Si è svolto, a Palazzo dei Bruzi, un tavolo tecnico tra il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, il dirigente del settore Lavori Pubblici di Palazzo dei Bruzi, Salvatore Modesto, i progettisti, il Rup, Maria Colucci, e l’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori per discutere della realizzazione del Museo Alarico, che dovrebbe sorgere nell’area del centro storico dove sorgeva l’ex Hotel Jolly.
L’incontro è stato utile ad individuare e concordare una road map che consenta, prima possibile, la ripresa dei lavori, attualmente fermi per responsabilità non ascrivibili all’attuale Amministrazione comunale. Il sindaco Franz Caruso, insieme al Dirigente Modesto e al settore lavori pubblici, ha ravvisato la necessità di mettere in campo tutte le azioni amministrative affinché il cantiere riprenda a funzionare nel più breve tempo possibile e non subisca più interruzioni
«Quello che abbiamo in mente di fare – ha sottolineato il primo cittadino – è una nuova casa dell’arte nella quale, oltre ai segni che riportano alla figura di Alarico, possano, in uno spazio polivalente, trovare collocazione forme artistiche aperte alle diverse contaminazioni e alla compresenza di opere appartenenti all’arte moderna e contemporanea, con un occhio particolare rivolto anche agli artisti emergenti».
«Attraverso una rimodulazione degli spazi – ha proseguito – suggerita dai tecnici al lavoro, e che prevede una connessione tra spazi al chiuso e spazio all’aperto, in quest’ultimo caso si potrà pensare di allestire, come in una ideale prosecuzione del Museo all’aperto, uno spazio nel quale troveranno collocazione in modo permanente le opere scaturite dalle residenze dei BoCs art».
«Il nostro obiettivo – ha concluso Franz Caruso – è quello di poter ultimare il “Museo Alarico” insieme agli altri cantieri del Cis. E questo nell’ottica di non lasciare opere incompiute sul territorio, ma con l’obiettivo, non solo di chiudere tutti i lavori dell’attuale Amministrazione comunale, come accaduto con Agenda Urbana con la chiusura dei diversi cantieri in due anni, ma anche quelli lasciati in sospeso dalla precedente amministrazione». (rcs)