Cosenza è tra le città protagoniste della seconda stagione del programma televisivo di Rai Storia dal titolo Storia delle nostre città, prodotto da Ballandi Arts con la regia di Francesco Di Giorgio e di cui è autore Luca Potenzani.
Il programma, che racconta alcuni dei più bei centri abitati italiani illustrandone il patrimonio storico, ha deciso di dedicare uno dei sei episodi della nuova stagione alla città dei Bruzi. Un segnale importante, per l’assessore alla Cultura, Turismo e Marketing Territoriale Rosaria Succurro, che ha accolto la troupe della Rai accompagnata dal dirigente del settore cultura Giuseppe Bruno e dalla Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri Marilena Cerzoso, ribadendo come sia «significativo che della bellezza di Cosenza e del suo patrimonio culturale, materiale e immateriale, si sia accorto un programma così qualificato come “Storia delle nostre città”».
«È questo un segnale incontrovertibile – ha aggiunto l’assessore – di come tutto il lavoro e le strategie impostati dall’Amministrazione comunale e dal sindaco Mario Occhiuto perché Cosenza diventi una vera e propria destinazione turistica, attraverso la valorizzazione e l’organizzazione delle sue risorse, stia cominciando a dare i suoi frutti. La nostra visione non è stata solo quella di puntare a valorizzare i giacimenti culturali, ambientali o paesaggistici, ma anche le storie immateriali».
«Nello scegliere Cosenza, Rai Storia – ha concluso l’assessore – ha guardato all’Atene della Calabria, accendendo i riflettori su quella che può essere considerata una tra le città più antiche del nostro Paese, ma anche una di quelle che più stanno volgendo lo sguardo al futuro».
Le riprese di “Storia delle nostre città” a Cosenza proseguiranno anche nei prossimi giorni, fino a giovedì 16 luglio. La troupe, che ha adottato per le riprese un rigido protocollo finalizzato al contenimento del Covid-19, visiterà, dopo il Museo dei Brettii e degli Enotri, anche altre location, tra le quali la Casa delle Culture, il Ponte San Francesco di Paola, progettato da Santiago Calatrava, il complesso monumentale di San Domenico, con il BoCS Museum, la Statua di Alarico di Paolo Grassino ed il Castello Normanno-Svevo. (rcs)