Innocenza Giannuzzi, vicepresidente di Confartigianato Imprese Catanzaro, a seguito dell’approvazione in Senato del Decreto Calabria che è diventato legge, ha sottolineato che «la sanità calabrese è stata derisa in lungo e in largo, eppure, a distanza di mesi, il piano anti-Covid della nostra regione continua a rimanere solo su carta!».
«Altri due anni di commissariamento per la Sanità calabrese – ha detto – guidata attualmente dal prefetto in pensione Guido Longo, dopo le vicissitudini ormai note a livello nazionale (e non solo), legate al nome di Saverio Cotticelli. Questo è ciò che stabilisce il Decreto Calabria: solo pochissime ore addietro il Senato ha approvato la fiducia posta dal Governo nel testo già licenziato alla Camera».
«Sembrano lontane – ha aggiunto – addirittura quasi appartenenti a tutt’altra era, le immagini che hanno fatto scalpore riguardo la Sanità calabrese. Un situazione cristallizzata che metteva a nudo le gravi carenze sanitarie e la mancanza di un piano anti Covid-19. Sono passati i giorni, le settimane… e cos’è cambiato se, stando a quanto si apprende dagli organi di stampa, quel piano non esiste ancora, se non (forse) su carta?».
«La classe politica – ha proseguito – è concentrata sulla data delle elezioni, ma chi farà mai davvero qualcosa per salvare la nostra regione da questa situazione, se tutto ciò che importa ai più è esclusivamente assicurarsi la poltrona? Mentre qualcuno dall’alto continua a giocare con i colori pastello, il tempo passa, si scongiura una terza ondata di questa maledetta pandemia, ma non si ci prepara ad affrontarla. Assistiamo ai dati dei nuovi positivi che il più delle volte non coincidono con quelli effettivi, perché tanti (troppi) sono i tamponi fatti privatamente, assistiamo inermi alla crisi economica delle imprese e aspiriamo alla fine della pandemia».
«Nelle precedenti ondate – ha detto ancora – la Calabria ha affidato tutto alla sorte, le imprese hanno abbassato le saracinesche, alcune per sempre, eppure continua l’assenza dei tracciamenti e l’inefficienza nella gestione dei casi. Nulla è servito a imparare la lezione, insomma. Però, pur essendo già tardi, possiamo ancora combattere questo virus, con i fatti, rendendo quel piano anti-Covid concretezza!».
«Gli imprenditori, ormai piegati – ha concluso – non vedono l’ora di rialzarsi e, ancora una volta, riscattare l’economia calabrese, forti della passione che mettono nel loro lavoro. È arrivato il momento di abbandonare le parole impresse sui fogli e tramutarle in fatti e azioni per il bene della nostra terra!». (rcz)