di PASQUALE ANDIDERO –
A Mosorrofa, nei giorni scorsi, si è svolta la cerimonia di premiazione del Concorso Culturale, la consegna della borsa di Studio e il Premio della Bontà.
Una manifestazione avvenuta in occasione della Festa di San Demetrio, patrono della città e nel ricordo di don Demetrio Cutrupi e di Mimmo Andidero.
Il Concorso Culturale è dedicato ai ragazzi di scuola secondaria di 1° grado, mentre la Borsa di studio è per coloro che accedono nell’anno in corso alla secondaria di 2° grado. Entrambe sono dedicate a don Demetrio Cutrupi. Questi sono stati istituiti nel 1992 dalla parrocchia e dall’Azione Cattolica, per rendere memoria del grande impegno culturale che don Demetrio, parroco a Mosorrofa, per ben 27 anni ha sempre profuso. Don Cutrupi, oltre a crescere nella fede e socialmente tutti i ragazzi dagli anni ’50 all’inizio degli anni ’80, era anche archivista diocesano. Ha fondato e diretto, fino a quando non è andato in pensione, l’Eco di Mosorrofa e ha scritto anche un libro sulla storia della parrocchia San Demetrio in Mosorrofa.
Il Concorso Culturale, consiste nello svolgimento di un tema ed è suddiviso in tre ambiti 1, 2 e 3 classe. Da qualche anno il concorso si svolge all’interno delle ore curriculari presso il plesso scolastico G. Verga di Mosorrofa dell’Istituto comprensivo Catanoso–De Gasperi–San Sperato–Cardeto. Per questo, vanno ringraziati il dirigente prof. Marco Geria ed il responsabile di plesso prof. Siclari Roberto. A condurre la prova quest’anno è stata la prof.ssa di lettere Alessandra Iero che ha saputo magistralmente coinvolgere i ragazzi. L’onere della scelta tocca poi al Consiglio Parrocchiale dell’Azione Cattolica. Vincitori dell’edizione 2025 sono stati: per la prima classe con tema “C’è un piccolo angolo di mondo che per te è il più speciale di tutti: il tuo paese. Racconta cosa lo rende unico ai tuoi occhi – forse i profumi della cucina, le storie che si raccontano, i sorrisi della gente o i ricordi che custodisce. Perché, a volte, i posti più semplici raccontano magie meravigliose…”, Giuseppe Scopelliti; per la seconda, seguendo la traccia “Ogni anno, quando si avvicina la festa di San Demetrio, il paese si risveglia in un’atmosfera speciale: le vie si illuminano, le campane suonano a festa, e l’aria profuma di tradizioni e attesa. Ma dietro le luci e i suoni di oggi, ci sono le voci del passato, i racconti dei nonni, le usanze di una volta che non vogliamo dimenticare” Mia Pellicanò. Per la terza c’è stato un ex aequo:“Le tradizioni del mio cuore un ponte tra passato e presente. Le tradizioni viste e vissute da adolescenti” di Sofia Brancati, che ha parlato delle tradizioni del borgo di Cataforio, e Aurora Suraci dei racconti della nonna su Mosorrofa e come si viveva la festa.
Subito dopo si è premiata con una Borsa di Studio – sempre dedicata a don Demetrio – la giovanissima Teresa Moschella, che si è diplomata con 10 e lode. Qui la scelta è stata dura, perché c’erano tre ragazze con il massimo voto, ma il regolamento prevede merito e reddito e la scelta è caduta su Teresa, che ha già avviato gli studi superiori in campo linguistico. “Alla domanda cosa vuoi fare da grande”, ha risposto che voleva specializzarsi nelle lingue e andare a lavorare fuori. La comunità le ha augurato di riuscire nel suo intento, ma si è anche augurata che Teresa possa rimanere a lavorare nella sua terra perché già circa 350 giovani di questo paese sono dovuti, negli ultimi anni, emigrare, a volte seguiti anche dai genitori.
Molto toccante è stata la consegna del Premio della Bontà, voluto dall’Azione Cattolica e dalla famiglia Andidero. Istituito nel 1997, vuole rendere testimonianza della vita vissuta al servizio degli altri sempre col sorriso sulla bocca e con la massima disponibilità e accoglienza da Domenico Andidero “U Maestru”. A Mimmo Andidero, sempre nel 1997, un anno dopo la sua morte, è stata dedicata anche la sala lettura attigua alla chiesa di San Demetrio dove storicamente si riunisce l’AC per i suoi incontri e dove “U Maestru”, come amabilmente è conosciuto in parrocchia, è cresciuto nella fede e nel servizio agli altri. Era un abile suonatore di chitarra e aveva una voce meravigliosa. Quest’anno per la prima volta il premio è stato assegnato alla memoria. Alla famiglia, moglie e due figli, è stato consegnato dal Parroco di Mosorrofa, don Mimmo Labella, e dal fratello di Mimmo Andidero, Pasquale, attuale presidente dell’Azione Cattolica, il Premio della Bontà, una targa in memoria di Fabrizio Nicolò, giovane compaesano morto tragicamente in un incidente sul lavoro il 29 ottobre del 2024.
L’iscrizione sulla targa recitava: “Non sappia la tua sinistra cosa fa la tua destra” Mt. 6,3. Per le opere di bene e la disponibilità piena verso i bisognosi in modo riservato e disinteressato. Fabrizio nella sua vita ha sempre servito gli altri nel silenzio. Il Concorso Culturale e la Borsa di Studio sono alla 35ma edizione, il Premo della Bontà alla 29esima. Negli anni sono sempre cresciuti e radicati in una comunità, Mosorrofa che, attraverso il ricordo dei suoi nobili figli, vuole trasmettere alle nuove generazioni il senso di appartenenza e di accoglienza che ha sempre contraddistinto questo borgo. Memoria del passato per spingere verso un radioso futuro. (pa)