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Di Natale

Di Natale chiede alla Giunta i criteri di distribuzione dei vaccini nelle Province

Il segretario-questore del Consiglio regionale della Calabria, Graziano Di Natale, ha chiesto alla Giunta di avere dei chiarimenti sulle modalità di condotta della gestione delle dosi di vaccino, e di conoscere quali siano i reali criteri di distribuzione.

«Apprendo  – ha spiegato Di Natale, senza voler alimentare allarmismi – che in Provincia di Cosenza sono arrivate circa diecimila dosi Pfizer, e che soltanto 1800 sarebbero dilazionate da Amantea a Tortora dove la richiesta sarebbe, invece, di circa 2500 fiale per soggetti in attesa della seconda dose. Sebbene sembrerebbero in arrivo altre fiale ‘Moderna’, sono assolutamente convinto che non si possa gestire con approssimazione qualcosa di così delicato. Lo scetticismo dei cittadini è tanto. I sindaci non sanno più a che Santo appellarsi per avere i vaccini, e perdono tempo a stilare date e calendari per poi rinviare perché non hanno certezze».

«Tantissime seconde dosi – ha aggiunto – verranno somministrate oltre la soglia dei 21 giorni indicati, altri soggetti fragili, attendono ancora di ricevere la prima. Tutto ciò attesta una gestione fallimentare, al momento, da parte di chi dovrebbe fare e non fa».

«Sembrerebbe che i vaccini, consegnati alle Aziende sanitarie provinciali – ha proseguito Di Natale – sarebbero di egual numero per tutti. Qualora venisse confermato questo modus operandi evincerebbe chiaramente che la Provincia di Cosenza, più popolosa delle altre, sarebbe clamorosamente penalizzata. Chiedo alla giunta regionale di chiarire questo aspetto fondamentale, e di farlo immediatamente».

Di Natale lancia l’ennesimo appello: «Tutto ciò è inammissibile. Siamo all’anno zero. La campagna di immunizzazione doveva essere gestita in maniera differente, con meticolosità e trasparenza invece, mio malgrado, non funziona nulla. Auspico che, per vaccinare i cittadini, non si concretizzi una pacchiana e deleteria situazione dove chi arriva per ultimo alloggia male. I Calabresi, i territori pretendono risposte concrete, e chi deve darle, farebbe bene a farlo nel minor tempo possibile». (rrc)