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Giuseppe Carratelli e Mario Occhiuto

COSENZA – L’inaugurazione della Piazza alla memoria di Giuseppe Carratelli

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 18, lo spazio adiacente a Corso Mazzini, nei pressi della fontana di Giugno sarà intitolato alla memoria di Giuseppe Carratelli, per due volte sindaco della città di Cosenza e Presidente dell’Ordine degli avvocati, dal 1983 al 1990 e scomparso nell’aprile di quest’anno.

L’iniziativa è stata presa dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Mario Occhiuto, ai primi di agosto, nell’ambito di un intervento sistematico di riordino della toponomastica cittadina e delle frazioni.

«La decisione di dedicare una piazza alla memoria dell’avvocato Giuseppe Carratelli – ha detto il sindaco Occhiuto  – è mossa dall’intento di ricordare per sempre e in modo appropriato una grande figura professionale e politica. Non solo il principe del foro che abbiamo tutti sempre apprezzato e la figura di primissimo piano che per competenze e statura, universalmente riconosciute, ne hanno nel tempo scandito l’attività professionale, ma anche e soprattutto un grande uomo della Calabria e della città di Cosenza».

«Indiscutibili, infatti – ha proseguito – sono state le sue qualità umane, a cominciare dall’infinita bontà. La scelta dell’ultimo tratto di Corso Mazzini che abbiamo completamente rinnovato, proseguendo l’opera di rigenerazione urbana da tempo intrapresa nell’interesse dei cosentini, direttamente connessa al percorso di valorizzazione della città e del Museo all’aperto Bilotti (MAB), non è stata casuale, sia perché l’avvocato Carratelli è stato un grande uomo di cultura (e la nuova piazza diventerà luogo di cultura e di socialità), sia per la vicinanza con Piazza dei Bruzi, sede del Municipio, dal quale Giuseppe Carratelli ha guidato la città di Cosenza da Sindaco per due volte: dal 20 maggio 1989 al 10 agosto del 1990 e dal 14 dicembre del 1991 al 16 giugno del 1992».

«La nuova piazza – ha concluso Occhiuto – perpetuerà il suo ricordo, quello di una persona retta e onesta che metteva sempre la coscienza prima di ogni cosa e mai il vantaggio personale o la carriera o l’interesse politico». (rcs)