È un’altra battaglia vinta, questa delle visite in ospedale per i familiari dei degenti Covid: Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, che da 25 anni si batte dalla Calabria in difesa delle minoranze, ha ottenuto quello che chiedeva a nome dei tantissimi malati di Covid. Poter avere un familiare accanto, cosa prima impossibile.
«In Calabria – ha detto Corbelli – è stata vinta, grazie al Movimento Diritti Civili, una importante battaglia di Civiltà, di straordinario valore umano. Cancellata una inaudita crudeltà. I familiari possono incontrare i parenti ricoverati negli ospedali della regione. Per un’ora, tre volte la settimana, a giorni alterni. Ma la battaglia va avanti ininterrottamente da mesi, per far cancellare la disumanità dei poveri malati (non Covid), che continuano a morire negli ospedali senza un familiare accanto».
La battaglia non si ferma e dopo aver ottenuto questo primo, importante e significativo risultato, Corbelli punta ad annullare completamente «la crudeltà con il ritorno alla normalità», che consente ai parenti di recarsi in ospedale tutti i giorni per far visita ai loro congiunti, negli orari previsti e nel rigoroso rispetto, naturalmente, di tutte le norme anti Covid. Oggi i familiari possono, su formale richiesta e regolare autorizzazione della autorità sanitaria, vedere i loro parenti ricoverati tre volte la settimana, per un’ora la volta (a loro scelta in uno dei due orari previsti, a mezzogiorno o il pomeriggio) e a giorni alterni (martedì, giovedì e sabato, quelli che vengono indicati, ad esempio, nel modello predisposto dall’ospedale Annunziata di Cosenza, il più grande nosocomio della regione).
La comunicazione, con un video messaggio sulla pagina Fb di Diritti Civili, sta facendo registrare migliaia e migliaia di adesioni e visualizzazioni da tutta la Calabria, lo stesso Corbelli, che esprime la sua “soddisfazione per questo primo, «importante risultato, che fa finalmente vedere una piccola luce in fondo al tunnel della disumanità dei malati ricoverati, senza poter vedere e avere un parente accanto! Una grande conquista civile ottenuta in Calabria. Nel resto del Paese, purtroppo, pare, da come si apprende e legge anche sulla stampa, ancora no».
Corbelli spiega cosa ha ottenuto con le sue sollecitazioni e l’impegno del suo Movimento Diritti Civili: «Nella nostra regione c’è la possibilità per i familiari di poter incontrare i loro parenti ricoverati in ospedale. Quello che occorre fare è recarsi all’ingresso principale degli ospedali, come si sta facendo ad esempio al nosocomio dell’Annunziata di Cosenza (ma questo vale naturalmente anche per tutti gli altri ospedali della Calabria), chiedere di poter andare presso la direzione medica per presentare la richiesta di una visita e un incontro con il parente ricoverato. Il familiare deve compilare un modello e naturalmente nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid, viene concessa l’autorizzazione per incontrare il proprio parente tre volte la settimana, a giorni alterni e per un’ora la volta, che sceglie il richiedente (alle ore 13 o alle 18.). È questo un grande, importante risultato, di straordinario valore umano, che si è ottenuto. In attesa che l’autorizzazione per la visita sia estesa a tutti i giorni della settimana e non solo tre volte ogni sette giorni – afferma Corbelli.
«Ricordo solo che sulla pagina Fb di Diritti Civili, da dove abbiamo promosso questa battaglia di civiltà, umanità e giustizia, ci sono le drammatiche testimonianze di alcuni familiari (le figlie) che hanno perso la mamma, malata (non Covid) e ricoverata, senza poterla vedere. Una crudeltà inaudita, contro cui Diritti Civili continua da oltre un mese a combattere, purtroppo da solo, nell’indifferenza generale delle istituzioni, dei partiti e della cosiddetta società civile». (rrm)
Il video di Franco Corbelli su Facebook