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Premio Caposuvero

GIZZERIA (CZ) – I Vincitori del sesto Premio Caposuvero

Si è conclusa, con successo, a Gizzeria, la sesta edizione del Premio Caposuvero, organizzata dalla Proloco di Gizzeria.

Leitmovit di questa edizione, una narrazione diverse della Calabria che, contro ogni pregiudizio e stereotipo, vuole mostrare le sue bellezze. Non chiede ma vuole dare, positiva e propositiva, una terra su cui investire e non da cui fuggire.

La serata, moderata  dalla giornalista Fabrizia Arcuri, è stata aperta citando Leonida Repaci: «Per me Calabria significa categoria morale, prima che espressione geografica. Calabrese, nella sua miglior accezione metaforica, vuol dire Rupe, cioè carattere. È la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti».

Poi, sono state proiettate le immagini dell’operazione Crisalide 3, condotta da Nicola Gratteri e che ha inferto un duro colpo alle ndrine.

È al Procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, che è stato consegnato il Premio alla Legalità del Premio Capo Suvero, giunto alla sesta edizione.

«Come Procura di Catanzaro – ha dichiarato Gratteri – stiamo dando grande attenzione a questo territorio perché riteniamo che sia stato nel corso degli anni martoriato dalla presenza della ‘ndrangheta».

«Al contempo – ha aggiunto Gratteri – devo dire che da un po’ di anni siamo riusciti a fare cose importanti con forze dell’ordine di primo piano. È la misura di tutto è racchiusa nel dato dei casi denunciati. Questa terra non è omertosa, la gente ha solo bisogno di essere ascoltata».

Il Premio alla memoria è stato assegnato all’avvocato Francesco Pagliuso, assassinato il 9 agosto del 2016. Il Premio è stato ritirato dalla sorella Antonia Assunta Pagliuso.

«Uomo, padre e sopratutto avvocato. Mio fratello era di una specie rara, che credeva fermamente nella giustizia e in ciò che faceva. So che, nonostante la solitudine e il senso di smarrimento che si prova in questi casi, la mia battaglia è condivisa alla Procura di Catanzaro».

«E – ha concluso la signora Antonia Pagliuso – non mi fermerò fino a quando non incrocerò gli occhi dei suoi assassini».

Menzione speciale, invece, è stata consegnata a Salvatore Nardi, e una in memoria del padre, Carlo Nardi, esempio di solidarietà e giustizia sociale, che ha lasciato una traccia indelebile a Mendicino, la sua città.

Il Premio al Giornalismo, infine, per la sezione legalità, è stato assegnato al caposervizio della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, che ha voluto ricordare la forza e il sacrificio dei tanti uomini che, nel denunciare, hanno perso la vita. Il secondo Premio al Giornalismo, inoltre, è stato consegnato al giornalista di Rai Italia per il Sudamerica, Pasquale Guaglianone.

Poi, sono stati consegnati i Premi alle eccellenze di Calabria: alla sezione imprenditoria, premiate le sorelle Linardi, che hanno dato vita all’Azienda Lo Zafferano del Re; Caterina Celestino, portavoce della Maison Celestino.

«Un ringraziamento particolare – ha dichiarato Caterina Celestino – va alla Proloco di Gizzeria e al suo presidente, Giuseppina Fragale, nonché alla giornalista Fabrizia Arcuri. Un grazie sincero al sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo, che ha voluto presenziare e consegnarci il Premio con orgoglio e sentimento, anche oltre la forza dell’appartenenza. Questa è la Calabria bella, espressione morale prima che geografica».

Per la sezione Sport, premiati Claudio Gullo, campione di kart, salita e rally, e medaglia di bronzo CONI, e a Gianluigi Mardente, allenatore del Beach Soccer femminile di Catanzaro.

Il Premio alla medicina, al dott. Gianfranco Filippelli, direttore U.O. complessa di Oncologia Medica del P.O. di Paola e presidente Lilt Cosenza.

Il Premio alla Cultura è stato consegnato al prof. Fabrizio Mollo, autore della Guidarcheologica della Calabria (Rubbettino); a Mimmo Cavallaro il Premio allo Spettacolo «per aver trasformato in musica le tradizioni del territorio e comunità, portandola in giro per il mondo, e incrociando, sopratutto, la realtà dei calabresi all’estero».

Il Premio Speciale, infine, è stato assegnato al Soccorso AlpinoSpeleologico della Calabria e ritirato dal presidente Giacomo Zanfei, che ha dedicato il premio a Antonio De Rasis, la giovane guida che ha preso la vita nella tragedia del Raganello a Civita.

«Ringrazio – ha dichiarato la presidente Fragale – tutti coloro che hanno reso questa serata speciale, sperando di essere riusciti nell’intento di avervi lasciato qualcosa in più e di diverso di questa nostra terra di Calabria».

«Le Proloco – ha concluso la presidente Fragale – sono anche questo: veicolo di messaggi positivi e incubatori di iniziative di contenuto. L’appuntamento è per il prossimo ano, con altre novità». (rcz)