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Cuticchio Ensemble

CROTONE – Un successo il Concerto Mediterraneo di Giacomo Cuticchio

Gli appuntamenti della 19esima edizione del Festival dell’Aurora – organizzato dalla Fondazione Odyssea e da Fabbrica delle Arti – continuano a regalare emozioni.

Sabato scorso, al Teatro Apollo, Giacomo Cuticchio ha eseguito il Concerto Mediterraneo, la sua ultima opera musicale, dedicata a chi non è riuscito ad oltrepassare il Mar Mediterraneo e raccoglie suoni, caratteri e suggestioni tipici della Sicilia, madre e culla di svariate civiltà.

«Il Concerto Mediterraneo – ha spiegato il musicista Giacomo Cuticchio –  nasce dopo l’ennesima tragedia nel mar Mediterraneo, perché, da siciliano, assisto continuamente a queste storie di viaggiatori o di sognatori che voglio sfuggire dalla guerra e dalla cattiveria e qualche anno fa, a Lampedusa, quando ci fu una tragedia, sono stato smosso da un sentimento di partecipazione e non potevo non dare un contributo artistico nel mio piccolo, dando voce a questa realtà».

Lo scopo del concerto, quindi, è quello di non solo di intrattenere lo spettatore musicalmente, ma vuole essere “un momento di riflessione” per lo spettatore a una conoscenza più profonda di cosa è il “nostro mare” e di tutte le storie che ha visto e che vede.

«Il Mediterraneo – ha proseguito l’artista –  è anche un mare del sogno, è il mare dei viaggi di Ulisse, dei venti, delle tempeste, quel luogo di grandiosi imprese».

Il concerto vede l’alternanza di temi ora vivaci, ora infausti e austeri, che dal pianoforte si propagano per fondersi con gli strumenti della formazione cameristica, sfruttando le differenti gradazioni armoniche.
I musicisti dell’Ensemble, sono un’agguerrita all star band di giovani solisti siciliani di formazione ed esperienze internazionali. Si alternano, così, le agilità dei fiati e le profondità morbide e rugose dei legni con gli ottoni guerrieri e gli archi leggiadri, in un continuo cimento tra aperture solistiche e colore orchestrale.
Il pianoforte di Cuticchio, poi, prende parte all’Opera come strumento portante, così come l’antico pianino a cilindro, cui la tradizione assegna il ruolo di commentatore musicale degli spettacoli del Teatro dei Pupi, quel pianino che Giacomo suonava da bambino agli inizi del suo apprendistato di puparo e musicista.

l Mediterraneo, quindi, al centro di tutta l’opera, che si sviluppa in tre tappe: un primo tempo in pellegrinaggio sulle coste della terra di Sicilia, tra il suono delle sue onde e i colori del suo cielo estivo; un secondo tempo che cavalca la Rosa dei Venti, in volo tra brezze e tempeste; infine, un omaggio autobiografico al mestiere di oprante-puparo, che ha formato Giacomo sin dall’infanzia e tanto ha influenzato anche la sua opera musicale.

«Non è facile dare voce al mare – ha concluso Cuticchio – ma il mare contiene in se un grande mistero, che è il mistero della vita ma anche della morte e per la musica è un grande fonte d’ispirazione». (rkr)

Il trailer di Concerto Mediterraneo