La Corte dei Conti ha approvato la gestione 2020 dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, guidato da Andrea Agostinelli.
«Dal resoconto – si sottolinea – è emersa una complessiva gestione positiva dell’Autorità portuale che gestisce uno snodo strategico nel traffico di merce a mezzo container nel Mediterraneo, e comprensivo dei porti di Gioia Tauro, Taureana di Palmi, Crotone, Corigliano Calabro e dello scalo di Vibo Marina».
«Con una movimentazione di 3.193.364 TEU (2.522.876 nel 2019), pari al 78% (70% nel 2019) del totale nazionale – si legge in una nota – il porto di Gioia Tauro si conferma leader nel segmento del transhipment, con un andamento 2020 che conferma il rilancio dell’infrastruttura, nonostante il calo mondiale di circolazione merci dovuto alla pandemia»
Sono, infatti, risultati «tutti positivi i saldi principali 2020 e tutti in miglioramento sul 2019 malgrado la crisi pandemica. L’avanzo finanziario nella competenza dell’esercizio è di 10,5 milioni di euro, con un risultato parte corrente di 11,9 milioni. L’avanzo di amministrazione è di 131,7 milioni di euro, con una quota vincolata di 91,17 milioni, di cui 1,3 milioni destinati al fondo trattamento di fine rapporto, 10,80 milioni al fondo per rischi, oneri e contenzioso e 79,06 milioni alla realizzazione di opere e lavori secondo previsioni del POT. Rientra nella disponibilità gestionale dell’Ente la parte residua di 40,49 euro milioni. L’avanzo economico è positivo per 12,2 milioni euro. Il patrimonio netto, a fine esercizio 2020, raggiunge 128,4 milioni e la consistenza di cassa è di oltre 151 milioni di euro».
Scorrendo i dati più significativi, viene evidenziato, anche il miglioramento della capacità di riscossione dell’Ente, che passa dal 72% del 2019 al 92% del 2020. Tra i limiti evidenziati l’assenza dei piani regolatori portuali (PRP) di Gioia Tauro, Crotone e Corigliano Calabro, non ancora approvati per mancanza dei prescritti, rispettivi pareri, hanno indotto la Corte a ribadire, in linea con le precedenti relazioni, che «l’adozione del PRP, strumento fondamentale per la corretta pianificazione dello sviluppo strutturale dell’ambito portuale, è da considerarsi non più rinviabile».
«Dalle analisi di contesto, la sezione – conclude la nota – valutando l’aumento dei residui attivi e passivi riferiti agli anni precedenti, rimarca quanto già espresso nei referti precedenti, affinché si definisca l’effettivo incasso dei finanziamenti in conto capitale, per avviare/completare le opere programmate, auspicando un’azione di pungolo ed indirizzo in tal senso anche da parte del Ministero vigilante. I magistrati contabili ritengono, infine, “necessaria, per il futuro, l’adozione, di uno strumento di pianificazione che includa in un cronoprogramma raccordato con le risorse di bilancio, le opere già programmate e quelle future». (gsp)