre pratiche. In settimana la documentazione verrà trasmessa alla Stazione unica appaltante per procedere con la gara per l’affidamento dei lavori».

«Adesso non ci sono più scuse: la prossima amministrazione si troverà con un appalto chiuso ed il cantiere da avviare – ha concluso –. Ed auspico, anzi ne sono certo, che l’opera verrà portata a compimento nel rigoroso rispetto del cronoprogramma». (rp)

Cannizzaro (FI): Governo valuta emendamento su Portuali

Il deputato di Fi, Francesco Cannizzaro, ha reso noto che «al momento possiamo solo dire che il Governo ha preso in seria considerazione quanto abbiamo chiesto come Forza Italia nelle varie sedi deputate, vale a dire presentare un emendamento per salvare il posto di lavoro a decine di operatori dei Porti di Gioia Tauro e Taranto».

«Ce ne stiamo occupando anche insieme al collega Vito De Palma, deputato azzurro pugliese – ha spiegato –. Allo stato attuale è solo una possibilità, ma una possibilità concreta. Perché, tramite i ministeri del Lavoro e delle Infrastrutture, il Governo sta valutando di presentare un emendamento al Dl coesione incardinato al Senato, con cui disporre la proroga fino a dicembre 2024 dell’indennità sin qui percepita da questi lavoratori».

«Ho personalmente incontrato questo gruppo di lavoratori qualche settimana fa – ha spiegato ancora –. Per quanto riguarda la parte calabrese, si tratta di 66 persone, iscritte negli elenchi della Gioia Tauro Port Agency, che fruivano di ammortizzatori sociali in deroga. Con l’eventuale proroga dei termini di vigenza dell’Agenzia fino a dicembre di quest’anno, si consentirebbe all’Autorità portuale costituire una nuova società di somministrazione di lavoro, così che queste persone possano continuare ad operare, trattandosi di professionisti già formati e qualificati, impegnati all’interno del porto gioiese da anni».

«Non parliamo solo di padri di famiglia – ha concluso – ma soprattutto di personale con importante professionalità ed esperienza alle spalle, fondamentali per l’operatività del nostro Porto». (rp)

 

Irto (PD): Prevenzione crimine, rafforzare e non accorpare Vibo e gli altri Reparti della Calabria

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha presentato una interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, chiedendogli «quali tempestive azioni di competenza intenda intraprendere al fine di scongiurare la chiusura del presidio di Vibo Valentia, garanzia di legalità, ordine pubblico e sicurezza».

Secondo il parlamentare dem, che nella propria interrogazione ha ricordato i timori già espressi dai sindacati della Polizia, «la paventata scelta della soppressione o del trasferimento di alcuni di questi reparti costituirebbe un segnale pericoloso per i cittadini calabresi che si aspettano, invece, segnali di vicinanza e sostegno sul tema della sicurezza».

Il senatore Irto, cui sta molto a cuore l’affermazione della legalità e la sicurezza dei cittadini, ha osservato che sono evidenti gli ottimi risultati ottenuti dai Reparti territoriali di prevenzione del crimine, fin dalla loro istituzione, motivo per cui in Calabria occorrerebbe «consolidare questi presidi ed eventualmente anche estenderli in altri territori».

«La strada che può garantire tenuta democratica, crescita civile e sviluppo diffuso – ha significato il senatore del Pd – è la presenza di questi avamposti fondamentali, la cui esistenza rafforza la fiducia nei confronti delle istituzioni».

«Sarebbe assurdo – secondo Irto – penalizzare il territorio vibonese e gli altri della Calabria in cui sono attivi questi reparti indispensabili». (rp)

Baldino (M5S): Governo ignora la dura realtà nel carcere di Rossano

La deputata del M5S, Vittoria Baldino, ha denunciato come «il Governo ignora pericolosamente la realtà vissuta dagli agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Rossano».

«Snocciola dati e informazioni  – ha spiegato –che sanno di propaganda mentre gli uomini in divisa sono chiamati a turni sacrificanti di 12 ore. Per sopperire alla gravissima carenza d’organico si ricorre non più in via straordinaria ma con cadenza giornaliera all’accorpamento dei vari e tanti posti di servizio presenti in struttura».

«Questo abbassa in modo preoccupante e pericoloso i livelli minimi di sicurezza», ha evidenziato la parlamentare vicecapogruppo M5S alla Camera, al sottosegretario alla Giustizia Del Mastro nel corso di un’interpellanza sulle aggressioni agli agenti di polizia penitenziaria che da troppo tempo segnano la casa di reclusione di Corigliano Rossano.

«Anche se dal sito del ministero della Giustizia, a fronte di un organico previsto di 153 unità, risulta che i poliziotti concretamente amministrati sono 111, quelli effettivamente e davvero impiegabili sono quasi la metà – ha continuato Baldino –. Sono numeri impietosi che segnano una differenza, rispetto a quanto riporta il sito del ministero, tanto grave da mettere in ginocchio l’istituto rossanese sia sotto il profilo della programmazione del servizio, sia sotto l’aspetto della copertura dei posti insopprimibili. La realtà vissuta dal pochissimo personale di polizia penitenziaria che opera a Rossano è di vera e propria emergenza tanto da metterne a dura prova l’integrità psicofisica».

«A poco servono le azioni spot propagandate – ha detto ancora – che vengono poi depotenziate puntualmente dagli agenti in concreto impiegabili. Già in passato si è parlato di 13 nuovi arrivi poi rivelatisi effettivamente 3. Il carcere di Rossano necessita  di un potenziamento strutturale. Questo per evitare il default dell’istituto rossanese sotto il punto di vista della sicurezza e per la salvaguardia dell’incolumità psicofisica delle poche unità oggi presenti». (rp)