Parentela (M5S): Interrogazione su contratto S. Anna Hospital

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ha annunciato «un’interrogazione immediata ai ministri dell’Interno e della Salute, ritenendo inaccettabile che la clinica Sant’Anna Hospital debba ancora aspettare per firmare con l’Asp di Catanzaro il contratto relativo al 2021, avendo già ottenuto l’accreditamento ed essendo ferma da molto tempo per responsabilità non imputabili ai nuovi dirigenti e al proprio personale».

«In tempi di pandemia è assurdo tenere chiusi gli ospedali – ha aggiunto –. Con il lungo blocco della Cardiochirurgia del Sant’Anna, si è registrata una migrazione sanitaria che va analizzata a fondo sul piano dei costi, compresi quelli sociali. Non ci sono ragioni per cui la struttura non debba riprendere le attività. L’Asp di Catanzaro, che ora è guidata da una commissione prefettizia, ha il dovere, intanto morale, di definire i rapporti formali con il Sant’Anna, in modo che al più presto possano essere curati i pazienti in attesa e garantiti i livelli occupazionali e gli stipendi ai lavoratori della clinica, che si trova in forte difficoltà economica pur avendo standard qualitativi molto elevati e tutte le carte in regola».

«Al di là dell’ultimo episodio di cronaca raccontato dai vertici della clinica, i quali hanno lamentato d’aver trovato vuoti gli uffici dell’Asp di Catanzaro, chiedo – ha concluso Parentela – al commissario alla Sanità regionale, Guido Longo, che in quanto delegato del governo si prodighi da subito perché il Sant’Anna abbia ciò che gli spetta, compreso il credito di 6 milioni che non sarebbe stato contabilizzato nel bilancio del 2019 della stessa Azienda sanitaria». (rp)

Vono (IV): Stop nomine indiscriminate, politica torni a essere credibile

La senatrice di Italia VivaSilvia Vono, ha dichiarato che «la politica in cui credo ha una struttura forte, organizzata e libera».

«Al di fuori da condizionamenti e logiche – ha aggiunto – come quelle pre elettorali tediose di nomine indiscriminate a tempo, a danno della collettività calabrese, in strutture che dovrebbero oggi limitarsi ad una mera gestione dell’ordinario. Mi auguro, credendo nella dignità di ognuno, che questa anomalia venga sanata. È indispensabile per dare un segnale forte ad una politica che vuole recuperare la sua credibilità». (rp)

 

Cannizzaro (FI): La Gallico-Gambarie sarà pronta entro fine del 2022

Il deputato di Forza ItaliaFrancesco Cannizzaro, ha reso noto che la Gallico-Gambarie entro fine del 2022 sarà pronta.

«Calpestare il massetto dei viadotti, fare lo slalom tra i pilastri che sorreggono la struttura, affacciarmi dalle balaustre, vedere gli operai indaffarati ed i mezzi di cantiere sbancare il terreno per fare spazio alla grande rotatoria che verrà, mi ha trasmesso sensazioni incredibili, che può capire soltanto chi ha davvero combattuto per vedere realizzato tutto ciò» ha detto Cannizzaro, che ha fatto un sopralluogo  insieme ai tecnici dell’Ufficio Direzione Lavori della Ga-Ga, affiancato dall’Assessore regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo.

Lo stato di avanzamento dei lavori della nuova mare-monti a scorrimento veloce procede a ritmo sostenuto. Secondo i tecnici si è al 65% del completamento, con il più ormai alle spalle: viadotti tutti completati, manca solo il “Santa Maria”, l’ultimo. Nel frattempo si sta lavorando anche alla maxi rotatoria di Calanna, dove oggi sorge lo storico e splendido ponte romano che (ovviamente) non verrà demolito.

«Essere riusciti ad erigere un’infrastruttura del genere in meno di 5 anni, nonostante un’alluvione devastante, burocratici ritardi dovuti al passaggio formale tra enti (Amministrazione provinciale / Città metropolitana) ed in ultimo quasi un anno di lockdown, è un esempio virtuoso di lavori pubblici – ha sostenuto il parlamentare – molto del quale si deve alla tenacia ed alla preparazione tecnica dell’assessore Catalfamo, alle prese con la GaGa già dagli albori del progetto. Mi corre l’obbligo di ricordare che anche questa è un’idea tutta di Centrodestra, determinata grazie ai finanziamenti dell’allora Giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti e proseguita col sostegno di Giuseppe Raffa, all’epoca Presidente della Provincia. Di quel Consiglio provinciale facevo parte, e ricordo bene gli enormi sforzi fatti insieme al Presidente per inserire in bilancio 4 milioni di euro come impegno da parte della Provincia  su richiesta della Commissione Europea, per interventi di riqualificazione da Podargoni a Gambarie; interventi che proprio in questi giorni stanno venendo a frutto con manto stradale, cunette e muretti di contenimento». 

«Fatte queste dovute precisazioni – ha detto ancora – considerando il cronoprogramma e le rassicurazioni giunte dal cantiere, ritengo che il 2022 sarà certamente l’anno della definitiva e totale apertura della Gallico – Gambarie. Senza paura di smentita e con spirito di grande attesa e coinvolgimento, voglio assicurare ai reggini che presto tutti potremo percorrere la splendida arteria di collegamento tra lo Stretto ed il cuore verde della nostra Provincia. Sarà uno stravolgimento epocale che porterà solo sviluppi positivi a tutto il Territorio di Reggio Calabria, un catalizzatore di investimenti incastonato nella natura». (rrc)

 

Sapia (Alt. c’è): Governo ha bocciato mio emendamento per bilanci Asp

Il deputato di Alternativa c’èFrancesco Sapia, ha reso noto che «senza pudore, il governo ha ritenuto inammissibile un mio emendamento al decreto Sostegni-bis, con il quale modificavo l’assurda norma, contenuta nell’ultima legge Calabria, che porta dritto alla decadenza dei commissari delle Aziende del servizio sanitario calabrese, se entro novanta giorni dalla loro nomina non approvano i bilanci degli esercizi degli anni passati»

«È la riprova – ha attaccato il deputato – che al governo, ad ogni governo, non importa un tubo del caos e del conseguente immobilismo nella sanità pubblica calabrese, evidentemente perché la Calabria deve mandare i malati al Nord e restare un bancomat per speculatori locali ed una bella fonte di guadagno per l’advisor contabile Kpmg».

«In particolare, con questo emendamento prevedevo – ha spiegato il parlamentare di L’alternativa c’è – di regolarizzare la posizione dei commissari straordinari delle aziende del Servizio sanitario calabrese, alcuni dei quali sarebbero di norma già decaduti. L’emendamento, poi, interveniva meglio disciplinando la questione dell’approvazione dei bilanci aziendali degli anni scorsi, consentendo un accertamento specifico dei debiti e delle singole situazioni di bilancio, anche grazie al ricorso, da parte dei commissari aziendali, previo accordo con il ministro dell’Economia e delle Finanza, a personale della Guardia di Finanza e dei Servizi ispettivi di Finanza pubblica».

«Con questa compiuta articolazione – ha concluso – nel termine, da me proposto, di 360 giorni dalla nomina dei commissari straordinari aziendali, avremmo chiuso un capitolo, in ordine all’approvazione dei riferiti bilanci pendenti, che senza soluzione va avanti da molti anni; per l’Asp di Reggio Calabria addirittura da otto. Mi auguro che almeno la sottosegretaria Dalila Nesci sia coerente con il suo passato guerriero, batta i pugni e difenda la mia proposta. Diversamente, presto l’intero sistema sanitario calabrese si troverà davanti a una nuova, pesantissima paralisi». (rp)

d’Ippolito (M5S) su ipotetiche nomine nel Consiglio regionale

Il deputato del Movimento 5 StelleGiuseppe d’Ippolito, ha sottolineato come «sarebbe una vergogna nera, se il Consiglio regionale procedesse, come pare, a un’infornata di nomine in enti e organi amministrativi. I calabresi attendono l’estate e chiedono interventi tangibili nel settore del turismo, dei trasporti, della sanità e dell’economia in generale».

«Saremmo al paradosso – ha aggiunto – se il Consiglio regionale, la cui attività è per legge limitata alla gestione ordinaria, si lasciasse scappare la mano in vista delle elezioni d’autunno. Sarebbe la riprova che il palazzo conta più della comunità e che non c’è limite all’utilizzo del potere per fabbricare clientele e quindi consenso. Non c’è bisogno né urgenza di collocare qualcuno nel Consorzio del Bergamotto, nella Casa degli Oli extravergini o nel Comitato per le servitù militari. La Calabria necessita invece di misure concrete che consentano una progressiva ripresa delle imprese, dei redditi e delle famiglie».

«Mi auguro – ha concluso d’Ippolito – che la responsabilità e il senso delle istituzioni prevalgano in Consiglio regionale, anche per evitare che scoppi un nuovo caso nazionale che, soprattutto in questo momento, nuocerebbe oltremodo alla nostra regione». (rp)

Barbuto (M5S): Nei prossimi giorni riunione urgente per Aeroporto di Crotone

La deputata del Movimento 5 StelleElisabetta Barbuto, ha incontrato la dirigenza Sacal e la dirigenza regionale dell’Enac, «per dare seguito alle decisioni adottate nel corso della video conferenza dei giorni scorsi convocata dal Prefetto di Crotone».

«Nei prossimi giorni, infatti – ha reso noto – avvieremo i contatti con le compagnie aeree, unitamente alla Sacal, per comprendere le motivazioni che, pur in presenza delle incentivazioni messe a disposizione dei vettori dalla stessa società, non le inducono a volare da e per Crotone. Nel frattempo il confronto odierno è servito anche per riepilogare le ulteriori fonti di incentivazione che potrebbero essere determinanti nelle trattative fra la società e i vettori ed in particolare , oltre alle somme delle royalty previste nell’accordo tra il Mise e la Regione Calabria per la campagna promozionale del brand Costa Jonica che vedeva nell’aeroporto di Crotone uno dei protagonisti principali, anche le somme da fondi europei a disposizione dello stesso ente regionale per l’individuazione di nuove rotte e per il marketing, somme quest’ultime che dovrebbero essere residuate dopo l’esito negativo dei bandi regionali degli scorsi anni».

«Per tale motivo, già nei prossimi giorni – ha detto ancora – prevediamo di invitare gli assessori regionali ai trasporti e alle attività produttive a partecipare ad una riunione urgente sul punto perché è evidente che tramite questi fondi si sarebbe già potuto creare da tempo un circuito virtuoso che coniughi l’aspetto del turismo con il diritto alla mobilità dei cittadini. Quando si parla del S. Anna come uno scalo con vocazione turistica, infatti, non lo si vuole relegare ad un aeroporto dall’attività limitata, tutt’altro, perché questi due aspetti sono tra loro indissolubili. È fuor di dubbio, infatti, che la natura imprenditoriale delle compagnie aeree valuti appetibile l’istituzione di voli anche in virtù di una adeguata offerta locale incentrata sulla bellezza, sulla storia, sulla archeologia, sulla cultura del nostro territorio».

«Se, invece – ha proseguito Barbuto – vogliamo continuare ad incentrarci esclusivamente sul diritto alla mobilità, allo stato, non esiste che la continuità territoriale riconosciuta al nostro territorio, a causa delle carenze infrastrutturali ataviche e realizzabile tramite le procedure di gara per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico e per le quali si sta procedendo nuovamente dopo l’esito negativo dello scorso mese di dicembre. Resta solo l’amarezza nel pensare che l’esito per Crotone sicuramente sarebbe stato diverso e positivo se, all’epoca dello stanziamento dei fondi, chi di dovere (la Regione) si fosse mosso tempestivamente senza far trascorrere pressoché inutilmente tutto il 2019 e consegnarci, quindi, alla pandemia e alle sue devastazioni che non ha risparmiato neanche il nostro scalo».

«Sarà nostra cura – ha concluso – tenere aggiornati i cittadini” conclude la deputata, auspicando un programma di largo respiro che veda ciascuno impegnato nell’ambito delle sue competenze per il rilancio globale del territorio». (rp)

Carè (PD): A Locri la presenza dell’Arma è forte

Il deputato del Partito DemocraticoNicola Carè, ha sottolineato come «aLocri la presenza dell’Arma è forte e rappresenta il termometro strategico del territorio, un assetto importante per la prevenzione e la tutela della legalità».

Carè, infatti, nei giorni scorsi ha visitato la sede del Gruppo Carabinieri di Locri (Rc).  Ad accoglierlo, tra gli altri, il Colonnello Giovanni Capone, che ha mostrato la fotografia di un’area geografica spiegando le tante realtà che influenzano le attività di controllo e investigative. Carè ha quindi ringraziato il Colonnello per il lavoro svolto.

«I nostri uomini in divisa – ha aggiunto – sono un punto di riferimento per i cittadini e, grazie al loro capillare lavoro, vengono tutelati gli anelli più deboli della società. Ritengo molto importante stimolare la massima sinergia tra le diverse istituzioni che operano insieme per perseguire maggiori risultati. Grazie agli uomini e alle donne dell’Arma di Locri che lavorano quotidianamente per la sicurezza delle nostre comunità».

«La mia presenza qui – ha concluso – è per esprimere riconoscenza. Ciascuno di loro ha dato il massimo soprattutto nella fase dell’emergenza sanitaria e continua a lavorare instancabilmente per assolvere tutti i compiti assegnati». (rp)

Abate (Misto): Chiesto di istituire Giornata in memoria dei pescatori morti in mare

La senatrice del gruppo MistoRosa Silvana Abate, ha reso noto che è  stato «presentato un Disegno di legge in Senato per chiedere l’istituzione della giornata nazionale in memoria dei pescatori morti in mare».

«Quello del pescatore – ha spiegato – è un antico mestiere, che caratterizza la cultura e l’identità di tantissime località italiane. Un lavoro duro, spesso unica fonte di reddito per interi nuclei familiari, svolto con dedizione e passione da migliaia di persone. I nostri pescatori sono infatti chiamati ad affrontare innumerevoli sacrifici e pericoli per garantire sostentamento alle loro famiglie. La categoria ha inoltre fortemente risentito della crisi pandemica che stiamo attraversando».

«Dalle analisi e dal lavoro svolto sul comparto – ha aggiunto – soprattutto negli ultimi mesi è emerso che, quello della pesca, è un settore trascurato anche a livello europeo. Basti pensare che i piccoli pescherecci rappresentano oltre l’80 % della flotta europea e, in proporzione, il numero di incidenti mortali, lesioni e navi perse ogni anno resta “inaccettabilmente elevato rispetto ad altri settori”. La citazione deriva dalla Relazione stilata dalla Commissione al Consiglio europeo, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni sull’attuazione pratica delle direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro sulle navi da pesca e l’assistenza medica a bordo delle navi».

«Nel corso degli anni molteplici, in particolare – ha proseguito — sono stati gli incidenti in mare che hanno portato alla morte di pescatori. Ricordiamo, ad esempio, quanto accaduto il 31 dicembre del 1974 a Schiavonea (CS), sede della più numerosa flotta peschereccia della Calabria. In quell’occasione persero la vita dodici pescatori che furono inghiottiti dal mare in tempesta. La Regione e l’intera Italia condivisero il dolore delle famiglie Celi e Curatolo del borgo marinaro di Corigliano-Rossano alle quali il mare strappò dodici uomini. Una tragedia nazionale che riportò l’attenzione sulle gravissime condizioni dei pescatori calabresi e della pesca in generale. Ma tanti altri sono stati i morti in mare per lavoro. Nel mese di maggio dello scorso anno un altro naufragio al largo di Ustica è costato la vita a tre componenti della stessa famiglia. Tanti, troppi sono gli episodi che hanno toccato in maniera indelebile i nostri pescatori e le loro famiglie. Non a caso anche per l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, il settore della pesca è quello che presenta l’incidenza più elevata di infortuni e il lavoro in mare, sui pescherecci viene ritenuto tra i più pericolosi al mondo. A dirlo sono, soprattutto, le cifre dell’Organizzazione mondiale del lavoro che conta oltre 24mila morti ogni anno».

«Alla base di questa proposta di legge – ha concluso – per chiedere l’istituzione della giornata nazionale in memoria dei pescatori morti in mare vi è sia una visione “classica” del pescatore sia anche come soggetto che deve tutelare il mare, come sua prima sentinella recuperando un ruolo ecologico di protezione e di salvaguardia. Alla luce di quanto esposto in premessa in base ai numeri alti degli incidenti in mare, farò riferimento anche alla relativa Commissione di nuova istituzione in materia di sicurezza sul lavoro per sottoporre alla loro attenzione proprio il caso della pesca». (rp)

Granato (Alt.c’è) su situazione Archivio di Stato di Catanzaro

La senatrice di Alternativa c’èBianca Laura Granato, ha reso noto che «dopo oltre 10 anni di lavori portati avanti a singhiozzo, il trasferimento dell’Archivio di Stato di Catanzaro nei locali di via Milleli, nell’immobile identificato come “ex Macello”, sembrano imboccare la via della definizione».

«Almeno secondo quanto emerge – ha aggiunto – dalla risposta fornita in Commissione dalla sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, in risposta alla mia interrogazione al Ministro del 5 ottobre 2020. Ci sono voluti otto mesi per una risposta che, comunque, e soddisfacente a metà».

«Secondo quanto riferito in Commissione Cultura – ha spiegato la Granato – al momento sono in via di ultimazione le uscite di sicurezza richieste dal Comando dei Vigili del Fuoco di Catanzaro per l’agibilità della struttura. Ma non è finita qui, ovviamente il tempo di trasferire gli arredi e poi i documenti stessi provenienti da più fondi, ancora passeranno mesi. Ricordiamo che attualmente a Catanzaro sono ubicati: gli archivi prodotti dalle amministrazioni periferiche preunitarie, gli archivi prodotti dagli uffici statali postunitari della provincia di Catanzaro, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse, i cui beni vennero confiscati dallo Stato, gli archivi notarili anteriori agli ultimi 100 anni e archivi privati e archivi di enti pubblici; a Lamezia Terme, invece, sono conservati atti risalenti a: periodo napoleonico (giudicati di pace 1809-1817), periodo della Restaurazione (giudicati circondariali 1817-1865) e periodo postunitario (preture, 1862-1970), tribunale di Nicastro (1896-1959), ufficio distrettuale delle imposte dirette (1871-1961); liste elettorali (1979-1990), fondo ANAS (elaborati tecnici n. 667)».

«La risposta fornitami, purtroppo – ha proseguito – è solo parzialmente soddisfacente, in quanto, vero è che per fortuna, dopo oltre 10 anni, finalmente pare siano pervenuti alla conclusione dei lavori, ma anche vero è che il fondo archivio ubicato a Lamezia Terme (dalla risposta non si evince chiaramente se in toto o in parte) dovrà essere dislocato, per mancanza di spazio, nei locali dell’ex Carcere, concessi dall’Agenzia del Demanio».

«Quella dell’archivio di Catanzaro – ha concluso – è solo la punta dell’Iceberg di una situazione molto diffusa di mancanza di attenzione e di riguardo alla nostra memoria storica, custodita nel materiale cartaceo – conclude la senatrice de L’Alternativa c’è -. Il Ministero della Cultura infatti a malapena tutela le emergenze architettoniche di maggior richiamo turistico, poco e nulla ciò che invece interessa gli studiosi, ma, tramite questi ultimi, tutti noi. Perciò dalla commissione Cultura del Senato partirà a breve una indagine assegnata sulle gravi situazioni degli archivi e del personale archivistico. Questa indagine si rende indispensabile per portare alla luce lo stato di abbandono, nonché il rischio di perdita di importanti pezzi della nostra memoria. Il risultato sarà un documento conclusivo in cui si richiederanno interventi mirati e precisi al governo per invertire questa rotta prima che sia troppo tardi». (rp)