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Martedì si presenta il libro su Umberto Zanotti Bianco

GAMBARIE (RC) – Martedì si presenta il libro su Umberto Zanotti Bianco

Martedì 6 agosto, a Gambarie d’Aspromonte, alle 18.30, nella Sala dell’Hotel CentraleItalia Nostra presenta il volume Addizioni agli studi su Umberto Zanotti Bianco a cura di Angela Martino, Maria Pia Mazzitelli e Francesca Paolino, e la prefazione del prof. Pasquale Amato.

Sarà presente il prof. Amato – che è il suo più attento biografo e  che nel contempo si batte da anni perché la sua lezione di vita e le sue realizzazioni siano considerate nella loro giusta misura e nel loro giusto valore spiegando che incentrerà il suo intervento sull’ampia e articolata serie di interventi di questo grande reggino, adottivo nel suo carissimo Aspromonte».

«Sarà un gran piacere – ha aggiunto – tornare a parlare di Umberto Zanotti Bianco a Gambarie. Nel corso di circa 40 anni vissuti intensamente nei mesi estivi nella capitale del Parco d’Aspromonte la presenza del grande meridionalista è stata una delle mie costanti nel duplice aspetto di storico e cittadino militante. Si deve alla mia insistente proposta l’intitolazione della Piazza di Mannoli, da sempre anonima, a Zanotti, con il testo della delibera che mi venne chiesto dal Comune di Santo Stefano d’Aspromonte e più tardi il brano di Zanotti sull’Aspromonte della Targa in Piazza. Il mio interlocutore privilegiato in tutti questi passaggi sulla Piazza fu l’allora vice sindaco Pino Cannizzaro».

«Fu preziosa, anche – ha proseguito – l’azione dell’amica Antonella Freno che finanziò, come assessore Regionale, il restauro della stupenda Cappella ideata da Zanotti nella Colonia di Mannoli. Altrettanto importante fu l’apporto di Andrea Perri per la realizzazione nella Sala Verde dell’Hotel Miramonti delle prime edizioni del “Premio Sud Umberto Zanotti Bianco”. Infine, ritengo giusto ricordare il denso rapporto di collaborazione con Italia Nostra e l’allora sua Presidente Angela Martino per il rilancio e la rivalutazione dell’Asilo-Monumento Piacentini, anch’esso dovuto all’impegno di Zanotti sia nel dare l’idea che nel chiedere la progettazione gratuita al più grande architetto italiano Marcello Piacentini».

«Resta il rammarico – ha detto – della sinora mancata rivalutazione della Colonia Sanitaria Preventiva creata da Zanotti a Mannoli nel 1921-22. Ma azzardo la speranza che il completamento del percorso di rivalutazione di Zanotti con un grande intervento di rilancio della Colonia Franchetti possa essere completato dalla deputata europea Giusi Princi. Sarebbe, altresì. un bel regalo per la sua Mannoli rilanciare una struttura che nel suo settore fu la prima in Italia e una delle prime in Europa. Magari con una destinazione diversificata rispetto allo scopo originario».

Nato a Creta nel 1889 da padre piemontese e madre inglese, Umberto Zanotti Bianco scese a Reggio Calabria nei primi giorni del gennaio 1909 assieme ad altri giovani del Nord per prestare soccorso dopo il catastrofico terremoto del 28 dicembre 1908.

Al contrario dei suoi compagni, decise di restare a Reggio per dedicare tutta la sua vita a un grande impegno meridionalista. Un impegno denso di significati culturali, umanitari e sociali e ricco di risultati concreti, ancora oggi presenti nell’intero Sud d’Italia, ma in particolare a Reggio Calabria e nella sua provincia.

I suoi interventi spaziarono in svariati settori: dall’istruzione (asili e scuole, elementari, ambulanti e serali per gli analfabeti) alla sanità (ambulatori, laboratori diagnostici, colonie montane preventive), dalla cultura popolare (Università Popolari, Biblioteche stabili e ambulanti) alla cultura della memoria storica (archeologia, inchieste economiche e sociologiche, recuperi e restauri di beni artistici e culturali), dalla formazione professionale (Scuole e Laboratori) all’economia (sostegno a Cooperative e alla commercializzazione di prodotti tipici).

Fra  tutti gli interventi di cui ha lasciato un segno indelebile spicca la  vittoriosa vicenda in cui affiancò Paolo Orsi nella progettazione e realizzazione del Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia di Reggio. Il suo edificio, progettato da Marcello Piacentini, fu il primo al mondo pensato come struttura museale ed oggi è sede di quattro tesori della scultura greca del V secolo a.C. unici al mondo: i Bronzi di Riace e i Bronzi di Porticello. (rrc)