;
La Calabria che vogliamo

Non più a Polsi, domenica a Reggio l’incontro della “Calabria che vogliamo”

Annullato l’incontro di domenica a Polsi promosso dall’associazione politica “La Calabria che vogliamo” che invece si farà sempre domenica 15 a Reggio, alle 10, presso l’Aula Magna Quistelli dell’Università Mediterranea. Con lo slogan “Nuova, Pura, Forte, la nuova formazione politica che ha già all’attivo diversi convegni che hanno messo a fuoco i tanti problemi irrisolti della Calabria, si presenta alla Città Metropolitana di Reggio con l’obiettivo di recuperare il valore reputazionale della regione.

«Basta con i luoghi comuni» – dice Giuseppe Nucera imprenditore ed ex presidente di Confindustria, promotore dell’Associazione – «Basta con i danni economici, e non solo, derivanti da una reputazione negativa che non ha motivo di esistere. Anzi, la Calabria ha tutte le carte in regole per svolgere un ruolo di traino per lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno, l’importante è concentrarsi su azioni politiche concrete ed efficaci, non certo di facciata, come avvenuto finora».
Nucera insiste sulle potenzialità della regione, e dei suoi abitanti, annunciando che “La Calabria che vogliamo” verrà lanciata ufficialmente nel corso di un incontro all’UniMediterranea.
Reputazione negativa da ribaltare e potenzialità da sviluppare, dunque. Un passaggio chiave, nel programma politico che Nucera ha in mente di portare avanti, qualora si concretizzasse la sua candidatura a presidente della Regione, di cui si parla in questi giorni in molti ambienti della Città Metropolitana e di Cosenza.
Un’azione su un doppio fronte, che si potrebbe già applicare a Gioia Tauro. Dice Nucera: «Anche i dati della DIA indicano che la cocaina, l’eroina, ad esempio, sbarcano altrove. Gioia Tauro – sia chiaro a tutti – non è il porto della ‘Ndrangheta – puntualizza Nucera – perché opera prevalentemente nel porto di Genova. Oggi è purtroppo sinonimo anche di capannoni vuoti, ma bisogna cambiare prospettiva e intervenire in maniera decisa, rendendo il distretto zona a tassazione agevolata per le imprese. Il commissariamento nell’area del porto non ha portato alcun contributo allo sviluppo. Sono convinto che un’area di infrastrutture e servizi a tassazione agevolata potrebbe rappresentare un distretto incubatore per le start-up, collegato tra l’altro all’Università Mediterranea».
Altra piaga da depennare secondo Nucera il reddito di cittadinanza: «I cinquestelle portano avanti la logica dell’assistenzialismo perché produce voti, ma non produce ricchezza per il Paese. Il reddito di cittadinanza ha distrutto la cultura del lavoro, inteso come impegno e sacrificio, sottraendo dal mercato mano d’opera che crea Pil e fornisce alle aziende personale. A soffrirne maggiormente le attività stagionali che hanno subito forti contrazioni di lavoratori. Mentre la disoccupazione dilaga – dice Nucera – il Mezzogiorno negli ultimi 16 anni ha perso oltre due milioni di giovani, la metà giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, risorsa su cui bisognerebbe puntare la nostra Regione per un vero sviluppo». (rrc)