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Cresce l’export del “made in Reggio”: il ruolo strategico della Camera di Commercio

4 novembre 2018 – L’export regionale trova nuovi input per l’internazionalizzazione, ma è soprattutto il made in Reggio a trovare grandi sbocchi oltre confine. Da martedì a sabato la Camera di Commercio di Reggio promuove, infatti, per 50 imprese reggine incontri B2B con 13 buyers che hanno manifestato interesse ad attivare forniture di prodotti tipici locali della filiera agroalimentare. Si tratta di buyer che provengono da Australia, Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Belgio, Svezia, paesi che possono diventare importanti aree di sbocco per un export in continua ascesa.
Un’iniziativa che lascia molto soddisfatto il presidente della Camera di Commercio di Reggio Antonino Tramontana visti i numeri che segnano i progressi in questo campo: «Un progetto di promozione dell’internazionalizzazione a 360° che, dopo la sessione dello scorso luglio, prosegue con questo ulteriore appuntamento, con l’obiettivo di continuare ad affiancare le imprese reggine che vogliono aprirsi ai mercati esteri, offrendo loro l’opportunità di avviare rapporti di affari con operatori di paesi potenzialmente interessati ai prodotti del nostro territorio» – ha detto, sottolineando come l’iniziativa sia «perfettamente in linea con le risultanze emerse dalle ultime rilevazioni statistiche dei flussi commerciali con l’estero».
I dati Istat sull’interscambio internazionale riferiti ai primi sei mesi del 2018 evidenziano, infatti, un netto miglioramento della competitività internazionale per la Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’ammontare di beni venduti oltre confine è cresciuto vertiginosamente (+55,9%), da quasi 92 a oltre 143 milioni di euro (+51 milioni di euro). Una crescita che spiega quasi i due terzi della crescita regionale (+81 milioni di euro) e che, in termini assoluti, non trova uguale intensità in nessuna delle altre province calabresi.
Dinamiche interessanti che, tuttavia, evidenziano ancora ampi margini di crescita. Le vendite oltre confine delle imprese reggine, infatti, secondo gli ultimi dati disponibili, incidono per appena lo 0,06% delle esportazioni italiane (143 milioni su un totale nazionale di 232 miliardi di euro), evidenziando un sistema produttivo che  deve cogliere sempre più le opportunità offerte dalla globalizzazione.

Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Antonino Tramontana
Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Antonino Tramontana

«I primi sei mesi del 2018  – ha detto Tramontana – rappresentano uno stimolo a fare meglio in chiave internazionalizzazione. L’elevata dinamicità dell’export delle nostre imprese deve essere supportata affinché si possa instaurare un lungo periodo di apertura commerciale. La domanda interna, infatti, appare sempre più stagnante, il che ci deve far riflettere su come aumentare il numero di imprese che accedono stabilmente sui mercati internazionali. La competitività internazionale rappresenta la principale prospettiva di crescita del sistema imprenditoriale italiano e la Camera di Commercio di Reggio Calabria avverte con particolare responsabilità e impegno la sua funzione di supporto alle imprese reggine nel cruciale processo di internazionalizzazione dei loro prodotti»
Dei 51 milioni di export in più, ben 44 milioni sono da associare a quattro comparti manifatturieri, alcuni innovativi e legati ad imprese di grandi dimensioni, altri storicamente legati al territorio ed alle produzioni tipiche: i mezzi di trasporto (+18,4 milioni di euro), gli apparecchi elettrici (+13,3 milioni di euro), la chimica, con le attività di estrazione delle essenze agrumarie che, in realtà, per il territorio reggino rappresenta da molti anni un settore vocato all’export (+12,6 milioni di euro) e l’agroalimentare che ha registrato +2,6 milioni di euro.
L’analisi geografica restituisce un quadro dinamico che premia ancora il vecchio continente, traino della competitività dell’area metropolitana di Reggio. Dei 51 milioni di euro di crescita, ben 20 milioni provengono da quest’area. Tra le grandi economie comunitarie: Francia (+2,5 milioni di euro); Germania (+3,4 milioni di euro); Spagna (+4,6 milioni di euro) e Regno Unito (+2,0 milioni di euro).
Al di fuori dei confini comunitari, l’America Settentrionale è tra le aree di sbocco più interessanti, assorbendo oltre 10 milioni di euro di vendite in più rispetto ai primi sei mesi del 2017, di cui la quasi totalità associati agli Stati Uniti (9,7 milioni). Anche l’Australia registra una crescita intorno ai 10 milioni di euro mentre in Asia, i 9 milioni di euro di aumento sono solo in minima parte realizzate nelle tre grandi economie continentali: Giappone (+633mila euro), Cina (+444mila euro) e India (+324mila euro).
Considerando un arco di temporale decennale, confrontando i dati dei primi sei mesi del 2018 con quelli relativi allo stesso periodo del 2009 – l’anno in cui crollò l’interscambio commerciale internazionale in tutto il Pianeta -, il ruolo trainante dei comparti dapprima citati appare confermato per la chimica e l’industria dell’essenze (+33 milioni) e gli apparecchi elettrici (+13 milioni di euro),  mentre i mezzi di trasporto registrano una contrazione pari a quasi 20 milioni di euro (-47,3%). Anche la filiera agro-alimentare nel lungo periodo registra una crescita di certo interesse, pari a +26 milioni di euro, di cui ben 23 relativi alla trasformazione manifatturiera (da 11,5 a 34, 5 milioni di euro), indice di un settore capace di innovarsi e di acquisire nuove quote di mercato estero. Nel complesso, la dinamica decennale reggina appare positiva (+57 milioni; +66,1%).
Sempre con riferimento ad un’analisi di lungo periodo, tra i Paesi esteri gli Stati Uniti confermano il crescente interesse vero il made in Reggio Calabria: dai 5 milioni di euro dei primi sei mesi del 2009, infatti, si è arrivati a quasi 26 milioni relativi alla prima parte del 2018. (rrc)