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Unione dei Comuni Montani e collinari dell'Alto Jonio Cosentino

È nata l’Unione dei Comuni Montani e collinari dell’Alto Jonio Cosentino

È nata l’Unione dei Comuni Montani e Collinari dell’Alto Jonio Cosentino, a seguito dell’atto di indirizzo siglato tra il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì e i sindaci di Albidona (Filomena Di Palma), Alessandria del Carretto (Domenico Vuodo), Canna (Paolo Stigliano), Castroregio (Alessandro Adduci), Montegiordano (Rocco Introcaso), Nocara (Maria Antonietta Pandolfi), Oriolo (Simona Colotta) e Plataci (Franco Tursi).

Presente alla firma anche l’ideatore del progetto, l’ex consigliere regionale Orlandino Greco.

«È un grande privilegio essere testimone della nascita di questa unione dei Comuni. Una unione che significa futuro e rende veramente forti le comunità delle aree interne, che rischiano spopolamento e perdita di servizi» ha detto Spirlì, aggiungendo che «la cosa importante è questa volontà di unire, non solo le proprie forze e le proprie potenzialità, ma anche le proprie debolezze, per fare sì che ognuno, con le proprie caratteristiche, possa essere di ausilio anche agli altri».

«Geograficamente – ha concluso Spirlì – queste realtà si trovano in una condizione che potrebbe essere svantaggiata; da questa unione, invece, può nascere la capacità di attrarre visitatori, studiosi e nuovi residenti. Ora c’è la possibilità di arricchire le identità e le proposte dei vari Comuni».

Nell’atto di indirizzo gli otto sindaci «assumono al cospetto delle rappresentanze istituzionali regionali presenti e dei cittadini amministrati formale impegno di addivenire, entro il termine di sei mesi dalla data odierna, alla costituzione di una Unione dei Comuni, nell’auspicio che questa forma aggregativa possa concorrere alla soluzione dei problemi che affliggono le comunità di Nocara, Montegiordano, Oriolo, Castroregio, Albidona, Alessandria del Carretto e Plataci».

«Sono orgogliosa ed emozionata – ha sottolineato la sindaca di Nocara – per la presenza del presidente Spirli, che si è dimostrato attento alle nostre problematiche. Qui, per quel che riguarda le visite mediche, siamo al nulla assoluto. La Guardia medica funziona solo dal venerdì al lunedì e noi combattiamo giorno dopo giorno soprattutto per i bisogni degli anziani. Abbiamo bisogno di strade che colleghino alla Statale, di nuovi percorsi rurali e di acquedotti. Noi crediamo nell’amicizia con tutti i Comuni. L’unione è crescere insieme, il campanilismo non fa bene a nessuno».

Prima dell’incontro di Nocara, il presidente Spirlì è stato anche al palazzo delle Culture di Canna.«Oggi – ha sottolineato il sindaco Stigliano – è un giorno di festa. Nino Spirlì è il primo presidente della Regione a calpestare il suolo di queste zone. La sua presenza ci onora».

«L’unione dei comuni – ha aggiunto – può aiutare questi luoghi a crescere, deve essere condivisione di valori e di intenti. Il nostro motto, d’ora in poi, dovrà essere: “Stiamo uniti per stare bene tutti”».

«L’onore – ha commentato Spirlì – è tutto mio. È triste dover sottolineare che è la prima volta che un presidente della Calabria arriva in questi territori. Questo la dice lunga sulla cecità di cui ha sofferto la Regione per 50 anni».

«In me – ha detto il presidente rivolto ai sindaci e ai cittadini presenti – troverete sempre un sostegno. Serve familiarità, domesticità, nel confronto tra i territori e la Regione. Questa Unione è importante e le istituzioni centrali non possono farsi trovare impreparate».«Da oggi – ha concluso Spirlì –, mi aspetto reciprocità: io tornerò in queste zone e le mie non saranno passeggiate elettorali; ma significa anche che ognuno di voi, in Cittadella, rappresenterà tutti gli altri».

Soddisfazione è stata espressa da Orlandino Greco, che ha definito la costituzione dell’Unione come «un momento storico nel quadro del riassetto dei comuni, soprattutto dei piccoli borghi, in ottemperanza anche alla Legge Delrio che ha segnato una tappa fondamentale nel processo di riordino della governance territoriale del nostro Paese».

«Un lavoro – ha aggiunto – che parte da almeno tre anni, molti gli incontri fatti che hanno coinvolto diversi attori come l’Anci regionale e con la supervisione dellAnci Nazionale con Daniele Formigoni, aprendo un nuovo percorso per il rilancio dei territori e valorizzando in questo caso il ruolo dei comuni dell’Alto Jonio cosentino grazie alle unioni degli stessi.

«Lo studio dei servizi che i diversi comuni devono gestire in forma associata – ha spiegato – costituendosi dal basso e su base volontaria così da non ledere e mortificare lidentità storica dei singoli territori è stata la base da cui si è partiti. Con la firma di ieri si è quindi posta una bandierina per una partenza reale che renda gli assetti istituzionali più rispondenti alle esigenze dei cittadini e ai bisogni di sviluppo delle comunità, nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza, economicità e riduzione della spesa pubblica e salvaguardando nel contempo le singole realtà territoriali. Una gestione integrata dei servizi e delle prestazioni fondamentali fino alla creazione di un vero e proprio brand, attraverso cui intercettare e cogliere le opportunità di accesso diretto ai finanziamenti europei, questo l’obiettivo. Una co-progettazione e co-programmazione su linee guida che individueranno di concerto i vari sindaci insieme ai consigli comunali che sono e rimangono sovrani in questa materia».

«Un atto, quindi – ha proseguito – che può essere considerato una vera rivoluzione copernicana e il mio plauso agli otto sindaci per aver seguito e perseguito insieme questa via maestra. Un ringraziamento particolare al presidente f.f. della Regione Spirlì per aver compreso il ruolo fondamentale che le unioni posso svolgere nella gestione associata dei servizi e nella semplificazione istituzionale e soprattutto nella attuazione delle economie di scala. Passaggi fondamentali che ho sempre sostenuto sia nel ruolo di vice coordinatore nazionale dell’unione dei comuni favorendone la nascita di tante in tutta Italia e successivamente in Calabria e che ho ribadito con forza come consigliere regionale avanzando proposte di leggi che miravano allattuazione del processo di riordino delle funzioni amministrative anche in virtù della legge Delrio».

«L’augurio – ha concluso – è che possa essere davvero l’inizio di quel processo di cambiamento normativo necessario al superamento dei gap di funzionamento dei Comuni, favoriti dalla eccessiva frammentazione amministrativa municipale, generatrice di una crescente polverizzazione delle risorse disponibili, nei confronti della quale occorre opporre un complesso organico di norme funzionali ad assicurare un corretto riordino territoriale». (rcz)