In Calabria ci sono 25 milioni di piante, oltre il 10% dei 250 milioni in Italia. Lo riferisce Coldiretti Calabria in occasione della Giornata Mondiale degli Ulivi, proclamata dall’Unesco che si celebra il 26 novembre.
«L’olivicoltura, nella nostra regione – ha evidenziato Coldiretti – si sviluppa sul 24% della superficie agricola utilizzata, con oltre 84mila aziende ad indirizzo olivicolo, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari, oltre 100 varietà di olive, un tesoro di biodiversità, con quasi il 50% biologico, tre Dop e una Igp, un forte impiego di manodopera, nella intera filiera. La filiera coinvolge, inoltre, in Calabria 692 frantoi il 15% del totale italiano».
« Già questi numeri – ha aggiunto Coldiretti – sottolineano il ruolo economico, ambientale, culturale e salutistico della produzione dell’olio di oliva, colonna della dieta mediterranea. Ad incidere negativamente sulle imprese olivicole è la chiusura di ristoranti e agriturismi dove le vendite si sono praticamente dimezzate. È un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici, delle oscillazioni produttive che quest’anno ha detto addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Calabria su tre».
«La raccolta 2020 nella nostra regione – ha proseguito Coldiretti – registra, in base ai dati previsionali Ismea Unaprol un -40% rispetto al 2019, che fa diventare la Calabria la terza regione italiana produttrice di olio. A pesare, quindi, è anche la chiusura dei ristoranti che, in Italia e nel mondo, rappresentano un importante mercato di sbocco soprattutto per le produzioni di qualità Made in Italy anche se con la svolta salutista degli italiani a tavola spinta dall’emergenza Covid sono cresciuti in Italia del 9,5% i consumi familiari di extravergine di oliva, anche per effetto del maggior tempo trascorso in casa a cucinare».
«Bisogna dire – ha aggiunto Coldiretti – che sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia».
«L’82% degli italiani – ha detto ancora Coldiretti – con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane, o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei nostri mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio evo prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive». (rrm)