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Giovanni Cugliari: Tavolo permanente su Pnrr e 'ndrangheta

Cugliari (Cna): No al salario minimo, soprattutto in artigianato

Il salario minimo «non è la soluzione adeguata a risanare quelle situazioni che vedono i lavoratori sfruttati o senza tutele», ha dichiarato il presidente di Cna Calabria, Giovanni Cugliari, esprimendo, a nome dell’Ente, la propria contrarietà per il salario minimo.

Questa misura, infatti, sarebbe “inappropriata ” «in particolar modo nel settore artigiano, ambito in cui esiste una diversificazione salariale in base ai rami di attività dell’impresa e alla dimensione aziendale e in cui spesso la retribuzione oraria supera i nove euro l’ora».

«Il Paese, e in particolar modo la Calabria, ha bisogno di altro – ha proseguito Cugliari –. Gli sforzi devono essere dirottati sulla valorizzazione e la tutela della contrattazione, sull’arginare il lavoro irregolare, sull’effettiva applicazione degli Ccnl, su un’adeguata rappresentanza datoriale e salariale».

«I contratti sottoscritti dalla Cna prevedono, anche ai livelli minimi, retribuzioni ben superiori a quelle proposte dal salario minimo», ha fatto notare Cugliari, il quale ha spiegato come sia più opportuna ed urgente “una legge sulla rappresentanza e un sistema di controlli efficiente ed efficace che non chiuda gli occhi di fronte agli illeciti».

«L’artigianato – ha detto ancora – ha costruito un sistema di welfare molto evoluto grazie al sistema della Bilateralità artigiana che offre tutele avanzate in tema di sanità integrativa e sostegni alle famiglie. Si tratta di un sistema legato ai Contratti Collettivi firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Ecco perché la Cna si sta spendendo affinché venga tutelata la contrattazione: solo così si può aumentare la qualità del lavoro e di vita per i lavoratori e le piccole e medie imprese artigiane».

«Come Cna – ha concluso Cugliari – riteniamo sia importante avere soluzioni strutturali piuttosto che temporanee fiscalizzazioni dei contributi o sconti fiscali su incrementi contrattuali. Va affrontato il tema della produttività e dell’equità distributiva e va costruito un sistema di scoraggiamento del dumping contrattuale, i famosi contratti pirata, per favorire un sistema sano e produttivo». (rcz)