I consiglieri di minoranza del comune di Cosenza Francesco Caruso, Michelangelo Spataro, Antonio Ruffolo, Francesco Cito, Alfredo Dodaro, Francesco Spadafora, Giuseppe D’Ippolito, Ivana Lucanto denunciano in una lunga nota il ritardo del pagamento degli stipendi per i dipendenti Amaco.
«A distanza di circa 20 giorni dal comunicato stampa del Sindaco, Franz Caruso, che rassicurava i dipendenti della partecipata Amaco spa che tutto era risolto e che i lavoratori avrebbero percepito il loro giusto stipendio non erogato a Maggio 2023 – scrivono – siamo oggi a raccogliere decine di telefonate di protesta dei lavoratori che ad oggi 20 Giugno non hanno visto ancora 1 euro».
A sostenerlo sono i consiglieri di minoranza del Comune di Cosenza in relazione alla azienda di trasporto pubblico che danno anche notizia della fumata bianca avvenuta in regione sullo sblocco del pagamento degli emolumenti previsti. «Il presidente Occhiuto se è interessato della vicenda sbloccandolo – si legge in una nota- quindi le maestranze saranno soddisfatte soltanto grazie al governatore».
Continua la nota: «A questo punto bisogna riconoscere che quanto dichiarato a suo tempo dall’amministratore uscente Paolo Posteraro, come contenuto nelle delibere in presenza dell’attuale amministrazione, non erano dichiarazioni di circostanza, ma erano la realtà dei fatti; c’erano dei debiti verso l’Amaco di circa tre milioni di euro e senza la ricapitalizzazione di quel debito l’azienda non sarebbe restata in vita, così com’è accaduto. Il 16/5/22, l’amministrazione del Sindaco Franz Caruso, prese l’impegno di ricapitalizzare l’azienda ma ciò non avvenne e accadde l’irreparabile. Oggi ci troviamo, a distanza di otto mesi, dall’insediamento del nuovo Amministratore con l’ausilio di un pool di esperti a dover constatare i fatti. Un quadro tragico, commenta la minoranza di palazzo dei Bruzi, mentre apprende dell’ok della Regione. I lavoratori non hanno percepito lo stipendio di Maggio e tra una settimana matureranno anche le spettanze di Giugno, nell’incertezza più assoluta sui tempi dei pagamenti».
«Ci chiediamo – dicono – quali siano gli scenari futuri. Ancora una volta, senza il conforto di alcuni sindacati, oggi a dir il vero molto reticenti e del tutto silenti, dovremo assistere alla iniziativa spontanea dei lavoratori costretti a rischiare una indagine penale. Ancora non è chiaro cosa succederà con il piano presentato “concordato”, né cosa effettivamente possano rischiare i lavoratori, risultano numerosi ricorsi al piano in relazione alla pensione complementare cosiddetta “Priamo”. In ogni caso, manifestiamo come fatto sin dal primo minuto, la nostra vicinanza a tutti i lavoratori e dipendenti dell’azienda. Nonostante i proclami non si vedono i famosi autobus elettrici, per le verità anche quelli ordinari e si nota invece un degrado enorme del trasporto pubblico urbano. E’ stato fermato perfino il servizio navetta “Al Volo” che consentiva di raggiungere in tempi celeri l’aeroporto di Lamezia Terme e la stazione di Paola per i collegamenti con l’alta velocità. Si registrano solo passi indietro. La continuità Aziendale in questo stato grava per intero sulle spalle dei lavoratori che non vedono il futuro, non vedono il presente e non vedono gli stipendi».
«Riteniamo – concludono – sia giunto il tempo di ripensare le cure e procedere ad un trapianto invece che accanirsi fino alla morte sulle spalle e gli stipendi dei lavoratori dipendenti. Quest’Azienda andava ricapitalizzata, peraltro per come la stessa amministrazione Caruso aveva più volte dichiarato, e non “portata” al procedimento di concordato preventivo. Una cosa appare certa. I dipendenti di quest’Azienda lavorano e devono essere pagati, l’Amministrazione Comunale si prenda le sue responsabilità, fino in fondo e si adoperi per dare serenità e benessere ai lavoratori dipendenti di Amaco spa». (rcs)