A Cosenza consegnati due premi al prof. Georg Gottlob

È un doppio riconoscimento, quello che il prof. Georg Gottlob, uno dei massimi esperti di Intelligenza Artificiale, che ha lasciato Oxford per venire ad insegnare nell’Università della Calabria, ha ricevuto a Palazzo dei Bruzi di Cosenza nei giorni scorsi.

Il docente, infatti, è stato insignito del Premio “Irene Tripodi”, conferitogli dall’Associazione italiana Parchi culturali e quello della Commissione cultura del Comune, presieduta da Mimmo Frammartino.

All’importante iniziativa, che è stata arricchita da una lectio magistralis sull’intelligenza artificiale, non ha fatto mancare la sua presenza il sindaco di Cosenza, Franz Caruso.

«Ospitare a Palazzo dei Bruzi il prof.Georg Gottlob, uno dei massimi esperti di intelligenza artificiale che ha scelto di venire ad insegnare da Oxford all’Università della Calabria – ha detto Franz Caruso nel ringraziare l’insigne accademico – ci ha dato la possibilità di incontrare una eminente personalità, ma anche di confrontarci con uno dei temi più importanti ed attuali della vita culturale del nostro tempo».

«L’intelligenza artificiale – ha rimarcato Franz Caruso – è uno dei temi culturali più sentiti e che si inserisce anche nel dibattito politico per quella che è la sua incidenza nel mondo contemporaneo. La scelta del prof. Gottlob di stabilirsi in Calabria e di insegnare nella nostra Università ci fa capire che sussistono le condizioni perché ci possa essere un’inversione di tendenza ed è il segno tangibile di come si possano accogliere le eccellenze mondiali nella nostra terra, anziché assistere alla fuga delle nostre migliori risorse umane verso altre destinazioni lavorative, lontane dalla Calabria».

«Nella nostra Università – ha detto ancora Franz Caruso nel suo intervento – abbiamo le espressioni migliori nel campo della Intelligenza Artificiale, dal nostro Magnifico Rettore, prof. Nicola Leone, al prof. Gianluigi Greco, che sono delle vere e proprie eccellenze».

Quindi, Franz Caruso ha concluso il suo intervento richiamando il percorso intrapreso dall’Amministrazione comunale nel settore della cultura e facendo esplicito riferimento proprio alla sinergia e alla collaborazione a più livelli avviate con l’Università della Calabria.

«Iniziative come quella di stasera – ha concluso il sindaco – sono la testimonianza più autentica che il percorso intrapreso e che stiamo portando avanti è quello giusto e ci indica che bisogna continuare su questa scia. Vorremmo anche che i nostri giovani partecipassero maggiormente alla vita culturale della città».

La cerimonia era stata introdotta dal Presidente della Commissione cultura Mimmo Frammartino cui sono seguiti i saluti dell’attuale Presidente nazionale dell’AIParC Salvatore Timpano e della Presidente della sezione di Cosenza, Tania Frisone, che ha ricordato la figura di Irene Tripodi, Presidente nazionale dell’AIParC, scomparsa un anno fa, “docente ed educatrice appassionata e molto impegnata nel sociale e in campo culturale” ed alla quale è stato intitolato il premio attribuito al prof. Gottlob.

Sono seguiti i saluti del prof. Riccardo Barberi, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Unical, in rappresentanza del Rettore Nicola Leone e la relazione, che ha preceduto la lectio magistralis di Gottlob, del giovane dottorando in Learning Sciences and digital technologies dell’Unical, Aldo Pisano.

Pisano ha tracciato una sorta di Road Map dell’Intelligenza artificiale illustrando una sorta di rete che guarda all’AI in ottica interdisciplinare, toccando anche i temi dell’etica della stessa intelligenza artificiale, le aree di rischio e la sua pervasività.

«Per evitare che il dibattito filosofico che si sviluppa attorno alla intelligenza artificiale esploda in una serie di catastrofismi – ha puntualizzato il dottor Pisano – occorre lavorare a livello di governance e costruire buone pratiche che limitino i rischi».

Tra le attività meritorie delle quali si sta occupando il giovane dottorando dell’Unical c’è anche la creazione di una rete scolastica che attualmente vede coinvolti quattro istituti, sedici classi e circa 300 studenti.

Nel corso della sua lectio magistralis, il prof. Gottlob ha fornito, anche, le coordinate per difendersi dalla pervasività dell’AI: «riuscire a dominare i pericoli facendosi aiutare dall’etica e dalla tecnologia e disarmando i malfattori» come i fabbricanti di fake news o chi, attraverso l’utilizzo di avatar creati ad hoc, parla con la voce dei politici o organizza delle truffe telefoniche a danno degli anziani. Alla fine Gottlob termina la sua lectio con una buona dose di ottimismo. «Ce la faremo, come con il Covid», ha concluso.

Nel corso della cerimonia si è esibito il quartetto “Phoenix”, composto dai giovani studenti del Conservatorio “Giacomantonio”, Wilma Monachello, Chiara Belmonte, Roberto Gottardo Iaquinta e Martina Anna Milone. (rcs)

San Marco Argentano intitola una via a mons. Domenico Crusco

Domani pomeriggio, a San Marco Argentano, alle 18, nell’Aula Consiliare “Mario Scarpelli”, sarà intitolata la via nei pressi del Seminario a mons. Domenico Crusco, in riconoscimento per il suo straordinario impegno e la dedizione mostrati durante i molti anni di servizio alla comunità.

Monsignor Domenico Crusco, vescovo di San Marco Argentano-Scalea dal 1999 al 2011 e Rettore del seminario vescovile per oltre trent’anni, è stato una colonna portante nella formazione spirituale e morale di centinaia di giovani. Come rettore e poi vescovo, si è impegnato a ristrutturare il seminario in due occasioni migliorando notevolmente gli spazi per accogliere le nuove generazioni di seminaristi.

L’evento sarà introdotto dal saluto  del sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti, e del sindaco di Grisolia Saverio Bellusci. Don Salvatore Vergara relazionerà sulla figura di monsignor Crusco, mentre le conclusioni saranno affidate a monsignor Stefano Rega, attuale vescovo di San Marco Argentano-Scalea.

L’intitolazione della via nei pressi del Seminario, dove Monsignor Domenico Crusco ha lasciato un’impronta indelebile, simboleggia il profondo apprezzamento che la città nutre per il suo lavoro e la sua eredità spirituale. Questo tributo rappresenta la gratitudine di San Marco Argentano per un uomo che ha dedicato la sua vita a promuovere i valori di solidarietà e amore all’interno della comunità sammarchese e dell’intera diocesi di San Marco Argentano-Scalea.

Monsignor Crusco nacque a Grisolia il 19 agosto 1934 e morì nel suo paese natale il 25 agosto 2013.  Ordinato presbitero nel 1961, prima animatore e poi rettore del seminario, fu vicario episcopale per la pastorale. Nel 1991 fu nominato vescovo di Oppido Mamertina-Palmi da Papa Giovanni Paolo II e, nel 1999, vescovo di San Marco Argentano-Scalea. (rcs)

 

SANTA MARIA DEL CEDRO (CS) – Successo per gli incontri “Distruzioni o distrazioni”

Successo, a Santa Maria del Cedro, per il ciclo di incontri Distruzioni o distrazioni… illusioni nell’era 4.0, organizzati dalla Pro Loco Santa Maria del Cedro.

Una serie di incontri con cui adulti e giovani si sono potuti confrontare su temi delicati quali legalità e uso consapevole del web. Ma anche testimonianze di vita di chi con l’illegalità ha combattuto e punti di vista particolareggiati di chi sui rischi che si annidano nella rete lavora ogni giorno.

Al primo incontro, Educare alla legalità per una cittadinanza attiva e consapevole, in programma venerdì scorso presso l’Auditorium Franco Galiano, il pubblico presente ha dapprima potuto vedere un videomessaggio inviato da Tiberio Bentivoglio, imprenditore reggino vittima di mafia, impossibilitato a presenziare a causa della decisione del Ministero dell’Interno di togliergli la scorta che da tempo lo proteggeva.

Di seguito, gli interventi di don Ennio Stamile, prete antimafia e rettore dell’Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini”, e del capitano Giuseppe Regina, comandante del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Scalea.

Il territorio soffre della diffusione di una mentalità mafiosa, secondo Stamile «anche in quelle istituzioni nelle quali non dovrebbe trovare spazio. La logica dell’appartenenza a discapito della competenza ne è il prodotto finale. Bisogna quindi educare alla legalità, certo, ma è più incisivo mobilitare le coscienze, come ci suggeriscono i vescovi italiani». E, per farlo, è utile diffondere «le storie di imprenditori che denunciano e spesso sono lasciati soli a fare i testimoni di giustizia», proprio come nel caso di Bentivoglio.

«È importante parlare di questi temi – ha poi aggiunto il capitano Regina – e avere degli interlocutori di qualsiasi età, rivolgendosi soprattutto a un pubblico più giovane al quale va trasmesso questo valore: la legalità parte dai piccoli gesti, fino ad arrivare agli esempi e le azioni più eclatanti».

Il giorno successivo, presso la Casa comunale Laos nella frazione di Marcellina è stata la volta de Il lato oscuro di internet e social network, grazie alle interazioni con l’ispettore della Polizia postale di Cosenza Fabio Ferraro, della psicologa Maria Francesca Papa e del presidente del Punto Luce di Scalea, Angelo Serio.

È stato sottolineato quanto sia necessario porre attenzione all’uso che si fa di internet. Per quanto la rete abbia tantissimi aspetti positivi presenta lati oscuri che il più delle volte non sono conosciuti adeguatamente, tanto che, in alcuni casi, si configurano come veri e propri reati.

È il caso del sexting, lo scambio tramite device di messaggi sessualmente espliciti, in un esempio fornito dall’ispettore Ferraro. Per quanto possa apparire una pratica normale all’interno di una relazione sentimentale, essa presta il fianco ad abusi quando, per vari motivi, questi messaggi, spesso corredati da immagini, vengono condivisi al di fuori delle persone direttamente interessate.

Internet porta inoltre problemi in termini di dipendenza. Un fenomeno molto diffuso anche tra gli adulti, ma che nel caso dei più giovani richiede un livello di guardia maggiore in quanto, molto spesso, è alla base di disturbi psicologici e relazionali.

“Ormai siamo poco credibili”, ha detto Angelo Serio per poi specificare: «Come adulti ci troviamo a dare giusti consigli, che spesso non sono però accompagnati da comportamenti che possano fungere da esempio».

Il programma delle attività è stato poi concluso, domenica 5 maggio 2024, dalla proiezione di Una Femmina, film del regista calabrese Francesco Costabile, presso Torre Nocito.

La Pro loco di Santa Maria del Cedro commenta positivamente l’esperienza vissuta con questo ciclo di incontri, pur auspicando in futuro una maggiore partecipazione.

«Il progetto – hanno spiegato gli organizzatori – realizzato in attuazione dell’Accordo di collaborazione tra il Dipartimento per le Politiche giovanili, il Servizio civile universale e la Regione Calabria, con il partenariato di altri attori del Tirreno cosentino che operano nel terzo settore, era rivolto in particolare ai giovani della Riviera dei Cedri».

«Ringraziamo i partecipanti e tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita di questo progetto – hanno concluso – che ha goduto del supporto delle parrocchie cittadine, delle Pro loco di Verbicaro e Scalea e dell’associazione Salvaguardia di Cirella». (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – Sabato l’evento “Desideriamo la pace”

Sabato 11 maggio, a Castrovillari, alle 19.30, nel Salone della Parrocchia di San Girolamo, si terrà l’evento Desideriamo la pace, organizzato dall’Associazione Volontari per il Servizio Internazionale.

L’evento, che fa parte della nuova campagna di solisarietà delle Tende Avsi, è una significativa iniziativa di solidarietà grazie al Centro Culturale Angeloni, con l’obiettivo di affermare «quell’ineludibile desiderio di concordia che anima tanti e che gli appositi programmi dedicati di AVSI: in Ecuador, India, Kenia, Italia, Tunisia, Ucraina, Palestina, Israele e Uganda, attenzionano per dare risposte a necessità e fragilità per la crescita dignitosa di ogni singolo e comunità in ogni ambito».

«Una posizione che spinge ad un cambiamento di sguardo tra Paesi sulla vita quotidiana – si legge in una nota – di ciascun popolo senza perdere di vista etnia, cultura, religione diversa al fine di superare odi e rivalse secolari. Da qui l’imperativo: dobbiamo essere sempre più costruttori di pace. Questa è la vera passione per l’Uomo a cui l’incontro in programma vuole dare il proprio piccolo aiuto per il dialogo internazionale e per ricostruire legami di reciproca comprensione».

La serata, dunque, servirà per raccogliere libere offerte da devolvere ai progetti , presentati, per l’occasione, da Testimonianze in video collegamento da Nairobi (Kenia), con Antonino Masuriuno dei tanti volontari impegnato nelle zone più difficili del pianeta a portare avanti questa sfida di speranza, dove i gesti d’amore fanno la differenza –, e rilanciati dallo spettacolo di beneficenza intitolato “La buona Novella” di Fabrizio De Andrè, raccontato e cantato dal bravo artista Sasà Calabrese non nuovo ad appuntamenti del genere.

«Un momento che abbiamo fermamente voluto – hanno aggiuntola presidente del Centro Culturale, Carla Bonifati, e la responsabile locale dell’AVSI, Antonesca Forte –consapevoli delle sofferenze che provengono da Stati, città bombardate, attaccate e distrutte, per non parlare delle migliaia di morti ammazzati nelle molteplici incursioni».

Le “Tende” sono la Campagna annuale di sensibilizzazione e raccolta fondi che attraversa l’Italia, facendo tappa anche in altri Continenti, con diversi eventi promossi dalla rete internazionale dei sostenitori della pace e di fare qualcosa per difenderla incontrando di persona testimoni dal mondo, impegnati sui progetti Avsi.

Castrovillari, con il Centro Culturale “Angeloni”, da anni è a fianco alla mission di AVSI che è “contro” intolleranze, aggressioni all’esistenza, persecuzioni e “per la piena” promozione della crescita e sviluppo Umano che chiedono e desiderano, per ciascuna realtà, collaborazioni volte ad individuare percorsi di negoziato, pace e benessere inclusivi nonché sforzi destinati a questo.

Fattori imprescindibili per riconoscere valori, dignità, libertà, protagonismi di sviluppo, dove l’altro deve essere percepito e accolto come un bene. (rcs)

 

COSENZA – Domani l’incontro “Sos Sanità: Come uscirne?”

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 17.,30, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro Sos Sanità in Calabria. Come uscirne? organizzato dal Partito Democratico.

A introdurre i lavori Giuseppe Ciacco, Capogruppo Pd in Consiglio provinciale. Interverranno: Santo Gioffrè, già commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria; Carlo Guccione, componente della Direzione nazionale del Partito democratico, Giuseppe Mazzuca, presidente del Consiglio comunale di Cosenza; Chiara Penna e Concetta De Paola, consigliere comunali del Comune di Cosenza. Modererà l’incontro la giornalista Pileria Pellegrino(rcs)

La rivalorizzazione del borgo di Castrolibero attraverso i bagni del palazzotto

Prosegue, a Castrolibero, il progetto Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto”, che mira a rivalorizzare il Centro Storico attraverso una serie di interventi che comprendono la creazione di un info point dedicato allo slow food, botteghe d’arte, uno spazio per lo smart working, chiamato Cafè conciliary room, e poi strutture per attività ricreative e sociali, una scuola di cucina locale, un cinema, un teatro, un museo e un quartiere interamente dedicato allo sport.

Tra questi, ci sono i Bagni del Palazzotto, ovvero una spa realizzata nell’ex casa Ruffolo, oggi immobile pubblico, che viene interessato da un intervento di “rebuilding” per restituirgli l’antica grandezza, trasformandolo nel primo centro benessere in un edificio storico di tutto l’hinterland cosentino.

Il Palazzotto era un tempo l’antico accampamento dei francesi incaricati di proteggere Consentia dalle incursioni saracene. Questo sito, conosciuto anche come borgo delle Tinozze, riflette le peculiarità del territorio castroliberese, caratterizzato dalla presenza di grandi masse calcaree nel sottosuolo e da acque pure e cristalline. Qui è stata eretta nel 1888 una fontana nel punto in cui da sempre sgorgava un rigagnolo di acqua, conosciuta come “Truglio”.
Il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, ha riferito di essersi ispirati al modello di Bormio e al successo dei bagni vecchi e nuovi della cittadina in Valtellina. Approccio che trasforma Castrolibero in un borgo storico accogliente, incentrato su un turismo lento votato al benessere e al relax.
Connubio che potrà realizzarsi grazie alla presenza di bagni turchi e piscine calde, armonizzati splendidamente con l’offerta enogastronomica, sull’esempio di Siviglia, con nuove strutture trasformate in luoghi di interesse culinario, come vinerie e prosciutterie.
E se, da una parte, il sindaco ha confermato che i lavori sono quasi completati, dall’altra si è soffermato sul problema della scarsa ricettività alberghiera in tutta la provincia di Cosenza, sottolineando come il Comune da lui guidato stia affrontando attivamente anche questa sfida. Parallelamente ai progetti pubblici, infatti, anche i privati sono stati sollecitati e coinvolti e stanno presentando proposte per aumentare la capacità ricettiva, supportati da incentivi e benefici offerti da diversi bandi, come il nuovo Por Calabria e altri finanziamenti regionali.
In conclusione, il sindaco, ha offerto uno sguardo dettagliato e una visione chiara del progetto Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto, rimarcando la sua capacità di riqualifica e rigenerazione urbana, e quindi sociale e culturale, per Castrolibero. Un unicum e un modello da esportare, che garantisce un’opportunità di sviluppo senza pari.
Ha infine evidenziato il consenso ricevuto a livello regionale e nazionale per l’iniziativa, ribadendo la determinazione del Comune nel portarla avanti, indipendentemente da eventuali cambiamenti nel contesto politico. (rcs)

RENDE (CS) – Il 10 maggio il convegno “Universo carcerario femminile” della Fidapa

Il 10 maggio, all’Hotel San Francesco a Rende, alle 17.30, si terrà il convegno Universo carcerario femminile: criticità, contraddizioni, prospettive, organizzato dalle sezioni Fidapa BPW Italy (Federazione italiana donne arti professioni affari) di Acri, Cosenza e Paola.

Il convegno, in linea con il tema internazionale della Fidapa 2021-2024 “Nuove azioni attraverso la cooperazione”, si presenta come un’opportunità imperdibile per approfondire la conoscenza di una realtà spesso trascurata, ma fondamentale per la nostra società. La partecipazione e l’attenzione di tutti sono cruciali per dare voce a chi, dietro le sbarre, continua a lottare per un futuro migliore.

La tavola rotonda, moderata da Luigi Bloise, responsabile dell’Area Trattamentale presso la Casa Circondariale di Castrovillari, sarà aperta da Lucia Nicosia (presidente Fidapa BPW Italy sezione Cosenza), Laura Aloise (presidente Fidapa BPW Italy sezione Paola), Libera Reale (presidente Fidapa BPW Italy sezione Acri), Fiammetta Perrone (past presidente nazionale Fidapa BPW Italy) e Pina Genua Ruggiero (past presidente Fidapa BPW Italy Distretto Sud-Ovest), figure di spicco della Fidapa BPW Italy che porteranno i saluti delle loro sezioni con il coraggio e la determinazione che caratterizzano chi lotta per la giustizia e l’uguaglianza.

Rosellina Oliva (past presidente Fidapa BPW Italy sezione Acri) introdurrà il tema del convegno ed Elena Pistilli (past presidente Fidapa BPW Italy sezione Cosenza) guiderà il dialogo con la giornalista Katya Maugeri, autrice del libro Tutte le cose che ho perso: storie di donne dietro le sbarre.

La presidente Fidapa sezione di Cosenza Lucia Nicosia: «Il tema internazionale scelto dalle past presidenti tratta un argomento molto delicato che presenta una serie di problematiche uniche, tra cui la salute mentale, l’accesso ai servizi sanitari, la maternità in carcere, la violenza di genere e l’ineguaglianza delle opportunità di riabilitazione e di reinserimento sociale. È necessario un approccio sensibile e mirato per tutelare i diritti umani e la dignità delle donne detenute. In questa sede, daremo voce alle donne emarginate, cercando di comprendere le loro storie, promuovendo l’empatia e lavorando attivamente per un cambiamento sociale».

Nel tessuto intricato del sistema carcerario, le vite delle donne detenute spesso restano nell’ombra, invisibili agli occhi del mondo esterno. Dietro quelle sbarre, si celano storie complesse, dolorose, e spesso dimenticate, che meritano di essere portate alla luce.

«Il tema della detenzione femminile è di grande attualità – ha detto Pistilli – e non esagero se dico che lacera le nostre coscienze. Le sezioni Fidapa di Cosenza di Paola e di Acri hanno voluto affrontare il tema mettendo in evidenza le criticità e le contraddizioni di un sistema carcerario nato per gli uomini e che ostinatamente nega alle donne, nell’indifferenza di tutti, il diritto alla dignità umana, fondamentale per qualsiasi persona, anche per un detenuto».

«Attraverso il libro della giornalista Katya Maugeri – ha spiegato – porteremo le testimonianze delle detenute di Rebibbia direttamente in questo convegno e scopriremo che non sono considerate persone con un nome e un cognome, ma un numero di cella. Ringrazio i prestigiosi relatori che hanno accettato il nostro invito, in particolare l’assessora Emma Staine, e spero che da questo evento potranno scaturire spunti di profonda riflessione per tutti».

Il convegno del 10 maggio non sarà solo un momento di discussione, ma un richiamo alla coscienza collettiva e un appello all’azione affinché vengano smantellate le catene invisibili dell’ingiustizia e della discriminazione che imprigionano queste donne e sia restituita loro la dignità umana che ogni individuo merita. L’universo carcerario femminile può essere trasformato in un luogo di speranza e rinnovamento, dove ogni donna, indipendentemente dal suo passato, possa trovare una strada per costruire un futuro migliore.

«Attraverso una progettualità condivisa, nel tempo – ha detto Oliva – la Fidapa ha organizzato e continua a organizzare percorsi di sensibilizzazione volti a far riflettere l’opinione pubblica su tematiche di pregnante attualità. Questo convegno è incentrato su una tematica delicata di cui purtroppo si tende a parlare poco. Un’iniziativa culturale e di informazione che accende i riflettori sul sistema carcerario femminile».

«Partendo dall’approccio introspettivo e riflessivo della giornalista Katya Maugeri – ha proseguito – nell’ambito del convegno si avrà l’opportunità di comprendere la realtà carceraria attraverso la voce delle stesse detenute per poi un’analisi consapevole delle criticità attraverso esperti del settore. Con questo convegno, la Fidapa ha l’obiettivo di continuare a lavorare per rappresentare tutte le donne affinché la nostra società attuale possa essere inclusiva».

Il convegno prevede interventi mirati a esplorare le molteplici sfaccettature della detenzione femminile.

Maria Esposito, psicologa e referente per la violenza di genere della Fidapa di Cosenza, tratterà gli aspetti psicologici e relazionali legati alla detenzione femminile, offrendo uno sguardo approfondito sulle sfide emotive che le detenute affrontano quotidianamente.

Giuseppe Carrà, direttore della Casa Circondariale Rosetta Sisca di Castrovillari, porterà la sua esperienza diretta nel raccontare la storia e l’evoluzione della detenzione femminile in Italia, mettendo in luce le sfide incontrate e le soluzioni proposte nel corso degli anni.

Patrizia Longo (avvocato, past presidente Fidapa sezione di Paola e referente commissione legislazione Distretto Sud- Ovest) esaminerà gli aspetti legali della maternità in carcere, esplorando il delicato equilibrio tra detenzione e genitorialità e le implicazioni della legislazione italiana: «Le  norme in tema di provvedimenti restrittivi della libertà, relativi alla condizione della detenuta madre o della donna incinta, contemplano la custodia in carcere come extrema ratio applicabile solo quando le esigenze cautelari, esistenti in concreto, non possono essere soddisfatte con nessun’altra misura».

«A mio avviso, il legislatore dovrebbe prevedere, senza alcuna limitazione, il ricorso alle misure alternative alla detenzione o ancora meglio la costruzione di case famiglie protette (ne esistono solo due in Italia) dove le madri detenute possano prendersi cura dei propri figli senza costringerli a vivere in strutture carcerarie. Ciò favorirebbe l’attuazione del principio costituzionale della funzione rieducativa della pena».

Emma Staine, assessore alle Politiche Sociali della Regione Calabria, condividerà le prospettive future del sistema carcerario femminile, analizzando le politiche sociali regionali e nazionali volte a migliorare le condizioni delle detenute e a favorire il loro reinserimento nella società.

Il convegno si concluderà con le riflessioni di Fiammetta Perrone, che porterà la sua vasta esperienza come past presidente nazionale Fidapa, offrendo spunti e indicazioni per il futuro dell’universo carcerario femminile. (rcs)

COSENZA – Alla Galleria nazionale la mostra dedicata ad Antonio Puja Veneziano

S’inaugura il 5 maggio, alla Galleria nazionale di Cosenza, alle 17.30, la mostra la mostra Natura, dedicata all’artista Antonio Pujia Veneziano e a cura di Andrea Romoli Barberini e Domenico Piraina.

L’evento in programma intende «promuovere una rinnovata consapevolezza e una più diffusa sensibilità ambientale, sociale ed economica attraverso i linguaggi dell’arte» e si inserisce integralmente nell’ottica delle attività contemplate dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, che individua musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici quali luoghi della cultura destinati alla pubblica fruizione e godimento, prevedendo soprattutto forme e modi per l’utilizzazione non onerosa di beni mobili e immobili per manifestazioni e iniziative temporanee.

All’inaugurazione è previsto l’intervento dei curatori Andrea Romoli Barberini e Domenico Piraina, nonché della direttrice dott.ssa Rossana Baccari, alla presenza dell’artista.

Fino al  2 giugno, dunque, si potranno ammirare le opere su tela e carte intelate di varie dimensioni insieme a ceramiche, appartenenti ai diversi periodi della ricerca dell’artista sui temi della Natura e dell’attuale, quanto diffusa, sensibilità ambientale, filtrati attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea.

La Galleria nazionale, diretta dalla dott.ssa Rossana Baccari, ha sede in Palazzo Arnone nel quale si trovano esposte le opere dei più importanti pittori nati in Calabria ed artisti napoletani, insieme al nucleo costituito dalle opere di Mattia Preti e Luca Giordano. Altrettanto significativa è la sezione di opere grafiche di Umberto Boccioni e delle varie raccolte. Fino alle espressioni artistiche contemporanee del territorio con le opere di Cesare Berlingeri, Giulio Telarico e Alfredo Pirri.

La Galleria nazionale di Cosenza, attraverso la concessione degli spazi, in attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale ispirato dall’art. 118 della Costituzione, diviene concretamente il luogo privilegiato per la ricerca, la sperimentazione, il dibattito pubblico e l’incontro comunitario. L’evento prevede la pubblicazione di un catalogo monografico, con testi dei curatori Andrea Romoli Barberini docente di Storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e Domenico Piraina direttore di Palazzo Reale di Milano, che ha l’obiettivo di presentare e sostenere il lavoro di oltre cinquanta anni di ricerca di Pujia Veneziano che, pur operando lontano dai circuiti accreditati dell’arte, nei quali più facilmente e più spesso gli artisti sono premiati dal mercato e dal successo, si è contraddistinto tra gli addetti ai lavori per il suo linguaggio attuale e originale. (rcs)

COSENZA – Al via la seconda edizione del “Mese del Benessere”

Prende il via venerdì, a Cosenza, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano, alle 17.30, la seconda edizione del Mese del Benessere, il ciclo di incontri  sulla prevenzione che l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franz Caruso, ripropone grazie alla felice intuizione dell’assessore alla salute di Palazzo dei Bruzi, Maria Teresa De Marco.

Il primo appuntamento ha come tema Oltre la prevenzione- I vaccini come strumento di salute pubblica. Sono previsti i saluti  del sindaco Franz Caruso, dell’assessore Maria Teresa De Marco e di Angela D’Amato, presidente dell’Associazione italiana Donne Medico, Sezione di Cosenza, che collabora attivamente all’iniziativa. Relatori dell’incontro saranno Rossella Zucco, dirigente del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza, l’immunologo Francesco Zinno, il medico di medicina generale e referente Aft Kos di Cosenza Tullio Chimenti e la ricercatrice dell’Università della Calabria, Ortensia Parisi. L’incontro sarà moderato da Anna Laura Mattesini, organizzatrice di eventi.

«L’obiettivo – hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta il sindaco Caruso e l’assessore De Marco – è quello di aprire un’importante riflessione in quattro appuntamenti, su alcune delle problematiche sanitarie più diffuse e sulle quali è imprenscindibile avviare un percorso di tempestiva ed attenta prevenzione. La nostra Amministrazione, come già avvenuto lo scorso anno, ha come obiettivo quello di far sì che Cosenza diventi la città della prevenzione e del benessere, individuale e collettivo, attraverso una adeguata sensibilizzazione idonea a promuovere corretti ed equilibrati stili di vita».

Nei successivi appuntamenti si parlerà, inoltre, di “Benessere senza età – Vivere al meglio” (8 maggio), Sport e Ambiente- Benessere all’aria aperta (13 maggio) e “Cuori in ascolto- Approcci innovativi ai disturbi cardiaci femminili” (21 maggio). Tutti gli appuntamenti si terranno nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”. (rcs)

 

 

A Cosenza inaugurata la Casa delle Culture

È stata restituita alla città di Cosenza la casa delle Culture, «un avamposto che rappresenta, realmente, la cultura cosentina», ha dichiarato il sindaco Franz Caruso, nel corso dell’evento.

«Era il vecchio municipio che è diventato Casa delle Culture, ma oggi più che mai è per noi il simbolo della rinascita culturale della città vecchia», ha aggiunto Caruso tagliando il nastro alla cerimonia di inaugurazione del nuovo corso della Casa delle Culture, tornata nella fruibilità della città dopo gli interventi di recupero e consolidamento, resi possibili grazie alle risorse di Agenda Urbana.

La nuova gestione e la valorizzazione degli spazi culturali sono state affidate, dopo l’espletamento del relativo bando, sempre di Agenda Urbana, alla Cooperativa “Teatro in note” che gestirà il progetto “Agorà”.

«Teatro in note, la cui Presidente è Vera Segreti, nuova direttrice artistica della Casa delle Culture – ha detto il primo cittadino – valorizzerà gli spazi all’interno della struttura che saranno messi al servizio anche della collettività, perché potranno essere utilizzati per una serie di attività culturali che altre associazioni possono proporre e che serviranno per rivitalizzare il centro storico”. Franz Caruso parla non solo di rilancio di un edificio importante della città, ma soprattutto di “rilancio culturale di un’attività che deve servire per contaminare il territorio e quindi sollecitare e promuovere attività culturali anche da parte di chi non ha una sede propria nel centro storico, ma può trovarla proprio qui».

Per il primo cittadino l’inaugurazione è «simbolicamente un ritorno a quella che era una filosofia di sviluppo culturale del territorio. La Casa delle Culture era stata inaugurata 27 anni fa e si utilizzarono in quel caso i fondi europei del programma Urban».

È a questo punto del suo intervento che Franz Caruso ringrazia «chi, come l’allora sindaco Giacomo Mancini, a quel tempo utilizzò queste risorse per poter recuperare un immobile che stava andando perduto. Oggi riprendiamo quel percorso utilizzando i fondi di Agenda Urbana e abbiamo anche dimostrato che non è vero che al Sud non si spendono i soldi».

«I soldi al Sud – ha puntualizzato il sindaco Franz Caruso – quando si vogliono spendere e si sanno spendere, vengono spesi e si spendono bene. Oggi abbiamo dimostrato, con tutte queste opere di Agenda Urbana che stiamo inaugurando – altre lo saranno nelle prossime settimane – che le inaugurazioni le facciamo dopo che abbiamo completato le opere e non le facciamo ad opere incompiute».

Un significativo passaggio del suo intervento, nella bellissima e affollatissima “Sala Gullo”, magnificamente restaurata e riarredata di tutto punto, il sindaco lo riserva allo “sbarco” dell’Università nel centro storico.

«L’Università è arrivata grazie al mio impegno, e non era affatto scontato. Dopo tanti anni siamo riusciti a portare una facoltà universitaria nel centro storico e prima della facoltà di scienze infermieristiche, arrivata nel complesso monumentale di San Domenico, abbiamo concesso all’Unical Palazzo Spadafora, dove hanno trovato collocazione dieci start-up formate prevalentemente da giovani che, grazie a questa disponibilità dell’Amministrazione, stanno vivendo il centro storico».

Franz Caruso ha ricordato anche il post su Facebook con cui ieri ha ringraziato gli abitanti del centro storico e le cooperative che se ne prendono cura.

«I residenti della città storica – ha sottolineato il sindaco – dimostrano di avere molto più rispetto della loro città di quanto non ne abbiano, invece, altre parti del territorio che dovrebbero essere da esempio. L’esempio, al contrario, arriva proprio dal luogo dove risiedono le radici culturali della città. Abbiamo puntato molto sul centro storico perché siamo partiti da dove gli altri non sono mai arrivati e cioè dalle periferie. Purtroppo dobbiamo dire che anche il centro storico è una periferia».

«Un’anomalia, quella della città vecchia, che si spiega col fatto – ha aggiunto Franz Caruso – che il centro storico è rimasto isolato dal resto della città. E come non partire dal centro storico che è il gioiello di famiglia, non solo per la nostra città , ma per tutto il territorio provinciale che va ben oltre l’area urbana».

«Credo – ha concluso il sindaco – che un gioiello come il centro storico debba diventare il fulcro di uno sviluppo culturale di un’area molto più vasta, in grado di raggruppare quei tanti piccoli tesori che si ritrovano nei centri storici e nei monumenti dei nostri piccoli paesi e borghi che fanno da cintura alla città. Il centro storico non solo deve rivivere, ma deve diventare il motore di sviluppo per l’impegno di far tornare la nostra città, come è stata nel passato, l’Atene della Calabria».

Al “vernissage” della nuova Casa delle Culture un meritato posto di primo piano, per il ruolo che ha svolto come delegato del sindaco ad “Agenda Urbana”, spetta al consigliere comunale Francesco Alimena.

«Abbiamo tentato in tutti i modi – ha spiegato Alimena – di non perdere il finanziamento di Agenda urbana che nel suo nome contiene il senso della sua importanza, perché si tratta di un’agenda per la città. Sono fondi che l’Europa dedica a quelle zone più svantaggiate di cui noi, purtroppo, facciamo parte, affinché si riescano a rendere le città più sostenibili».

«Finanziamenti che – ha sottolineato Francesco Alimena – vanno una parte alle opere pubbliche, e per la città di Cosenza sono 11, e tra questi c’è appunto la Casa delle Culture, e una parte alle imprese che, nel nostro caso, sono 12. Tutti insieme cercheranno di ricucire e di definire un nuovo modello di città, puntando sulla cultura e sul sociale».

«La Casa delle Culture – ha ricordato ancora Alimena – è stata uno dei pilastri più significativi dell’esperienza amministrativa di centrosinistra a Cosenza».

Il consigliere delegato del sindaco ha ricordato, inoltre, l’opera di ristrutturazione e di recupero che ha riguardato sia l’efficientamento dal punto di vista strutturale che quello energetico e gli importanti interventi di restauro.

«Accanto a questo grande progetto di ristrutturazione, Agenda urbana prevedeva anche l’affidamento della gestione dei luoghi, affinché i poli culturali riaprissero e per Casa delle Culture il bando se lo è aggiudicato la cooperativa Teatro in note con il progetto Agorà. L’idea che avevamo in mente – ha concluso Alimena – era quella di far ritornare la Casa delle Culture una vera e propria fucina delle arti».

Soddisfazione, mista ad una comprensibile emozione, è stata espressa da Vera Segreti, Presidente di “Teatro in note” e direttrice artistica della Casa delle Culture. 

«Entrai la prima volta in questa struttura quando avevo 20 anni, cantando e recitando con grandi maestri cosentini e non solo».

A questo proposito Vera Segreti ha ricordato la sua formazione con il Maestro Giorgio Albertazzi.

«Tornare qui per me – ha aggiunto – significa molto e ve lo dimostrerò con i fatti. Già nei primi anni duemila tenevamo qui diverse attività, con concerti e mostre e ricominciare è per noi motivo di grande gioia e orgoglio».

La Cooperativa Teatro in note lavora sul territorio da 30 anni e da 10 porta nelle scuole il festival “Corti Cosenza”, un progetto di formazione che coinvolge i ragazzi.

«Uno degli obiettivi – ha rimarcato Vera Segreti – è proprio portare tutte le attività che svolgiamo alla Casa delle Culture, perché si ripopoli nuovamente, con, ad esempio, il nostro festival della filosofia Diàlogos; o con “Calabria in fabula” che coinvolge le realtà teatrali del territorio; o, ancora, con la terza edizione del festival di cinema contemporaneo “L’Altra visione” e il festival della poesia».

«La cooperativa Teatro in note – ha concluso Segreti – ha fatto un investimento economico importante perché crede nel progetto “Agorà” e vuole promuovere la Casa delle Culture come luogo di arte e di incontro tra diversi linguaggi e come sede per laboratori scientifici e convegni, un luogo, insomma, dove è possibile creare legami tra le persone e aprire un dialogo attraverso l’arte e il suo potere di cambiamento della comunità».

A breve sarà reso noto il calendario delle attività che “Teatro in note” ha già organizzato. (rcs)