CASTROVILLARI – Al via gli spettacoli di Primavera dei Teatri

Prendono il via domani gli spettacoli della 23esima edizione di Primavera dei Teatri, il festival dedicato ai nuovi linguaggi della scena contemporanea, organizzato da “Scena Verticale” la compagnia di Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano.

Alle 17 presso il Protoconvento Francescano, Marica Roberto e Daniel Cundari proporranno: Incarnare il verbo, Presentazione e performance sulle opere poetiche di Marica Roberto e Daniel Cundarieh. Modera Minella Bloise.

Alle 18:30 al Teatro Vittoria andrà in scena Big in Korea – prima nazionale – drammaturgia Francesco d’Amore e Luciana Maniaci (Maniaci d’Amore), regia Kronoteatro, con Tommaso Bianco e Maurizio Sguotti.

A seguire alle 20:30 al Teatro Sybaris, Canto alle vite infinite prima nazionaledrammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci, luci Loredana Oddone, registrazioni, drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti. (rcs)

 

CASTROVILLARI (CS) – Incomincia la Primavera dei teatri di Scena Verticale

Primavera dei teatri: si parte il 27 con il seminario di drammaturgia di Rafael Spregelburd. Le residenze artistiche prenderanno il via il 28 maggio con: Atto bianco, Stimmung, Smart work e La consagracion de Nadie. Dal 30 maggio al via gli spettacoli di teatro, danza, musica, performance, reading e convegni.

Dal 27 maggio prendono il via seminari e residenze artistiche della XXIII edizione di Primavera dei teatri. Il festival in scena a Castrovillari, dedicato ai nuovi linguaggi della scena contemporanea, organizzato da “Scena Verticale” la compagnia di Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano, torna quest’anno nel suo periodo originario e parte con importanti progetti di seminari e residenze per poi presentare dal 30 maggio, oltre 40 eventi di spettacolo dal vivo tra teatro, danza, musica, performance, workshop, reading, presentazioni di libri e convegni: 16 debutti assoluti, 4 anteprime, 4 coproduzioni e 3 progetti internazionali. (rcs)

CATANZARO – Lo spettacolo “Felicia, una donna contro la mafia”

Questo pomeriggio, a Catanzaro, alle 19.30, al Complesso Monumentale del San Giovanni, in scena Felicia una donna contro la mafia, lo spettacolo dedicato alla mamma di Peppino Impastato dell’Opera dei Pupi e delle Pupe antimafia di Palermo e della cantastorie Francesca Prestìa.

A coniugare l’originale impianto scenico con le musiche ispirate dalla tenera storia di una madre e di un figlio impegnati entrambi nella lotta a Cosa Nostra:  Angelo Sicilia, il puparo palermitano padre dei pupi antimafia, e la cantastorie calabrese Francesca Prestìa. I testi delle canzoni della cantastorie (“Non mi arrendo” e “Figli di Radio Aut”) sono dell’avvocato catanzarese Giancarlo Pitaro.

Lo spettacolo vede all’opera due noti artisti meridionali  (Sicilia e Prestia) affiancati dalla “Marionettistica Popolare Siciliana di Palermo” e si svolge all’interno della programmazione della  XX edizione del Progetto Gutenberg dal titolo “Vite Sospese” di cui è presidente Armando Vitale

È promosso dal Consiglio regionale della Calabria, attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio L.R. n. 50/12° promosso dal Consigliere Antonio Montuoro, nonché segretario della “Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta e dell’illegalità diffusa” che ritiene  “fondamentale, nel contrasto alle mafie, promuovere ogni occasione, mezzo e strumento per educare i giovani ai valori della legalità e della giustizia a  partire dalla scuola di ogni ordine e grado”. 

Per Francesca Prestìa, che sulle donne antimafia ha realizzato numerose ballate di successo: “E’ con grande piacere che rappresentiamo nella mia città uno spettacolo apprezzato anche per la singolare sinergia tra forme artistiche popolari. Raccontiamo la drammaticità della mafia attraverso gli occhi di una donna intrepida come Felicia, icona della determinazione delle donne del Sud”.

Ad avviso della sottosegretaria agli Interni, Wanda Ferro: «Spettacoli come questo, che sollecitano a stare sempre dalla parte della legalità, sono utili a far crescere la  speranza e la fiducia dei cittadini nella giustizia. Il cambiamento non riguarda solo la politica e le istituzioni, ma deve coinvolgere la società civile, in una sorta di rivoluzione culturale mirata a sradicare malaffare e criminalità organizzata e diffusa». (rcz)

 

SAN FILI (CS) – La fuga di Pitagora lungo il percorso del sole in scena al Teatro Gambaro

Nuovo e ultimo appuntamento della rassegna “Tutti a teatro – Viaggio nei generi teatrali” che vede la direzione artistica di Lindo Nudo e la collaborazione dell’amministrazione comunale di San Fili.

Sabato 27 maggio alle 20.30 il teatro “F. Gambaro” accoglierà la pièce “La fuga di Pitagora lungo il percorso del sole”, polilogo in 10 numeri scritto da Marcello Walter Bruno e portato sulla scena dall’attore Ernesto Orrico e dal musicista Massimo Garritano.

Un testo prodotto dall’associazione culturale Zahir che attinge al mondo classico per raccontare una storia di straordinaria modernità in cui Orrico, nell’interpretare più ruoli, gioca con toni e accenti mentre Garritano esegue dal vivo brani originali che aggiungono pathos alla narrazione.

Un monodramma per corpo e musica – come si legge nelle note della messa in scena: “una storia antica che si rinnova nell’oggi, in un rimbalzare continuo tra un passato lontanissimo e sapiente e il presente della politica sguaiata che si ingegna a negare la ricchezza dell’alterità, del diverso, dello straniero. In “La fuga di Pitagora” i suoni della chitarra costruiscono panorami acustici che si frangono in pulviscolo elettrico. Le ripetizioni, i loop, i disturbi costituiscono un impasto narrativo che dialoga con la voce, poi la sovrasta, poi la abbandona e la libera. “L’armonia delle sfere”, “il quinto martello” sono indizi e suggestioni per mondi musicali e possibilità di giocare con i numeri, con le note. La voce si muove dall’invettiva all’evocazione, tra orazione e lezione, in un movimento sonoro che è moltiplicazione di storie, incastri, accenni, rimandi, citazioni”.

Con la direzione di Ernesto Orrico, lo spettacolo vede l’apporto di Ada Ronconi (voce fuori campo), Raffaele Cimino (disegni originali), Manolo Muoio (collaborazione artistica), Merusca Staropoli (costumi e oggetti di scena). Collaborano alla messa in scena Jacopo Caruso (responsabile tecnico), Raffaele Iantorno (tecnico di palcoscenico) e Lindo Nudo (direzione di produzione).

Con “La fuga di Pitagora lungo il percorso del sole” si chiude la seconda parte della rassegna “Tutti a teatro – Viaggio nei generi teatrali”: sei spettacoli che hanno raccolto il favore della cittadinanza di San Fili e della sindaca Linda Cribari. Una sinergia che rientra fra gli obiettivi della compagnia Teatro Rossosimona di divulgazione ed educazione al linguaggio artistico e di promozione delle compagnie calabresi.

Gli eventi riportati sono finanziati con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Produzione Teatrale – Annualità 2023” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura. (rcs)

A Castrovillari riparte la Primavera dei Teatri

Dal 27maggio al 4 giugno la città di Castrovillari sarà animata dalla Primavera dei Teatri, il festival diretto da Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano e giunto alla 23esima edizione.

Come da tradizione, sono tanti gli spettacoli di famose compagnie italiane e straniere che nascono da Primavera dei Teatri come autentica anteprima degli eventi futuri del panorama teatrale. Un cartellone ricchissimo. Il festival è oggi un “avamposto” a Sud della drammaturgia contemporanea e della nuova creatività, un laboratorio di incontri e confronti tra artisti di diversa estrazione e generazione. Oltre 40 eventi di spettacolo dal vivo tra teatro, danza, musica, performance accompagnati da residenze creative, workshop, reading, presentazioni di libri e convegni: 16 debutti assoluti, 4 anteprime, 4 coproduzioni e 3 progetti internazionali.

Il festival si conferma essere una straordinaria vetrina della cultura nazionale e internazionale. Lo schema della multidisciplinarità, che ha riscosso da sempre il consenso del pubblico e della critica, resta quello degli anni precedenti, ma con una importante novità: il ritorno del festival nella sua collocazione annuale originaria, con tutti gli eventi distribuiti nella consueta cornice di Castrovillari.

«Tanti sono gli elementi che concorrono a rendere una manifestazione prestigiosa e riconoscibile – hanno dichiarato i direttori del Festival Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano – il territorio in cui nasce e attecchisce, la peculiarità del progetto, una direzione rigorosa e coerente nelle scelte, la magia degli spazi utilizzati. Uno di questi elementi è senza dubbio la sua collocazione temporale nell’arco dell’anno».

«È per questo motivo – hanno aggiunto – che abbiamo voluto fortemente che Primavera dei Teatri tornasse alla sua collocazione primaverile, anche prendendoci il rischio di non attendere l’avviso pubblico regionale sugli eventi che da anni sostiene economicamente il festival per 2/3 del suo budget. Primavera dei Teatri, che apre ogni anno la lunga stagione festivaliera in Italia, deve poter assolvere alla funzione di presentare e accompagnare i debutti nazionali, di tante compagini artistiche, in questo preciso momento dell’anno e non può vanificare il lavoro di programmazione di un anno che un evento culturale come questo necessita».

«Considerato uno degli appuntamenti più importanti del panorama teatrale italiano – si legge in una nota – Primavera dei Teatri è diventato un punto di riferimento imprescindibile per operatori, critici, artisti e per il pubblico proveniente da tutta Italia e dall’estero. Primavera dei Teatri vuole contribuire al processo di rinnovamento del linguaggio scenico nazionale e internazionale e operare per il ricambio generazionale nel campo delle arti performative. Allo stesso tempo, il festival vuole dare il suo contributo alla crescita democratica, sociale e culturale del suo territorio e di tutto il Mezzogiorno. Il festival fin dalla sua prima edizione è stato sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali».

Si parte il 27 maggio con il seminario di drammaturgia per autori e attori cura di Rafael Spregelburd. Le residenze artistiche prenderanno il via il 28 maggio e saranno: White Acts (progetto, coreografia, danza: Roberta Racis), Stimmung (Coreografi e Interpreti: Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali), Smart work di Armando Canzonieri, regia Gianluca Vetromilo e La Consagracion de Nadie (Drammaturgia, regia e interpreti Gonzalo Quintana e Micaela Fariña).

Tra teatro e danza, nazionale ed internazionale, gli spettacoli avranno inizio martedì 30 maggio con la prima nazionale di Big in Korea, drammaturgia Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, regia Kronoteatro, con Tommaso Bianco e Maurizio Sguotti e con Canto alle vite infinite, sempre in prima nazionale, drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci, progetto in collaborazione con Marco Sgrosso.

Mercoledì 31 maggio sarà la volta Donna di dolori di e con Patrizia Valduga in scena con Daniela Piperno (primo studio di un work in progress guidato da Antonio Calbi) e a seguire lo spettacolo in prima nazionale Umanità nova – cronaca di una mancata rivoluzione, con Giuseppe Carullo, regia Cristiana Minasi, drammaturgia Fabio Pisano.

Giovedì 1° giugno appuntamento invece con la danza con Alcune coreografie ideazione, regia e videocoreografia di Jacopo Jenna, collaborazione e danza Ramona Caia. Poi Federica Carruba Toscano sarà Penelope, con la regia e drammaturgia di Martina Badiluzzi, mentre in prima nazionale debutterà I Greci, gente seria! Come i danzatori con Roberto Scappin e Paola Vannoni.

Venerdì 2 giugno tre prime nazionali: i Persiani di Eschilo – la tragedia più antica del mondo, con Silvio Castiglioni, canti Marina Moulopulos, spazio scenico e regia I Sacchi di Sabbia; Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari proporranno Lidodissea, mentre la Compagnia occhi sul mondo sarà in scena con La sindrome delle formiche.

Re Pipuzzu fattu a mani–Melologo calabrese per tre finali di e con Dario De Luca e Gianfranco De Franco sarà in scena sabato 3 giugno, giornata che vedrà esibirsi anche – in prima nazionale – Lisa Ferlazzo Natoli in Città sola di Olivia Laing, riduzione e drammaturgia Fabrizio Sinisi, regia Alessandro Ferroni e Lisa Ferlazzo Natoli. La giornata di sabato vedrà anche in scena Saverio La Ruina protagonista dello spettacolo da lui scritto, Via del popolo e a seguire Felicissima jurnata, uno spettacolo di Putéca Celidònia, drammaturgia e regia Emanuele D’Errico.

L’ultima giornata di festival, domenica 4 giugno, sarà la volta di Storie di noi di Beatrice Monroy, regia di Giuseppe Provinzano, Beat forward di Igor X Moreno X Collettivo Mine e Welcome to my funeral, nuova creazione di Brandon Lagaert (danzatore della Peeping Tom Company) per Equilibrio Dinamico Dance Company.

Anche quest’anno il cartellone multidisciplinare propone inoltre importanti reading, presentazioni di libri e convegni: le letture delle opere poetiche di Marica Roberto e Daniel Cundari, la presentazione del libro Uno strappo nella rete articoli di Renato Nicolini per Tuttoteatro.com a cura di Mariateresa Surianello e ancora Notturno scaldati progetto a cura di Valentina Valentini, Le politiche per lo spettacolo dal vivo tra Stato e Regioni, libro a cura di Marina Caporale, Daniele Donati, Mimma Gallina, Fabrizio Panozzo, presentazione del libro Qualcosa di sè su Daria Deflorian e il suo teatro; per finire i consueti appuntamenti musicali serali tra DJ Set, Glorious4 in concerto, Samuele Cestola e Fabio Nirta(rcs)

REGGIO CALABRIA – Successo al Cilea per il Pasolini di Officine jonike arti

Un grande debutto per Ppp Amore e Lotta. Dico il vero, sabato sera, nel prestigioso Teatro “F. Cilea” di Reggio Calabria. Ampio consenso ed emozione del numeroso pubblico presente per la magistrale interpretazione degli attori Americo Melchionda, Maria Milasi e Andrea Puglisi.

La figura di Pier Paolo Pasolini, nel suo rapporto con la madre Susanna e con il fratello Guido, in un gioco di luci e di ombre, in un dialogo reale e immaginario, sospeso nel tempo, è il fulcro della nuova e importante produzione di Officine jonike arti.

Una grande prova di teatro che ha riscaldato gli animi del pubblico reggino, con un testo poetico, denso e ambizioso, scritto dalla drammaturga Katia Colica, e un accurato lavoro di regia firmato da Matteo Tarasco.

Lo spaccato esistenziale del poeta e intellettuale è consegnato, in una messa in scena attentamente orchestrata, dalla capacità degli interpreti che, con perfetta espressività vocale e corporea, restituiscono al pubblico un racconto originale, che tocca le corde più intime di ognuno. Il Pasolini pubblico e quello privato, infatti, si mescolano e si confondono, sul volto di Americo Melchionda, in un dialogo – che pare senza soluzione di continuità – con la madre (Maria Milasi) e il fratello (Andrea Puglisi) morto giovanissimo durante la guerra partigiana. Una marcia in avanti, oltre… dei tre personaggi, tra il detto e il non detto, dove le parole assumono i gesti, le pose, il tono ora quasi giocoso, ora disperato.

La vicenda personale e universale di Pier Paolo, un uomo simbolo e un uomo come tutti, che cerca di districare una matassa fatta di ricordi e di destino, per dire ancora e sempre “il vero”.

Un’opera teatrale che mette a segno un preciso intento comunicativo, non solo per restituirci in carne e ossa un poeta, il Poeta strappato alla vita (non alla nostra memoria), ma soprattutto per ridarci il senso della sua eredità, in un mondo che ha smarrito la strada.

«È una grande sfida confrontarsi con un personaggio di spessore; non volevamo proporre un ritratto a tutto tondo di Pasolini, – sottolinea il protagonista Americo Melchionda – ma immaginare i suoi ultimi istanti di vita, in una sorta di limbo, per presentare l’uomo e le sue fragilità. Una ricerca attoriale, la mia, sicuramente difficile, rischiosa, ma compiuta grazie anche alla complicità con gli altri attori».

Ogni dettaglio contribuisce a creare un’atmosfera magnetica e avvolgente, per lo spettatore: le scenografie di Melis-Lazzaro, le musiche originali di Antonio Aprile, e l’apporto tecnico dell’aiuto regista Arianna Ilari.

Dopo questa prima tappa calabrese la compagnia sarà impegnata in una lunga tournée in varie location nazionali.

Officine jonike arti è attualmente riconosciuta dalla Regione Calabria come Impresa di Produzione Teatrale e questo spettacolo è co-finanziato con risorse Psc Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 – Avviso pubblico per il finanziamento di programmi di Produzione teatrale della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione formazione e pari opportunità – Settore Cultura. (rrc)

LAMEZIA – In scena Cappuccetto Rosso bambina impertinente

In scena domani pomeriggio, alle 17, al Chiostro Caffè Letterario di Lamezia Terme, lo spettacolo Cappuccetto Rosso bambina impertinente, la pièce di pupazzi e attori è a cura della compagnia Molino d’Arte, con Antonella Petrera e Angela Borromeo, regia Antonello Arpaia.

Lo spettacolo chiude la rassegna A teatro con mamma e papà dedicata alle famiglie e organizzata dal Teatrop con la direzione artistica di Pierpaolo Bonaccurso.

 Il Lupo è un anziano esemplare goffo, delinquente e sempre affamato. Cappuccetto Rosso è una bambina impertinente e sveglia, alle prese con una nonna un po’ svampita ed un cacciatore risoluto. La comica caratterizzazione dei personaggi rende la storia fluida e divertente, per il giovane pubblico abituato alla storia originale. La presenza sulla scena dei pupazzi, completamente costruiti a mano dagli artigiani della compagnia è suggestiva, mentre gli oggetti scenici di spugna che volano via dal teatrino producono effetti comici a misura di bambino. 

Tra gli appuntamenti dedicati al giovane pubblico organizzati dalla compagnia teatrale lametina anche lo spettacolo “Pinocchio Testadura” con cui si è conclusa la stagione teatrale dedicata alle scuole “Teatro Ragazzi 2022/2023”.

Nei giorni scorsi le avventure di Pinocchio hanno preso vita sul palco del Teatro Grandinetti Comunale, lasciando a bocca aperta i giovani spettatori, grazie anche alla suggestiva tecnica della sand art con cui l’attrice Greta Belometti ha accompagnato il racconto delle avvincenti vicende del burattino più famoso che ci sia. Lo spettacolo, prodotto da Teatrop, è inoltre un omaggio ai cantastorie e al racconto orale. L’antica arte del raccontare si impreziosisce grazie alle immagini che si trasformano di continuo al ritmo della musica e delle parole, in una danza nella quale le dita diventano pennelli con cui invitare il giovane pubblico ad immergersi in un’esperienza di crescita emozionante. (rcz)

RENDE (CS) – Una primavera dei teatri sboccia sul Campagnano

A Rende sboccia la primavera dei teatri: nel mese di maggio saranno diversi gli appuntamenti previsti.

«Una realtà ormai consolidata sul nostro territorio: il vivace fermento culturale che si respira a Rende è tangibile. Ne sono un esempio le innumerevoli attività teatrali che attraversano la città con una programmazione ricca e diversificata», ha affermato il sindaco Marcello Manna.

Si parte il 14 maggio allo spazio sociale SpArrow con il monologo “Passi sulla mia testa”, scritto da Fabio Butera e diretto da Butera insieme a Luca Michienzi. Tre saranno gli appuntamenti per la rassegna itinerante di teatro in emersione “Voci dal sottosuolo”, che si appresta a partire con il suo terzo atto, prima della pausa estiva. Realizzata dal Kollettivo Kontrora insieme alla compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi, la kermesse, punterà anche questa volta su produzioni originali regionali.

Protagonista del monologo sarà Francesco Gallelli che racconterà ai presenti la storia di bruciante attualità di un gruppo di anarchici meridionali nella Chicago di inizio ‘900. Nello spettacolo, la drammaturgia di Fabio Butera si basa su una poesia di Arturo Giovannitti – The Walker – su tre frammenti poetici, in dialetto calabrese, di Michele Pane – Capitabussa, Forebandita, Azzarelleide – e su di un frammento di un articolo di Emilio Grandinetti.

I tre, amici fraterni, parteciparono a diversi livelli alla lotta per l’emancipazione sociale e materiale della comunità italo-americana e dei lavoratori in genere. Il 28 maggio sarà il turno de La Linea Sottile che presenterà, questa volta con inizio alle ore 19.00, uno spettacolo di narrazione e marionette da tavolo con un adattamento della fiaba dei fratelli Grimm “Hansel e Gretel”. Con marionette e scene di Carla Biondi, Antonella Carbone, diretta da Massimo Costabile, racconterà unendo la tecnica della narrazione a una grande abilità interpretativa la sempre affascinante storia dei due fratellini alla scoperta della casa di marzapane, catturando la fantasia e l’immaginazione dei bambini, destinatari di questo spettacolo.

In chiusura, il 4 giugno alle ore 20.00, ci sarà “Elephant walk” di Marco Claudio Aiello Pomponi, uno spettacolo che nasce dalla sfida di voler affrontare quotidianamente lo spazio vuoto e l’assenza di un testo, riconoscendo lo smarrimento iniziale come verità universale e invito a procedere senza l’ambizione di risolversi.

Il 22 maggio alle 20,30 con replica il 23 e il 24, nello spazio Dam all’interno del polifunzionale Unical andrà in scena
lo spettacolo Anima da tre soldi della compagnia teatrale Libero Teatro, presente sul territorio rendese da venticinque anni.

La piece è un omaggio all’autore tedesco Bertolt Brecht, che vedrà sul palco gli allievi del laboratorio di ricerca teatrale tenuto dal regista cosentino Max Mazzotta in questi mesi all’Unical in collaborazione con Disu – Dipartimento di Studi Umanistici e Cams – Centro Arti Musica e Spettacolo dell’Università della Calabria e incentrato su due delle più importanti opere del famoso drammaturgo, “L’anima buona del Sezuan” e “Opera da tre soldi”. Una riscrittura dei testi brechtiani, rivisitati in chiave contemporanea tra canzoni hip hop e street dance. Nelle vesti dei personaggi di Brecht, Chiara Maltese, Elisa Marta, Giuseppe Tenuta, Pasquale Mammoliti, Ruben Terzo, Salvatore Romano e Vincenzo Marco Caparelli.

Venerdì 26 maggio alle 20,30 al teatro Gulliver di contrada Cutura sarà invece la volta di Emanuele Gagliardi con monologhi e canzoni nello spettacolo “Vedi Napoli e poi sogni”.

Per concludere, il 29 maggio alle 21,00 al cineteatro Garden in occasione del Rende Teatro Festival si esibirà Lino Guanciale in “Non Svegliate lo spettatore”, ispirato alla vita di Ennio Flaiano.

«La nostra Rende è fortunata nel poter offrire alla cittadinanza, malgrado finanziamenti ridotti al lumicino e scarsità di proposte, una stagione teatrale ricca e variegata», ha concluso l’assessora Marta Petrusewicz. (rcs)

POLISTENA (RC) – Conclusa con successo la stagione teatrale di Dracma

47 spettacoli, dal 15 ottobre al 28 aprile, che hanno fatto registrare complessivamente più di 7000 spettatori totali, con diversi sold-out e una media spettatori cresciuta in maniera esponenziale rispetto all’anno precedente. È questo il bilancio de Il teatro in tutti i sensi, la rassegna teatrale di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche appena conclusa a Polistena.

Un’esperienza culturale mai così ricca come in questa edizione, che ha reso l’Auditorium Comunale di Polistena uno degli epicentri del teatro contemporaneo in Calabria. Una stagione all’insegna della sperimentazione, che è stata attraversata da un cartellone eterogeneo per linguaggi temi e storie trattate, con una proposta incentrata sui linguaggi del teatro contemporaneo e di ricerca, ma che ha toccato anche altri ambiti del performativo, dalla musica alla danza, e che ha coinvolto anche il mondo delle scuole, con 13 spettacoli alla quali hanno partecipato scuole di ogni ordine e grado di tutta la Piana di Gioia Tauro.

Grandi nomi del teatro italiano e giovanissimi artisti già affermati si sono  avvicendati nel corso di questi mesi sul palcoscenico di Polistena, con spettacoli riconosciuti e apprezzati dalla critica nazionale e dal grande pubblico, e che ha visto protagonisti come: Gianmarco Tognazzi, Peppe Barra, Massimo Verdastro, Paolo Triestino e Edy Angelillo, Francesco Montanari, Elena Bucci, Mariano Dammacco e Serena Balivo, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Virgilio Sieni e tanti altri ancora. Un cartellone che di fatto ha registrato anche l’apprezzamento di attori, registi, addetti ai lavori che lo hanno riconosciuto come uno tra i più interessanti su scala nazionale.

«La nostra stagione teatrale è stata la più ricca e varia in termini di qualità e quantità dell’intera Calabria. Con mia soddisfazione, anche gli stessi artisti ospitati, che girano tutti i teatri d’Italia, hanno confermato con stupore l’eccezionalità della nostra offerta artistica, che ultimamente non si vede neanche nei grandi teatri di città – sottolinea Andrea Naso, direttore artistico di Dracma –. Non è stato facile armonizzare bisogno d’innovazione e contemporaneità e quello di attrazione di nuovo pubblico, ma abbiamo cercato di farlo con un’offerta molto varia sia in termini di linguaggi che di contenuti e anche attraverso la scelta artistica».

«Per quanto ci riguarda posso dire che – ha aggiunto – rifuggendo da certe logiche da botteghino, se pur con enormi sacrifici, oggi finalmente possiamo dire con orgoglio di aver formato una “comunità teatrale consapevole” che è giovane e non è circoscritta al solo comune di Polistena ma anzi si allunga ben oltre, sull’intera piana di Gioia Tauro, fino al versante jonico reggino, al vibonese e a Reggio Calabria».

Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche, che da quest’anno può vantare il riconoscimento ufficiale del Ministero della Cultura come Organismo di programmazione teatrale”, ha ricevuto nel corso della stagione un importante contributo e sostegno anche da parte dell’Amministrazione Comunale di Polistena.

Il cartellone della stagione 2023 / 2024 sarà presentato nei prossimi mesi e vedrà nuovi importanti partenariati istituzionali: a livello regionale si consoliderà la collaborazione con Fondazione Teatro Politeama di Catanzaro e Teatro del Grillo di Soverato; a livello nazionale con InBox, la più importante rete di teatro contemporaneo in Italia. Il nuovo cartellone avrà ancora un’ importante sezione di danza contemporanea realizzata col partner Ramificazioni Festival, la prosa avrà come sempre una suddivisione in serale e pomeridiana domenicale per le famiglie. (rrc)

POLISTENA (RC) – In scena Don Chisciotte – Tragicommedia dell’arte

In scena domani sera, alle 21, all’Auditorium comunale di Polistena, lo spettacolo Don Chisciotte – tragicommedia dell’arte, di Marco Zoppello e Carlo Boso, interpretato e diretto da Marco Zoppello e Michele Mori, una produzione firmata StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto.

Lo spettacolo è l’ultimo appuntamento della rassegna Il Teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

Giulio Pasquati, Padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, Fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico.

A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes.

“Anche noi, attori dietro i “personaggi attori” abbiamo attinto in assoluta libertà a quel contenitore straordinario che è il Don Chisciotte, rimasticandolo in un tosco-veneto condito di emilianismi e francesismi e prendendoci il permesso di “tirare per la giacchetta” autori come Leopardi, Pulci, Ruzzante, Dante, De la Barca, Shakespeare e tanti altri”.

Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… di salvare il teatro. (rrc)