Il presidente del movimento La Calabria che vogliamo, Giuseppe Nucera, in merito all’estensione delle concessioni demaniali al 2033, ha sottolineato che «è importante che il Governo italiano intervenga su questa vicenda e offra il proprio sostegno di tutti gli imprenditori che hanno un’attività su concessione demaniale».
«È una battaglia che non si può perdere – ha aggiunto – metterebbe a repentaglio un intero settore che già sta facendo i conti con un momento storico complicatissimo. L’economia italiana vive, forse, il periodo più difficile degli ultimi 50 anni. La pandemia ha distrutto il settore turistico, gli imprenditori balneari e non solo hanno subito perdite devastanti».
«L’estensione delle concessioni fino al 2033 – ha detto ancora Nucera – è un patrimonio che va difeso e salvaguardato, perché permette agli imprenditori del settore balneare di poter programmare e investire con la dovuta tranquillità».
Nucera, inoltre, non si trova d’accordo con le parole del commissario europeo Thierry Breton, che ha dichiarato che «la proroga automatica delle concessioni balneari in Italia sino al 2033, in assenza di qualsiasi procedura di selezione tra i potenziali candidati, è incompatibile con la direttiva 2006/123/Ce e col trattato sul funzionamento dell’Unione europea».
Già nel maggio 2020, Nucera aveva parlato dell’estensione delle concessioni demaniali sino al 2033 come di un passaggio fondamentale per il settore turistico calabrese. Nei giorni scorsi invece aveva invitato la Regione Calabria a richiamare i comuni che ancora non avevano dato seguito alle disposizioni recepite nelle leggi statali.
In relazione alle dichiarazioni del Commissario europeo al mercato interno Thierry Breton, Nucera ha evidenziato il disaccordo e ha sottolineato di condividere il pensiero espresso da Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari.
«La Direttiva Bolkestein viene applicata alle concessioni demaniali marittime in modo errato e distorto. I concessionari demaniali marittimi dispongono di un bene e non di un servizio, si tratta di una differenza fondamentale. Differenze che Assobalneari –le parole di Licordari – aveva già esposto in un documento dettagliato e incontrovertibile di 25 pagine ma che probabilmente non sono di facile comprensione per i burocrati europei». (rrm)