Il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, quasi un'”istituzione” per Reggio per il suo innovativo e futuristico Centro diagnostico e la televisione ReggioTv, ha voluto spiegare le ragioni che lo spingono a rinunciare alla candidatura per sindaco alle prossime elezioni comunali. Apprezzato professionista e stimato dalla parte “pensante” della Città, Lamberti Castronuovo, pur avendo sempre manifestato il desiderio di spendersi in prima persona per dare serie opportunità di crescita e di sviluppo, pur sollecitato da più parti politiche per un appuntamento elettorale che si preannuncia difficile, non accetta di candidarsi a Sindaco. Da assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità ha regalato alla Città significative iniziative di grande suggestione, testimonianza di un attaccamento che non è mai venuto meno e che comunque rimane intatto e indistruttibile. Tra le tante cose, il Palazzo della Cultura, intitolato a Pasquino Crupi – sarà bene ricordarlo – si deve all’impegno e alla costanza del medico reggino. Nel suo Centro diagnostico sono presenti apparecchiature d’eccellenza ancora nemmeno previste o utilizzate in grandi analoghe strutture del Nord. Continuerà la sua battaglia a difesa della Città, ma non da Sindaco. I motivi sono chiaramente esposti nelle righe che seguono e le argomentazioni mostrano, anche se non necessario, che Reggio potrà emergere e costruire il suo futuro solo con l’apporto, ineguagliabile, di persone come Eduardo Lamberti Castronuovo. (s)
«Ho sempre avuto – ha dichiarato il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo – il desiderio di fare chiarezza. Questo è il momento di mettere a tacere tante voci in libertà, strumentali o meno, che siano. Fare il Sindaco di Reggio Calabria sarebbe per me un onore grandissimo ed un desiderio mai sopito, più per dare che per ricevere. Agli onesti intellettualmente lo dimostra la mia vita, in qualunque cosa abbia realizzato. Nel pubblico e nel privato.
«Sta di fatto, però, che esistono motivazioni che mi consigliano di declinare, ringraziando, l’invito. La prima è che da quaranta lunghi anni porto avanti una struttura sanitaria, fiore all’occhiello del settore, con più di cento addetti e con strumentazioni che, al momento, non esistono da nessuna altra parte d’Italia. Questo comporta una mia assidua e costante presenza ma, soprattutto, una strenua difesa di essa, contro la miriade di decreti e provvedimenti che, ormai da anni, si abbattono sopra tutta la sanità pubblica e privata calabrese. Da sindaco sarei facilmente attaccabile, anche se strumentalmente, ove dovessi – e la situazione lo impone – continuare ed intensificare le mie battaglie contro chi gestisce, in maniera maldestra, la sanità. Ormai da decenni il commissariamento e peggio, quel becero plotone di burocrati, sempre gli stessi, che si nasconde dietro i Commissari ha affossato i diritti dei cittadini con azioni, ahinoi, poste al vaglio di quella magistratura che ha iniziato una azione di bonifica, non ancora terminata, che ha solo lambito il mondo della sanità corrotta. Non è necessario essere Sindaco per schierarsi dalla parte giusta, quella dei cittadini e dei loro sacrosanti diritti. Devo continuare questa battaglia civile e professionale e, da primo cittadino, sarei bersaglio facile dell’accusa di un conflitto di interessi, che neppure mi sfiora ma è, troppo facilmente, ipotizzabile. La seconda motivazione è da attribuire all’altra iniziativa, fortemente lesiva dei miei interessi economici, ma che tanto lustro ha dato alla libertà di informazione in quella Reggio, frustrata da una minoranza di giornalisti da avanspettacolo che, approfittando di vicinanze di comodo, costruiscono notizie che tali non sono, atte a colpire quelle persone che non abbassano la testa facilmente, come me. Ai miei allievi dell’università, dove insegno con passione Etica della comunicazione, amo dire che per far diventare verosimile una notizia falsa, basta metterla accanto o legarla da improvvidi link, ad una vera e reale. In antitesi ho fondato la televisione positiva, per dare voce a chi non l’ha mai avuta. È facilmente prevedibile che, anche se retta da giornalisti onesti, sarebbe facilmente attaccabile quel sindaco che risultasse esserne anche il fondatore, appunto. Tutto ciò mi metterebbe, quale possibile Sindaco di Reggio, in condizioni di minor autorevolezza. Una sorta di doppio tallone di Achille, uno per ogni piede. Un po’ troppo per affrontare una vera e propria impresa che, pur sempre, affronterei, forse, se fossi nato altrove. Reggio non consente. Se sai fare una cosa sarà un buon motivo per non lasciartela fare. Ciò che voglio dire, in estrema sintesi, è che non posso rinunciare alle battaglie che ho iniziato e che continuo a condurre. In una parola devo sentirmi libero. Non sono mai stato l’uomo di nessuno e sono fiero della mia trasparenza e amore per la legalità, riconosciuta a gran voce da tutti e inghiottita come un rospo da chi si era, in malafede, permesso di metterla in dubbio. Reggio ha ancora bisogno di me, ed io non mi tirerò indietro, ma non come Sindaco.
«Ringrazio – conclude il dott. Lamberti Castronuovo – per la fiducia le tante persone che, a vari livelli, soprattutto per la strada, hanno chiesto un mio impegno diretto e mi dolgo, solo, di quei pochi che avrebbero visto di malavoglia il Sindaco Lamberti, perchè avrebbero avuto filo da torcere e poco spazio per le loro nefandezze civili. Ma a tutto c’è rimedio e se il centro destra, vincerà, come spero, le elezioni, con un nome altisonante di garanzia, sarà – per costoro -la stessa cosa, anzi, meglio». (rrc)