di ARISTIDE BAVA – Il bravo Gianluca Albanese, chiamato a condurre la bella serata che si è svolta presso il Liceo “Mazzini” di Locri, nel corso della quale sono stati assegnati i premi “Locride 2023” ha coniato, per i giornalisti insigniti del prestigioso premio il termine di “Ambasciatori della Locride”. Un termine forse eccessivo ma certamente gratificante per chi ha avuto l’onore di essere destinatario di questo riconoscimento con una motivazione che parla da sola «per l’impegno professionale , umano e sociale verso il territorio Locrideo».
Ma d’altra parte scopo del Premio Locride, giunto alla sua seconda edizione è proprio quello di riconoscere il lavoro di chi, nel proprio settore, si è prodigato per la valorizzazione umana, sociale e professionale della Locride. Che queste persone siano “eccellenze” o meno e/o persone di grande valore poco importa.
L’importante è che abbiano nel cuore e nella mente la voglia di dare il loro contributo per la crescita sociale di questa terra e la passione di farlo con costanza e con la consapevolezza che anche questo, per un territorio come la Locride, che si porta ancora appresso atavici problemi, non è facile. Allora il grazie al Preside della scuola Francesco Sacco e al Presidente della Associazione “Brumar”, Bruno Panuzzo (bellissime le sue due esibizioni canore…), che hanno ideato il premio ed hanno fortemente lavorato su questa idea deve essere duplice. Anche perchè c’è anche la convinzione che la gratificazione del premio servirà a dare ulteriore spinta a questi “ambasciatori” che lavorano per la promozione del territorio, che – è stato detto anche durante la serata – merita certamente maggiore fortuna di quanto sino a questo momento abbia avuto. Senza nascondere i suoi problemi, come deve essere costume di un buon giornalista, ma pretendendo che almeno vengano affrontati, cosa che non sempre da queste parti viene fatta. Chi scrive è stato insignito del “Premio Locride 2023” unitamente a giornalisti di valore come Tommaso Labate, Nicola Procopio, Giuseppe Laganà, Antonio Condò, Tonino Raco e Antonio Tassone, volti noti della televisione nazionale e regionale, colleghi che hanno tutti espresso la loro soddisfazione e, soprattutto, il loro rinnovato impegno a favore della Locride e della Calabria.
Non è poco, visto che quello che è sempre mancato a questa terra è una “visione” operativa più sinergica. Tanto è stato evidenziato in alcuni interventi chiamando in causa la necessità che Istituzioni, politica, associazioni, scuola, cultura, facciano fronte unico per cancellare il campanilismo che sino ad ora è stata una classica palla al piede e che in gran parte ha impedito il suo sviluppo. E bene hanno fatto il Preside Sacco e il Direttore Artistico Panuzzo a conferire anche a Mimmo Cavallaro, Deborah Cartisano, Domenico Cavallo, Antonio Trichilo, Girolama Polifroni e Luigi Luppoli, ognuno per la prestigiosa attività che esercita l’attestazione di merito per il suo lavoro. Come pure significativa è stata la chiamata in causa dei sindaci Giuseppe Fontana (Locri), Vincenzo Maesano (Bovalino), Bruno Bartolo (Africo) e Giovanni Mangiameli (Ciminà) che insieme a Stefano Marando, Pietro Cremona e Gianfranco Ozzimo sono stati destinatari di encomi speciali. Tutti insieme possono già rappresentare una grande forza. La Calabria e la Locride hanno bisogno soprattutto che si agisca in sinergia. Una indicazione precisa del Premio e una svolta che potrebbe essere decisiva per il futuro del territorio. (rrc)