ANCHE L'ANCI CALABRIA HA PROMOSSO L'INIZIATIVA DI SOLIDARIETÀ LANCIATA DAL NOSTRO GIORNALE;
Fermi un minuto a Ferragosto per le vittime in Aspromonte

FERMIAMOCI UN MINUTO A MEZZOGIORNO
PER LE VITTIME E L’ASPROMONTE BRUCIATO

di SANTO STRATI – Fermiamoci tutti, un momento, appena per un minuto di raccoglimento, per ricordare le vittime del fuoco assassino e l’immane devastazione che le fiamme hanno provocato in Aspromonte e in altre parti della Calabria. Sono andati in fumo 11mila ettari di bosco, un’estensione grande quanto tutta la città di Napoli, per intenderci. Si sono salvate le faggete dell’Unesco, appena promosse patrimonio dell’umanità, ma dobbiamo piangere quattro vittime, che hanno avuto il solo torto di tentare di difendere la propria terra. La loro “ricchezza”, anche sen contadino ricco è più un ossimoro che una realtà: la terra però significa attaccamento alle radici, equivale a lavoro, duro quanto onesto, corrisponde a un patrimonio che generalmente passa da padre in figlio. I giovani sono tornato alla terra, con le competenze tecnologiche che aiutano a faticare di meno, ma si rimane davvero senza parole, affranti, a guardare cosa è rimasto di un immenso patrimonio boschivo e di campi agricoli che davano sostentamento a tantissime famiglie.

L’iniziativa di un minuto di raccoglimento vuole essere una testimonianza di solidarietà e dei vicinanza a chi ha perso un familiare e a chi ha perso il lavoro di una vita, ma vuole anche essere una precisa istanza che i calabresi fanno al Governo perché non ci sia più improvvisazione nella prevenzione. Dopo il fuoco, si teme, arriverà l’acqua e senza la protezione dei boschi è purtroppo facile prevedere alluvioni disastrose. Il governo deve fare la sua parte, come la Protezione Civile, guidata da Fabrizio Curcio, il quale ha preferito agire piuttosto che perdersi in discorsi di circostanza. Va riveduta completamente l’opera di prevenzione e la cura da destinare alla terra. Ce lo chiedono i nostri figli e i figli dei figli che verranno.

Molti sindaci hanno, singolarmente, aderito alla  proposta di invitare i cittadini a fermarsi un minuto a mezzogiorno, ma fa particolarmente piacere registrare l’adesione dell’Anci Calabria (l’Associazione die Comuni italiani) guidata dall’avv. Marcello Manna, sindaco di Rende. I primi cittadini calabresi sono stati in prima fila per contenere la pandemia, devono mobilitarsi perché la Calabria non resti tagliata fuori dal PNRR. Serve mobilitazione e vigilanza: siamo sicuri che non mancheranno nessuna delle due. Uniti si vince e si dimostra che i calabresi non sono figli di un dio minore, né tantomeno cittadini di serie b.

Manna ha voluto rimarcare l’impegno dell’Associazione dei Comuni e dei sindaci: «Gli incendi recenti – ha detto – hanno evidenziato l’ennesima emergenza calabrese. L’atto simbolico che compiremo a mezzogiorno di Ferragosto è teso ad evidenziare insieme al profondo cordoglio per le vittime ed alla vicinanza delle istituzioni locali alle relative famiglie, la necessità di avviare una stagione nuova di aiuti effettivi e solidarietà verso coloro che hanno patito i danni.
Aiuti celeri e concreti devono pervenire a coloro che hanno subito i devastanti effetti degli incendi: alle aziende, ai proprietari dei beni e soprattutto ai comuni interessati.
Va però concertata e rivisitata un’appropriata ed efficace politica di prevenzione che investa l’intera regione e tutti gli attori, pubblici e privati, per comporre un fronte unico capace di attuare un’adeguata azione di contrasto di un fenomeno che non può e non deve più ripetersi.
Ciò richiede un conseguente disponibilità di mezzi e risorse finanziarie che sin qui è mancata». (s)