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Coi Rotary di Cosenza si parla delle infrastrutture necessarie alla Calabria

Coi Rotary di Cosenza si parla delle infrastrutture necessarie alla Calabria

Domani, a Rende, alle 18, al BV President Hotel, si terrà l’incontro “Infrastrutture necessarie per una Calabria in crescita e per uno sviluppo economico ed occupazionale”, organizzata dai Rotary Club di Cosenza Telesio, Cosenza Nord, Rende, Presila Cosenza Est, Montalto Uffugo Valle del Crati, Mendicino e Cosenza Sette Colli.

La manifestazione, voluta dal Rotary, vuole affrontare il problema delle infrastrutture che tanto hanno e penalizzano il Sud ed, in particolare, la Calabria. Spazio, anche, alla Questione Meridionale.

Al centro del dibattito il libro di Giacomo Francesco Saccomanno, che affronta, appunto le ragioni del declino del Sud e indica quali potrebbero essere le iniziative per superarlo, individuando specificatamente gli accorgimenti e gli interventi indispensabili. La serata è aperta dai saluti istituzionali dei presidenti dei RC organizzatori e del DGE Dino De Marco, a seguire l’introduzione del Past District Governor Francesco Socievole, e poi gli interventi programmati di Giacomo Francesco Saccomanno, autore del libro “La questione Meridionale: è la volta buona?”, di Francesco Caporaso, responsabile dell’Anas Struttura Territoriale Calabria, di Lucio Menta, Direttore Investimenti Rfi, e dopo il dibattito, le conclusioni del Governatore Distretto 2102 Maria Pia Porcino.

In tale direzione si vuole affrontare la questione riguardante il territorio di Cosenza e della fascia ionica che, allo stato, risulta particolarmente isolata. Uno sguardo, quindi, agli interventi programmati da RFI e Anas, che prevedono grossi ed importanti investimenti e, nel contempo, la verifica su possibili ed eventuali integrazioni, con suggerimenti che partono dal territorio.

Un momento di grande riflessione che, lasciando da parte polemiche e campanilismi, mira a collaborare con gli enti preposti ed a condividere quelle iniziative che servono al territorio per superare il gap esistente e che il sud si trascina da decenni, senza che nessuna misura, allo stato, sia riuscita a migliorare la situazione. Un modo nuovo per tentare di partecipare alla programmazione di opere di rilevante interesse e che potrebbero essere migliorate con la collaborazione delle comunità, che conoscono, naturalmente, le necessità del territorio. Un confronto a più voci che, sicuramente, arricchirà la conoscenza del possibile sviluppo del territorio e che consentirà anche di prendere atto dello sforzo del Governo per consentire al meridione di fare quel salto di qualità che finora è rimasto solo negli annunci. Sarà la volta buona? Secondo l’autore ci sono tutte le condizioni, ma il territorio deve condividere e partecipare attivamente e non lasciare al caso o nelle mani di pochi uno sviluppo che dipende solo dalle comunità interessate e dalla politica che si sta interessando, oggi, particolarmente al mezzogiorno. Una condivisione e una collaborazione che deve arricchire l’esistente programmazione  e non deve invece bloccarla per ragioni a volte sconosciute. (rcs)