Si chiama Mascherine in città il progetto avviato dal Comune di Cosenza, guidato da Mario Occhiuto, insieme a un gruppo di professionisti della città, il cui obiettivo è quello di dotare un numero più elevato possibile di cittadini, di mascherine di protezione, sì da poter affrontare le settimane che ci stanno davanti con i presidi necessari alla tutela di sé stessi e degli altri.
Il progetto è seguito, per conto dell’Amministrazione comunale, dall’assessore al Welfare e alle Politiche Sociali, Alessandra De Rosa, e prevede l’impiego di tessuti in puro cotone facilmente sanificabili in soluzioni di acqua e candeggina così da poter essere riutilizzate praticamente all’infinito. Un modo questo per ridurre la mole dei rifiuti conseguenti all’utilizzo di sistemi monouso.
«Questi tempi del coronavirus – ha dichiarato l’assessore De Rosa a margine di una “riunione” tenuta via skype con il gruppo di volontari – ci hanno fatto riscoprire sentimenti dimenticati, generosità dal sapore antico, atti di autentica solidarietà che riaprono il cuore alla speranza».
Il gruppo di professionisti cosentini che ha pensato di rendere concreto il termine “solidarietà” passando dalle parole ai fatti e composto da un dentista, un architetto, un avvocato e un funzionario di banca in pensione, si è trovato accanto, oltre all’assessore De Rosa, anche moltissimi altri concittadini: dai tappezzieri che si sono offerti di confezionare le mascherine, al commerciante che ha donato ben mille metri di tessuto-non-tessuto, fino alle sarte che hanno messo in moto le loro macchine da cucire.
Il Comune di Cosenza, che con la visione ecologista del sindaco Occhiuto rappresenta un vero avamposto di buone pratiche nel settore, si è posto, oltre al problema del difficile reperimento sul mercato delle mascherine e dei prezzi spesso esorbitanti, anche quello dei rifiuti che scaturiranno dall’uso indiscriminato di mascherine “usa e getta”. Infatti, le cosiddette face mask vengono realizzate nella maggior parte in poliestere o polipropilene, entrambi composti altamente inquinanti.
«Nel nostro piccolo – ha spiegato l’assessore De Rosa –cercheremo di porre un freno all’impatto ambientale conseguente all’uso di presidi inquinanti».
Le mascherine, poi, saranno distribuite a titolo gratuito a tutti coloro che ne hanno bisogno privilegiando, in prima istanza, gli appartenenti alle categorie dei lavoratori direttamente o indirettamente impegnati nella lotta al Covid 19. Ad ogni mascherina saranno accluse specifiche “istruzioni per l’uso” «perché – raccomandano i volontari – questi dispositivi vanno usati con prudenza affinché non diventino -piuttosto che una protezione- un veicolo ulteriore di circolazione del virus. Non abbiamo inventato nulla di nuovo – hanno precisato ancora i volontari – perché il modello in realizzazione è quello usato dai medici quando si trovarono nella condizione di affrontare epidemie gravi quanto quella che al momento coinvolge il nostro pianeta».
L’assessore De Rosa ha, inoltre, affermato che «l’uso delle mascherine è solo una delle raccomandazioni da seguire che non ci esime dal lavaggio ricorrente delle mani, dall’uso dei guanti e dal limitare la circolazione degli individui se non nei casi di effettiva necessità previsti dalla legge. Restare in casa è ancora una misura imprescindibile e che va adottata senza esitazioni». (rcs)
In copertina, l’assessore Alessandra De Rosa