Il presidente del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha lanciato un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché sblocchi il finanziamento regionale – già previsto e approvato da diverso tempo – per poter riprendere e ultimare i lavori per realizzare il Cimitero dei Migranti di Tarsia.
«Sono oltre 8 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 – ha scritto Corbelli – che lotto ininterrottamente, con il sostegno del sindaco Roberto Ameruso e del Comune di Tarsia, per realizzare questa grande opera di civiltà, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi e dell’immigrazione e cancellare così quella disumanità di quei poveri corpi (uomini, donne e bambini), quasi tutti senza nome e senza volto, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano così ogni ricordo e riferimento per i loro familiari dei lontani Paesi del Mondo che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera».
«Tre anni fa, pochi giorni prima di Natale, esattamente il 22 dicembre 2018 – ha continuato – siamo finalmente riusciti ad iniziare i lavori, grazie al primo finanziamento regionale di 220mila euro che la Regione ci ha concesso grazie all’ex presidente Mario Oliverio. Purtroppo, ultimato questo primo stralcio, per colpa anche dell’esplosione della pandemia e della morte della povera, cara, indimenticabile Jole Santelli, i lavori si sono fermati, nonostante sia stato approvato, da diverso tempo, dai competenti uffici regionali, il progetto per il secondo finanziamento (intorno ai 600mila euro) per il completamento dell’opera».
«Per poter sbloccare questo contributo – ha proseguito il leader di Diritti Civili – manca solo la firma del Presidente della Regione, la tua, caro Roberto. È quello che ti chiedo di fare. Lascia stare i tuoi colleghi talebani e occupati anche di questa grande opera umanitaria, unica al mondo, motivo di orgoglio di una regione e di un intero Paese!».
«Il Cimitero internazionale dei Migranti – ha detto ancora Corbelli – si sta realizzando in un posto fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi secolari, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. Anche per questo è stato scelto questo luogo storico per questa grande opera universale». (rrm)