I Giovani del Movimento del Territorio: Baker Hughes opportunità per tanti giovani

«Consideriamo imperdonabile aver sottovalutato o comunque trattato con arroganza l’opportunità epocale che l’investimento di Baker Hughes poteva e – ci auguriamo – possa ancora rappresentare per almeno 200 persone e famiglie, soprattutto dal punto di vista dei tanti giovani che sono costretti invece a lasciare la propria terra per formarsi, specializzarsi e trovare fortuna altrove». È quanto hanno detto o Giovani del Movimento del Territorio, sottolineando come «è questo atteggiamento, purtroppo, il vero e più odioso sintomo di una mancanza di visione a lungo termine e di comprensione del reale potenziale positivo che una occasione storica del genere avrebbe potuto e potrebbe avere sulla città e sul territorio».

I Giovani, inoltre, nei giorni scorsi hanno incontrato il consigliere regionale e comunale, Pasqualina Straface, per condividere le prossime azioni che saranno messe in campo dal sodalizio, a partire da un’iniziativa di sensibilizzazione dei giovani della Città su quanto accaduto e sta accadendo con la questione Baker Hughes ed il Porto.

Tra le prossime iniziative vi è quella di avviare una campagna di ascolto tra i cittadini, in particolar modo tra i più giovani, per verificare chi era ed è favorevole all’investimento della multinazionale statunitense e, soprattutto, provare a misurare il grado di conoscenza della questione; «perché – sottolineano – se un gap c’è stato in tutti questi mesi è proprio quello della comunicazione istituzionale che, come sempre latitante sulla grandi questioni è stata per di più condizionata dalla posizione ideologica del Sindaco, manifestata con azioni e comunicazioni come al solito solitarie e auto-referenziali».

«L’obiettivo – hanno sottolineato – i Giovani del Movimento del Territorio – resta quello di non vanificare gli sforzi e rilanciare con forza ed incisività l’impegno assunto nella passata campagna elettorale, offrendo ogni utile contributo alla crescita e allo sviluppo eco-sostenibile della città.  Perché i giovani – sottolineano – non sono e non possono essere una categoria da menzionare per convenienza elettorale, ma devono essere destinatari di opportunità e protagonisti consapevoli del loro destino». (rcs)

La giuria del concorso nazionale “Poesia per la Pace”: Una mobilitazione nelle scuole contro le guerre

Gli organizzatori del concorso nazionale “Poesia per la Pace”, dopo attenta riflessione e con l’assenso del Presidente della giuria Padre Giuseppe Sinopoli, hanno ritenuto di proporre al prof. Riccardi, prossimo ospite del Circolo Rhegium Julii di Reggio Calabria, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e autore del libro “Il grido della pace”, di intervenire con il Miur (Ministero dell’Istruzione e del “Merito”) per assegnare a tutte le scuole italiane, di ogni ordine e grado, un tema sulla pace.

 La proposta prosegue invitando le scuole a discutere il 20 dicembre sui contenuti degli elaborati, in ogni singolo Istituto italiano, lo stesso giorno e alla stessa ora, o nelle singole classi, oppure nelle aule magne, o nelle palestre. L’obiettivo è offrire un forte segnale di partecipazione civile al dramma che sta colpendo l’umanità.

«Il tema della pace, oggi più che mai – viene spiegato in una nota – dovrebbe essere al centro di ogni riflessione politica e culturale. Mentre il mondo della politica è presente in modo strumentale sull’argomento, gli intellettuali hanno il dovere di svegliarsi dal torpore. Nel dibattito pubblico l’argomento è lateralizzato, si vedono in tv e si leggono sui giornali, solamente scenari di guerra e non si riesce a pensare che ogni ostilità tra i popoli ha la necessità di essere guidata e governata da politici che hanno una visione diversa rispetto agli interessi particolari. Ecco perché la società civile ha l’obbligo di non rimanere indifferente rispetto alle tragedie che oggi avvolgono l’umanità. In questa ottica è opportuno che si dia voce ai giovani attraverso un preciso programma scolastico». (rrc)

Le calabresi Amalia Bruni, Eliana Godino e Angelica Artemisia Pedatella premiate in Svizzera

Organizzato dall’AcibAssociazione Culturale Italiana de La Broye), il riconoscimento rappresenta non solo un tributo al suo straordinario apporto allo sviluppo delle neuroscienze, ma anche un momento di riscatto per tutti i calabresi emigrati in Svizzera, che per decenni hanno vissuto con il “peso” della loro origine. Oggi, grazie a figure di spicco come Amalia Bruni, la Calabria può finalmente alzare la testa e riscrivere la sua storia, dimostrando il valore e il talento che emergono dal suo territorio.

L’Acib, che ha già dato vita a numerose manifestazioni culturali di livello internazionale, ha scelto di dedicare tre giorni di celebrazioni ad Amalia Bruni, che termineranno domani, 12 ottobre. Un evento che rappresenta un’occasione di incontri, conferenze e celebrazioni, restituendo ai calabresi emigrati l’orgoglio delle proprie radici. «La Calabria non è più quella che molti credono», spiega Giuseppe Vallone, squillacese, presidente dell’Associazione.

«Ho trascorso la mia vita a cercare il riscatto della mia terra – ha aggiunto – e rappresento in Svizzera una Calabria di cultura. Ora desidero che anche gli altri vedano la Calabria per quello che merita di essere: una terra di eccellenze».

Insieme ad Amalia Bruni, il talento artistico della Calabria

Ad accompagnare la scienziata in Svizzera anche due rappresentanti dell’arte calabrese: la fotografa Eliana Godino e la regista e attrice Angelica Artemisia Pedatella. Eliana Godino, autrice del successo editoriale “Ritratti del Sud” per Rubbettino Editore, un’opera già presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino e al Senato della Repubblica, celebra la positività della Calabria attraverso una serie di 35 ritratti di eccellenze calabresi.

«Il mio lavoro vuole essere una celebrazione della forza e della determinazione dei calabresi che si sono distinti positivamente. La Calabria è una terra ricca di storie di successo, che meritano di essere raccontate», ha detto la fotografa, che ha ritratto anche Amalia Bruni all’interno del suo progetto.

Angelica Artemisia Pedatella, regista, autrice, musicista e performer, presenterà invece il suo progetto “Rinascimento Calabrese”, una narrazione audiovisiva che esplora luoghi e temi significativi della regione. «Raccontare il nostro ‘Rinascimento Calabrese’ è un’opportunità straordinaria, frutto di un lavoro di ricerca che porto avanti con il team della Compagnia Teatrale BA17 da quando sono tornata in Calabria – ha spiegato la Pedatella –. Abbiamo bisogno di dialogo, anche internazionale, per renderci conto dei passi avanti che stiamo facendo».

Un momento particolarmente atteso è stato conferenza pubblica di ieri, in cui è stato proiettato un cortometraggio su Amalia Bruni, facente parte della serie “Compagnia delle Donne”, ideato e diretto proprio da Pedatella.

Un riconoscimento che guarda al futuro

Durante l’evento, sarà presente anche il Console Generale d’Italia in Svizzera, Nicoletta Piccirillo, insieme a figure istituzionali locali come la vicesindaco Monique Picinali, i Consiglieri di Stato Frédéric Borloz e Philippe Demierre, nonché il sindaco di Squillace Enzo Zofrea. Amalia Bruni, nel corso di questa tre giorni, terrà diverse conferenze sul suo lavoro di ricerca sull’Alzheimer, un tema particolarmente sentito nella regione di La Broye, dove vive una numerosa comunità di origine calabrese.

«Sono profondamente onorata per questo riconoscimento, ma credo sia importante che al mio fianco ci siano anche due giovani talenti calabresi come Eliana Godino e Angelica Artemisia Pedatella – ha sottolineato la scienziata –. Il futuro della Calabria dipende dai giovani e dal loro coraggio di guardare oltre. Io ho fatto ciò che potevo e continuerò a farlo, ma il nostro messaggio deve essere quello di stimolare le nuove generazioni a credere nel loro potenziale».

Questa celebrazione, unita alla ricerca scientifica, all’arte e alla cultura, rappresenta un’importante occasione per abbattere stereotipi ancora radicati e per promuovere una nuova immagine della Calabria: non più terra di degrado e criminalità, ma di eccellenza, creatività e riscatto. (eg)

Tornano le Giornate Fai d’Autunno

Domani e domenica 13 ottobre anche in Calabria si terranno le Giornate Fai d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano Ets e giunte alla 13esima edizione.

Sono 700 i luoghi visitabili questo weekend e, in Calabria, altrettanti numerosi i luoghi da visitare e scoprire, oltre che un’occasione per godersi il patrimonio artistico e ambientale che la regione può offrire.

Le Giornate FAI d’Autunno vedono una speciale partecipazione dei giovani volontari del Fai, organizzati nei Gruppi Fai Giovani che, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione e agli “Apprendisti Ciceroni”, con fantasia ed entusiasmo racconteranno l’Italia in due giorni di festa intitolata alla conoscenza del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese. Un patrimonio che non consiste solo nei grandi monumenti, ma anche in edifici e paesaggi sconosciuti, luoghi che custodiscono culture e tradizioni e che tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per sempre e per tutti, come è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

A Longobucco si può visitare il Museo della ginestra, della lana e della seta “Eugenio Celestino”, ospitato all’interno del palazzo della Famiglia Celestino. Al piano terra si trova l’esposizione di ricercati manufatti, foto e documenti della storia della ditta artigiana; al primo piano la bottega storica e i laboratori con gli antichi telai in legno; al piano superiore, un’ulteriore esposizione con la rappresentazione di tutti i disegni originali e delle lavorazioni più recenti. Negli anni Venti il giovane Eugenio Celestino intuì l’importanza della tessitura artistica a livello imprenditoriale e riunì nel suo laboratorio le donne che in casa tessevano sugli antichi telai, avviando nel 1930 un’attività che prosperò, divenendo famosa per il pregio e la bellezza dei manufatti. Celestino diede vita a lavorazioni originali, tra cui coperte, tappeti e scialli, riprendendo disegni antichi e rimettendo in uso l’arte della colorazione con tinte vegetali; nel 1938 le sue creazioni furono esposte al Palazzo delle Esposizioni a Roma, alla presenza della principessa Maria Josè e la bottega giunse a servire la casa reale. In occasione delle Giornate Fai d’Autunno, nei laboratori di tessitura del museo, sarà illustrato il ciclo della trasformazione della ginestra e la storia delle produzioni d’arte della famiglia Celestino; durante la visita sarà presente una tessitrice che mostrerà il lavoro al telaio orizzontale calabrese e le varie fasi di realizzazione dei decori a mano, rimaste identiche in un secolo di attività.

A Campo Calabro, invece, si potrà ammirare il forte Poggio Pignatelli, che sorge nel pieno dell’area naturale protetta ZPS <- Zone di protezione Speciale Costa Viola. Il forte, di epoca post-unitaria, fa parte di un grande Piano generale di fortificazione del nuovo Stato (le cosiddette “Fortificazioni umbertine”) che prevedeva la costruzione, sia in Sicilia che in Calabria, di ben 24 fortezze, vere e proprie piazze d’armi bastionate e ridossate, per il posizionamento della cosiddetta “Artiglieria da costa” in difesa dello Stretto. L’edificio è collegato ad altre due opere che si trovano nelle immediate vicinanze, la cosiddetta Batteria Matiniti Inferiore e Forte Siacci, attualmente impiegato per grandi eventi culturali, come la Biennale dello Stretto. Il sito verrà eccezionalmente aperto a tutti in occasione delle Giornate d’Autunno, con priorità riservata agli iscritti Fai. Un percorso naturalistico sarà abbinato alla visita del Forte in compagnia di esperti del settore.

A Francavilla Angitola, durante le Giornate Fai si visiteranno la Chiesa del Rosario, decorata a stucco dai fratelli Riga da Pizzo; il vicino Palazzo Mannacio, generalmente chiuso al pubblico, ex convento dei domenicani, con la biblioteca e il Museo dell’Identità; la Chiesa di San Foca Martire, costruita a fine Settecento sul castello medioevale; la chiesa di Santa Maria delle Grazie ricostruita dopo il terremoto del 1783; infine, l’area archeologica del “Pendino”, antico insediamento di origine medievale. Sarà possibile, anche, visitare le Cantine Benvenuto.

Anche a Cropani si potrà ammirare il Borgo e Villa Albani, mentre a Spezzano della Sila i Giganti della Sila. A Sant’Agata del Bianco sarà possibile, invece, visitare i musei e Murale nel Centenario di Saverio Strati. Infine, anche a Scandale (KR) sarà possibile visitare il centro storico. (rrm)

 

VERSO IL FERENDUM DELLA CITTÀ UNICA / Sergio Dragone: Perché voterei no

di SERGIO DRAGONENon mi sento proprio un “intruso” nel dibattito sulla Grande Cosenza, pur essendo orgogliosamente catanzarese, per i forti rapporti umani, affettivi, professionali e politici che mi legano alla Città dei Bruzi. Vi ho vissuto e lavorato per alcuni anni, più o meno dal 1975 al 1980.

Sono cresciuto professionalmente alla grande scuola del Giornale di Calabria che annoverava fuoriclasse come Piero Ardenti e Paolo Guzzanti e a Cosenza ho coronato il sogno di diventare giornalista professionista all’età di 22 anni. E a Cosenza ho conosciuto, senza mai più lasciarlo politicamente, Giacomo Mancini. Quelli cosentini sono stati anni formidabili che ho vissuto con l’intensità della giovane età, l’entusiasmo del giornalismo militante. È forse troppo dire che considero Cosenza la mia seconda città, ma ci vado molto vicino. Con l’eccezione ovviamente del calcio dove la passione giallorossa non fa sconti.

E allora voglio provare brevemente a dire la mia alla vigilia del referendum sulla fusione di Cosenza con Rende e Castrolibero, dicendo subito che se fossi residente nella città dei Bruzi  probabilmente voterei no. 

Lo dico per una ragione semplicissima: la Città Unica Cosenza-Rende-Castrolibero esiste già, da quasi mezzo secolo, nei fatti, senza che nessuna delle tre realtà urbane abbia dovuto rinunciare alla propria storia e alla propria autonomia.

Parlo della mia esperienza personale. Quando ero giovane redattore del Giornale di Calabria, ho abitato a Rende e poi a Castrolibero, lavoravo in pieno centro a Cosenza, frequentavo i cinema di Cosenza e Rende, giocavo a tennis a Commenda, facevo acquisti su corso Mazzini e trovavo i ricambi dell’auto a Roges. Ero già un abitante della Città Unica.

È evidente che l’area metropolitana di Cosenza-Rende-Castrolibero ha bisogno di una governance,  di un sistema di servizi moderni ed efficienti, partendo da quelli di base come acqua, rifiuti, depurazione (per i trasporti da decenni esiste il consorzio, resta in sospeso il discorso della metropolitana Cosenza-Università) e comprendendo ovviamente la sanità, con il nuovo ospedale, l’istruzione, la cultura, lo sport.

Ma è proprio necessario comprimere la storia identitaria di Cosenza? E il progetto visionario della nuova Rende voluto dai Principe? Non basterebbe potenziare e unificare i servizi e varare una progettazione urbanistica armonica che esalti le caratteristiche di ognuno dei tre Comuni? La mia è solo un’opinione, quella dei cosentini, dei rendesi e dei castroliberesi sarà invece una risposta definitiva. (sd)

Alla Regione Calabria l’Oscar dell’Ecoturismo di Legambiente

È alla Regione Calabria, nelle mani dell’assessore regionale al Turismo, Giovanni Calabrese e al dirigente di settore, Giovanni Aramini, che è stato assegnato l’Oscar dell’ecoturismo di Legambiente per la Ciclovia dei Parchi della Calabria. Un riconoscimento conferitogli nel corso della 61esima edizione del TTG Travel di Rimini, a cui è presente la Regione col suo brand Calabria Straordinaria.

La Ciclovia, infatti, è nata senza necessità di nuove infrastrutture stradali, offre un collegamento tra borghi ed eccellenze naturalistiche dell’Italia interna, creando un’economia turistica positiva e a basso impatto ambientale, che «percorre più di 500 km, attraverso quattro parchi naturali, e che permette davvero di scoprire il cuore verde della regione in bicicletta, rappresenta il progetto di punta dell’Amministrazione regionale per promuovere un turismo più sostenibile e responsabile», ha spiegato l’assessore Calabrese, dicendosi «molto orgogliosi di ricevere questo premio».

«Ringrazio Legambiente per questo prestigioso riconoscimento a nome della Regione e del presidente Roberto Occhiuto – ha aggiunto – da sempre convinti che la strada intrapresa verso la mobilità sostenibile, e in particolare verso il cicloturismo, sia quella giusta proprio perché rappresenta un’ulteriore occasione di promozione e valorizzazione dei nostri territori».

Nello stand originale e coloratissimo, dedicato alle eccellenze turistiche e culturali, i tantissimi visitatori, accolti dall’assessore Calabrese, insieme alla dirigente generale del dipartimento, Antonella Cauteruccio, e ai dirigenti di settore, Gina Aquino e Cosimo Carmelo Caridi, hanno potuto interloquire con gli espositori calabresi, in uno spazio accogliente e curato nella scelta degli arredamenti e dei colori, e ammirare i luoghi della meravigliosa terra di Calabria attraverso i video promozionali.

«La partecipazione della Calabria al TTG – ha affermato Calabrese – è un appuntamento fondamentale per instaurare nuove collaborazioni con operatori del settore, per attirare investimenti e dare maggiore visibilità a una regione ricca di potenzialità turistiche ancora da scoprire. L’expo centre di Rimini riunisce tutte le community del turismo in un unico evento per questo la partecipazione rappresenta un’importante e strategico momento per promuovere il territorio calabrese a livello nazionale e internazionale. Come dipartimento – ha comunicato l’assessore regionale – abbiamo in cantiere una serie di bandi, pensati per sostenere e incentivare la crescita del turismo in Calabria, che saranno indirizzati a progetti legati al turismo sostenibile, alla valorizzazione delle aree interne e alla promozione del patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico».

Al padiglione Calabria interessanti e partecipati anche gli eventi che si sono susseguiti nei primi due giorni dell’evento riminese, coordinati dalla dg Cauteruccio.

Uno dei temi dei seminari ha riguardato “il cicloturismo e la Ciclovia dei Parchi della Calabria”, al quale, oltre all’assessore Calabrese, insieme a esperti del settore, sono intervenuti, coordinati dal dirigente Caridi, anche il dirigente regionale del settore Territorio e tutela dell’ambiente, Giovanni Aramini, e il responsabile della comunicazione Ciclovia dei Parchi della Calabria, Bruno Niola. (rcz)

La Calabria partecipa alla Campagna “Io non rischio”: In piazza 3mila volontari

Anche quest’anno la Calabria partecipa alla Campagna Io non rischio, promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con Anpas, Ingv, ReLuis – e Fondazione Cima, in accordo con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e l’Anci che si svolge in tutta Italia, con l’obiettivo di diffondere le buone pratiche di protezione civile in programma domenica 13 ottobre e che vedrà in tutte le piazze calabresi 3mila volontari.

Io non rischio è una campagna di comunicazione pubblica sulle buone pratiche di protezione civile basata sulla sinergia tra scienza, volontariato e istituzioni, che si rivolge a tutti, con messaggi chiari e riconoscibili, per trasformare la consapevolezza in azione, 365 giorni l’anno.

La giornata nazionale del 13 ottobre si svolge a conclusione della Settimana Nazionale della Protezione Civile, che ha visto impegnato il Dipartimento regionale di Protezione Civile in attività di divulgazione e sensibilizzazione nelle scuole, attraverso incontri con gli studenti ed i docenti e prove di evacuazione.

Quest’anno in Calabria, per la prima volta, alle tante piazze classiche si aggiungeranno anche due vere e proprie cittadelle del volontariato, una a Cirò Marina, presso il Lungomare Stefano Pugliese, ed una a Cosenza, presso Corso Mazzini, che vedranno la presenza di più associazioni insieme che proporranno ai cittadini diverse attività.

Le piazze del 13 ottobre sono un’importante occasione per avere approfondimenti sui diversi rischi presenti sul nostro territorio e, grazie ai volontari ed alle simulazioni che faranno, sarà una giornata per capire i comportamenti attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno.

Fondamentale, infatti, è il ruolo attivo dei cittadini, che hanno il potere di trasformare questa consapevolezza in azione attraverso scelte concrete, da adottare nel proprio quotidiano per proteggere se stessi e l’ambiente in cui si vive.

Il Consiglio regionale approva il concorso “Ti sbullu” proposto dal Garante per la tutela delle vittime di reato

Il Consiglio regionale ha approvato il concorso Ti sbullu” contro il fenomeno del bullismo su proposta del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, avv. Antonio Lomonaco.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare, nello specifico, bambini e adolescenti, informandoli sulle conseguenze che possono riguardare la sfera delle loro relazioni, la loro emotività e i comportamenti sociali sia delle vittime che degli autori di atti di bullismo.

«Il bullismo ci riguarda da vicino perché condiziona la vita e lo sviluppo di migliaia di adolescenti», ha detto il presidente Filippo Mancuso, sottolineando come «per fronteggiarlo è necessario che i ragazzi vivano la loro socialità utilizzando le competenze e gli strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni impegnate a prevenire e combattere questo fenomeno».

Da qui il concorso, «rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio regionale e prevede la realizzazione di un video spot – coerente con il tema scelto – corredato da una breve descrizione», ha spiegato il Garante Lomonaco.

«L’obiettivo – ha proseguito – è quello di comunicare attraverso le immagini, così realizzando un mezzo immediato di espressione, emozioni e sentimenti sull’importanza del valore di ogni persona, delle relazioni con l’altro e del saperne riconoscere e valutare gli aspetti emotivo- affettivi, al fine di sollecitare gli adolescenti a riappropriarsi della bellezza del dialogo off line, della complicità di un sorriso, di un abbraccio, di una stretta di mano, di una pacca sulla spalla».
Con la pubblicazione del concorso, gli studenti sono invitati a produrre un prodotto audiovisivo in armonia gli obiettivi indicati nel bando di concorso. Le scuole vincitrici riceveranno un contributo in denaro per l’acquisto di materiali o attrezzature didattiche.

Ad avviso del Garante «vogliamo di sensibilizzare soprattutto i giovani e i giovanissimi, riguardo ai rischi che si possono correre online, permettendo loro di imparare a difendersi dagli attacchi dei bulli. Informare sugli strumenti di difesa a disposizione dei ragazzi e delle famiglie per imparare a riconoscere le dinamiche e le relative conseguenze del fenomeno».
Infine, il presidente Mancuso ha sottolineato «quanto sia importante e necessario l’impegno delle istituzioni nel contrasto al fenomeno del bullismo e, contemporaneamente, l’interesse a non demonizzare l’uso dei mezzi social e del mondo digitale per i ragazzi. È fondamentale parlarne per aiutare i giovani a utilizzare il web e i social in modo responsabile.  La vera sfida si gioca sul piano culturale ed educativo e va affrontata insieme, ognuno per la propria parte».

Al vescovo mons. Antonio Staglianò il Premio “Cassiodoro il Grande”

Prestigioso riconoscimento per il vescovo mons. Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia Teologica, che sarà insignito del Premio “Cassiodoro il Grande”, in programma domani a Modena e, domenica 13 ottobre, invece, a Nonantola, nel corso del Cassiodoro Day.

Il Premio, assegnato a personalità distintesi nei diversi settori praticati dal celebre monaco calabrese vissuto nel VI secolo, che fu politico, diplomatico, biblista, musicologo, fondatore di cenobi, imprenditore e, per il quale, è in corso il processo di beatificazione, vede anche premiati mons. Erio Castellucci, lo chef stellato Massimo Bottura; il fondatore dei “Nomadi” Beppe Carletti, il senatore Franco Bonferroni, mentre due tributi “alla memoria” andranno ai Maestri Luciano Pavarotti e Alberto Schiavi.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Associazione Cassiodoro, don Antonio Tarzia, «per l’entusiasmo con il quale l’arcidiocesi e i comuni di Modena e Nonantola hanno voluto ospitare la manifestazione che nel nome del grande monaco intellettuale, consente di dare visibilità a quanti hanno dato il meglio negli ambiti in cui lui operò tanti secoli fa: e i nomi scelti parlano da soli”.

«Quest’anno poi – considerato il contesto – ha aggiunto don Tarzia – era doveroso l’accostamento di Cassiodoro alla figura dell’abate longobardo fondatore dell’abbazia di Nonantola. A loro è dedicato l’atteso convegno dedicato • aspetto da non dimenticare – a due grandi uomini di azione e di pensiero destinati pure agli altari: uno santo già riconosciuto – Anselmo –, l’altro, Cassiodoro, per il quale è aperta la causa di beatificazione».

Nella prima giornata, promossa dall’omonima Associazione, con il patrocinio del Comune di Modena, dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, del Centro Culturale Giacomo Alberione e il sostegno dell’Azienda Dedoni, sarà scandita da tre momenti. Il primo, alle ore 16, una paraliturgia nel duomo di Modena presieduta dall’arcivescovo mons. Erio Castellucci, vice presidente della Cei, alla quale seguiranno interventi di don Tarzia, del saggista Marco Roncalli, del segretario del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana monsignor Carlo Dell’Osso; del presidente della Pontificia Accademia Teologica il vescovo mons. Antonio Staglianò. Il secondo, alle 18.30 nel Salone dell’Episcopio in corso Duomo per la cerimonia di assegnazione del premio presieduta da don Roberto Ponti, vicepresidente dell’associazione cassiodorea.

Nella stessa sede, alle 20, la consegna delle targhe dell’amicizia “Onore al merito” a due fra le più importati realtà dell’informazione nel nostro Paese: il quotidiano “Il Corriere della sera” nella persona del suo direttore Luciano Fontana, e il settimanale “Famiglia Cristiana” nella persona del direttore don Stefano Stimamiglio; e all’Accademia Militare di Modena, nella persona di Davide Scalabrin, il generale dell’Esercito che, con le sue denunce, ha messo fine alle vessazioni perpetrate in quell’ambiente.

La manifestazione proseguirà l’indomani nella vicina Nonantola dove alle 8.30, nel Monastero di San Silvestro, inizierà la tavola rotonda “Cassiodoro e Sant’Anselmo Abate”. Moderata dal giornalista Giovanni Gazzaneo, vedrà il confronto di diversi relatori: don Alberto Zironi, arciprete di Nonantola; Maria Gloria Riva, docente di storia dell’arte; Maria Antonietta Crippa, docente di storia dell’architettura; don Riccardo Fangarezzi, direttore dell’Archivio e della Biblioteca Abbaziale di Nonantola; Guglielmo Nardocci, giornalista; Agnese Bellieni, docente di lettere.

Anche a Nonantola si terrà la seconda parte della consegna delle targhe dell’amicizia “Onore al merito”: alla realtà editoriale Panini nella persona del suo Consigliere Delegato Lucia Panini; alla memoria di don Arrigo Beccari, il “Giusto” che con i suoi parrocchiani a Nonantola, fra il ‘42 e il ‘43, salvò un gruppo di un centinaio di bambini e ragazzi ebrei rifugiatisi a Villa Emma (sarà consegnato a don Zironi); all’Associazione Tortellante, nella persona di Erika Coppelli, presidente di questo ormai noto laboratorio terapeutico e abilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. Nelle due giornate non mancheranno vari momenti musicali. A Modena i “Nomadi”, e il coro “Mitici Angioletti”, diretto da Francesca Polli; a Nonantola i due affermati musicisti Franco Fasano e Max Tagliata. (rrm)

L’OPINIONE / Mariaelena Senese e Francesco De Biase: La condizione dei caregiver in Calabria non può più essere ignorata

di MARIAELENA SENESE E FRANCESCO DE BIASE – La Uil Calabria vuole portare all’attenzione delle istituzioni regionali una questione di fondamentale importanza: la condizione dei caregiver familiari. I caregiver, che si occupano quotidianamente dell’assistenza a familiari non autosufficienti, anziani, malati cronici o disabili, rappresentano una parte essenziale del nostro sistema di welfare.

La Calabria è una delle regioni con il più alto tasso di popolazione anziana, con una rete di servizi sociali e sanitari pubblici carente e una medicina del territorio che non decolla. In molte aree, i caregiver familiari sono l’unico vero sostegno per le persone non autosufficienti, supplendo a una carenza cronica di servizi pubblici. Nonostante il loro ruolo cruciale, i caregiver affrontano gravi difficoltà.

Intanto, in Calabria si avverte la necessità di dare concretezza alla regolamentazione specifica che, dopo il varo all’inizio del 2024, riconosce il lavoro dei caregiver familiari. Ci chiediamo se gli incentivi economici previsti dalla norma siamo già stati messi a disposizione dei 214 mila caregiver calabresi.

È importante ricordare, poi, che l’impegno del caregiver non è solo fisico, ma anche psicologico. Senza un sistema di supporto adeguato, i caregiver si trovano spesso ad affrontare situazioni di stress e isolamento.

Molti caregiver si trovano a dover gestire patologie complesse senza avere una preparazione adeguata o un supporto professionale. La formazione è scarsa, rendendo la gestione dell’assistenza ancora più difficile e rischiosa.

Alla luce di queste problematiche, vogliamo proporre alla Regione una serie di interventi urgenti volti a migliorare le condizioni di vita dei caregiver e a garantire un’assistenza adeguata alle persone non autosufficienti.

Come primo passo, dunque, la Regione Calabria dovrebbe attivarsi per un riconoscimento di contributi figurativi ai fini pensionistici, affinché il tempo dedicato alla cura non venga penalizzato nel calcolo della pensione futura, dopo aver riconosciuto formalmente il loro lavoro di donatori di cura.

Chiediamo, poi, la destinazione dei finanziamenti previsti dal Fondo per il sostegno del ruolo di cura ed assistenza del caregiver familiare che, sfruttando circa 850 mila euro messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, da destinare alla copertura di: sostegni economici diretti per le famiglie con anziani o disabili non autosufficienti e servizi di assistenza domiciliare per alleggerire il carico di lavoro dei caregiver, garantendo momenti di sollievo e permettendo loro di prendersi cura della propria salute.

La Regione deve investire nell’espansione e nel potenziamento dei servizi di Assistenza domiciliare integrata, garantendo: maggiore accesso a professionisti sanitari a domicilio, in modo da supportare i caregiver nella gestione di malattie croniche e nella somministrazione di terapie; servizi di sollievo, che prevedano l’intervento di assistenti sociali o operatori sociosanitari per alcune ore al giorno o alla settimana, in modo da permettere ai caregiver di avere del tempo libero per sé.

Chiediamo l’istituzione di un programma regionale di formazione gratuita per i caregiver, che possa fornire loro le competenze necessarie per affrontare con maggiore sicurezza e competenza la gestione quotidiana dell’assistenza. Questi corsi dovrebbero riguardare aspetti pratici, psicologici e sanitari, offrendo anche strumenti per gestire lo stress emotivo che spesso accompagna il lavoro di cura.

La Uil Calabria propone l’istituzione di centri di supporto psicologico per i caregiver, con la creazione di una rete di servizi di ascolto e di gruppi di auto-aiuto. È essenziale fornire supporto emotivo ai caregiver, che spesso affrontano situazioni di solitudine e stress cronico.

Infine, è importante che la Regione promuova accordi con le aziende per facilitare i caregiver che lavorano. Proponiamo l’introduzione di: orari di lavoro flessibili o forme di telelavoro per permettere ai caregiver di conciliare il lavoro con i compiti di assistenza e congedi retribuiti per i caregiver, in modo che possano affrontare periodi particolarmente difficili senza dover subire penalizzazioni economiche.

La condizione dei caregiver in Calabria non può più essere ignorata. Questi cittadini svolgono un compito fondamentale, spesso in silenzio e con sacrifici personali enormi, ma non possono e non devono essere lasciati soli. La Uil Calabria si fa portavoce delle loro esigenze e chiede alla Regione di attuare misure concrete che migliorino la loro qualità della vita e che garantiscano un’assistenza dignitosa e adeguata alle persone non autosufficienti.

La riforma del welfare regionale deve passare anche da qui: dal riconoscimento e dal sostegno a chi si prende cura dei più fragili. La Uil Calabria continuerà a vigilare e a sostenere tutte le azioni necessarie per tutelare i diritti dei caregiver e delle loro famiglie. (ms e fdb)

[Mariaelena Senese e Francesco De Biase sono rispettivamente segretaria generale Uil Calabria e segretario generale Uil Pensionati Calabria]