«È necessario promuovere al più presto un nuovo Patto per lo Sviluppo e l’Occupazione in Calabria che sia incardinato sulle infrastrutture strategiche ma anche sui drivers dell’economia del futuro». È quanto ha dichiarato il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, che ha evidenziato come «gli industriali calabresi sono già al lavoro per fornire il proprio contributo progettuale».
«Soltanto, infatti – ha spiegato Ferrara – con una concreta visione unitaria ed una azione congiunta del mondo delle imprese e dei lavoratori, riusciremo a presentare una Calabria nuova, credibile e lontana da logiche assistenziali in grado di indurre il Presidente del Consiglio Draghi e le forze di governo nazionali ad assumere impegni che possano trasformare le speranze in fatti e le parole in azioni coerenti».
«Non si possono che condividere – ha proseguito – i temi contenuti nella piattaforma portata, dal Presidente Roberto Occhiuto, all’attenzione del Consiglio regionale rispetto ai quali Unindustria Calabria, già in sede di svolgimento dell’ultima Assise regionale degli Industriali, a cui hanno partecipato, oltre al Presidente Occhiuto, anche il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il Segretario Generale della CISL Luigi Sbarra, ha sottolineato con determinazione l’importanza strategica di implementare un piano infrastrutturale all’altezza delle sfide idoneo ad assicurare importanti ricadute sulla competitività e produttività del sistema delle imprese e sul versante dell’occupazione».
«Tuttavia – ha detto ancora • al fine di determinare uno scatto in avanti e di effettuare un salto di qualità per proporre una Calabria nuova, capace di investire sulla voglia di fare impresa in modo innovativo, facendone emergere il grande potenziale, insieme all’intero Mezzogiorno, è necessaria un’azione incisiva che responsabilizzi e coinvolga, ognuno per la propria parte, tutti gli attori istituzionali dello sviluppo soprattutto con la capacità di costruire un contesto nel quale la Calabria possa finalmente spendere tempestivamente e con efficacia le risorse finanziarie messe a disposizione dai Fondi Europei».
«Infatti, nuovi investimenti produttivi, riqualificazione tecnologica, reindustrializzazione sostenibile delle aree industriali, infrastrutture digitali, transizione energetica e logistica avanzata, nuove competenze, alfabetizzazione digitale, conoscenze scientifiche, start up innovative sono queste le parole d’ordine delle economie più avanzate, che prefigurano orizzonti di crescita duraturi e rispondono ad una visione industriale ambiziosa seria e strutturata», ha spiegati ancora.
«Questi temi – ha continuato il leader degli industriali calabresi – sono quindi prioritari per affermare anche nella nostra regione il manifatturiero del futuro, le filiere ad alta intensità di tecnologia, un’economia dal respiro di mercato internazionale ed intraprendere un sentiero di sviluppo moderno e di lungo periodo coerente con le nuove analisi di scenario. Per raggiungere questi obiettivi è, quindi, necessario realizzare le grandi opere strategiche, ma anche orientare la programmazione economica lungo la nuove frontiere tecnologiche, perseguendo un disegno strategico con investimenti mirati che consentano al nostro sistema produttivo di affrontare con successo le transizioni in corso ed affermare un business model regionale moderno ed evoluto».
«È di tutta evidenza – ha proseguito – che quello che stiamo vivendo è un momento spartiacque, che ci obbliga ad un grande sforzo collettivo condiviso, anche in termini di responsabilità, per cogliere appieno le grandi opportunità offerte dall’Unione Europea, realizzare le infrastrutture strategiche, effettuare investimenti su larga scala ed entrare, sul piano delle logiche economiche, in una nuova dimensione».
«Per fare ciò, come in una orchestra – ha concluso – gli strumenti devono essere suonati tutti insieme simultaneamente costruendo una comunità di destino che si riconosca in una unica visione ed obiettivo. Un progetto di sistema insomma capace di sincronizzare proposte ed azioni coordinando in modo unitario e condiviso le proposte dei vari attori». (rcz)