REGGIO – In scena “InCoscienza” di e con Valerio Strati

Domani, domenica 11 dicembre e lunedì 12 dicembre, è in programma lo spettacolo InCoscienza di e con Valerio Strati, per la rassegna del Centro Teatrale Meridionale diretto da Domenico Pantano.

Lo spettacolo, che andrà in scena alle 20.30 all’Auditorium Lucianum e lunedì alle 20.30 nella Chiesa di San Nicola di Santa Domenica a Gallico, sempre alle 20.30, rientrano nell’ambito del Reggio Fest. Gli appuntamenti  sono organizzati nell’ambito del progetto voluto dal Comune di Reggio Calabria, in occasione del 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, con l’obiettivo di disseminare eventi culturali nella periferia della Città metropolitana.

Lo spettacolo mette insieme nella sua composizione drammaturgica tre autori della letteratura, italiana e straniera, il cui linguaggio è alquanto diversificato: c’è il pensiero di Dostoevskij e del suo Delitto e castigo, c’è quello di Pippo Fava, giornalista siciliano e drammaturgo, ucciso dalla mafia nel 1984, e quello di Aldo Nicolaj, versatile e fecondo drammaturgo italiano le cui opere furono molto rappresentate anche all’estero.

Il racconto si dispiega attraverso quattro personaggi diversi: un giovane studente, un killer della mafia, un omosessuale nevrotico e uno scafista accomunati dall’essere assassini. Un’analisi schietta che tocca differenti corde dell’animo umano.

La scenografia è essenziale, due sedie, un ceppo di legno e un paravento in bambù dietro il quale Valerio Strati cambia camicia, per entrare e uscire dai panni di ciascun personaggio. «Strati è quasi un trasformista delle maschere umane, perse nelle difficoltà, che si ritrovano nell’errore».

È l’analisi della nostra coscienza o dell’in-coscienza, come il titolo vuol sottolineare, il filo conduttore che lega questi uomini. La ragione dei personaggi tenta di dar senso a ciò che in realtà dovrebbe non averne: uccidere esseri umani. Commettere violenze, ingiustizie e superare le leggi, scritte e non, della nostra società, qualunque siano le motivazioni non è mai ragionevole e non appaga in nessun caso. Ma forse comprendiamo le loro ragioni.

Il Centro Teatrale Meridionale – realtà nata in Calabria e divenuta di livello nazionale per la sua attività continua e di alto spessore -, propone dunque una imperdibile occasione per apprezzare una pièce che ha incassato grandi consensi dalla critica. (rrc)

 

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Sold out per “Mia moglie Penepole”

È sold out lo spettacolo Mia moglie Penelope, lo spettacolo con Ornella MutiPino Quartullo in programma domenica 11 dicembre al Teatro Comunale di Cassano allo Ionio.

L’evento è stato organizzato dall’Amministrazione comunale, guidato dal sindaco Gianni Papasso.

La griffe Celestino è stata fondata in Calabria all’inizio del novecento ed è diventata un punto di riferimento in ambito tessile, in Italia e non solo. Per il personaggio di Ulisse, che torna dal naufragio e che sarà interpretato da Pino Quartullo, sono stati disegnati e realizzati appositamente dei costumi molto particolari, con materiali che simulassero vesti logore (ma si tratta in realtà di preziosissimi lini e sete).

Per la regina di Itaca invece, la casa di moda Celestino ha messo a disposizione della signora Muti, che la interpreta, preziosi abiti da collezione che esprimessero in maniera contemporanea, l’eleganza, la sontuosità e la sobrietà.

Ed è proprio sui cambi d’abito di Penelope che si sofferma molto a lungo l’autore del romanzo originale: Luigi Malerba, descrivendo come ogni abito della regina sia importante per raccontare passaggi psicologici, stati d’animo estremi e provocazioni seduttive.

Ornella Muti e Pino Quartullo che hanno visitato più volte l’atelier romano a via della Vite sono rimasti molto colpiti dalla storia e dalla particolarità dei tessuti preziosi che ancora oggi vengono realizzati a telaio dalla storica casa di moda. (rcs)

Questo weekend doppio appuntamento a Mendicino con la rassegna “Sguardi a Sud”

Il prossimo weekend, al teatro comunale di Mendicino, andranno in scena due spettacoli che faranno vivere al pubblico la magia del Natale: “Natale in casa Cupiello” e “Musical of the night- Broadway e altre storie”.

I due spettacoli rientrano nell’ambito della rassegna “Sguardi a Sud” della Compagnia Porta Cenese con il patrocinio del Comune di Mendicino, che ha registrato diversi sold out, regalato innumerevoli emozioni e accompagnato gli spettatori alla scoperta di rappresentazioni teatrali che hanno perfettamente combinato tradizione e innovazione grazie all’uso di tecnologie d’avanguardia, come il videomapping.

Il 10 dicembre, alle ore 18, il sipario si aprirà su “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, con la regia di Gino Capolupo. A calcare il palcoscenico sarà la compagnia de “I Commedianti” con Gino Capolupo (Luca Cupiello), Rita Pargalia (Concetta), Salvatore Capolupo (Tommasino), Paolo Bonacci (zio Pasqualino), Valeria Capolupo (Ninuccia), Gioacchino Sirianni (Nicola), Magda Bonelli (Carmela), Danilo Perri (Vittorio). Scenografie a cura di Creazioni Santangelo. Tecnico luci e suoni: Cenzino Perri. La compagnia teatrale proporrà uno spettacolo in vernacolo calabrese. Il motore del lavoro de “I Commedianti” è la passione per l’arte in tutte le sue forme.

Il regista e attore Gino Capolupo ha precisato che: «Il lavoro che presentiamo ha una particolarità: sarà in dialetto ed i personaggi avranno le caratteristiche dei calabresi e del nostro vivere quotidiano. Il nostro scopo principale è presentare un grande testo del teatro italiano in maniera differente. Ovviamente, la trama è quella originale. La compagnia propone questo spettacolo in due versioni: una di tre atti e una di due atti. Al teatro comunale di Mendicino, porteremo la versione in tre atti con l’epilogo finale che fu tanto contestato dal fratello di Edoardo, Peppino De Filippo, per via della trasformazione di un testo teatrale brillante in una chiave drammatica. Con la morte del personaggio, la commedia era diventata un dramma. L’unione tra i due fratelli si ruppe anche per questo. Stiamo portando questo spettacolo in giro per la Calabria, ma anche fuori Regione».

Domenica 11 dicembre, sempre alle ore 18, andrà in scena “Musical of the night- Broadway e altre storie”, a cura di Antonio Fratto, con Marianna Esposito e Mirko Iaquinta. Assistente di palcoscenico: Patrizia De Luca. Un viaggio affascinante tra i ricordi ed i luoghi cari all’infanzia. Sette racconti che farà planare il pubblico sulle ali della fantasia, ripercorrendo i più grandi successi che hanno conosciuto la gloria di Broadway e il suo luccichio.

L’artista Antonio Fratto ha precisato che: «Sul palcoscenico, Marianna Esposito e Mirko Iaquinta ri-costruiranno l’importanza della speranza, celebrando il sogno in alcune delle sue declinazioni più significative. Così, le ambizioni di piccole donne e di piccoli uomini, scontrandosi ripetutamente con la realtà, cercheranno di volta in volta il riscatto nella favola, rigenerandosi alla fonte della sua inesauribile magia. Un’altalena di testi e note per accarezzare i mondi incantati che ben abbiamo imparato a riconoscere da bambini, pur rimanendo ancorati alla terra, la nostra».

Il direttore artistico della rassegna Sguardi a Sud, Mario Massaro, ha dichiarato di essere «Felice di programmare due spettacoli che ravvivano un po’ le festività in teatro. È il nostro modo di congedare i numerosi spettatori della stagione e dargli appuntamento all’anno prossimo con tante nuove sorprese». (rcs)

CATANZARO – Il 13 dicembre in scena lo spettacolo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Il 13 dicembre, al Teatro Politeama, in scena lo spettacolo Padre io sono cieco, può un cieco guidare altri ciechi? dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la direzione artistica di Luciana Loprete.

L’evento, giunto alla sua settima edizione, mira sempre a dare dimostrazione di come in una società che rispetta le pari dignità e le pari opportunità anche persone disabili possono far emergere le proprie prerogative ed abilità, anche su un palco prestigioso. «Un monito – ha affermato la Loprete – che negli anni è stato rivolto anche alle famiglie affinché comprendano come i propri cari, se prontamente supportati anche da particolari ausili ed interventi, possano al pari degli altri vivere la loro professionalità emergendo in un mondo poco attento alle esigenze del prossimo e spesso concentrato solo sull’apparire».

L’iniziativa di grande valenza sociale e culturale ha il patrocinio della Regione Calabria, del Comune di Catanzaro, della Fondazione Politeama di Catanzaro, della Presidenza Nazionale e Regionale dell’Uici, del Csv Calabria Centro, dell’Avis provinciale di Catanzaro, della sezione catanzarese dell’Associazione Italiana Arbitri, delle sezioni Irifor, Iapb ed Univoc di Catanzaro. 

Ai lavori di presentazione sono intervenuti Donatella Monteverdi (assessore comunale alla cultura-pubblica istruzione e pari opportunità) e Venturino Lazzaro (Assessore alle Politiche Sociali) i quali fortemente apprezzato l’iniziativa in quanto «crediamo nella possibilità che anche da un disabile possano venire una aiuto concreto e fattivo per chi la disabilità non ha ma proprio per questo motivo non conosce bene le problematiche».

I due Assessori, anche a nome del sindaco Nicola Fiorita, hanno manifestato la totale vicinanza dell’Amministrazione comunale di Catanzaro alla Sezione dell’Uici che da anni, con costanza e dedizione, opera sul territorio, occupandosi non solo delle persone cieche, ma anche dell’intera cittadinanza data la costante azione di prevenzione della cecità rivolta all’intera popolazione.

Si sono anche registrati gli interventi del consigliere dell’Avis Carlo Chiodo, che ha sottolineato la costante collaborazione tra l’Uici e l’Avis, e del consigliere Aia Emilio Verrengia, che da sempre in varie vesti è stato e continuerà ad essere un prezioso amico della Sezione Uici catanzarese e il Direttore del Csv Calabria Centro Stefano Morena che ha voluto ricordare l’impegno dell’Uici nel fronteggiare il disagio dovuto dal distanziamento sociale e dal lockdown imposti dal governo agendo con abnegazione attraverso la richiesta di servizi formulata proprio dal comune stesso in quel periodo.

Plauso infine da parte del Vice Presidente della sezione Uici Catanzarese Lidia Travaglio che ha esortato tutti alla partecipazione ricordando come la Direzione Artistica di Luciana Loprete sia un vanto per l’intera sezione e che la serata sicuramente sarà gradita a tutti coloro che intenderanno parteciparvici.

Martedì 13 dicembre sul palco del Politeama si esibiranno artisti non vedenti in ogni forma di arte, musica e ballo proprio per mettere in luce ed evidenziare l’importanza dei percorsi formativi che danno dignità non tanto al disabile in quanto tale ma alla Persona, dando quella necessarie fiducia per vivere meglio e per sensibilizzare la crescita e l’affermazione della cultura del “non diverso “ una cultura della normalità, per abbattere pregiudizi ancora esistenti e per fare dell’inclusione un aspetto che dovrebbe essere vissuto e recepito come un fatto normale da varie componenti della nostra società che invece, purtroppo, frappone ancora degli alti muri al mondo della disabilità.

L’evento sarà condotto da Domenico Milani, volto noto della tv regionale, che affiancherà proprio Luciana Loprete, ideatrice e vera anima dello spettacolo. (rcz)

Con “PPP Amore e Lotta” si apre il dicembre del Globo Festival

È stato un vero e proprio successo PPP Amore e Lotta – Dico il vero, il Primo Studio diretto da Matteo Tarasco e andato in scena al Parco Ecolandia di Reggio Calabria.

Lo spettacolo è stato prodotto per Globo teatro Festival, un evento Officine Jonike Arti realizzato nell’ambito di ReggioFest2022 Cultura Diffusa, Accordo di Programma Mic, Comune di Reggio Calabria.

Uno spettacolo, intenso e toccante, che ha rivelato la strada narrativa che aveva incuriosito il foltissimo pubblico accorso al Parco Ecolandia di Reggio Calabria: la tenerezza di uno dei personaggi più influenti nel panorama culturale contemporaneo, Pier Paolo Pasolini, interpretato da Americo Melchionda, tocca tutte le corde dell’anima nel suo incontro/non incontro con il fratello Guido, scomparso giovanissimo di morte violenta (messo in scena Andrea Puglisi), e con la dolente madre, incarnata da Maria Milasi.
In una dimensione atemporale, i personaggi sembrano sfiorarsi senza mai incontrarsi dentro un’indagine ricorrente e ininterrotta della verità.

La dimensione familiare del racconto teatrale, inedita e originale, propone una chiave di lettura alternativa grazie alla drammaturgia di Katia Colica che ha innestato in maniera delicata i suoi testi a radi stralci di opere del poeta ucciso nella notte tra il 1 e il 2 novembre nella periferia di Ostia. Le musiche di Antonio Aprile accompagnano il viaggio con un ambiente sonoro armonioso e suadente, che si sviluppa sotto una pioggia metaforica. I costumi di Malaterra assieme alle scenografie curate da Melis-Lazzaro restituiscono un’atmosfera ricerca il contrasto, risultando tanto immateriale quanto realistica. (rrc)

Il Centro Calabrese di Solidarietà festeggia i dieci anni di “Mondo Rosa” con uno spettacolo emozionante

È con lo spettacolo Donne al Centro, andato in scena al Teatro Comunale di Catanzaro, che il Centro Calabrese di Solidarietà ha festeggiato i dieci anni di Mondo Rosa, la casa della speranza e del coraggio tanto è stato fatto per trasformare incubi in storie di rinascita.

In questi dieci anni, i numeri dicono che tanto è stato fatto: hanno contattato “Mondo Rosa” 850 donne, sono state ospitate 138 tra donne e bambini, e 162 sono state le rinascite nel centro antiviolenza.

E tanto altro ancora si farà grazie anche a chi, da domenica sera, ha deciso di intraprendere un percorso comune al Centro calabrese di Solidarietà certificando la condivisione di un progetto sociale e umano. Perché donare – non solo danaro ma prima di tutto tempo e passione – significa innescare un circuito virtuoso di crescita e condivisione.

Gli occhi lucidi e la voce tremante di Pietro, Luca, Giovanni e Fabrizio hanno saputo dare voce, con tutta l’autenticità e il coinvolgimento di chi ha capito cosa significa dare valore alla bellezza dei sentimenti, in ogni declinazione, a chi per anni non ha avuto fiato per gridare la rabbia e paura, la frustrazione per catene che non si riescono a spezzare, all’ingiustizia di una vita spezzata dal possesso e dalla prepotenza.

Con la sensibilità di chi sta riaprendo gli occhi su una vita riconquistata che merita di essere vissuta – dal palcoscenico del Teatro Comunale di Catanzaro, nel centro del centro storico – guidati dalla mano sapiente e solida di Francesco Passafaro, prendendo in prestito le parole di attori, registi, scrittori, hanno raccontato storie di violenza, soprusi, prepotenza, trasformata in liberazione dando voce alle donne

Lo spettacolo è il primo degli eventi realizzato dal Settore Fundraising organizzato nell’ambito della campagna “Aiutaci ad Aiutare” del Centro Calabrese di Solidarietà grazie al contributo del personale, dei volontari e degli sponsor (Globe Office, Frigorcarni, Nitidus E Salubris, Integra , Mc Donald’s).

Importante la vicinanza dimostrata dalla presenza di tanti cittadini, rappresentanti istituzionali e di associazioni che operano nel settore del volontariato, ed in particolare del sottosegretario di Stato all’Interno, Wanda Ferro – madrina di “Mondo Rosa” dalla sua fondazione – e l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Claudio Maniago.

«Essere qui alle prime dieci candeline di “Mondo Rosa” è un ritorno al passato, che ha segnato una visione totalmente diversa nell’approccio alla difesa dei più deboli – ha dichiarato l’on. Ferro, ricordando l’operato di don Mimmo Battaglia, oggi arcivescovo di Napoli –. Per continuare in questo percorso serve l’impegno della politica, una politica che per la prima volta deve finalmente lavorare tutta quanta insieme. Dobbiamo parlare di prevenzione, di affiancamento a queste donne, della rete dei Centri antiviolenza che vanno sostenuti con maggiore impegno da parte di tutti, anche sul piano finanziario”. L’auspicio della sottosegretaria Ferro è che “Mondo Rosa possa appartenere a un futuro per tutte le donne e gli uomini che possano mettere al bando la violenza sulle donne».

«Voglio prima di tutto ricordare la straordinaria accoglienza che mi è stata riservata dal Centro Calabrese di solidarietà sin dal mio arrivo – ha detto monsignor Maniago –. Isa mi ha fatto conoscere sin da subito la bellezza. Quella di “Mondo rosa” è una realtà che ha dieci anni di vita che sono così pochi, e così tanti. Tanti perché hanno già fatto dei miracoli, pochi perché ancora c’è da lavorare. Vedo “Mondo Rosa” come un germoglio – ha affermato l’arcivescovo -. Siamo nell’Avvento, e il profeta Isaia diceva ‘aprite gli occhi e guardate questo germoglio: da questo verrà qualcosa di bello, un fiore, e qualcosa di buono, un frutto. Mondo Rosa è un bel germoglio, dal quale vengono cose belle e anche buone».

«Questo ci fa sentire che il Centro calabrese di solidarietà è amato, che il Centro è importante non solo per noi che ci lavoriamo quotidianamente ma per la città – ha concluso la presidente Isolina Mantelli –. E questa è una garanzia, la garanzia che sarà aiutato e potrà sopravvivere. Mondo Rosa è cresciuto, affiancando donne tradite dall’amore e dagli uomini che hanno amato, bambini che hanno visto la violenza sui corpi delle loro madri. Abbiamo affiancato donne fragili che sono diventate leonesse e che sono uscite non più vittime ma cittadine di un mondo con tutta l’autorità di un’autodeterminazione. È questo Mondo Rosa: dà forza a donne deboli”.

Importante la testimonianza della responsabile della Casa Rifugio-Centro Antiviolenza, Assunta Cardamone, a nome delle operatrici di Mondo Rosa.

Abbiamo assistito a nuovi inizi, traballanti e incerti e condiviso nuovi percorsi, nascite e conquiste insperate – afferma Cardamone -. Abbiamo trovato nuove amiche, le loro storie di rinascita hanno reso più credibile ciò che agli occhi di giovani vittime sembra impossibile. Dalla violenza si può uscire e vivere una vita normale, quella che di diritto spetta a tutte”.

La responsabile del Centro Studi, Katia Vitale, invece ha raccontato del laboratorio di scrittura creativa ideato dal Centro Calabrese di solidarietà e destinato ai minori vittime di violenza assistita, ospiti della Casa Rifugio “Mondo Rosa” con l’obiettivo di sensibilizzare tutta la comunità contro gli stereotipi di genere. Il laboratorio che – grazie al progetto “La storia di..” dedicato al sostegno dei minori vittime di violenza assistita, degli orfani di crimini domestici e alle loro famiglie affidatarie e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Politiche della Famiglia) – ha portato alla realizzazione del volume per l’infanzia intitolato “Controfiabe – 5 storie per ragazzi liberi e ragazze forti”.

Come ha spiegato Francesco Passafaro prima e Nino Piterà alla fine dello spettacolo, a nome del gruppo che si occupa del settore, quella del fundraising non può essere semplicemente considerata come l’attività per “raccogliere fondi”: si tratta di coltivare, far crescere e sviluppare le risorse necessarie alla realizzazione di un progetto sociale, puntando anche al coinvolgimento delle persone che implementano le singole attività, siano esse volontari o dipendenti dell’organizzazione, e soprattutto i “donatori” che sono chiamati a diventare parte attiva nella declinazione progettuale di questo percorso di sviluppo.

Sul palco anche la testimonianza di Patrizio Mirante, presidente dell’Associazione nata dall’invincibile ricordo di Sergio Mirante, giovane della nostra comunità, “nuotatore instancabile, sportivo inarrestabile, architetto mirabile, figlio, fratello e amico inestimabile. Fin dalla sua costituzione, l’associazione “Sergio Mirante” promuove e sostiene attività ricreative sportive e culturali, a fini educativi, pedagogici, di promozione sociale, di stampo solidaristico”. E da domenica sera ha assicurato la propria vicinanza anche a “Mondo Rosa”.

Lo spettacolo ha visto succedersi sul palcoscenico del comunale le storie di donne vittime di violenza interpretate da quattro ospiti delle strutture del Centro, oltre che la musica del gruppo “Le Hibou” e le intense coreografie legate al tema del contrasto alla violenza sulle donne della compagnia di danza di Luisa Squillacioti(rcz)

REGGIO – Sabato al Cilea Biagio Izzo

Sabato 10 dicembre, al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, alle 21, in scena Biagio Izzo con Tartassati dalle tasse. L’appuntamento rientra nell’ambito della kermesse dell’Officina dell’Arte del direttore Peppe Piromalli. Una pièce scritta dal partenopeo Izzo e da Eduardo Tartaglia che ne cura anche la regia e che tratterà un atavico problema degli italiani: le tasse.

Biagio, nei panni del protagonista Innocenzo Patanaro, 54 anni ben portati, è un imprenditore napoletano nel settore della ristorazione, proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda. Dopo tanti sacrifici, avrebbe voluto godersi un po’ la vita magari anche grazie a qualche piccola furbizia di contribuente ma si ritroverà invece, in balia di mille peripezie e problemi.
«Mi piace trattare argomenti sociali importanti cercando di riderci sopra – ha dichiarato l’attore napoletano –. Le tasse sono un argomento comune, un tema molto serio e legato anche a cose terribili. Sappiamo tutti i gesti estremi che alcune persone sono arrivate a fare. Abbiamo pensato di esorcizzarlo, di alleggerirlo. Non ci riferiamo, sia chiaro, ai grandi evasori ma alla gente comune, che nello spettacolo si può riconoscere e ridersi addosso. Il teatro non risolve i problemi, però li può sottolineare, mettere in evidenza. “Tartassati dalle tasse” è uno spettacolo molto divertente ma, in alcuni momenti, fa anche riflettere».
Il rapporto padre-figlia o marito-moglie, la vedovanza, il rapporto con le istituzioni e poi, tante situazioni che sfociano nel sociale faranno da collante ad una storia ben costruita da un cavallo di razza del teatro che, insieme ad un affiatato cast, riuscirà a strappare tanti sorrisi al pubblico reggino.
«Trascorreremo insieme qualche ora all’insegna dell’allegria e della spensieratezza – ha concluso Izzo –. Non vedo l’ora di riabbracciare Reggio Calabria e ringrazio Peppe Piromalli e l’Officina dell’Arte per avermi di nuovo invitato ad una kermesse che dona gioia, leggerezza ma, soprattutto, ci fa stare di nuovo tutti insieme e vivere il teatro, l’arte nelle sue tante forme». (rrc)

A Reggio, Roccella e a Simbario (VV) in scena “La finta ammalata” di Carlo Goldoni

Un classico della Commedia dell’Arte, uno spettacolo divertente e coinvolgente uscito dalla penna del grande Carlo Goldoni, arriva in Calabria nel prossimo fine settimana. Si tratta de La finta ammalata, a cura del Centro Teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano, che andrà in scena giovedì 8 dicembre, alle 21, all’Auditorium Comunale di Roccella Jonica, per la 30esima Stagione teatrale della Locride, venerdì 9 all’Auditorium “Zanotti Bianco” di Reggio, alle 18.30, per il Reggio Fest.

Sabato 10 dicembre, sarà riproposto al Teatro “Francesco De Leo” di Simbario (VV) alle ore 20.30, per il circuito Teatri Calabresi Associati

Una farsa non più rappresentata in tempi moderni, se non in versione operistica, torna alla sua versione originale del teatro di prosa, in un allestimento fedele all’originale nei costumi e nel linguaggio e con un adattamento vicino ai tempi moderni. 

La satira sul mondo della medicina, trattato con una certa diffidenza soprattutto rispetto a certe figure di “luminari” che arrivano con approssimazione a diagnosi e terapie, viene rappresentata attraverso le vicende di Pantalone e della figlia Rosaura. 

Pantalone è uno dei più ricchi uomini della città, ma in casa sua regna preoccupazione per Rosaura, la sua amatissima figlia, che resta sempre a letto e mostra vari sintomi di malattia. A nulla sono servite le cure intraprese da Pantalone e da Beatrice, amica di Rosaura, e dalla fedele serva Agatina, ella sostiene di non riuscire a respirare e rifiuta il cibo. Ben presto è chiaro che la giovane soffre di mal d’amore. Ma di chi è innamorata? E cosa faranno tutti i medici chiamati dal padre preoccupato per farla guarire?

La scrittura ironica e briosa di Goldoni viene resa appieno dalla regia di Giorgio Caprile, che porta in scena un cast di attori collaudati, veri e propri professionisti della commedia dell’arte: il veneziano Pantalone è affidato alla grande esperienza attoriale e alla comicità di Franco Oppini; Rosaura, la finta ammalata, ha il volto di una affermata interprete di protagoniste goldoniane come Miriam Mesturino, il “bello e buono” Dottor degli Onesti ha le sembianze di Riccardo Feola. Sul palcoscenico poi lo stesso Caprile, che ha una lunghissima esperienza come attore alla quale ha affiancato negli anni l’attività di regista, e un maestro della commedia dell’arte quale Luca Negroni, che cura anche i movimenti di maschera dello spettacolo; la comicità surreale di Roberto D’Alessandro caratterizza fortemente lo Speziale, mentre l’amica Beatrice è interpretata dall’elegante Giorgia Guerra e la serva Agatina dai toni siciliani ha la personalità esplosiva di Ada Alberti.

L’atmosfera tipica della più classica commedia dell’arte viene rievocata attraverso le musiche originali di Paolo Vivaldi, le scene di Cinzia Belcamino, e i costumi di Luisa Ludovico.

Lo spettacolo ha già calcato i palcoscenici delle grandi città italiane e nel suo lungo tour in tutta la penisola saranno queste le sue uniche tappe calabresi. Tre imperdibili appuntamenti, dunque, che allieteranno il pubblico con il giusto mix di comicità e ironia, e renderanno ancora una volta il teatro luogo di evasione e riflessione. (rrc)

CATANZARO – Domenica al Teatro Comunale “Donne al Centro”

Domenica 4 dicembre, alle 20, al Teatro Comunale di Catanzaro, in scena lo spettacolo Donne al Centro del Gruppo Hibou.

Si tratta del primo evento del settore Fundraising del Centro Calabrese di solidarietà, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare al centro antiviolenza e casa rifugio “Mondo Rosa” che quest’anno festeggia i dieci anni di attività.

Quella del fundraising non può essere semplicemente considerata come l’attività per “raccogliere fondi”: si tratta di coltivare, far crescere e sviluppare le risorse necessarie alla realizzazione di un progetto sociale, puntando anche al coinvolgimento delle persone che implementano le singole attività, siano esse volontari o dipendenti dell’organizzazione, e soprattutto i “donatori” che sono chiamati a diventare parte attiva nella declinazione progettuale di questo percorso di sviluppo.

«Donne al Centro è il primo spettacolo organizzato dal nostro gruppo di Fundraising – ha avuto modo di spiegare nei giorni scorsi, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento, Nino Piterà, consulente del CCS e componente del gruppo Fundraising – amiamo definirci all’anno zero, inteso come primo anno di attività, proponendoci di coordinare una serie di raccolta fondi a sostegno di tutti i bisogni del Centro Calabrese di Solidarietà».

È questo il risultato di un lungo percorso, di una lunga storia che «è partita dalla nascita del centro come luogo strategico per il recupero delle tossicodipendenze e che, piano piano, è cresciuta per aprirsi a tutte le fragilità, accogliendo anche le donne vittime di violenze con la nascita della casa», ha rimarcato Piterà.

«Donne al Centro è uno spettacolo in cui ad essere protagoniste sono proprio le donne, ma raccontate dagli occhi degli uomini – ha sottolineato Francesco Passafaro, direttore artistico del Teatro Comunale – daremo voce a storie emozionanti, alcune allegre e altre meno e lo faremo attraverso cinque ragazzi che racconteranno cinque storie di donne e le interpreteranno da donne. E’ stato interessantissimo percepire le emozioni negli occhi degli uomini mentre leggevano i brani e speriamo che quando saliranno sul palco il pubblico riuscirà ad emozionarsi».

«Donne al Centro è un messaggio di apertura verso tutta la città – ha concluso il direttore amministrativo del CCS Vittoria Scarpino, assieme alle altre componenti del settore presenti, Katia Vitale (responsabile Centro Studi) e Carmen Locandro (volontaria del Centro) – vogliamo che tutti sappiano che le porte del Teatro Comunale sono aperte a chi vorrà sostenere Mondo Rosa per i suoi dieci anni di attività».

Sarà presente anche il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, che di “Mondo Rosa” è stata madrina e sostenitrice dalla sua nascita.

Il costo del biglietto è di 10 euro, una cifra simbolica che può fare la differenza nel portare avanti le iniziative di una realtà catanzarese che merita di essere sostenuta: “Aiutateci ad aiutare”. (rcz)

MENDICINO – Domenica in scena “Ppp Amore e Lotta – Dico il vero”

Domenica 4 dicembre, a Mendicino, alle 18, al Teatro Comunale, in scena PPP Amore e Lotta – Dico il vero. Si tratta dell’ultimo appuntamento della rassegna di teatro contemporaneo Sguardi a Sud, a cura della Compagnia “Porta Cenere” con la direzione artistica di Mario Massaro e il patrocinio del Comune di Mendicino, prima degli spettacoli natalizi.

PPP Amore e Lotta – Dico il vero è una rappresentazione teatrale diretta da Matteo Tarasco, primo e unico regista italiano nominato membro del Lincoln Center Theatre Directors Lab (New York City), in cui ha lavorato nel 2006 e 2007.

In una drammaturgia di Katia Colica, lo spettacolo nasce da un delicato innesto che mescola ai testi originali alcuni passi della poetica di Pier Paolo Pasolini. A ricoprire il ruolo del celebre scrittore, regista, poeta e intellettuale sarà l’attore Americo Melchionda. Maria Milasi interpreterà la madre e Andrea Puglisi vestirà i panni del fratello Guido Pasolini. Costumi a cura di Malaterra, scenografia di Melis-Lazzaro, musiche di Antonio Aprile. Lo spettacolo “PPP Amore e Lotta – Dico il vero” è una produzione Officine Jonike Arti.

Il regista Matteo Tarasco ha dichiarato che «questo Primo Studio di un percorso più articolato, che vedrà un debutto nel futuro prossimo, non vuole essere semplicemente un omaggio alla memoria di Pier Paolo Pasolini, ma si configura come un viaggio nella memoria di tutti noi. L’autrice Katia Colica ci chiede di ricordare e ci rammenta il valore della memoria e la forza della poesia.  In bilico su un delicato equilibrio, si indaga l’universo familiare mettendo in luce per la prima volta sulla scena Pier Paolo Pasolini poeta, figlio, fratello e il rapporto con la madre Susanna e il fratello Guido, morto ammazzato nella guerra partigiana ancora giovinetto. “PPP Amore e lotta – Dico il vero”, ci invita a lottare per il nostro amore e ad amare la lotta, sempre».

In una dimensione atemporale e metafisica, il Pasolini delle Officine Jonike Arti si racconta tra la confusione del tempo perduto, annebbiato, e la certezza di una grinta che mescola amore e lotta. Vi sono voci e visioni che si mescolano confondendo i piani temporali, fino a divenire allucinazioni, o verità allucinate.

L’ambiguità non ambisce a essere chiarita. Potrebbe essere appena stato ucciso, Pier Paolo Pasolini, all’interno di quella confusione senza tempo che immaginiamo addosso ai defunti che non riescono a lasciare il corpo mortale per avviarsi verso il metafisico:

«Le parole che si perdono e non si trovano più, questa luce dei fari. L’ultimo bacio di mia madre, la strada giusta, la strada giusta per mio padre. Puzzo di frenata. Correre in sogno. Le vetrinette in salotto, le pacche sulla spalla. I fanali che pizzicano gli occhi, un riparo qualunque. Il freddo preso da chi ti aspetta alla stazione. Alzo il finestrino ché piove».

La madre Susanna aspetta alla finestra, in attesa del suo ritorno: «È che ti aspetto ancora. Vi aspetto tutti e due, per capire come vi siete smarriti, qual è la mia colpa, in quale strada del bosco vi ho perduti. Vi aspetto per farmi raccontare la faccia dei lupi che vi hanno sbranato».

Il fratello partigiano Guido, ucciso da giovanissimo nel 1945 durante i fatti legati all’eccidio di Porzus, non è rassegnato alla scomparsa di quel rapporto simbiotico: «Dicono di te che hai perduto la strada di casa, che ti sei fermato in un posto, dovevi vedere qualcuno, e alla fine non ti sei più mosso da lì… Dicono che hai appeso ai tergicristalli della tua automobile una bandiera con cui volevi coprirmi per non farmi prendere freddo, di notte».

Con entusiasmo, il direttore artistico di “Sguardi a Sud” Mario Massaro osserva che: «Ancora una volta ospitiamo la compagnia Officine Jonike Arti con le quali lavoriamo ormai da anni. La drammaturgia originale e la collaborazione di Matteo Tarasco, uno dei più noti e insigniti registi moderni, rendono imperdibile l’appuntamento di questa domenica». (rcs)