Si intitola Un altro sguardo di luci e di ombre la mostra dell’artista Philippe Gayraud, visitabile fino al 30 settembre al Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina.
L’evento rientra nell’ambito degli eventi estivi organizzati dall’Amministrazione Comunale di Frascineto.
Architetto di formazione, vive e lavora a Parigi. La fotografia è sempre stata per lui uno strumento privilegiato per indagare lo spazio e la luce.
Presentando l’iniziativa, Raul Grisolia ha evidenziato che le immagini di Gayraud esplorano i luoghi in cui le persone lasciano una traccia silenziosa e imprevista. Non fotografa i grandi edifici monumentali, le chiese, i palazzi ma secondo Grisolia, compone le sue foto cercando quegli spazi in cui le luci e le ombre avvolgono gli indizi di una presenza: i panni stesi, una tenda che protegge un balcone al sole.
«La scelta del bianco e nero – ha sottolineato –, esalta questi aspetti della vita quotidiana integrandoli in rigorose e pure composizioni astratte. Gli spazi e gli artisti si incontrano, per una profonda consonanza emotiva come è accaduto a Philippe Gayraud con Frascineto. Un incontro, un viaggio, in cui le istanze personali dell’autore, come spesso accade, si riflettono nei luoghi, innescando un proficuo e appassionante dialoghi diversi».
«Frascineto per Gayraud, è stata un’avvincente esperienza fotografica. Qui si ha l’impressione – ha affermato –, di poter toccare con le mani ombre così vicine, così presenti. Ho voluto raggiungere una forma d’astrazione in cui il reale è ancora presente, ma non completamente identificabile in un istante preciso, solo un gioco d’ombre e di luci, di nero e di bianco, che sollecita un nuovo sguardo sullo spazio».
Il sindaco Angelo Catapano e la consigliera comunale delegata per cultura, Caterina Adduci, hanno sottolineato come l’appuntamento «s’inserisce in un lavoro più ampio, in ordine alla valorizzazione e la conoscenza del patrimonio artistico».
«In quest’ottica – hanno concluso Catapano e Adduci –, che ospitiamo la mostra anche per consentire la fruizione dei nostri siti culturali!». (rcs)