Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 18.30, allHotel Royal, si presenta in anteprima nazionale il saggio-reportage 1943 Cosenza Bombardata …e la morte arrivò dal cielo di Roberta Fortino.
L’evento è un appuntamento della rassegna Cosenza che ama leggere e ascoltare buona musica.
Dopo i saluti istituzionali di Franz Caruso, sindaco di Cosenza, ci saranno testimonianze ed interventi. Coordina Demetrio Guzzardi. I brani musicali sono a cura degli studenti dell’Accademia Musicale calabrese “Salfi” di Cosenza.
A tutti gli intervenuti, a nome della Sezione calabrese dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra, verrà data una spilletta “Stop alle bombe sui civili”.
Un saggio-reportage di 224 pagine, in 9 capitoli più una corposa appendice antologica, oltre 150 illustrazioni (tra foto e disegni dell’autrice), un centinaio di schede per capire perché 80 anni fa gli Alleati bombardarono nell’estate 1943 Cosenza e tutte le più grandi e significative città calabresi.
In provincia di Cosenza il primo bombardamento colpì Amantea (20 febbraio 1943) col tragico bilancio di 26 morti, poi il 12 aprile 1943, le fortezze volanti americane, che quel giorno dovevano bombardare Napoli, per il cattivo tempo, cambiarono il loro percorso e buttarono il loro carico di morte a Cosenza (75 furono le persone che persero la vita) e a Vibo Marina (10 i morti, fra cui 7 bambini).
Nel libro di Roberta Fortino vengono presentati numerosi documenti per fare ricordare uno degli episodi più drammatici che Cosenza ha mai vissuto. In 150 giorni 9 furono le incursioni aeree, con oltre 150 morti. Nelle pagine del volume viene anche fatta chiarezza sulla data dell’incidente ferroviario nella galleria Tribunali, che molti confondono con il bombardamento del 12 aprile. Tante le testimonianze di chi c’era quel giorno o di parenti; oltre 30 pagine sono dedicate ai danni causati su Cosenza, via per via; tutta la città, sia vecchia che nuova, fu coinvolta e poi le tante bombe inesplose, che hanno procurato morte successivamente o mutilazioni.
Cosenza non ha mai dimenticato quei terribili giorni; i primi che diedero un proprio contributo «a favore dei sinistrati di Cosenza» furono gli ex internati di Ferramonti, che il 9 novembre 1943, al Cinema Italia tennero un concerto di beneficenza. Per ricordare quei morti, ci sono varie targhe in città, tra cui il famoso monumento di Baccelli, inaugurato l’11 giugno 1983 e poi scomparso nel nulla; anche di questo nel volume di Roberta Fortino c’è un paragrafo molto interessante. (rcs)