È nata l’Associazione nazionale Rete delle Reti di Biblioteche Italiane, con la firma dei cinque Sistemi Bibliotecari e soci fondatori, che sono il Consorzio Sistema Bibliotecario Castelli Romani e Sistema territoriale Biblioteche dei Monti Lepini (Lazio), CSBNO – Culture Socialità Biblioteche Network Operativo (Lombardia), SBAM Nord Est (Piemonte), Sistema Bibliotecario Lametino (Calabria).
«In realtà – viene spiegato in una nota – sono già una trentina i Sistemi e Consorzi bibliotecari che si sono candidati e stanno completando l’iter burocratico per entrare a far parte dell’Associazione. Ripartiti sull’intero territorio nazionale, insieme i futuri Soci rappresentano un bacino di utenza di oltre 15 milioni di cittadini. Non è casuale che tutti abbiano già sperimentato la fattiva partecipazione al preesistente progetto nazionale cooperativo – Rete delle Reti, appunto – mirato alla condivisione di risorse creative, informative e organizzative allo scopo di accrescere la diffusione di servizi di pubblica lettura e favorire sinergie ed economie di scala. Nei due anni e mezzo di lavoro trascorsi dalla sigla del Protocollo d’Intesa, quel primo progetto ha mostrato di poter conseguire traguardi significativi».
«È parso, quindi – continua la nota – naturale dare al Protocollo d’Intesa di Rete delle Reti una veste e un assetto istituzionale ufficiali, tali da consentire a ciascun ente Socio di attivarsi in modo autonomo nella gestione di nuove iniziative, cogliendo opportunità che solo una forte base associativa consente. Per questa ragione si è costituita l’Associazione nazionale Rete delle Reti di biblioteche italiane – RdR. La cooperazione strutturata tra enti bibliotecari pubblici e privati consolida così il raggiungimento di livelli più elevati di intervento e una dimensione operativa assai più vasta rispetto ai singoli territori».
Razionalizzare ed efficientare gli investimenti, migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, attivare e proporre modalità e piattaforme tecnologiche che favoriscono l’inclusione, perché le biblioteche siano sempre più luoghi di socializzazione e partecipazione sono gli obiettivi base da cui i Sistemi bibliotecari italiani hanno deciso di adottare un piano di cooperazione esteso a livello nazionale e di affidare alla neonata Associazione compiti mira.
Nello specifico, si punta ad attivare attraverso un ambito cooperativo no profit l’accesso a progetti anche di grandi dimensioni, in una logica di economia di spesa; produrre innovazione tecnologica che contribuisca a un’ulteriore evoluzione della biblioteca e dei servizi offerti alle comunità di riferimento; assicurare il supporto amministrativo, giuridico, progettuale, tecnico e gestionale laddove sia richiesto, fornendo i necessari strumenti di assistenza; svolgere attività di rappresentanza presso terzi e di promozione dell’immagine di sistemi del territorio e biblioteche locali sia a livello italiano che internazionale; avviare iniziative di fund raising e crowdfunding per sostenere finalità e progetti dell’Associazione.
«A breve – conclude la nota – una volta completate le procedure di accoglimento di tutti i Sistemi bibliotecari che si sono già candidati, verrà convocata la prima assemblea costituente con il compito di eleggere Presidente e Vicepresidente e nominare la Giunta esecutiva e i membri della Commissione tecnica». (rrm)