Mancano tecnici per adeguare la Calabria alla fibra internet. Per contribuire alla riduzione del digital divide sui territori e promuovere un accesso diffuso attraverso banda ultra larga (Bul) a servizi di connettività rapidi ed efficienti, grazie a un investimento privato di oltre 56 milioni di euro, le principali città della Calabria sono già servite da infrastruttura in fibra ottica (Ftth – Fiber To The Home) con il servizio di connettività fino a 10 gigabit al secondo già a disposizione degli utenti attraverso gli operatori partner.
I dati sullo stato dell’arte dell’infrastrutturazione della super fibra in Calabria da parte di Open Fiber, tra le principali società che operano all’ingrosso nel mercato italiano di infrastrutture di rete in Ftth, sono stati presentati dal responsabile affari istituzionali territoriali della Società Cesare Loizzo nel corso dell’evento sulla fibra Ftth come strumento indispensabile per la transizione digitale in Calabria svoltosi nei giorni scorsi a Cosenza. Al confronto sul tema, promosso dalla Provincia di Cosenza con Omnia é, unico partner di Open Fiber in Calabria, sono intervenuti anche il dirigente provinciale Giovanni Amelio, il Presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli, il docente Unical Giancarlo Fortino, l’Amministratore Delegato di Omnia Energia Spa Vincenzo D’Agostino e l’assessore regionale alla transizione digitale Filippo Pietropaolo.
«Open Fiber – ha aggiunto Loizzo – sta inoltre intervenendo nelle cosiddette aree bianche, zone meno densamente popolate come l’entroterra calabrese, nelle quali sta operando come concessionario pubblico. Ad oggi – ha proseguito – la progettazione dell’infrastruttura in tecnologia FTTH è stata completata in 206 Comuni calabresi: tra questi, in 180 centri i lavori sono terminati, mentre in 166 risulta già aperta la commercializzazione dei servizi di connettività a banda ultra-larga. Al momento il servizio è disponibile in circa 22mila unità immobiliari (abitazioni, imprese, uffici, pubblica amministrazione)».
Ribadendo a più riprese la naturale necessità che a perimetrare e ad accompagnare strategie ed attuazione delle straordinarie opportunità connesse alla rivoluzione digitale, dalla fibra all’intelligenza artificiale, sia il governo politico e culturale di questo epocale processo di trasformazione che coinvolgerà tutti i territori, Lenin Montesanto (Comunicazione Strategica Omnia é) che ha coordinato il vivace dibattito ospitato nel Salone degli Specchi del Palazzo di Governo provinciale ha rilanciato dati ulteriori ed in questo caso allarmanti messi a disposizione da Open Fiber. Una prima analisi del fabbisogno delle competenze, realizzata su 12 aziende negli ultimi mesi dal Centro Studi di Distretto Italia, promosso dal Consorzio Elis e che coinvolge scuole e istituti tecnici superiori su tutto il territorio nazionale, ha fatto registrare, infatti, oltre 10.000 posti di lavoro vacanti, per ruoli tecnici, solo nei settori energia, telecomunicazioni, costruzioni e digitale.
«Tradotto – ha aggiunto l’assessore Pietropaolo – mancano all’appello soprattutto tecnici della posa della fibra ottica, tra i quali i giuntisti di fibra che potremmo definire gli operai del presente e del futuro prossimo. Un evidente, notevole e grave gap di formazione e di competenze disponibili sul mercato che – ha proseguito – se, da un lato, pone all’attenzione delle istituzioni pubbliche il rilancio urgente delle professioni tecniche in un Paese che ha registrato negli ultimi decenni una progressiva perdita di ruolo delle scuole professionali, dall’altra, impone la ricerca di soluzioni contingenti per evitare che il processo digitale in atto subisca ritardi o arresti. Ed è in questa precisa ottica – ha annunciato – che come Regione Calabria stiamo verificando la fattibilità di sperimentare un centro di formazione e di competenza da ubicare in uno dei centri storici del nostro entroterra per realizzare attività di formazione e ospitare laboratori di competenza di grandi aziende. L’obiettivo è quello di favorire uno scambio virtuoso di progetti innovativi che possano essere d’aiuto concreto all’impresa e – ha concluso Pietropaolo – all’accelerazione dell’infrastrutturazione digitale della regione».