FILADELFIA (VV) – Indetto il Premio Letterario nazionale “Salva la tua lingua locale”

È stata indetta la 12esima dizione del Premio Letterario nazionale “Salva la tua lingua locale”, promosso dall’Unione Nazionale delle Pro Loco d’ItaliaAli Lazio – Autonomie Locali Italiane, in collaborazione con il Centro Internazionale “Eugenio Montale”.

Il premio, aperto a tutti gli autori in uno dei dialetti o delle lingue locali d’Italia, si articola in diverse sezioni, tutte a tema libero: Premio “Tullio De Mauro”, poesia edita, prosa edita, poesia inedita, prosa inedita, fumetto edito, teatro e musica. La cerimonia di premiazione si svolgerà nel mese di dicembre a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio.

La Pro Loco di Filadelfia ha voluto coinvolgere, per quest’anno, nella sezione Musica due conosciuti ed apprezzati cantautori di Filadelfia, Domenico Ruscio e Renato Bilotta.

I due autori hanno fatto pervenire tramite un apposito formulario, il materiale audio relativo ad una delle aree tematiche inserite nella sezione Musica: a) Brani originali in dialetto o lingua locale

Assieme al materiale audio i due autori Ruscio e Bilotta hanno inviato anche il testo in dialetto con traduzione in italiano.

Domenico Ruscio ha scelto di inviare il brano da lui composto nel 2000 “’U Patatu” mentre Renato Bilotta ha scelto di inviare il brano storico “’U Specchiu” composto nel 1976.

Ai primi classificati di ogni sezione, che saranno presenti alla cerimonia di premiazione, sarà consegnata una targa e sarà offerto un soggiorno gratuito, 2 giorni per 2 persone, a Roma in occasione della premiazione. Una targa sarà consegnata anche ai secondi e terzi classificati di ogni sezione che saranno presenti alla cerimonia di premiazione. 

Sono previsti inoltre riconoscimenti e menzioni d’onore per le opere che la giuria, a suo insindacabile giudizio, riterrà particolarmente meritevoli.  La Giuria potrà altresì valutare riconoscimenti a personalità, studiosi e artisti che si sono distinti per la loro attività di tutela e salvaguardia di dialetti e/o lingue locali.

I risultati saranno resi noti per email a tutti i partecipanti, attraverso i social network, la stampa e pubblicati sul sito: www.salvalatualingualocale.it. Tutti i concorrenti riceveranno una comunicazione ufficiale delle selezioni all’indirizzo email segnalato al momento dell’iscrizione.

Le lingue locali sono il collante che ci unisce alle nostre radici, il tenue filo che ci tiene legati alla cultura popolare e alla storia del territorio. Proprio per non disperdere questo immenso patrimonio culturale la Pro Loco di Filadelfia vuole dedicare un’attenzione particolare alla riscoperta ed alla conoscenza del dialetto filadelfiano sia come valore letterario che come valore sociale. Il dialetto è da considerarsi un bene culturale a tutti gli effetti.

In un’epoca, infatti, in cui, giustamente, si è riconosciuto il valore dei beni monumentali e ambientali, e si cerca di tutelarli nel modo più incisivo possibile, è necessario che lo stesso avvenga per la nostra “parlata”. Se ogni nostra comunità perdesse il proprio dialetto un pezzo incommensurabile della nostra storia e della nostra cultura millenaria andrebbe perduto. (rvv)

A Capo Vaticano conclude Estate a Casa Berto

È con la presentazione della riedizione de La fantarca di Giuseppe Berto, in programma questa sera alle 19, che si chiude, a Capo Vaticano, la nona edizione di Estate a Casa Berto, il festival culturale dedicato al ricordo dello scrittore Giuseppe Berto che, da ormai dieci anni, si svolge nel giardino della tenuta di Capo Vaticano dove Berto scrisse alcuni dei suoi maggiori capolavori.

La manifestazione, promossa dalla figlia Antonia e da Marco Mottolese, è candidata all’Avviso “Eventi di promozione Culturale 2024″ finanziato con risorse Pac 2014/ 2020- Az. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”. La nona edizione è realizzata con il patrocinio del Comune di Ricadi, in collaborazione con Taurianova Capitale del Libro 2024 e grazie al sostegno del main sponsor Distillerie Caffo, produttore del rinomato “Vecchio Amaro del Capo”, del contributo di Altrama Italia e degli sponsor tecnici Marchisa Vini, Cantina Masicei ed Enotria.

Tra i più importanti autori della letteratura italiana del Novecento, l’eredità culturale lasciata da Berto si riconferma di anno in anno sempre più attuale, facendo emergere ancora una volta la grande capacità dello scrittore di cogliere le sfumature e la complessità del contemporaneo e al tempo stesso percepire e anticipare il “sentiment” di ciò che sarebbe stato per lui (e per gli altri) il futuro.

Con “La fantarca” Berto esce dai propri schemi e da quelli dell’epoca e scrive un sagace ed ironico testo, forse a suo modo tragicamente visionario, che affronta problematiche ancora oggi irrisolte, come la questione meridionale.

A parlarne lo scrittore Diego De Silva, che nella prefazione alla riedizione del testo scrive: «Ne La fantarca non esiste il bianco e nero, non esistono il bene e il male, solo una gamma di grigi che però, illuminati dalla lingua di Berto, diventano colori, amori che nascono, ragazze che si struggono, speranze che crollano o che rinascono, fantaccini che si scoprono eroi quasi per ripicca».

Insieme a lui Pierfranco Bruni, presidente della Commissione del Ministero della Cultura per la nomina della Capitale Italiana del Libro 2024; l’etologo Enrico Alleva; lo scrittore Antonio Armano, Carlo Ducci, ex features director per Vogue Italia e Marco Mottolese, giornalista e co-direttore del festival.

Durante la presentazione del libro, verranno proiettate alcune scene dell’omonima opera musicale della Rai, realizzata con le musiche di Roman Vlad per la regia di Vittorio Cottafavi nel 1966, con il libretto scritto dallo stesso Berto in collaborazione con Pier Benedetto Bertoli e la direzione d’orchestra di Nino Sanzogno.

Nel corso della serata, lo scrittore Diego De Silva firmerà, in anteprima per casa Berto, le copie del suo nuovo lavoro “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi), in uscita il 10 settembre.

Chiusura in musica con il live “C’era una volta…Cap1°” degli Isobel Kara conosciuti al grande pubblico per la loro partecipazione all’ultima edizione di X-Factor. A casa Berto presenteranno uno show che unisce musica, rivisitazioni e cover, poesia e teatro, dalle suggestioni antiche e contemporanee allo stesso tempo. Una rilettura del fiabesco che indaga su cos’è che, dopo millenni di racconti, ancora parla all’uomo delle sue ombre e delle sue origini.

Anche durante le ultime due giornate si potrà assistere alla mostra fotografica “Cemento amato” a cura di Angelo Maggio, che raccoglie alcuni degli scatti più significativi sul “non finito” calabrese colti dal fotografo etnografico.

Stasera, invece, si consegna il Premio Letterario “Giuseppe Berto”, il più importante riconoscimento italiano dedicato alle opere prime di narrativa edite. Giunto alla 31ma edizione, il Premio gode infatti del regolare alternarsi, di anno in anno, tra la città natale dello scrittore, Mogliano Veneto (TV), e il suo “luogo dell’anima”, Ricadi, dove scrisse alcuni dei suoi maggiori capolavori e dove oggi riposa.

La premiazione sarà condotta dal giornalista Giancarlo Loquenzi (Zapping, Rai Radio1), che dialogherà con i cinque autori finalisti: Andrea Bazzanini, “L’ultima stagione” (Oligo); Fiammetta Palpati, “La casa delle orfane bianche” (Laurana Editore); Giulio Spagnol, “Charlie palla di cannone” (Mondadori); Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa); Samuele Cornalba, “Bagai” (Einaudi). Insieme a lui il Premio Strega 2021 Emanuele Trevi, presidente della rinnovata Giuria del Premio e tra i massimi conoscitori dell’opera di Berto. Le letture del testo vincitore sono a cura dell’attrice Anna Ammirati.

Tra i componenti della giuria 2024, presente alla cerimonia anche la scrittrice Elena Stancanelli che, al suo esordio, vinse il Premio Berto 1998 con il romanzo “Benzina”, poi divenuto film, e sarà proprio lei a consegnare il Premio a chi vincerà la 31ma edizione.

Sguirà, poi, la proiezione della puntata dedicata alla Calabria del documentario “Viaggio nel Sud: la questione meridionale” di Virgilio Sabel, un’inchiesta Rai del 1958 commissionata agli scrittori Giuseppe Berto e Giose Rimanelli. Andato in onda in 10 puntate nel 1958, il lavoro di Sabel indaga con rigore e con testimonianze dirette i mutamenti e le contraddizioni del Sud negli anni del boom economico.

A prendere parte all’evento anche una delegazione di Taurianova, la città “Capitale Italiana del Libro 2024”, con la quale è stata attivata una collaborazione per la realizzazione di “Estate a casa Berto 2024”

In onore del Premio Berto 2024, e in anteprima speciale per il festival, durante la serata verranno serviti i nuovi cocktail in lattina a base di “Vecchio Amaro del Capo” prodotti da Distillerie Caffo. Partendo dal cuore di Capo Vaticano, i cocktail “del Capo” verranno poi distribuiti in tutto il mondo. (rvv)

PIZZO (VV) – L’evento “Gusti autentici dal mare di Calabria: il pesce azzurro, un tesoro da scoprire”

Domani mattina, a Pizzo, al Me Restaurant alle 12, si terrà l’evento Gusti autentici dal mare di Calabria: il pesce azzurro, un tesoro da scoprire, organizzato nell’ambito del progetto Azzurro di Calabria, finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (Feampa).

L’iniziativa è supportata dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dalla Regione Calabria e dal Comune di Vibo Valentia, nell’ambito del Programma Nazionale Feampa 2021-2027.

“Azzurro di Calabria” rappresenta un’occasione unica per scoprire e apprezzare i sapori autentici del pesce azzurro calabrese, un vero tesoro del territorio, attraverso un percorso del gusto che unisce tradizione e innovazione culinaria.

L’incontro vedrà la partecipazione di esperti del settore, tra cui Antonio Alvaro, presidente del Flag dello Stretto Area Tirreno 2; Antonio Leonardo Montuoro, direttore dell’Accademia della Dieta Mediterranea di Nicotera e Vincenzo Montemurro, cardiologo. Saranno inoltre presenti Maurizio Iorfida, dirigente del Settore Fitosanitario, Caccia, Pesca e Feampa della Regione Calabria e Giuseppe Iiritano, dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione della Regione Calabria. L’assessore regionale Gianluca Gallo chiuderà la serie di interventi istituzionali.

L’evento sarà moderato da Miriam De Fazio e prevede un momento di intrattenimento a cura di De Fazio e Piperino. La giornata sarà inoltre arricchita dalla presentazione di specialità gastronomiche locali, come il gelato alla colatura di alici presentato da Vincenzo Pennestrì della Gelateria Sottozero di Reggio Calabria.

A Capo Vaticano la nona edizione di Estate a Casa Berto

Dal 5 all’8 settembre, a Capo Vaticano, si terrà la nona edizione di Estate a Casa Berto, il festival che celebra lo scrittore Giuseppe Berto e promosso dalla figlia Antonia e da Marco Mottolese.

“Estate a Casa Berto” è candidato all’Avviso “Eventi di promozione Culturale 2024″ finanziato con risorse Pac 2014/ 2020- Az. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”. La nona edizione è realizzata con il patrocinio del Comune di Ricadi, in collaborazione con Taurianova Capitale del Libro 2024 e grazie al sostegno del main sponsor Distillerie Caffo, produttore del rinomato “Vecchio Amaro del Capo”, del contributo di Altrama Italia e degli sponsor tecnici Marchisa Vini, Cantina Masicei ed Enotria.

Si tratta di una quattro giorni ricche di appuntamenti pensati per celebrare un anniversario di rilievo per un piccolo festival cresciuto sull’entusiasmo di chi vi lavora e di chi vi ha, negli anni, partecipato e spesso tornato.

Innumerevoli infatti gli scrittori, i giornalisti, i cineasti che in questi dieci anni hanno dato spettacolo usufruendo del clima famigliare che Antonia Berto ha saputo infondere alle giornate del festival, tra presentazioni di libri, proiezioni “cineforum”, dibattiti letterari, politici e sociali e musica di qualità.

«Dieci anni, nove edizioni, e tantissimi ricordi che ci legano agli ospiti che si sono susseguiti durante il festival, in questo straordinario lembo di terra che ci ospita regalandoci delle esperienze uniche. È quello che vogliamo celebrare con questa nuova edizione – hanno commentato i co-direttori Antonia Berto e Marco Mottolese – attraverso omaggi speciali dedicati alla memoria di Giuseppe Berto e alla sua opera che nonostante il trascorrere del tempo continua a dimostrarsi più che mai attuale».

Domenica 8 settembre verrà presentata la riedizione de “La Fantarca” (Neri Pozza) libro distopico di Berto del 1965, in cui politica e letteratura convivono conditi da sagacia e sarcasmo e la cui trama, a distanza di 60 anni dalla sua scrittura, continua ad avere una mirabile intuizione dove problemi nazionali (ancora irrisolti) e il “sentiment” di una innovazione che doveva ancora arrivare ma che evidentemente lo scrittore percepiva, sono indissolubilmente abbracciati fino a rendere il testo modernissimo oltre che divertente. A parlarne: lo scrittore Diego De Silva, che ha scritto la prefazione della riedizione; la giornalista Anna Mallamo; l’etologo Enrico Alleva; lo scrittore Antonio Armano; Carlo Ducci, ex features director per Vogue Italia e Marco Mottolese, giornalista e co-direttore del festival. La rilevanza de “La Fantarca” aumenta nel sapere che dal testo – in collaborazione con lo stesso Berto – il grande musicologo e pianista Roman Vlad trasse per la Rai, nel 1966 per la regia di Vittorio Cottavi, un’opera musicale in un solo atto che verrà proiettato durante la presentazione del libro. Arricchiranno ulteriormente l’evento le letture a cura dell’attrice Anna Ammirati e il firmacopie di Diego De Silva – in anteprima per casa Berto – per il suo ultimo lavoro “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi), in uscita il 10 settembre.

Tra gli ospiti più attesi dell’edizione 2024 anche la firma del Corriere della Sera, esperto di innovazione e intelligenza artificiale, Massimo Sideri, per la prima volta al festival per parlare di Italo Calvino – protagonista delle ultime pubblicazioni edite da Luiss University Press, delle quali è co-autore insieme ad Andrea Prencipe, rettore della LUISS – e di quanto abbia anche questo scrittore, proprio come Berto, anticipato i tempi. “Il visconte cibernetico: come Italo Calvino ha anticipato Chat Gpt” (in programma il 6 settembre) sarà un incontro tra letteratura e innovazione, in dialogo con Emanuele Trevi, scrittore e giornalista, Premio Strega 2021, e Giancarlo Loquenzi, conduttore di Zapping, Radio Rai Uno.

Torna anche quest’anno l’etologo di fama internazionale e accademico dei Lincei Enrico Alleva (giovedì 5 settembre), che dopo il successo dell’incontro del 2023 dedicato agli animali di terra in Calabria, con la sua innata capacità di allargare i contenuti per la nona edizione di “Estate a casa Berto” parlerà della fauna marina in una lectio magistralis dal titolo “Dal pesce al filosofo: evoluzione del cervello negli animali vertebrati”. Seguiranno domande e approfondimenti a cura dei giornalisti Giancarlo Loquenzi e Antonio Armano.

La serata di sabato 7 settembre sarà invece dedicata alla cerimonia di premiazione della XXXI edizione del Premio Letterario “Giuseppe Berto”, il più importante in Italia per le opere prime di narrativa, condotta da Giancarlo Loquenzi alla presenza dello scrittore Emanuele Trevi, Presidente della giuria del Premio Berto e tra i massimi conoscitori dell’Opera dello scrittore veneto, e degli autori della cinquina finalista. Le letture del testo vincitore saranno a cura dell’attrice Anna Ammirati. 

A seguire, in programma la proiezione della puntata dedicata alla Calabria del documentario “Viaggio nel Sud: la questione meridionale di Virgilio Sabel. Inchiesta Rai del 1958 commissionata agli scrittori Giuseppe Berto e Giose Rimanelli, il documentario è una pietra miliare della documentaristica d’inchiesta del dopoguerra che indaga con rigore e testimonianze dirette i mutamenti e le contraddizioni del Sud negli anni del “boom”.

Calabria protagonista anche della proiezione del documentario “Oh rovina! Breve saggio sul non finito” (2023) di Domenico Lagano, alla presenza del regista e di Angelo Maggio, fotografo etnografico, ideatore del progetto “Cemento Amato”, che ha contribuito al documentario insieme a Francesco Lesce, Carlo Borgomeo e Gioacchino Criaco, in programma il 6 settembre. Per tutta la durata del festival, sarà inoltre allestita una mostra fotografica che, attraverso gli scatti più significativi sul “non finito” colti da Maggio, racconta il loro ergersi a monumenti dedicati alle aspettative deluse dei calabresi, attraverso una sorta di neo decadentismo etnografico.

Non mancheranno i momenti dedicati alla musica dal vivo e all’intrattenimento. Protagonista della prima serata sarà infatti Naip, nome d’arte di Michelangelo Mercuri, sul palco di “Estate a casa Berto” con uno speciale evento dal titolo “Musicare i pensieri”, introdotto dalla giornalista Valeria Bonacci.  Chiuderà la nona edizione il live “C’era una volta… Cap1°”, degli Isobel Kara, duo musicale che ha scelto proprio casa Berto come scenario del videoclip del loro singolo “Stasera che sera”.

Ad arricchire la serata del 7 settembre di gusto, il lancio, in anteprima esclusiva per il Festival e in onore del “Premio Berto”, dei nuovi prodotti firmati da Distillerie Caffo, i cocktail in lattina a base di “Vecchio Amaro del Capo”. E sarà proprio partendo dal cuore di Capo Vaticano, a casa Berto, che i nuovi “cocktail del Capo” verranno poi distribuiti in tutto il mondo. (rvv)

Giovedì a Nicotera il dibattito aperto “Ponte si o Ponte no?” del Rotary

Giovedì 21 agosto, alle 21.30, al Chiostro delle Suore del Palazzo Municipale di Nicotera, si terrà il dibattito “Ponte si o Ponte No: Quali prospettive per i territori?”, organizzato Rotary Club di Nicotera Medma, Gioia Tauro e Polistena, e dalle Associazioni “Difesa Diritti del Territorio”, Lions Club Nicotera, Accademia Internazionale della “Dieta Mediterranea”, e dalla Pro Loco.

 Il dibattito, che verrà moderato dal giornalista Pino Brosio, inizierà con i saluti dei presidenti delle associazioni interessate e, in particolare, dei presidenti dei Club Rotary Carlo Capria (Nicotera Medma), Vincenzo Barca (Gioia Tauro), Giuseppe Gatto (Polistena), e Vittoria Vardè (Lions Club Nicotera).

A seguire gli interventi qualificati dei giornalisti Antonio Leonardo Montuoro e Francesco Condoluci, del Dirigente CSM Italia Gate Antonio Orfanò, e dell’autore del libro “Questione Meridionale”, Giacomo Francesco Saccomanno. Si parlerà, quindi, della realizzazione del Ponte sullo Stretto e dell’attuale situazione, cercando di individuare i passaggi fondamentali sino all’inizio dei lavori, previsti per fine anno, e sulle possibili e programmate ricadute sui territori.

Su questo relazionerà Giacomo Francesco Saccomanno, anche e tra l’altro, Consigliere della Società dello Stretto. Antonio Orfanò, invece, indicherà quale evoluzione ci sarà per il Porto di Gioia Tauro a seguito dei lavori e della realizzazione del Ponte, nel mentre i giornalisti Antonio Leonardo Montuoro e Francesco Condoluci commenteranno quali possono essere le prospettive per i territori avendo ben presente che il Ponte rappresenta un’opera straordinaria ed eccezionale sia per la Calabria che per la Nazione intera.

Infine, si aprirà il dibattito per consentire le domande ai relatori e per meglio comprendere quale possa essere lo sviluppo delle aree e per dimostrare che il Ponte potrà essere una risorsa importante per la crescita dei territori e delle comunità, se queste riusciranno a gestire seriamente il processo di certe ricadute nei comuni sia sotto l’aspetto occupazionale che di realizzazione di importanti infrastrutture che, altrimenti, non avrebbe senso realizzare.

MONTEROSSO CALABRO (VV) – Sabato la Sagra dei Sapori

Sabato 17 agosto, a Monterosso Calabro, alle 20.30, al Parcheggio di Via Roma, si terrà l’11esima edizione della Sagra dei Sapori, organizzata dall’Associazione Upa – Giovani in Festa.

«È una sagra speciale perché non si mangia un’unica cosa. La sagra dei sapori, dal punto di vista culinario, vuole promuovere la cucina calabrese più autentica e spontanea: da pipi e patati, ai fileja, fino alle fritture più tipiche. Ma senza soffermarsi su un’unica pietanza. Chi viene ogni anno sa che, ogni volta, trova qualcosa di nuovo e diverso. Sempre tipico, certo!», ha spiegato Celeste La Tessa, dell’Associazione organizzatrice.

E tipico è anche la forma di organizzazione dell’evento: un gruppi di amici, volontari, sia del posto che provenienti da altri luoghi, in vacanza nel piccolo centro calabrese.

«Questo ha una rilevanza sociale enorme – ha spiegato Caterina Fanello, sociologa ed esperta di marketing e membro dell’Associazione – è straordinario vedere ragazzi di ogni età cimentarsi in cucina, sin dalle prime ore del mattino, assieme ai turisti del posto. Immaginate un diciottenne proveniente da Milano a tagliare peperoni, mentre una signora del posto, di passaggio si sofferma a spiegarli come “si tagghiunu i pipi”».

Anche per questo, per la sua spontaneità, la Sagra dei Sapori, in 11 anni, ha conquistato il cuore di molte persone che, arrivando a Monterosso, in pieno agosto sono certi di trovare: una fantastica accoglienza, buon cibo e tanto divertimento a misura di “piccolo borgo”.

La serata, infatti, sarà allietata dal gruppo Amakorrà che intratterranno con musica e balli popolari. Un’esperienza unica capace di mettere insieme nuove generazioni, cultura e tradizione con uno spirito di comunità che il Meridione ha bisogno, sempre più, di valorizzare sia come mezzo sia per unire fra loro le generazioni che come leva turistica.

«Vogliamo che tutti si possano sentire come a casa loro – ha detto il presidente dell’Associazione – per questo la sagra è totalmente gratuita». (rvv)

AFiladelfia presentato il libro “L’industria italiana del XX e XXI secolo”

di ELISA CHIRIANOVenerdì 9 agosto, nella sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Filadelfia (VV), luogo suggestivo ed evocativo di storia, di bellezza e di cultura, è stato presentato il libro L’industria italiana del XX e XXI secolo. Visionari e giganti, Gangemi editore 2024, alla presenza degli autori, Cino Serrao (Public Affairs & Business Development Consultant) e Marco Pugliese (Giornalista e analista economico, docente presso l’Università di Bolzano, direttore generale di Open Industria, Piattaforma per il sostegno e la promozione dell’industria italiana). Un evento molto atteso, che ha visto la partecipazione di pubblico numeroso, proveniente anche dal comprensorio e da fuori provincia. L’incontro, organizzato, curato e introdotto dal dott. Cino Serrao, è stato impreziosito dalle letture della dott.ssa Caterina Gimigliano e dall’accompagnamento musicale (alla chitarra e al sassofono) del maestro Francesco Gugliotta

Dopo i saluti iniziali, in particolare all’antropologo Giuseppe Cinquegrana, allo scrittore Franco Torchia, allo studioso Vito Rondinelli, al rag. Pasquale Carchedi per il fattivo contributo organizzativo, alle autorità presenti, ai rappresentanti delle Forze dell’ordine e alla dott.ssa Manuela Costa, referente dell’Associazione Angra, è stata la volta della sindaca Anna Bartucca, del consigliere regionale Francesco De Nisi e di Salvatore Diaco, presidente della Società operaia di Filadelfia, che hanno sottolineato l’importanza dell’opera di Serrao e Pugliese, scientifica e al contempo divulgativa, il cui scopo è  fare luce su una parte spesso trascurata della nostra storia: l’innovazione imprenditoriale e la leadership manageriale, che hanno plasmato i destini dell’Italia Paese nel ventesimo e ventunesimo secolo.

Come evidenziato dagli autori, il ricavato delle vendite del volume sarà interamente devoluto ad alcune associazioni operanti nel territorio e, nel caso della presentazione filadelfiese, è stata scelta l’Associazione Angra, termine che, nel dialetto locale, identifica un piccolo appezzamento di terreno fertile, che generalmente era diffuso lungo le sponde scoscese delle fiumare. Questo tipico suolo agrario è stato assunto come simbolo poiché condensa diverse caratteristiche del mondo agricolo del passato: fertilità, precarietà, competenza, resistenza. Il progetto dell’Associazione, che si inserisce in questa nuova prospettiva di sviluppo, è basato su alcuni interessanti aspetti: la cultura come conoscenza approfondita del territorio nelle sue peculiarità materiali e immateriali; la storia; la fragilità della terra, rappresentata dall’Angra, che una comunità più consapevole deve, con mani amorevoli, preservare, per migliorare la qualità dell’ambiente e del vivere civile.

«Filadelfia è anche città natale del mio illustre prozio Paolo Serrao – ha evidenziato l’autore – maestro e compositore, amico di Verdi e Rossini, direttore del Conservatorio di San Pietro a Maiella e poi al Teatro San Carlo di Napoli. In una memoria orale, tramandata da mio padre, si dice che nel 1868 Gioachino Rossini gli avrebbe offerto la direzione del liceo musicale di Bologna, onore che dovette rifiutare per gravi cure di famiglia e perché già professore titolare al Conservatorio di Napoli».

Molteplici i temi presenti nel libro, che nel corso del caldo pomeriggio filadelfiese si sono susseguiti in un dialogo intenso e interessante e hanno acceso i riflettori su aspetti significativi, spesso trascurati in Letteratura. Sono state evidenziate le peculiarità di questo volume necessario, una sorta di viaggio tra storie e Storia, attraverso le biografie di personaggi illustri, sognatori e visionari, giganti sulle cui spalle poggia la modernità. Un libro che procede attraverso percorsi storici e biografici, che attraversa teorie e progetti di impresa, delineando una panoramica dello sviluppo economico italiano tra il XX e il XXI secolo, mediante l’analisi delle coordinate storiche, politiche e sociali: gli inizi del processo di crescita (dall’economia rurale all’avvio dei primi siti industriali); il manufatto italiano a cavallo della Prima guerra mondiale, dell’industria italiana del Ventennio fascista; la grande industria italiana e l’impatto del secondo conflitto mondiale; il dopoguerra e il miracolo economico; la crisi economica degli anni Settanta, la ripresa degli anni Ottanta, gli anni Novanta e poi l’arrivo dell’euro e gli inizi del Terzo Millennio. Si tratta di un’opera in controtendenza per conoscere il Paese in tutte le sue sfaccettature, culturali ed industriali.

Un manuale per docenti e studenti, per giornalisti, intellettuali, imprenditori, ma soprattutto per i ragazzi in formazione, che desiderano abbracciare la cultura industriale, materia (umanistica e scientifica insieme). Un testimone da lasciare alle giovani generazioni, per ricordare che l’Italia non solo è la dimora della bellezza, ma conserva soprattutto le capacità del fare dei suoi abitanti del passato, del presente e del futuro. È un tributo all’ingegno dei singoli individui, ma anche un’analisi avvincente del modo in cui le loro azioni hanno avuto un impatto duraturo sull’Italia e sul mondo intero. Un testo per comprendere come il “Made in Italy non sia solo un marchio, ma anche una parte fondamentale dell’identità culturale italiana, un patrimonio di inestimabile valore. Le storie di Olivetti, Mattei e Gardini (così come di tanti altri) sono emblematiche.

Si tratta di grandi visionari e capitani d’impresa le cui biografie devono essere narrate e conosciute da tutti, soprattutto dai giovani, che dai giganti del passato possono trarre forza e spinta propulsiva per affrontare le sfide della modernità. L’obiettivo è anche quello di superare gli stereotipi, andando oltre una narrazione che i due autori definiscono “tossica”, perché, come evidenziò Enrico Mattei in un suo discorso del 1961, «vorrei che gli uomini responsabili della cultura e dell’insegnamento ricordassero che noi italiani dobbiamo toglierci di dosso questo complesso di inferiorità che ci hanno insegnato, ovvero che gli italiani sono bravi letterati, bravi poeti, bravi cantanti, bravi suonatori di chitarra, brava gente, ma non hanno le capacità della grande organizzazione industriale».

«Tutto è partito da un post –  ha affermato Marco Pugliese –. Ci siamo conosciuti sui social. Ci siamo incontrati a Milano e poi a Bolzano e abbiamo deciso di scrivere un libro per la difesa della nostra storia industriale recente e passata; per riappropriarci di una preziosa eredità, fatta di idee, storia tra visionari e giganti, che non deve e non può essere dispersa. Cino, ex manager Montedison, mi ha insegnato molto. Ho appreso da lui l’organizzazione “scientifica” degli eventi e la cura del dettaglio. La sua energia organizzativa è inimitabile. Non posso che ringraziarlo, perché mi ha fatto compiere un salto di qualità a livello “didattico” e non solo. Da un punto di vista manageriale penso abbia pochi rivali. Lavorare con Cino è meglio d’un master in strategia e marketing. Ai tempi d’oggi le persone come lui sono da portare in Università e a scuola, sono dotate di spirito positivo che spesso manca ai giovani, ma non per colpa loro…ironia equilibrata, spirito di sacrificio e culto del lavoro (in modo positivo e realizzativo). Ma quel che più trasmette è umanità, collegata alla sua irrefrenabile ed insaziabile volontà di migliorarsi».

«Un incontro casuale e importante – prosegue Cino Serrao – che ha sancito un legame che sicuramente proseguirà nel futuro, concretizzandosi in  altre sfide da affrontare e sicuramente in altre pubblicazioni».

Seguiamo il bello ma ci stiamo snaturando. Raul Gardini, Enrico Mattei, Adriano Olivetti, uomini che hanno osato sognare, che hanno visto un futuro diverso per l’Italia.
E oggi? Oggi abbiamo la tecnologia, abbiamo la ricerca, abbiamo una generazione di giovani pronti a prendere il testimone.

Ma abbiamo anche paura, paura di osare, paura di sbagliare, troppa paura. Bisogna osare e, poggiando sulle spalle di visionari e giganti affrontare il futuro con il coraggio e la forza delle idee.

Cosa resta oggi dello spirito di questi giganti dell’impresa? Ai lettori l’ardua sentenza! (ec)

VIBO – Domani la terza edizione di Vibo Vintage Special 50

Domani pomeriggio, a Vibo, a Piazza San Leoluca, si terrà la terza edizione di Vibo Vintage Special 50manifestazione organizzata dalla Pro Loco Vibo Città Aps, presieduta da Michele Catania, con iniziative ed intrattenimenti tutti Vintage.

Quest’anno sono tante le novità si aggiungono a un programma molto più ricco ed esclusivo, dove accanto alla musica swing e rock’n’roll, con la presenza di ospiti di fama internazionale anche provenienti dallo storico e noto Festival Jamboree, che si è concluso a Senigallia.

La kermesse si svilupperà poi in diversi punti del centro storico, da corso Umberto a piazza XXIV maggio.
Vibo Vintage, il festival del vintage che rievoca in particolare i fantastici anni ’50, è una manifestazione a prevalente finalità ludica e di aggregazione rivolta a tutti coloro che avranno voglia di condividere momenti di divertimento, di socialità e di cultura.

L’evento, che vanta un programma molto importante, sarà realizzato grazie al grande entusiasmo e sacrificio del direttivo e dei volontari della Pro Loco Vibo Città, nonché al contributo di commercianti e aziende, locali e non, al media Partner Pubbliemme e al Main Partner Paradiso Group, e dell’Amministrazione Comunale, con l’impegno, concludono la socia curatrice dell’evento Giusi Fanelli, e il Presidente della Pro Loco Michele Catania di autotassazione per quella parte di spesa che non fosse coperta dai sostegni e dalle collaborazioni fino ad oggi ricevute.

Alla conferenza stampa di presentazione, assieme al presidente Catania c’erano il componente del direttivo Michele Putrino, il direttore artistico e socio della Pro Loco, Giusi Fanelli, l’assessore alla Cultura del Comune di Vibo Valentia, Stefano Soriano, e dalla madrina dell’evento, Ida Galati.

Il presidente Catania, moderatore della conferenza, ha spiegato anche lo spirito dell’iniziativa, volta ad «aprire uno spaccato su quegli anni, a far comprendere ai giovani cosa hanno rappresentato ed a far rivivere a molti la bellezza e la spensieratezza di un periodo di rinascita per l’Italia e non solo».

Da parte dell’assessore Soriano «un plauso agli organizzatori per una manifestazione sempre divertente e dinamica, che arricchisce il panorama delle iniziative estive approntate in poco tempo dal Comune».

Putrino, vera memoria storica della città, ha tratteggiato un pezzo di storia ricordando i fasti dell’Agosto vibonese, ma ha spronato ad andare oltre: «Non si può vivere di sola memoria, non può bastare il ricordo di ciò che è stato; questa città ha bisogno di essere risvegliata, ha bisogno di vivere il presente».

La direttrice Fanelli ha voluto ringraziare tutti i partner ed ha illustrato un ricchissimo programma con diverse novità, dalla Villa in festa (con la partecipazione della Marakella con i suoi gonfiabili in Villa e la festa dei bimbi nella propria struttura previa preferibile prenotazione), ai percorsi turistici nel centro storico, preferibile prenotazione, accompagnati dall’operatrice dei beni culturali Claudia De Masi , volontaria Pro Loco, autrice di Esperienze Vibonesi Edizioni Beroe, dalle sdraio per ammirare le stelle nella notte di San Lorenzo al Vintage Market Calabria.

È intervenuto, anche, il consigliere delegato agli Spettacoli, Francesco Colelli, il quale ha manifestato apprezzamento per Vibo Vintage, parlando di una serata che ha come fulcro la socialità: «Questa amministrazione comunale – ha assicurato – terrà in massima considerazione quasi esclusivamente quegli eventi che creano comunità, che hanno al loro centro la socialità, che lasciano qualcosa sul territorio»

«Sono davvero felice di vivere ancora una volta questa iniziativa straordinaria, tra le poche in Italia; un evento per il quale torno volentieri qui, fiera di essere vibonese. Invito tutti a partecipare attivamente, a ballare e divertirsi rivivendo lo spirito dello swing e del rock’n’roll», ha concluso Ida Galati, che è anche madrina della manifestazione.

L’evento si articolerà in diversi momenti ed attività: il 10 agosto si parte in Piazza XXIV Maggio alle 19 con lo Swing Village dove si troveranno espositori di abbigliamento e oggetti vintage, quest’anno grazie alla presenza di Vintage Market Calabria e alla direzione artistica di Chiara Staropoli, non mancherà lo show hairy stylist di Ilenia Lo Bianco e le sue modelle, il servizio make – curato dall’Estetica di Romina Nusdeo, in cui si vedrà come protagonista il vintage e il retrò che fa moda, tendenza e attrazione.

Alle 19 lezione di swing, gratuita, a cura di dj Sauro che sarà affiancato dagli ospiti della serata “Calabria Swing”, e ancora lezione di Lindy Hop con Elisa Meringolo e Mauro Bertello da Mauro Bertelli, entrambi noti ballerini professionisti di swing e rock’n’roll che offriranno agli amatori e alle scuole di ballo coinvolte un camp di bughi bughi e non solo, aspettando poi alle 21 il concerto live di Dj Sauro e di Max Gazzaruso & swing fratis, il dj set Rock ‘80 e ‘90 con Hiena, ospite nuovo della terza edizione.

A Piazza San Leoluca alle 19 sarà inaugurato del raduno di moto e auto d’epoca, grazie alla partecipazione di amatori privati e soci e rappresentanti di associazioni: Veicoli Storici Calabresi, Fury card Club, Hipponion Classic Cars Vibo Valentia, Aci Auto Storico, Club auto e moto di Gimigliano, Catanzaro Corse Club che sfileranno a seguire prima per le vie della città (partenza da P.zza San Leoluca e arrivo lungo Corso Umberto I passando per: Ospedale, viale Kennedy, Oratorio salesiani, Viale Affaccio, Moderata Durant, Parco Urbano, Istituto Capialbi (ex magistrale), viale Kennedy, Corso Vittorio Emanuele III e poi Corso Umberto I e parte di Viale Regina Margherita (ove le auto sosteranno).

Alle 19 Max Gazzaruso & Swing Fratis apre lo spettacolo in Piazza San Leoluca. Non mancherà l’attenzione per la moda con Topolino Moda Look Vintage, lo shooting fotografico con Attilio Scullari e due novità vicine a quelli che sono gli scopi e la mission sociale e culturale che la Pro Loco ideatrice dell’evento ha con gli itinerari turistici gratuiti nel centro storico e nelle Chiese limitrofe, con l’accompagnamento della socia volontaria della Pro Loco, Claudia De Masi; la Villa Comunale in Festa con parco ludico con gonfiabili per famiglie con bimbi e anche per i più piccoli grazie alla Marakella che si occuperà di far vivere anche ai genitori una serata all’insegna del relax, e non da ultimo l’atrio di Palazzo Gagliardi “C’era una volta…” con una mostra culturale fotografica di quegli anni. Non mancherà food e beverage con il coinvolgimento dei locali del centro storico in particolare di corso Umberto I.

«Non dimentichiamo che sarà in un giorno in cui le stelle, come da tradizione, diventano protagoniste nella scalinata Versace – si legge nella nota – in cui verrà allestito un corner vintage con sdraio per esprime desideri in compagnia della rock music. Insomma, tanto Vintage nelle vie del centro storico della Città di Vibo in pieno agosto».

Non mancherà la madrina già dalla prima edizione, Ida Galati che, con professionalità e bellezza, racconterà i fantastici anni ’50. (rvv)

ZACCANOPOLI (VV) – Sabato la mostra “Tra persistenze e trasformazioni”

Sabato 10 agosto, a Zaccanopoli, nei pressi dell’oratorio in Contrada Contura, alle 17, s’inaugura la mostra Tra persistenze e trasformazioni – La campagna e il paesaggio a Zaccanopoli a cura di Francesco Mazzeo e Pasquale Scordamaglia.

L’esposizione è organizzata dall’Associazione Zaccanopoli Bene Comune ed è il primo appuntamento culturale che, in realtà, si rinnova già da qualche anno, frutto del sodalizio di Francesco Mazzeo, promotore di iniziative sociali e culturali che hanno al centro dell’interesse il paese natio, con Pasquale Scordamaglia, fotografo di Santa Domenica di Ricadi, discendente da famiglia zaccanopolese, anch’egli amante del paese paterno.

Il tema di quest’anno tratta delle campagne zaccanopolesi e, in particolare, dell’evoluzione del paesaggio agrario alla luce dei mutamenti che interessano l’agricoltura. Questo, nello specifico, sarà il tema della conferenza dibattito che animerà la serata a partire dalle 21.

Insieme agli autori della mostra, parteciperà alla conferenza dibattito anche Ennio Furchì di Santa Domenica di Ricadi, già dirigente sindacale a Torino e a Bologna, il quale parlerà delle condizioni economiche e sociali dei contadini fra riforma e patti agrari. La mostra propone un originale punto di vista nella lettura del paesaggio agrario zaccanopolese, che poi è riferibile a buon parte di quello del Poro, centrato su cinque percezioni che hanno a che fare con una lettura sociale delle dinamiche che lo riguardano: i paesaggi della resistenza e della nostalgia, i paesaggi dell’abbandono, i paesaggi della fiducia e della speranza, i paesaggi dell’illusione, i paesaggi della natura.

Traspare dal titolo delle cinque sezioni della mostra il desiderio di vedere il proprio paese protagonista di un futuro solido e solidale; un futuro che al momento appare incerto e condizionato da uno sviluppo in gran parte tradito e che fatica ad affermarsi. La mostra sarà visitabile sabato 10 dalle 17e domenica 11 agosto, a partire dalle 10. (rvv)

NARDODIPACE (VV) – Domenica l’evento “Nuovi Radicamenti”

Domenica 4 agosto, l’evento Nuovi Radicamenti fa tappa a Nardodipace. Si tratta di un’importante occasione per riscoprire e valorizzare le antiche tradizioni territoriali, promuovendo una ricostituzione dell’intera comunità di Nardodipace e favorendo la conoscenza e l’interscambio culturale tra residenti ed emigrati.

Gli eventi, che inizieranno alle 14, prevedono una visita guidata ai Megaliti di Nardodipace: i partecipanti avranno l’opportunità di visitare i siti A e B dei megaliti, immergendosi nella storia e nei misteri di queste antiche strutture. Questi monumenti, avvolti da un’aura di mistero, sono testimoni silenziosi di civiltà passate e offrono uno sguardo affascinante sulla storia antica della regione.

Un’escursione storica attraverso l’antico sentiero che collegava il pianoro di Ciano (attuale capoluogo di Nardodipace) con l’antico borgo del Vecchio Abitato. Questa via storica, utilizzata durante la stagione estiva per il pascolo, rappresenta un percorso suggestivo che permette di immergersi nella natura incontaminata e di rivivere le tradizioni di un tempo.

Inoltre, saranno allestiti stand dedicati agli antichi mestieri e ai prodotti tipici locali. I visitatori potranno assistere a dimostrazioni di abilità artigianali tradizionali e degustare la tradizionale cucina contadina con verdure fresche, formaggi locali, salumi fatti in casa e deliziosa carne di capra. Un’occasione unica per riscoprire sapori autentici e genuini.

Prevista, poi, una mostra di costumi tradizionali, attrezzi da lavoro e oggetti tipici della società rurale del secolo scorso. Questa esposizione offre uno spaccato della vita quotidiana di un tempo, permettendo ai visitatori di apprezzare la ricchezza del patrimonio culturale di Nardodipace; una mostra fotografica lungo le vie del borgo. Attraverso immagini evocative, la mostra racconterà la storia e le tradizioni di Nardodipace, offrendo un viaggio visivo nel passato e celebrando la bellezza e l’unicità del territorio.

La giornata si concluderà con una rappresentazione di musica tradizionale nella piazzetta del Vecchio Abitato. I suoni melodiosi e ritmati degli strumenti tradizionali creeranno un’atmosfera festosa e coinvolgente, invitando tutti i presenti a celebrare insieme l’identità culturale del territorio. (rvv)