È GIuditta Levato, la prima vittima calabrese della lotta al latifondo, la protagonista della seconda puntata della docu-serie Donne di Calabria, in onda domani sera su Rai Storia.
La docu-serie è una co-produzione Calabria Film Commission e Anele, in collaborazione con Rai Cultura, prodotta da Gloria Giorgianni con Emma Di Loreto, da un’idea produttiva di Giovanni Minoli.
Camilla Tagliaferri è la protagonista della seconda puntata diretta da Saverio Tavano e dedicata a Giuditta Levato, la prima vittima calabrese della lotta al latifondo, una donna di popolo che è entrata nella storia per aver combattuto per l’emancipazione delle classi più povere nella sua terra, pagando con la vita.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la legge Gullo aveva decretato l’assegnazione di alcune terre facenti parte di vari latifondi ai contadini che, riuniti in cooperative, li coltivavano. Il provvedimento fu ostacolato dai latifondisti calabresi, che vedevano nei nuovi proprietari contadini degli usurpatori. Questa situazione causò diversi scontri violenti, i primi dei quali furono a Calabricata nel 1946. Iscritta al Partito Comunista, Giuditta Levato fu la prima organizzatrice di queste lotte per la rivendicazione dei diritti che spettavano a lei e a tutti, donne e uomini. Il 28 novembre di quell’anno la donna si unì a un gruppo di persone in protesta contro Pietro Mazza, latifondista del luogo: in circostanze mai del tutto chiarite, dal fucile di una persona al servizio del proprietario terriero partì un colpo che raggiunse la donna all’addome. Giuditta morì a 31 anni al settimo mese di gravidanza, incinta del terzo figlio.
Con il marito in guerra, aveva provveduto ai bambini proprio con il lavoro nei campi: la terra rappresentava per lei il lavoro, il pane per i suoi figli e un’idea di giustizia in cui aveva sempre creduto. Per il suo eroico coraggio e la sua determinazione, nel dicembre del 2004, l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale le ha intitolato la sala conferenze di Palazzo Campanella a Reggio Calabria.
La narrazione si avvale anche di immagini e filmati di repertorio, illustrazioni animate e di interviste a testimoni del mondo della cultura, della politica e della società civile tra cui il dirigente del movimento operaio Fausto Bertinotti, l’ex parlamentare Luciana Castellina, gli scrittori Danilo Chirico e Gioacchino Criaco. A fare da sfondo al racconto, i luoghi della Calabria in cui Giuditta ha vissuto e lavorato, le campagne di Catanzaro, per restituire anche un cammino ricco di incontri con familiari, amici, concittadini, che hanno dato il loro prezioso contributo per ricostruirne la vita e le battaglie. (rrm)