Il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, è intervenuto in merito all’emergenza sbarchi che sta interessando il Comune, rendendo noto che è stato chiesto al Ministero «di affiancarci concretamente e immediatamente nello svolgimento di impegni il cui assolvimento, data la natura del fenomeno, non può più essere richiesto al Comune».
«La gestione di questo fenomeno – ha spiegato il primo cittadino – non può più essere affidata al solo Comune di Roccella e necessita di una regia, di un potere decisionale e di competenze specifiche adeguate alle necessità. Potere decisionale e competenze che il nostro comune non ha. Bisogna intervenire subito, perché nulla fa pensare che gli sbarchi rallenteranno».
«Noi tutti, la nostra comunità, gli operatori, gli uffici comunali e i volontari – ha proseguito – tutti assieme continueremo a fare la nostra parte, ma siamo convinti che questa volta non basti. Roccella ha fatto tantissimo, ma non può fare l’impossibile. Nessuno è tenuto all’impossibile e a nessuno può essere chiesto l’impossibile».
Negli ultimi giorni, infatti, a «Roccella – ha detto ancora il sindaco Zito – si sono registrati 6 sbarchi con 672 migranti giunti nel porto delle Grazie. Nel mese di ottobre sono stati 11 gli sbarchi che hanno richiesto assistenza per 1.254 migranti. Più del totale dei migranti giunti nel 2020».
«Da inizio anno – ha detto ancora – sono 3.250 i migranti giunti a Roccella. Quasi 9 volte il numero di migranti del 2019 e più del doppio di quelli giunti nel 2020. Quello che era sotto gli occhi di tutti e che qualche giornalista più attento di altri da tempo denunciava è successo: si è rafforzata la rotta di immigrazione che dal Medio Oriente punta sulla costa jonica calabrese».
«Da mesi diciamo che la situazione di Roccella è unica nel panorama nazionale – ha spiegato ancora –. Non esiste nessun altro Comune che come ente territoriale sia stato chiamato a dover gestire l’assistenza per così tanti migranti e per così lungo tempo. Da luglio i volontari, la Croce Rossa, gli operatori comunali e gli uffici lavorano ogni giorno per la gestione dell’assistenza agli sbarchi».
«Non abbiamo né autonomia di spesa né forza finanziaria per sopportare questo gravoso impegno» ha ribadito il primo cittadino, che ha spiegato come «lo scorso giovedì sera, per la prima volta, non si è riusciti a dare dignitosa sistemazione a 100 migranti, che hanno passato tutta la notte e gran parte della giornata successiva seduti in banchina al Porto delle Grazie. Senza servizi igienici e con i vestiti che indossavano da una settimana. Assistiti dai volontari che hanno fatto l’impossibile per rendere accettabile questa situazione estrema».
«Il Comune, per la prima volta, non c’era – ha detto – Perché tutte le nostre forze, come abbiamo scritto alle competenti autorità, sono impegnate nell’assistenza ai migranti al Centro di primo soccorso, che ospita costantemente 150 migranti ormai da più di un mese e le cui condizioni iniziano ad essere precarie».
«Abbiamo rappresentato tutte queste difficoltà alle superiori autorità ministeriali, dalle quali abbiamo ricevuto assicurazione sulla volontà di strutturare meglio l’accoglienza per il futuro, ma che non hanno ancora offerto soluzioni immediate che possano alleviare l’impegno del Comune e della macchina dei soccorsi che è allo stremo delle forze» ha riferito il primo cittadino, che auspica che «nei prossimi giorni qualcosa di muova, prima che sia tardi». (rrc)