Nella giornata di oggi, il Console generale del Regno del Marocco, Rachid Daidai, è stato accolto a Palazzo dei Bruzi di Cosenza insieme al bambino Rayar – aggredito nei giorni scorsi a Cosenza – e al suo papà, Bouazza, oltre che a Ahmed Berraou, presidente Daawa.odv di Cosenza, e alla vicepresidente dell’associazione.
L’alto funzionario ha esplicitamente espresso la volontà di ringraziare personalmente il sindaco Mario Occhiuto in merito alla tempestiva vicinanza che il primo cittadino aveva manifestato nell’immediatezza della notizia relativa al piccolo Rayar, bimbo di origine marocchina aggredito in centro a Cosenza nell’ambito di una brutta vicenda che ha scosso l’opinione pubblica.
Una visita diplomatica dall’atmosfera informale, dettata anche dal breve preavviso, nel corso della quale il console ha tenuto a ringraziare «l’intera città di Cosenza, con il suo sindaco, per la solidarietà e l’accoglienza nei confronti delle comunità straniere e nello specifico di quella marocchina».
Il console Daidai ha tenuto ad aggiungere «I nostri connazionali a Cosenza non hanno mai avuto problemi di integrazione ed è per tale motivo che quanto accaduto al piccolo Rayar è apparso fin da subito come un episodio isolato di violenza, per come poi dimostrato dalle indagini».
Impegnato fuori sede, il sindaco Occhiuto è stato rappresentato all’incontro nel salone di palazzo dei Bruzi dall’Assessore all’Internazionalizzazione Loredana Pastore e da Alessandra De Rosa, delegata al Terzo settore.
«Siamo felici – ha dichiarato Loredana Pastore – di accogliere nella casa comunale il sorriso di Rayar e il suo papà con il console del Marocco e i rappresentanti della loro comunità. Il nostro ottimo rapporto con i migranti di tutte le nazionalità che risiedono a Cosenza è consolidato. È scontata la condanna dell’assurda violenza contro Rayar, ma apprezziamo il console quando sottolinea che questo terribile episodio accaduto nostro malgrado a Cosenza, poteva accadere in qualsiasi altra parte del mondo».
L’occasione è stata utile a rinsaldare il buon rapporto esistente tra l’Amministrazione comunale e la comunità marocchina sul territorio. (rcs)