Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl, ha denunciato la situazione che vede le strade e le autostrade calabresi, in piena estate, piene di cantieri, deviazioni e blocchi stradali, chiedendo «come si possa ragionare di turismo e di strategie quando si dà un ulteriore affondo alle nostre già fragili infrastrutture con lavori che impediscono a chi vorrebbe godersi i nostri luoghi di farlo in tempi consoni».
Code di ore vengono segnalate nel tratto compreso tra Lamezia e Falerna, stessa cosa per quanto riguarda Soverato e Catanzaro Lido, Reggio Calabria e Vibo. Il tutto proprio ora che si sta saggiando un accenno di ritorno alla normalità e che iniziano a rimpinguarsi le prenotazioni nelle strutture e nei lidi.
«Da sempre soffriamo per una Salerno – Reggio Calabria interminabile, lavori continui da decenni – ha detto Lo Papa – sui quali la retorica si è sprecata. Al netto delle restrizioni che ci sono state imposte mesi scorsi e che hanno visto la densità di traffico calare, mi chiedo come sia possibile e quale ragionamento possa rispecchiare, sequestrare calabresi e turisti per ore in piena estate, creare ingorghi anche pericolosi, rendere ostico il raggiungimento di mete che magari in questi mesi hanno lavorato per cercare di diventare appetibili».
«Nelle arterie che portano nelle zone di mare o turistiche – ha proseguito – i lavori andrebbero programmati prima o dopo il periodo estivo. Non dimentichiamo, poi, la scarsa manutenzione delle strade, la mancanza di segnaletica orizzontale e verticale o i lavori fatti più volte a distanza di poco sulle stesse strade. Manca una programmazione sinergica, ma soprattutto mi chiedo chi debba vigilare sulla tempistica dei lavori, sui ritardi nelle consegne, su cantieri aperti spesso per lunghi periodi».
«Le lacune infrastrutturali della Calabria sono note – ha evidenziato Lo Papa – il bisogno dell’economia e del turismo di ritrovare ossigeno anche. Un po’ di buon senso permetterebbe di evitare di mettere in piedi nel cuore dell’estate condizioni che possano disincentivare il turismo. E non penso solo a quello da fuori regione, ma anche al tanto decantato turismo di prossimità. Una vera e propria opportunità per i calabresi ma che rischia di rimanere nel cassetto dei proclami e della chiacchiere senza l’impegno affinché possa realizzarsi».
«Rendere percorribili le strade – ha concluso – a meno che non si tratti di lavori indifferibili, credo sia la condizioni minima per la tanto agognata “ripartenza”».