Il 21 marzo, al Chiostro di San Domenico di Cosenza, è in programma l’iniziativa di Libera Cosenza in occasione della 27esima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, da qualche anno riconosciuta ufficialmente dallo Stato attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
Il Presidio Libera Cosenza Area Urbana intitolato a Sergio Cosmai, in condivisione con l’amministrazione comunale di Cosenza, che ha sostenuto l’iniziativa attraverso il supporto della Presidente della Commissione Istruzione e Legalità Chiara Penna, dell’Assessore al ramo Veronica Buffone e del Delegato all’Istruzione Aldo Trecroci, ha inteso organizzare un mattinata di confronto e riflessione aperta a tutti ma indirizzata principalmente agli studenti degli istituti superiori della città.
Nello splendido scenario del chiostro di San Domenico a partire dalle 9.30, dopo i saluti istituzionali da parte del Sindaco Franz Caruso, il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati dialogherà con Pierluigi Ferrami, figlio di Lucio, ucciso dalla ‘ndrangheta per aver denunciato i suoi estortori, e con Alessio Cassano, fra i fondatori dell’associazione Antiracket di Cosenza.
A seguire la messa in scena dello spettacolo di teatro civile prodotto dalla compagnia Teatro Rossimona Al posto sbagliato – Storie di bambini vittime innocenti delle mafie, tratto dal libro omonimo di Bruno Palermo, interpretato e diretto da Francesco Pupa.
In chiusura, la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un lungo elenco. Un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.
Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle persone. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire, al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. (rcs)