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Giovedì a Nicotera il dibattito aperto "Ponte si o Ponte no?" del Rotary

Giovedì a Nicotera il dibattito aperto “Ponte si o Ponte no?” del Rotary

Giovedì 21 agosto, alle 21.30, al Chiostro delle Suore del Palazzo Municipale di Nicotera, si terrà il dibattito “Ponte si o Ponte No: Quali prospettive per i territori?”, organizzato Rotary Club di Nicotera Medma, Gioia Tauro e Polistena, e dalle Associazioni “Difesa Diritti del Territorio”, Lions Club Nicotera, Accademia Internazionale della “Dieta Mediterranea”, e dalla Pro Loco.

 Il dibattito, che verrà moderato dal giornalista Pino Brosio, inizierà con i saluti dei presidenti delle associazioni interessate e, in particolare, dei presidenti dei Club Rotary Carlo Capria (Nicotera Medma), Vincenzo Barca (Gioia Tauro), Giuseppe Gatto (Polistena), e Vittoria Vardè (Lions Club Nicotera).

A seguire gli interventi qualificati dei giornalisti Antonio Leonardo Montuoro e Francesco Condoluci, del Dirigente CSM Italia Gate Antonio Orfanò, e dell’autore del libro “Questione Meridionale”, Giacomo Francesco Saccomanno. Si parlerà, quindi, della realizzazione del Ponte sullo Stretto e dell’attuale situazione, cercando di individuare i passaggi fondamentali sino all’inizio dei lavori, previsti per fine anno, e sulle possibili e programmate ricadute sui territori.

Su questo relazionerà Giacomo Francesco Saccomanno, anche e tra l’altro, Consigliere della Società dello Stretto. Antonio Orfanò, invece, indicherà quale evoluzione ci sarà per il Porto di Gioia Tauro a seguito dei lavori e della realizzazione del Ponte, nel mentre i giornalisti Antonio Leonardo Montuoro e Francesco Condoluci commenteranno quali possono essere le prospettive per i territori avendo ben presente che il Ponte rappresenta un’opera straordinaria ed eccezionale sia per la Calabria che per la Nazione intera.

Infine, si aprirà il dibattito per consentire le domande ai relatori e per meglio comprendere quale possa essere lo sviluppo delle aree e per dimostrare che il Ponte potrà essere una risorsa importante per la crescita dei territori e delle comunità, se queste riusciranno a gestire seriamente il processo di certe ricadute nei comuni sia sotto l’aspetto occupazionale che di realizzazione di importanti infrastrutture che, altrimenti, non avrebbe senso realizzare.