di BRUNELLA GIACOBBE – Dal 2 al 7 novembre, presso l’Ex Stac di Catanzaro, si terrà la mostra antologica “In Spinis Rosae” dedicata all’artista catanzarese Aldo Sirianni. Curata dalla figlia Ines Sirianni e da Maurizio Giovanni Veraldi, l’esposizione presenta opere provenienti da collezioni private che celebrano non solo l’artista, ma attraverso le opere anche una parte della storia culturale di Catanzaro.
Sirianni, nato a Catanzaro nel 1940, cresce nel quartiere storico di Pontegrande fino al trasferimento a Pentone nel 1979, dove vive fino al 1992 – anno della sua scomparsa – insieme alla moglie Graziella e alla figlia Ines. È un instancabile promotore di attività teatrali, artistiche e culturali. La sua creatività si manifesta in ogni aspetto della sua vita artistica, trovando espressione nella scultura, nella pittura, nel teatro e nella poesia.
Tra gli anni 70 e 80, Sirianni viene inserito in diverse antologie letterarie, tra cui Dizionari dei poeti contemporanei e Nepetia, e si distingue vincendo due edizioni del prestigioso concorso letterario Giugno Locrese. Nel campo delle arti visive, appare nella raccolta Pittori e pittura contemporanea e viene inserito nell’annuario italiano di pittura e scultura della casa editrice Il Quadrato, con quotazioni di mercato. È anche ghost writer per band musicali. Nonché attivista per i diritti civili, lottando per l’uguaglianza e i diritti delle persone con disabilità, confermandosi un infaticabile promotore di iniziative sociali e culturali.
La sua pittura si distingue per vortici di pennellate leggere che danno vita a paesaggi onirici, ritratti e visioni meticolosamente studiate. Nelle sue sculture, Sirianni infonde un’umanità intensa a soggetti sacri, pur preservandone la maestosità. Negli anni ’70, come drammaturgo e regista, mette in scena opere quali Ecce Homo, Misantropo e Inferno – l’ipocrita inconscio, esplorando passione e fragilità umane. I suoi lavori teatrali danno corpo alle zone più oscure e prolifiche dell’animo umano, creando scene che alternano momenti di coinvolgimento emotivo a immagini iconiche, in uno spazio che sembra sospeso nel tempo.
Artista impegnato e visionario, Sirianni fonda varie associazioni culturali e usa il teatro di ricerca per progetti di coesione sociale, creando laboratori gratuiti che diventano un punto di riferimento per la formazione e l’aggregazione giovanile, soprattutto a Pentone.
Per il Sirianni l’arte è il luogo in cui il dolore si trasforma in miracolo. La sua vita stessa ne è prova: nato con una rara patologia cardiaca che i medici ritengono incompatibile con la sopravvivenza, Sirianni sfida le previsioni e vive fino a 53 anni, con l’arte come forza vitale che ne sostiene l’esistenza.
Il concorso ed il Premio Aldo Sirianni
Il 7 novembre alle 19, in chiusura della mostra, verrà assegnato il “Premio Aldo Sirianni, dall’arte per l’arte”, per supportare i giovani talenti con borse di studio e concorsi scolastici.
L’iniziativa mira a promuovere il patrimonio culturale di Catanzaro, preservare la memoria storica e trasmetterla alle nuove generazioni, creare un archivio biografico-artistico della città oltre che valorizzare il talento artistico nel contesto sociale, seguendo l’esempio dell’impegno di Sirianni per l’arricchimento culturale di Catanzaro e Pentone.
Il concorso, gratuito e aperto a studenti di ogni ordine e grado, si chiuderà il 5 novembre.
I partecipanti possono presentare opere edite o inedite nelle categorie: Poesia (anche in vernacolo); Drammaturgia teatrale; Pittura; Scultura.
Il tema del concorso, “In Spinis Rosae – Tra le spine, le rose”, invita a riflettere su come trasformare la sofferenza in bellezza, offrendo spazio a interpretazioni personali. (bg)