Il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe d’Ippolito, ha dichiarato che «l’acquisto delle quote private da parte di Sorical non è affatto una svolta storica, ma allontana dall’individuazione del gestore unico del servizio idrico integrato della Calabria».
«Mi rincresce ripeterlo per l’ennesima volta – ha ribadito – si doveva costituire una società idrica dei Comuni. Soltanto i Comuni hanno la gestione della depurazione, che è un aspetto del servizio idrico integrato».
«L’altro, come noto – ha spiegato ancora – è la gestione degli acquedotti, in capo a Sorical. Senza un gestore unico dei due aspetti non si possono ricevere finanziamenti pubblici e nemmeno un centesimo del Pnrr. Sono convinto che, a partire dai leghisti, tanti tra gli entusiasti rifiutino di vedere – rimarca D’Ippolito – il buio tunnel in cui si è infilata la Regione».
«Ancora – ha proseguito – è stata chiusa su due piedi la partita dei mancati investimenti di Sorical, che dovevano e potevano essere compiuti, al contrario di quanto sostengono diversi esponenti politici. Si tratta di milioni di euro della Regione che, come sempre, pagano i cittadini calabresi. Aggiungo che Sorical non ha rispettato gli obblighi previsti dalla convenzione di affidamento, ha lasciato perdere la manutenzione e ci ha consegnato una rete peggiore di un colabrodo».
«Distacchi, rotture delle condotte e abusivismo imperano dappertutto, ma Sorical è rimasta nascosta». «Ancora, non è dato sapere – ha detto il parlamentare M5S – se l’amministrazione regionale abbia provveduto ad una completa ricognizione sui debiti di Sorical, posta, ricordo, in liquidazione, nei quali rientrano i rapporti con le banche tedesche, che hanno rinunciato al pegno a condizioni sconosciute e che, pertanto, potrebbero allo stato decidere di rivalersi sulla Regione, magari costringendola ad esborsi pesanti, se non insostenibili».
«Sulla depurazione vorrei capire come intenda muoversi il presidente Roberto Occhiuto in merito al rapporto tra Comuni e Sorical. Tutti questi argomenti – ha concluso D’Ippolito – non possono essere ignorati o elusi dalle forze politiche calabresi». (rp)