CATANZARO: Una sede Rai per il Capoluogo di Regione, la proposta dell’Associazione Petrusino

La richiesta del Sindaco Nicola Fiorita di istituire a Catanzaro una sede distaccata della sede Rai della Calabria è una proposta sensata ed equilibrata.

Come si ricorderà la nostra associazione raccolse negli anni scorsi diecimila firme di cittadini calabresi, non solo di Catanzaro, per chiedere l’istituzione della sede Rai nel Capoluogo di Regione.

È ormai risaputo che la Calabria, insieme all’Abruzzo, è l’unica regione italiana nella quale la Rai non ha la sua sede nella città Capoluogo.  In Abruzzo esiste però una redazione giornalistica anche nel capoluogo, L’Aquila, per la quale è addirittura in atto un potenziamento. Mentre nella nostra Regione persino Reggio Calabria ha una redazione distaccata ultimamente potenziata con l’arrivo della giornalista Giusy Utano.

Le scelte miopi del passato si stanno ripercuotendo sul presente. Negli anni scorsi avevamo più volte aperto dei tavoli di discussione con i vertici Rai e con Pino Nano che in quel periodo svolgeva il ruolo di Capo Redattore Responsabile della sede calabrese. Ci siamo persino recati a Cosenza per spiegare le nostre ragioni. Alla fine era emersa la possibilità di istituire a Catanzaro una sede distaccata con 2/3 giornalisti e operatori video.

Praticamente le promesse, disattese, di allora ricalcano le richieste di oggi del Sindaco Fiorita.

Nessuna battaglia di campanile ma una sacrosanta prerogativa della città guida della Calabria e anche questioni di economicità visto che proprio a Catanzaro, quotidianamente, si svolgono iniziative e incontri di valenza regionale che devono essere raccontati.

Negli anni scorsi, anche grazie all’interessamento dell’ex Presidente della Provincia di Catanzaro, Michele Traversa, erano stati trovati dei locali all’interno del palazzo dell’Ente intermedio dove collocare la redazione. Ma, purtroppo, da Cosenza non sono arrivate aperture in tal senso e la sede è rimasta desolatamente chiusa.

In Calabria si potrebbe seguire la stessa linea tenuta in Trentino Alto Adige. In questa regione esistono due sedi Rai a Trento e Bolzano. La sede Rai di Trento nasce il 1º agosto 1976 con l’Ordine di Servizio Rai n. 402/7, ma la Rai era già presente nella primavera del 1966 con la prima trasmissione delle notizie giornalistiche radiofoniche della Radio Bolzano.

Dal 1976 al 1980 furono create la Redazione Giornalistica e la Struttura di Programmazione. Alla luce di questo non si capisce perché in una regione più piccola come il Trentino Alto Adige sia possibile e in Calabria no.

Ora toccherà alla politica calabrese, in particolare a Wanda Ferro e a Filippo Mancuso (ossia i massimi esponenti politici della città al Governo e alla Regione) trovare un punto d’incontro per realizzare quello che è necessario e atteso da tanti anni: ossia una nuova sede Rai a Catanzaro che supporti e si integri con quella di Cosenza. /rcz)

Alla Dulbecco la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo

Il 2 aprile nell’Area Pediatrica dell’AOU “Dulbecco” di Catanzaro si terrà una giornata di sensibilizzazione organizzata in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’Onu, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico.

A Catanzaro esiste, ormai da 2 anni, il progetto Super-Amabili, che mira alla promozione ed alla diffusione della cultura dell’inclusione di persone autistiche, supportando l’attività di volontariato all’interno delle strutture sanitarie e, in particolare, nei reparti pediatrici.

Il Progetto, nato da una idea del Capogruppo di Catanzaro, dott. Saverio Salerno, del Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta, ha trovato supporto nella sensibilità del dott. Giuseppe Raiola in qualità di Presidente di Acsa&Ste Ets, nonché Direttore del Dipartimento Materno Infantile, ed in quella dell’avvocato Danilo Iannello, in qualità di Presidente del Lions Catanzaro Host e, da quest’anno, anche del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Grazie a questo progetto, il primo volontario Cisom, affetto da disturbo dello spettro autistico, ha messo a disposizione il proprio tempo e la propria passione per fare “compagnia” ai piccoli pazienti ricoverati, realizzando il duplice obiettivo dell’integrazione del volontario autistico e del supporto ai piccoli malati.

Nella giornata del 2 aprile, grazie alla sensibilità del Commissario Straordinario dott.ssa Simona Carbone ed alla presenza delle associazioni di volontari che hanno supportato nel tempo questo progetto (Le Impronte del Cuore, Tribunale per la difesa dei diritti del minore), verrà dato spazio e risalto a tutte le attività svolte creando una occasione di sensibilizzazione oltre che un momento per promuovere e divulgare la cultura dell’inclusione.

 Inoltre grazie alla disponibilità ed operosità della Dott.ssa Rosa Costantino e del direttore Gianluca Raffaele della Direzione Medica di Presidio, anche il Presidio Pugliese dell’A.O.U. Dulbecco, sarà illuminato di “blu autismo”.

Le persone rientranti nello spettro autistico, presentano un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da: compromissione qualitativa nelle aree dell’interazione sociale e della comunicazione modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi e attività.

Sintomi e severità si manifestano in maniera differente da persona a persona e di conseguenza i bisogni specifici e la necessità di sostegno sono variabili e possono mutare nel tempo. E su questi vanno calibrati e progettati interventi individualizzati.

 In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine.

 Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie.

L’Osservatorio Nazionale Autismo, inoltre, promuove interventi finalizzati a garantire: la tutela della salute; il miglioramento delle condizioni di vita; l’inserimento nella vita sociale delle persone nello spettro autistico; la promozione delle autonomie (inclusi percorsi per l’inclusione lavorativa e la promozione dell’autonomia. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Appello del vescovo Parisi: «Non scaviamo altre tombe di egoismo su questa terra»

Il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi ha presieduto l’Azione Liturgica della Passione del Signore, in Cattedrale, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Passione e la Morte di Gesù.

«Quanti sono i “sepolcri”, le tombe che ancora oggi aspettano di fagocitare l’umanità – ha detto il vescovo – Penso al grande sepolcro rappresentato dalle guerre. Purtroppo ci stiamo abituando a tutto questo: ci scorrono davanti agli occhi ogni giorno immagini che sembrano filmati irreali, quasi come non ci fosse una realtà corrispondente. E invece non è così: le guerre continuano a generare fame, ingiustizia, morte e disperazione. Di quanti morti c’è ancora bisogno per riempire questi sepolcri? Questa sera ci inginocchieremo di fronte alla Croce di Gesù, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle croci che ci sono fuori o sono sulle nostre spalle: il dolore, la sofferenza, la morte».

«Sepolcro è il nostro Mare Mediterraneo – ha proseguito il vescovo Parisi – Quel mare che per oltre due millenni ha favorito l’incontro e le relazioni tra i popoli, quel mare che rappresenta il “liquido amniotico” della nostra cultura di pace e unità, oggi è diventato occasione di divisione, “tomba” per quanti vorrebbero arrivare da noi per trovare migliori condizioni di vita e dentro quel mare continuano a morire. C’è una tomba nel mare e c’è una tomba sulla terraferma: quella del nostro egoismo che non riesce a vedere il bisogno dell’altro, che vede nell’altro un nemico e non un fratello. L’uomo si realizza come uomo quando è capace di impegnarsi con l’altro responsabilmente, per non abbandonarlo, per essere costruttore insieme con lui del suo futuro. L’uomo non è “lupo” dell’altro uomo, l’altro non è per me occasione di guadagno, ma l’altro è colui che mi domanda attenzione e io rispondo con una parola impegnativa: la carità. Non scaviamo altre tombe di egoismo su questa terra».

Per il vescovo di Lamezia, tombe sono «le opportunità di lavoro che mancano: quanto lavoro mortificato, quanto sfruttamento nel mondo del lavoro, quanta umanità calpestata e fagocitata dalla fossa dell’egoismo e del facile guadagno. Anche qui, nella nostra terra di Calabria. Tante volte questi “calvari” sono preceduti da vie crucis lunghissime. Pensiamo al dramma della migrazione sanitaria: è possibile, in una società che si definisce civile, che una persona sia costretta a fare una via crucis prima per avere un timbro, poi per una prenotazione, poi per trovare una collocazione più o meno vicina nel giro di due anni, se va bene? Questa è la croce solo di alcuni, perché chi ha la possibilità di pagare risolve diversamente. Sono o non sono croci? Sono o non sono calvari? Sono o non sono vie crucis che percorriamo continuamente?».

E ancora, richiamando il recente documento dei vescovi calabresi, Parisi ha parlato dell’autonomia differenziata come «di una grande ferita che si sta aprendo», ribadendo che «l’Italia non cresce se non insieme. La logica della divisione, del “veditela da solo”, che vorrebbe lasciare sole a se stesse le zone più depresse del Paese, del nostro Sud, deve lasciare il posto a una visione di sussidiarietà, di giustizia, in cui le opportunità di lavoro, assistenza sanitaria, di servizi e iniziativa imprenditoriale siano dappertutto uguali».

«Di fronte alla morte di Gesù, di fronte al dramma di ogni uomo che soffre e muore ingiustamente – ha rimarcato il presule – la parola più eloquente è quella del silenzio. Non un silenzio vuoto, ma un silenzio che è preludio all’ascolto della Parola di Dio, che ci predispone ad accogliere e rendere operativa nella nostra vita la Parola di Dio. Questa sera, quando ci inginocchieremo davanti alla Croce, nel silenzio pensiamo alle tante croci fuori e sulle nostre spalle. E, una volta rialzati da quell’atto di adorazione, cerchiamo di essere responsabili e attivi perché nessuna di queste “tombe” possa essere ancora soddisfatta accogliendo nuovi morti».

Al termine della processione della Beata Vergine Addolorata, alla quale il vescovo Parisi ha partecipato insieme al capitolo della Cattedrale, il pastore della chiesa lametina ha rinnovato l’invito ai credenti ad «attraversare le strade dell’umanità da protagonisti e costruttori di una storia nuova, segnata dalla speranza. Il grido di Gesù sulla Croce e la Vergine Addolorata, che raccoglie le lacrime e i dolori di tutta l’umanità, continuano a dirci che l’amore può ricostruire la storia». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – I consiglieri Lorena e Gallo: «Dimessi per dare una scossa»

di ANTONIO LORENA E PIETRO GALLO – La recente ondata di dimissioni che ha colpito il Consiglio Comunale di Lamezia Terme mette in luce una profonda crisi di governabilità, evidenziando la necessità di una risposta immediata e risolutiva. Questa situazione di incertezza, aggravata dalla mancanza di trasparenza e coerenza nelle decisioni amministrative, è particolarmente preoccupante in vista dell’urgente approvazione del bilancio di previsione 2024-2026.

La successione di eventi, a partire dalle dimissioni ormai non recenti del Presidente della V Commissione Enrico Costantino, e seguite dall’improvviso passo indietro del Presidente della Commissione Bilancio Davide Mastroianni, mette in discussione la capacità della maggioranza di proporre soluzioni valide e di delineare una direzione chiara per il bene della città.

Tale contesto ha visto noi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, impegnati in qualità di Vice – Presidenti nelle commissioni di Bilancio e Urbanistica e Lavori Pubblici, assumere con serietà il nostro dovere istituzionale, purtroppo ostacolato da continui dissidi interni alla maggioranza e dall’incapacità di questa di eleggere, in ultimo, un presidente per la seconda commissione.

Nonostante gli sforzi, la nostra volontà di portare avanti il lavoro delle commissioni si è scontrata con la mancanza di collaborazione e con bagarre tra i membri della maggioranza, circostanze che hanno reso impossibile procedere efficacemente. Di fronte a questa paralisi, abbiamo preso la difficile decisione di dimetterci, non come un passo indietro, ma come un gesto per sollecitare un cambiamento radicale nella gestione delle crisi attuali e per richiamare la maggioranza alla sua responsabilità di superare le divisioni interne e di agire nell’interesse di Lamezia Terme.

La nostra scelta riflette anche l’impegno a non partecipare a negoziati opachi per la copertura di posizioni strategiche, mantenendo fermo il nostro ruolo di opposizione, impegnata a promuovere un dialogo aperto e costruttivo, al servizio dei cittadini lametini.

In queste ore di crisi, Fratelli d’Italia rimane ancor più impegnata a lavorare per il benessere della comunità di Lamezia Terme, dando priorità alle necessità dei cittadini e perseguendo soluzioni amministrative trasparenti e responsabili. È imperativo che la maggioranza affronti con determinazione le sue contraddizioni interne e sblocchi lo stallo che attualmente paralizza la Commissione Bilancio, assumendosi tutte le responsabilità che il governo di una città richiede. (al e pg)

[Antonio Lorena e Pietro Gallo sono consiglieri comunali di Fratelli d’Italia a Lamezia Terme]

LAMEZIA TERME (CZ) – Donati dolci pasquali al reparto di Oncologia dell’ospedale

Donati dolci pasquali al reparto di Oncologia dell’ospedale di Lamezia Terme. Il reparto si tinge a festa in occasione della Santa Pasqua. Grazie alla donazione di un paziente in cura presso il reparto ed all’impegno dell’associazione di volontariato Alice, sono stati donate uova pasquali giganti e cesti zeppi dei dolci e delle prelibatezze tipici delle festività pasquali.

Il personale infermieristico del DH, grazie alla estrosa e fantasiosa Maria Bubba assistita dalle sue colleghe, hanno fatto il resto per cercare di allietare con gioia i momenti di permanenza e di cura dei malati oncologici.

Si è proceduto con una estrazione di nomi di tutti i pazienti in cura chemio-terapica, testimonial dell’evento è stato chiamato lo scrittore lametino Igor Colombo, anche lui paziente del reparto da diversi mesi.

In una sala d’attesa incuriosita e divertita, e davanti gli occhi felici del primario del reparto dottoressa Pina Molinaro affiancata da tutta l’equipe medica, Igor Colombo ha estratto i tre nominativi dei vincitori dei premi messi a disposizione.

Poi tutti con la foto di gruppo e lo scambio di auguri per la Pasqua. Un momento gaudente in un reparto molto particolare, mandato avanti con solerzia, competenza ed amore da tutti i medici e dal personale infermieristico e socio sanitario, nonostante tutte le difficoltà e la crisi sanitaria lametina che non risparmia neppure un reparto come quello oncologico.

Parole di elogio e di ringraziamento sono state rivolte da Colombo a tutto il personale ed all’associazione Alice da sempre sensibile ed accanto ai malati oncologici, cercando di aiutare il reparto con le tante attività ed eventi di natura benefica organizzati dalla stessa associazione. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Il vescovo Parisi ha presieduto la Messa in Coena Domini

Il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi che ha presieduto in Cattedrale la Messa in Coena Domini, che apre le celebrazioni del Triduo Pasquale.

«L’Eucaristia che celebriamo – ha detto – è l’incontro con il Signore che dà la vita e immette gioia in tutta la nostra esistenza. In chiesa non si sta con una faccia buia, triste: non è questa la caratteristica dell’incontro con il Signore. Quando si incontra il Signore, deve gioire tutta la vita e la gioia traspare sempre. Il memoriale che celebriamo nell’ Eucaristia non è ricordo di qualcosa di antico e statico, ma è celebrazione della vita: in ogni Eucaristia siamo invitati a celebrare la vita che il Signore ci ha regalato».

«L’Eucaristia istituita da Gesù – ha proseguito il presule – non è memoriale di qualcosa accaduto nel passato che non ha nulla a che vedere con noi oggi, ma ripropone attivamente, in modo presente e vivo, l’esperienza del passaggio dalla schiavitù alla liberazione, del rinnovamento della nostra vita e della nostra storia. L’Eucaristia è il dono di amore di Gesù che consegna la sua vita all’umanità nel servizio. E il Signore questa sera ci dice: come ho fatto io, dovete fare anche voi. Gesù ha voluto realizzare con i suoi discepoli il servizio di amore per il mondo. Anche noi siamo chiamati a mettere il grembiule del servizio, a buttarci per terra, a lavare e baciare i piedi a questa umanità che ha bisogno di riprendere forza, di riacquistare la voglia di camminare con la forza che viene da Dio. Come il Signore ha dato la sua vita per noi per amore, anche noi mettiamo la nostra vita a disposizione per amore perché il mondo possa essere lavato, rigenerato e possa riprendere il cammino della speranza».

Soffermandosi sulle figure di Giuda e Pietro, Parisi ha sottolineato come «nella vicenda di Gesù, Giuda e Pietro rappresentano noi tutti, con le nostre fughe, i nostri abbandoni, i nostri piccoli e grandi tradimenti. Essi ci permettono di affermare che l’amore di Dio non si ferma di fronte al tradimento dell’uomo né si arresta a causa delle nostre infedeltà. L’amore di Dio ci dà la certezza che, nonostante le infedeltà dell’umanità, noi restiamo per sempre amici di Dio in Gesù Cristo».

Quello che era il lavoro proprio degli schiavi «l’atteggiamento servile di chi non aveva altra prospettiva per vivere se non quella di lavare i piedi al padrone”, con Gesù si trasforma – ha proseguito ancora il vescovo Parisi – «in dinamica di aiuto all’umanità. Il gesto di lavare i piedi vuole consegnare questo messaggio ad ogni uomo: io ti rimetto nelle condizioni di rialzarti, di riprendere il cammino nella storia. Un gesto che ci appare ancora più incomprensibile oggi, in un tempo in cui tutti ci sentiamo dei superuomini, onnipotenti, onniscienti. Se nel calcolo umano il più grande è chi sta a tavola e viene servito, Gesù ci dice che il primo deve farsi ultimo e servo di tutti».

«Solo se serviamo nella gioia – ha concluso il vescovo – gli altri capiranno che il senso profondo della vita sta nell’incontro con il Signore e nella capacità di dare Cristo al mondo. Siamo capaci di dare Cristo al mondo mettendoci concretamente a disposizione gli altri, facendo sì che il desiderio di bene dell’altro diventi il senso del mio servizio nella storia».

Al termine della celebrazione, il vescovo ha portato in processione il Santissimo Sacramento all’altare della Reposizione. Le celebrazioni del triduo pasquale proseguiranno oggi, Venerdì Santo, con l’Azione Liturgica della Passione del Signore in Cattedrale alle 18 e, a seguire, la partecipazione alla processione della Beata Vergine Maria Addolorata. (rcz)

CATANZARO – Il sindaco in visita alla mostra di Raffaele Luna alla chiesa del monte

Il sindaco Nicola Fiorita, accompagnato dal consigliere comunale Rosario Mancuso, ha visitato la mostra dell’artista Raffaele Luna, inaugurata lo scorso 28 marzo e che resterà aperta al pubblico fino a domenica prossima presso l’antica chiesa del monte nel cuore del centro storico cittadino.

Fiorita ha molto apprezzato le opere esposte, intrattenendosi a colloquio con l’autore, il cui talento è stato scoperto e sollecitato dal nonno sin da quando Luna era solo un bambino. Un percorso che ha portato l’artista a incrociare, dopo il trasferimento da Cirò a Catanzaro, l’artista e maestro Gioacchino Lamanna che, presolo sotto la sua ala, lo ha reso un pittore completo a tutti gli effetti. (rcz)

A Cropani inaugurata la Biblioteca Comunale “Saverio Grande”

È stata inaugurata, a Cropani, la Biblioteca Comunale “Saverio Grande”, che già può vantare progetti di alta valenza culturale e sociale già avviati e un importante patrimonio librario che verrà acquisito. Una struttura, quella sita in Via Duomo, che ambisce a diventare, come ha spiegato il sindaco Raffaele Mercurio nel suo intervento, un polo di aggregazione determinate per lo sviluppo culturale del territorio. Il primo cittadino ha illustrato progetti e attività di alto prestigio, che coinvolgono istituzioni e associazioni. Per il sindaco Mercurio non bisogna pensare solo a realizzare opere pubbliche ma occorre attivarsi, al  massimo, per un’elevazione culturale della società.

La manifestazione è iniziata con lo svelamento della targa e il taglio del nastro, con la benedizione dei locali da parte del parroco, padre Francesco Critelli. E subito si è entrati in tema con Giulia De Fazio, che ha declamato un brano tratto da Il piacere della lettura di Marcel Proust. Il responsabile della biblioteca, Luigi Stanizzi, ha annunciato la donazione di libri introvabili da parte del Presidente Nazionale del Sindacato Libero Scrittori Italiani, chiarissimo Prof. Francesco Mercadante, che ha suggerito di promuovere i grandi calabresi Antonio Porchia e Giuseppe Occhiato. E altre donazioni da parte del prof. Alfonso Maria Lombardi Satriani e della prof.ssa Maria Gabriella Tigani Sava, ricercatrice presso l’Università di Malta.

Dopo avere riferito che è in stampa un libro su Padre Remigio Le Pera, il giornalista Luigi Stanizzi ha ricordato un  altro cropanese illustre, il prof. Oberdan Tommaso Scozzafava, che vive da tanti anni a Roma e che ha ambientato un romanzo proprio a Cropani. Tutte le  iniziative verranno sottoposte al vaglio del Comitato di gestione della biblioteca. Dopo la lettura magistrale di un estratto del discorso di Victor Hugo all’Assemblea Nazionale 1848, da parte del segretario dello stesso Comitato Paolo Dragone, e l’intervento del sindaco Mercurio, c’è stato un intermezzo musicale per chitarra di Pierpaolo Mercurio e Michele Stanizzi.

L’assessore alla cultura del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi, ha immediatamente messo in rilievo la necessità di attivare al più presto il Sistema Bibliotecario, di cui il territorio del capoluogo della Calabria è incredibilmente sguarnito. Ha, quindi, espresso la totale disponibilità a collaborare con il Comune di Cropani per raggiungere obbiettivi edificanti, anche grazie all’ottima sintonia con il sindaco Mercurio.

È stata, poi, la volta degli interventi toccanti degli ex alunni del prof. Grande: il maestro Francesco Guzzi che, dopo un suo personale ricordo,  ha letto un articolo pubblicato su “Lo Zibaldone” diretto da Antonello Stanizzi anche lui compianto alunno di Saverio Grande; e il noto avvocato penalista Pietro Pitari, assistente del Governatore Rotary International Distretto 2102, che con commozione ha parlato del suo  maestro elementare, raggiungendo il culmine dell’ emozione quando ha mostrato una sua foto da scolaro in aula in braccio a Grande, esposta biblioteca.

Le alunne dell’istituto comprensivo Arianna Spada e Paola Quintino sono state chiamate a dare lettura di alcuni bei testi. Saverio Rizzo, famigliare di Saverio Grande, ha ringraziato tutti con un vivo, sentito e incisivo discorso molto apprezzato. Il sindaco di Gasperina, Gregorio Gallello, si è congratulato con il sindaco di Cropani ed ha tracciato l’esperienza già acquisita nella sua cittadina, in ambito culturale e sociale. Ha, poi, fatto un ricordo struggente e, al contempo, lucido sulla figura di Saverio Grande, originario di Gasperina, che in pratica ha anche  “creato” Pietragrande. Gallello, nel suo Intervento pacato ma fermo, ha rinnovato la disponibilità per una bella collaborazione fra i due Comuni, Gasperina e Cropani.

L’intermezzo di Noemi Grano, con la declamazione di una bella poesia, ha fatto riassaporare al pubblico le gioie letterarie.
La Presidente dell’Associazione “La Masnada” e referente del progetto BiblioVento, Paola Mazza, ha evidenziato il ruolo profondo della lettura in una società libera, emancipata, ed ha ricordato le innumerevoli iniziative portate avanti dalla Masnada in tanti anni di attività, oltre a quelle in cantiere che si concretizzeranno anche con la biblioteca.

La prof. Santina Logozzo, in rappresentanza del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Cropani-Simeri Crichi, ha voluto rimarcare il ruolo fondamentale che svolgerà la biblioteca per gli allievi dell’ istituto e per l’intera comunità, evidenziando la ricchezza educativa che solo la lettura può dare. Il componente del Comitato, Luigi Loprete, ha parlato dell’ importanza a Cropani di un centro di irradiazione culturale così rilevante, che susciterà interesse e iniziative mirate anche alla presentazione di opere.

Appassionato e colto, com’è nel suo stile, l’intervento di Franco Cimino, che ha tratteggiato l’epopea di Saverio Grande, facendone venire fuori un’immagine quanto mai vera ma anche  incredibilmente mitica di questa personalità amata da tutti: un uomo buono, amico vero,  onesto, simpatico, affascinante, altruista, democratico e cristiano a modo suo. Non sono mancati accenni alla politica… di una volta.
Dopo l’ultimo piacevole brano di cantautorato di Michele Stanizzi e Pierpaolo Mercurio, ha chiuso gli intermezzi musicali il maestro Luigi Cimino che ha deliziato tutti con il suo sassofono.

Il sindaco di Cropani, Raffaele Mercurio, ha tratto infine le conclusioni di un evento che apre una nuova era nella storia del paese, grazie alla biblioteca: non un deposito di libri ma polo di attrazione culturale e aggregazione sociale a tutto tondo, per ogni età, dai bambini agli anziani, con letture, mostre, cinema, teatro, musica,  fotografia, performance, pittura, tutte le arti, collaborazioni, ricerche e tanto altro.

Il sindaco Raffaele Mercurio ha ringraziato: l’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Catanzaro Nunzio Belcaro, Giancarlo Rafele della Kyosei Cooperativa Sociale per la collaborazione, i componenti del Comitato di Gestione, tutti. Presenti in sala fra gli altri il maresciallo dei carabinieri Gianluca Pagano,  il presidente del Consiglio comunale Paolo Colosimo, il prof. Enzo Bubbo, il poeta Serafino Schipani, amministratori comunali, esponenti di varie associazioni locali e nazionali.

La serata si è chiusa con un brindisi benaugurante offerto dai famigliari di Saverio Grande (Cittadino del Mondo), a cui è intitolata la biblioteca di Cropani che si apre così al territorio, senza confini (neanche nazionali), in tutte le forme di reciproca collaborazione. (rcz)

Visita del governatore del Distretto 108YA Pasquale Bruscino al Lions Club Catanzaro

Visita Ufficiale del governatore del Distretto 108YA Pasquale Bruscino, al Lions Club Catanzaro Host, presieduto dall’avvocato Danilo Iannello. Un intenso momento di convivialità e confronto al Country Club Le Querce, giovedì scorso, nel corso della cerimonia a cui hanno preso parte numerosi officers di Circoscrizione, componenti di service, di progetti e del Comitato e rappresentanti di club del Distretto Lions 108 Ya, tra questi: l’Immediato Past Governatore del Distretto Lions 108Ya Franco Scarpino; il secondo vice governatore Pino Naim; il Coordinatore distrettuale delle Circoscrizioni Maria Bitonti; il Presidente della Seconda Circoscrizione, Maurizio Bonanno; il Coordinatore distrettuale del progetto “Regalare un sogno ai bambini in degenza ospedaliera Un’estate al mare”, nonché presidente Unicef Calabria, Giuseppe Raiola; il Presidente della Zona 5 della Seconda Circoscrizione, Filippo Capellupo; il Coordinatore per la Seconda Circoscrizione Lcif Antonio Scarpino.

Il Presidente Danilo Iannello ha manifestato al Governatore Pasquale Bruscino il senso della più profonda gioia nel ricevere la sua visita ufficiale al Club. Ed al tempo stesso, il privilegio di poter presentare un Club prestigioso, come il Catanzaro Host, costituito da persone e professionisti straordinari, che dedicano le loro energie per il bene del prossimo.

«I traguardi lionistici raggiunti in questa prima parte dell’anno sociale, caro Governatore – ha affermato Danilo Iannello – sono il frutto dell’impegno, della passione, del sostegno e dello spirito propositivo dei nostri soci. Io ho l’onore di coordinare un gruppo innanzitutto di amici, che porta avanti convintamente attività di sevizio nel segno del nostro motto We Serve».

Il Presidente ha poi sottolineato come il Club rappresenti, sempre più, un punto di riferimento per la società civile e per il territorio, per tutte quelle persone meno fortunate, che guardano al Lions con speranza e fiducia.

«Regalare un sorriso – ha affermato ancora Danilo Iannello – a chi ne ha più bisogno, ancor di più durante le festività, arricchisce il nostro percorso umano ed alimenta la nostra testimonianza lionistica. È importante rivolgere lo sguardo agli invisibili, a coloro i quali spesso sono dimenticati o ignorati».

Sul punto ha evidenziato il recente impegno del Governatore, che ha visitato il carcere di Palmi incontrando i detenuti, e con l’occasione ha ricordato come il Club sia impegnato in un progetto a lungo termine a favore del Centro di Giustizia minorile di Catanzaro, e dei ragazzi ivi reclusi.

«La mia professione di avvocato penalista mi porta sempre più a comprendere come sia fondamentale distinguere l’essere umano dal reato che ha commesso, maggiormente quando si parla di giovanissimi, affiancando le istituzioni preposte, al fine di agevolare un vero percorso di rieducazione ed affrancazione dagli errori commessi». Concludendo, ha augurato che il Lions continui a rappresentare – per la società civile – un faro di speranza in grado di squarciare le tenebre del disagio e della sofferenza che attanagliano una larga fetta della popolazione.

Nel proprio indirizzo di saluto, il governatore Bruscino ha espresso gratitudine verso l’associazione lionistica, condividendo il ricordo dell’avvio della propria l’esperienza personale nell’approccio al club, sottolineando «l’importanza dell’innamorarsi del lionismo attivo». Il governatore, prima di tutto, ha ricordato con commozione la figura del compianto avvocato Pino Iannello, che ha rivestito il prestigioso ruolo di governatore lasciando un ricordo indelebile di impegno e umanità.

Richiamando la preoccupazione per le tensioni internazionali che minano gli equilibri socio-economici mondiali, Bruscino ha richiamato anche «l’importanza della pace, dell’amore e della responsabilità verso gli altri, non solo a livello economico ma anche emotivo.Vi ricordo sempre di sorridere alla vita, anche di fronte alle difficoltà, anche per portare un contributo concreto all’organizzazione leonistica e alle possibili azioni future». Il Governatore ha concluso il proprio intervento con l’auspicio di ottenere nel distretto la location del prossimo Forum del Mediterraneo del 2027.

Il presidente Iannello, infine, ha consegnato al governatore Bruscino una donazione del club alla LCIF, la fondazione internazionale del Lions. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Lectio del vescovo Parisi alla Scuola Biblica e la Scuola per i ministeri

Lunedì 25 marzo più di seicento persone hanno partecipato all’incontro congiunto tra la Scuola Biblica e la Scuola per i ministeri per la Lectio del vescovo, monsignor Serafino Parisi, su “Il dolore innocente”.

Un momento di condivisione per i partecipanti a queste due esperienze che ormai da più di un anno la Diocesi sta vivendo in un cammino di approfondimento della fede: «Oltre ai contenuti proposti – ha detto al riguardo monsignor Parisi – questi percorsi ci danno la possibilità di vivere un’esperienza di comunione tra persone di comunità vicine che, probabilmente, fino ad oggi non avevano avuto molte occasioni di incontri comuni: la comunione, di fatto, si costruisce tra di noi, tra persone in carne e ossa. Per tale motivo questa dinamica è molto importante in quanto genera circolarità e condivisione».

Tra le altre cose, il vescovo ha evidenziato che la Scuola per i Ministeri «è un percorso di formazione che viene incontro alle richieste e alle attese dei fedeli laici, dei religiosi e delle religiose, insomma di tutte le componenti del popolo di Dio che è nella diocesi lametina, allineandosi con quanto era stato scelto dal Sinodo nelle varie fasi diocesane. Chiaramente – ha proseguito il presule – è una iniziativa che ha bisogno di tempo per radicarsi, come accade per qualsiasi processo. Questo ci chiama a un costante accompagnamento ed a una appassionata cura».

Monsignor Parisi ha poi ricordato che tra gli aspetti e i riverberi positivi di questa iniziativa della Scuola per i ministeri «c’è la consegna concreta di tutto il processo formativo ai sacerdoti e ad alcuni laici della nostra Diocesi che si stanno impegnando a portare avanti le lezioni», rimarcando che si tratta di «un grande movimento di professionalità e competenze. Quest’anno – ha aggiunto – abbiamo individuato 16 sacerdoti, il prossimo anno altri 8. Una scelta precisa che va nella direzione di mettere in gioco le energie, le disponibilità e le competenze della nostra chiesa diocesana».

Il Vescovo ha fatto poi un riferimento alla Scuola Biblica, alla sua struttura e alla sua “ratio”: infatti, «affrontando argomenti che hanno ricadute di stretta attualità proposti attraverso l’interpretazione di alcuni testi biblici, si impara a leggere criticamente la Sacra Scrittura e si trovano orientamenti per i grandi interrogativi esistenziali. Per questo motivo la Scuola biblica ha e offre un respiro più ampio con relatori nazionali ed internazionali. Si tratta di due realtà che si integrano, sono due percorsi che vogliono davvero intervenire “a gamba tesa”, ovvero direttamente dentro la storia dei credenti che si trovano all’interno di questa Diocesi e che vogliono arrivare alla consapevolezza delle ragioni della propria fede. E questo è valido anche per coloro che sono alla ricerca, per gli atei e per gli agnostici che vogliono però accostarsi allo studio e alla comprensione di ciò da cui loro hanno deciso di stare a distanza».

Poi, entrando nel merito dell’incontro, il vescovo ha chiesto: «Perché l’innocente soffre? L’urlo di dolore del giusto cade nel vuoto o c’è Qualcuno disposto a raccoglierlo?». Ed è stato proprio partendo da «una delle domande più dure, che attraversa i secoli e le culture», che monsignor Parisi ha avviato la sua riflessione che si inserisce «nel contesto della Settimana Santa, che ha al suo centro l’immagine di un innocente che viene crocifisso. Di fronte alla domanda “perché l’innocente soffre”, i non credenti sono, in un certo senso, avvantaggiati: chi non crede può attribuire il male al fato, a un destino ineluttabile oppure al caso. Per chi crede, invece, l’interrogativo è drammatico: se Dio è buono, unde malum?».

Spaziando dai testi della tragedia greca e della filosofia antica per giungere all’Antico Testamento, il Vescovo si è soffermato sulla vicenda di Giobbe «che non è, come si dice spesso, un mero paziente. Giobbe urla verso Dio, chiede a Dio di ‘venire fuori’ e di spiegargli il perché del male».

Entrando nei particolari della struttura del libro, monsignor Parisi ha fatto notare che «la vicenda di Giobbe smonta quella visione distorta di Dio, sostenuta dagli stessi amici di Giobbe, che rappresentavano un Dio di plastica dal cuore di pietra. La perseveranza nella fede di Giobbe smonta il dubbio che l’accusatore aveva insinuato nella mente di Dio. E il testo conduce a dire che il Signore non ha bisogno di prove. Dio, al contrario, punta su Giobbe contro il Satana, cioè l’accusatore, il destabilizzatore. La sofferenza di Giobbe fa emergere l’uomo nella sua dignità e permette allo stesso uomo di sperimentare, come senso di quel patire, di essere conosciuto da Dio. La sofferenza di Giobbe è come una modalità offerta all’uomo perché possa mostrare la sua fede, perché possa far emergere il dato che Dio conosce profondamente l’uomo al punto di fidarsi di lui e così rispondere, con una visione di reciproco affidamento, a quelli che si pongono l’interrogativo sul dramma della sofferenza e della morte, del male e del dolore».

Nel concludere, citando Viktor Frankl, il vescovo si è soffermato sul concetto di “homo patiens” evidenziando come «è nel limite che l’uomo esprime la sua verità, perché è nella consapevolezza di quel limite costitutivo dell’uomo che Dio innesta e manifesta la sua forza”. Dalla vicenda di Giobbe, dunque, “la fede esce vittoriosa e, con la fede, anche l’uomo». (rcz)