«È necessario dare vita ad un tavolo permanente sul Servizio Idrico Integrato Calabrese che coinvolga tutti i soggetti responsabili sul tema, a partire dalla Regione e l’AIC, con il pieno coinvolgimento delle parti sociali». È quanto hanno chiesto le Segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil Calabria.
«Il ritardo che registra la rete idrica Calabrese – viene spiegato in una nota – in termini di efficienza e di qualità impone atti concreti, segnali tangibili. Al Presidente Roberto Occhiuto chiediamo un atto fortemente significativo. Istituisca un tavolo di confronto sul Servizio Idrico Integrato Calabrese. Il Sindacato è pronto ad assumersi le proprie responsabilità ed a fornire proposte concrete».
I segretari regionali di categoria, rispettivamente, Francesco Gatto, Pompeo Greco e Vincenzo Celi hanno accolto l’appello dei lavoratori della Sorical, lanciato nel corso dell’assemblea dei Lavoratori svoltasi nei giorni scorsi alla presenza delle Segreterie Regionali di Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec Uil.
Un’assemblea unitaria e partecipata tenutasi all’Hotel Grand Paradiso di Catanzaro indetta per l’approvazione dell’ipotesi di piattaforma di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Gas-Acqua, che ha dato l’opportunità alle Organizzazioni Sindacali di categoria, di confrontarsi con i lavoratori sul presente della società rispetto alla complicata fase di discussione che i soci, pubblico – la Regione Calabria – e privato – Acque di Calabria Spa – stanno affrontando al fine di dirimere le controversie su Sorical. Confronto i cui esiti incideranno evidentemente sul futuro stesso della società e dei lavoratori che potrebbero indirizzare anche percorsi importanti sul riordino del Servizio Idrico Integrato Calabrese.
Preoccupazione e incertezza dei Lavoratori in qualche modo mitigata dalla recente sottoscrizione di un Protocollo di intesa, avvenuta nel mese di febbraio tra la Regione Calabria, il management di Sorical, Filctem, Femca, Uiltec a salvaguardia sia degli attuali livelli occupazionali di Sorical, e sia al mantenimento delle attuali condizioni contrattuali esistenti. Un atto di fondamentale importanza politica e di chiarezza, per le OO.SS. quello assunto dalla Regione Calabria con la firma del protocollo d’intesa, in un contesto in cui la confusione è tanta, seppur nella oggettiva complessità della fase che sta attraversando il riordino del servizio idrico Calabrese anche alla luce dei costi dell’energia che rischia di indebolire enormemente il già fragile sistema.
L’impegno dell’ente Regionale verso la direzione della pubblicizzazione di Sorical e la tutela occupazionale, pur essendo un evidente, tangibile riconoscimento di attenzione nonché valorizzaione delle professionalità e del know how della forza lavoro attualmente operante in Sorical, non può considerarsi un segnale pieno di certezza rispetto all’idea che l’ente ha del Servizio Idrico Integrato Calabrese.
Tanti sono i dubbi che si celano dietro alla dichiarata volontà Regionale di voler fare della Sorical pubblica piuttosto che del nuovo soggetto che si costituirebbe, qualora non si dovesse sbloccare la trattativa per l’acquisizione delle quote del socio privato, una multiutility capace di unire alla gestione del servizio idrico anche quello relativo ai rifiuti.
Inoltre, è evidente che anche l’accelerazione impressa dall’Autorità Idrica Calabrese nello scorso dicembre che ha previsto l’affidamento “temporaneo” della gestione del servizio a valle della fornitura all’ingrosso dell’acqua potabile, che rimarrebbe in capo a Sorical o all’eventuale nuovo soggetto, alla ex Cosenza Acque trasformata in Acque Pubbliche della Calabria,pone per noi non pochi ulteriori interrogativi.
Quale sia il piano industriale del soggetto gestore, quale siano le modalità di passaggio dalle gestioni esistenti al nuovo soggetto sono solo alcuni degli interrogativi che aspettano risposte. Dubbi che si caricano purtroppo di significato se le notizie che giungono rispetto alla capacità amministrativa dell’Ente di Governo d’Ambito sono quelle che abbiamo recepito nelle scorse ore.
Il mancato accesso – si spera solo momentaneo – ai circa 105 milioni di Euro nell’ambito del bando Ministeriale del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) da 313 milioni di euro, volte ad investire su una infrastruttura fragilissima, quale quella idrica Calabrese, è una di quelle notizie che impone alle parti coinvolte una approfondita e tempestiva riflessione in vista della scadenza del prossimo 30 giugno data entro cui formalizzare il soggetto unico pena la perdita delle ulteriori risorse del Pnrr.
Riflessione che ha come obiettivo di far dialogare i diversi soggetti coinvolti, tra i quali vi è sicuramente il Sindacato, in qualità di portatore di interessi dei lavoratori del settore e dei cittadini Calabresi, al fine di affrontare in una discussione concreta, pragmatica, ad ampio spettro, preferibilmente condivisa nell’obiettivo di dotare la Calabria ed i Calabresi di un servizio idrico di qualità con tariffe adeguate. (rcz)