CROTONE – In scena “Non ti pago”

In scena, questo pomeriggio, a Crotone – contrada Margherita – alle 18.00, presso il Teatro “S. Provvidenza”, lo spettacolo Non ti pago.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna culturale Storie di periferia promosso dalla Scuola Media IC Papanice in collaborazione con l’Associazione MutaMenti e il Circolo dei Piccoli Lettori di Margherita.

Lo spettacolo è una commedia in tre atti di Eduardo De Filippo con la regia di Rodolfo Calaminici. Sul palco, Vincenzo Ramogida, Noemi Mittica, Denise BauleoAurora Macrì, Marika Mancuso, Giulia Pelizzi, Gabriele Arabia, Daniel Diaco, Armando Comito, Ilaria Perri, Sharon Novello, Liliya Hrynenko, e Tommaso Diaco. (rkr)

COSENZA – In scena “Gli Arcangeli non giocano a flipper”

Questa sera, al Teatro dell’Acquario di Cosenza, alle 19.00, il saggio finale del Corso di Teatro per Ragazzo dal titolo Gli Arcangeli non giocano a flipper di Dario Fo.

Lo spettacolo vedrà in scena Ilaria Alberelli, Samuel Pio Borrelli, Dina Caligiuri, Gaia Caligiuri, Anna CoscarelliBenedetta De MariaDave Luigi De MarcoMiriam Alba GaudioGiulio GiancottiDavid OganyanSofia PaoliniNiccolò PeiserAlice RedaDiletta RodiRiccardo SiviniAlena SpadaforaMaria Rita Valentino.

Il direttore artistico è Antonello Antonante. (rcs)

 

REGGIO – In scena “I Malavoglia”

In scena, questa sera, a Reggio, alle 20.30, presso il Teatro “F. Cilea”, lo spettacolo teatrale I Malavoglia del Liceo Scientifico Statale “A. Volta”.

Lo spettacolo rientra nell’ambito del percorso di educazione teatrale inserito tra le attività di ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto, che vede coinvolti studenti di diverse età e classi.

Gli studenti, per questa pièce drammatica in prosa, sono stati coordinati dai docenti Gabriella CucinottaMaria Cristina MeduriPasquale Pizzimenti. Un gruppo di studenti, guidati dalla prof.ssa Giuseppina Pontari, invece, hanno curato l’impianto scenografici con la collaborazione di dodici studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, guidati dai prof. Lucrezia ErcoliMarco Perrella. (rrc)

REGGIO – In scena “‘N Cielo e ‘n Terra”

In scena questa sera, a Villa San Giovanni, alle 18.15 e alle 21.00, al Teatro Primo, lo spettacolo ‘N Cielo e ‘N Terra di e con Carlo Gallo.

Lo spettacolo, una produzione del Teatro della Maruca, è arricchito dalle incursioni sonore di Emmanuele Sestito.

Sinossi

Un piede in cielo e l’altro in terra, uno nel mito e l’altro nella fiaba. Il sole sorge e inizia il racconto: personaggi biblici, strane creature della costa dei Dioscuri, esseri umani e animali si incontrano talvolta in un castello, nel regno dei cieli, nel ricordo e in luoghi indefiniti come in un sogno. Al centro della scena due storie rielaborate sulla base di memorie orali, riti, profezie, visioni e aneddoti nel movimento continuo fra tradizione e innovazione. Il cunto si apre con una storia di terra: “U Pruppu du re”. Una fiaba ricostruita sulla base di una filastrocca, uno stornello ipnotico quasi incomprensibile, che il protagonista ripete trepidante mentre attende l’esito del suo destino: o morte o re.

Intanto dal fondo di una riva lunghissima, nel riflesso accecante del sole, si compone l’immagine di un vecchio stregone di mare che avanza portando con sé un mostro con tre cuori. I personaggi si muovono su un regno diviso in due: è cielo dove sta il castello arroccato in alto con la principessa e i signori ricchi e benestanti del palazzo ed è terra, giù in basso, alla marina, dove gli uomini vivono in una favela tra baracche e case bombardate. Poi una storia di cielo: “U Patre Rannu”. Il grande Padre, che al cospetto di Gesù e la Madonna sceglie un pezzo di creta e crea l’uomo e la Calabria. Tutto sembra perfetto, ma il Diavolo ruba ai calabresi il “SI”, una delle sette note che “u Patre Rannu” gli aveva donato per cantare sui monti. Sulla terra è il caos totale, gli uomini non riescono più a intonare il canto, se la prendono gli uni con gli altri e scoppia la guerra. Incursioni sonore, battiti, gocce e canti ci giungono dalla notte dei tempi per annunciarci l’apocalisse del domani e il miracolo del presente su un mondo bagnato dallo Jonio e dal Tirreno.

Così in un cunto il povero di terra vuole salire in cielo e aspira a diventare re, varcando i confini dei ricchi e rendendo libero dal ricatto il popolo, nell’altro, l’uomo in terra è accecato dal potere, non ha bisogno del suo Dio, anzi si sente egli stesso un Patre Rannu e quest’ultimo in cielo osserva immobile, quasi come un comune mortale, incapace di agire dinanzi a tanta malvagità. La lingua è un impasto, un suono, un tumulto, restituisce testimonianza di un mondo, che è “centro a sé stesso”, universale e specifico, fonde immagini reali a quelle ermetiche e simboliche, scorre sotto i piedi da millenni, è lava che esplode nel presente, è incantesimo che trasforma la parola nella “roccia d’aria” del gesto, leggero e fresco come le nubi fumose sui monti della Calabria. (rrc)

REGGIO – In scena “1861 – La brutale verità”

Questa sera, a Reggio, alle 20.30, presso l’oratorio Don Orione, lo spettacolo 1861 – La brutale verità del gruppo CarMa.

Lo spettacolo, tratto dal libro di Michele Carilli La brutale verità, ha la regia di Michele Carilli e Lorenzo Praticò. Sul palco, Gabriele Profazio, Lorenzo Praticò, Marinella RodàAlessandro Calcaramo, e Mario Lo Cascio. Le musiche sono a cura del Gruppo CarMa (Alessandro Calcaramo, Mario Lo Cascio e Marinella Rodà). (rrc)

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “Miracolo”

In scena, questa sera, a Castrovillari, alle 22.00, al Teatro Sybaris, lo spettacolo Miracolo della Compagnia Sutta Scupa.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Giuseppe Massa, rientra nell’ambito della rassegna Primavera dei Teatri, ed è con Glory Arekekhuegbe, Gabriele Cicirello, e Paolo Di Piazza.

Sinossi

Due fratelli (becchini precari) hanno il compito di seppellire un migrante, ma il cimitero della città è stracolmo. Da ciò scaturisce un agro divertissement in cui i due provano, senza riuscirci, a sbarazzarsi del corpo del defunto. Miracolo prende spunto dalle ondate migratorie che attraversano il Mediterraneo per investigare la progressiva disumanizzazione della nostra società. Lo spettacolo nasce dall’urgenza di analizzare questo processo di trasformazione mettendolo in relazione al concetto di santità.

Questo dialogo/conflitto è dunque il fulcro del lavoro: santo vs umano; umano vs bestia; luce vs buio. San Lorenzo disse: “Mea nox obscurum non habet, sed omnia in luce clarescunt (La mia notte non conosce tenebre, tutto risplende di luce)”; lo spettacolo ha l’esigenza di aggiungere un umile punto interrogativo al pensiero del martire. (rcs)

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “In exitu”

In anteprima nazionale, in scena questa sera, alle 20.30, al Teatro Vittoria di Castrovillari, lo spettacolo In exitu di Roberto Latini.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna Primavera dei Teatri, è tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori, con adattamento, interpretazione e regia di Roberto Latini.

Sinossi

L’uscita di scena di un tossico degli anni ’80 in una città qualsiasi tra le Milano di un nord qualsiasi è dolore e solitudine straziante di una vita consumata in evasione, in eversione. La narrazione cede il passo alla forma e si sostanzia su un piano raffinatamente linguistico. Testori come fosse il pusher di una lingua teatrale che si fa linguaggio. Drogato è il testo e le parole sfidano il pensiero e la sintassi. Tutto sembra svilupparsi nella sensazione del fondamentale e iniziatico “Quem quaeritis” del Teatro Sacro Medievale.

In mezzo, c’è una nebbia incapace di fermare il tempo e la consolazione. In Exitu è come una Pietà. La parabola parabolica di vita vissuta da Riboldi Gino è quella di un povero Cristo tenuto in braccio da Madonne immaginate, respirate, disarticolate, nella fonetica di una dizione sollecitata fino all’imbarazzo tra suono e senso, come fossero le parole ad essere infine deposte dalla croce sulle quali Testori le ha inchiodate. “Chi cercate?”
“Non è qui!”, risponderebbe l’angelo. (rcs)

REGGIO – In scena “…E s’ambeci Don Abbondiu?”

In scena, questa sera, a Reggio, alle 21.00, al Cineteatro Metropolitano, lo spettacolo in vernacolo …E s’ambeci Don Abbondiu? della Compagnia Teatro Stabile del Dlf I fora binari.

Lo spettacolo, scritto in vernacolo da Anna Catalano, è diretto da Enzo Schiavone.

«Questo spettacolo – ha spiegato Nicola Merenda, responsabile del Teatro del Dlf – è un tassello del mosaico culturale che il Dlf sta offrendo alla città, fatto non solo di teatro, ma anche di letteratura ed altro ancora». (rrc)

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “Tutt’intera”

In scena, in prima nazionale, domani pomeriggio, a Castrovillari, alle 19.00, presso la Sala Consiliare, lo spettacolo Tutt’intera di Guillaume Poix.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna La Primavera dei Teatri, è tradotto da Attilio Scarpellini e con la regia ed interpretazione di Tamara BartoliniMichele Baronio.

Sinossi

Vivian Maier. Centocinquantamila negativi chiusi più o meno ordinatamente in scatoloni ammassati nel corso di una vita intera. Vivian Dorothy Maier. Un rapporto con il mondo tanto concreto e sensibile, quanto furtivo e fantasmatico; una relazione con l’Arte e con la Storia consapevole, ma reticente e privata, un rapporto con se stessa cercato costantemente, ma nel riflesso, mai diretto. Una donna morta […] che tocca solo con gli occhi, un corpo introvabile.

Una riflessione da camera oscura che indaga la figura di Vivian Maier, un’identità persa e segreta, una vita in negativo, non diversa dall’attore, nudo di fronte a se stesso, al pubblico, e alle vite che non sono la sua, tanto da diventare un tutt’uno. Chi è e cosa rimane di questa famosa governante, fotografa anonima, di nome Vivian Dorothy Maier? Cosa rimane dell’attore quando si spengono le luci della scena? Attraverso una dimensione scenica immersa nella visione suggerita da Tout entiére di Poix, Bartolini/Baronio si affida a suggestioni immaginifiche del lavoro fotografico e della stessa biografia della Maier, aprendo un ragionamento sulla moltiplicazione dell’identità nel suo ritratto spettacolare costruito post-mortem e sull’universo umano metropolitano che ha documentato. (rcs)