Consegnati i Premi Caposuvero 2023

A Gizzeria, nei giorni scorsi, sono stati consegnati i Premi Caposuvero, riconoscimento creato e promosso dalla Presidente della Pro Loco di Gizzeria-Caposuvero, Giuseppina Fragale e giunto alla decima edizione.

L’evento, patrocinato dall’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) provinciale e regionale, dal Comune di Gizzeria e dal Consiglio Regionale della Calabria, ha reso omaggio a coloro che con determinazione, sacrificio, passione hanno creduto profondamente nella bellezza della Calabria ed è stato spunto per una riflessione sulle straordinarie storie di coraggio e resilienza che incarnano l’anima di questa terra.

Tra i premiati, per la sezione “Calabriesi all’estero”, l’Associazione Casa Calabria International, presieduta da Innocenza Giannuzzi.

«Continueremo a lavorare – ha dichiarato Giannuzzi – affinché la Calabria e le particolarità che solo questa terra straordinaria può vantare su scala universale e globale, i suoi Marcatori Identitari Distintivi (MID) possano essere conosciuti, valorizzati e diventare, attraverso un governo competente, lungimirante e non improvvisato delle opportunità derivanti dal turismo delle radici, concreti attrattori destagionalizzanti ed internazionalizzanti per un nuovo posizionamento e sviluppo turistico ed economico sostenibile, durevole della nostra regione».

A ritirare il premio, Sam Sposato, presidentr onorario dell’Associazione nonché presidente del Calabria Club di Melbourne insieme al vicepresidente Francesco Daddino. Attraverso un video proiettato nel corso della serata, diverse associazioni calabresi hanno trasmesso un messaggio agli organizzatori, sottolineando come sia importante l’identità e quanto esse restino legate alla Calabria, terra che ha dato i natali ai loro genitori e nonni.

Il presidente Sposato ha, inoltre, evidenziato come sia importante cambiare l’ottica dell’accoglienza ed investire con più strategia e più visione sul turismo delle radici.

Si è parlato di ambiente al Premio, con la presenza di Emilio Errigo, commissario straordinario di Arpacal e di Salvatore Sigilia, del Dipartimento per la Tutela dell’Ambiente e del Territorio regionale.

«La mia Calabria, terra fragile e meravigliosa – ha detto Errigo – ha bisogno di una maggiore educazione ambientale e di un costante sforzo per contrastare i reati ambientali».

«Solo così potremo rispondere concretamente alle esigenze di cittadini, imprenditori e amministrazioni pubbliche, per il bene esclusivo della Calabria e dei Calabresi», ha detto Errigo.

L’Arpacal, con a capo il generale Errigo, insieme al Dipartimento guidato da Siviglia hanno realizzato – e stanno realizzando – un lavoro di alta prevenzione di quelle emergenze calabresi che riguardano il territorio marino e boschivo che, nelle stagioni estive passate, hanno sfiorato il livello di disastro ambientale. L’azienda regionale Calabria Verde, il gruppo Antincendio Boschivo, e la società Garbadge con le Barche Pulisci il mare, coadiuvano il fondamentale lavoro del Dipartimento Ambiente e dell’; Arpacal.

Per l’impegno Sociale, è stata premiata Elena Sodano, presidente dell’Associazione RaGi e e fondatrice della CasaPaese, residenza innovativa per persone affette da Alzheimer e demenze neurodegenerative.

«Per noi i diritti non vanno mai in vacanza, nel periodo estivo in cui purtroppo si acuiscono disagi e solitudine, stiamo continuando a tendere la mano alle persone affette da demenza e ai lori familiari», dichiara Sodano, inorgoglita del premio e dei traguardi raggiunti insieme al suo team.

Numerose le telefonate giunte da ogni angolo d’Italia al numero gratuito VerDemenza (800.034443) attivato dalla Ra.Gi per offrire supporto immediato, consigli e informazioni utili alle famiglie che vivono quotidianamente la complessa problematica della demenza.

Frattanto si è consolidato anche il progetto Casa Ladyd, un cohousing assistito destinato a donne affette da decadimento cognitivo. Un modello innovativo di domiciliarità gratuita che coniuga il bisogno di assistenza continuativa alla permanenza in un ambiente familiare protetto, nel centro storico di Catanzaro.

«In questi mesi estivi, per sopperire al caldo della città, stiamo offrendo loro un soggiorno a CasaPaese, nel piccolo borgo Dementia Friendly di Cicala, dove tra un clima più fresco e la convivenza con gli altri ospiti, possono vivere una serena quotidianità all’insegna del confronto e della condivisione di momenti ricreativi», racconta l’imprenditrice della cura, vulcano indomabile di idee e soluzioni per aiutare familiari costretti a sacrificare la propria esistenza per assistere i propri cari affetti da demenza.

Dopo l’esperienza positiva portata avanti dal progetto Camini Alzheimer che ha registrato la presenza delle prime equipe di prossimità per intercettare sul territorio calabrese famiglie di persone affette da Alzheimer e demenza, grazie all’avviso pubblico Fondo Royalty del Comune di Catanzaro, ha avviato un altro progetto, “Mai senza un Caffè: Una rete di Caffè Alzheimer al servizio di famiglie e persone con Demenza”.

«Consapevoli delle ricadute economiche, relazionali ed emotive che la cura e l’assistenza di pazienti affetti da demenza hanno sui caregiver e familiari, cerchiamo di rafforzare sempre più gli interventi a supporto, ampliando la presenza dei Caffè Alzheimer, oltre a quelli già esistenti a Catanzaro e Cicala, in altri comuni, come Petronà, Taverna, Sersale, Soveria Simeri e Miglierina. Al momento siamo nella fase più delicata del progetto, ovvero quello della formazione dell’equipe che partirà con le attività da settembre, anche grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei sindaci di questi paesi», spiega Sodano, annunciando nuovi protocolli d’intesa con realtà associazionistiche locali e nazionali, come per esempio l’Associazione PerLe Demenze. Famiglie Unite Calabria e l’Associazione Nazionale Geriatri Extraospedalieri, ma anche importanti iniziative che si terranno a settembre, riconosciuto come Mese Mondiale dell’Alzheimer. (rcz)

A Elena Sodano il Premio Caposuvero per l’impegno sociale

Prestigioso riconoscimento per Elena Sodano, presidente dell’Associazione RaGi e fondatrice della CasaPaese, residenza innovativa per persone affette da Alzheimer e demenze neurodegenerative, che è stata insignita del Premio Caposuvero per l’impegno sociale.

Il riconoscimento promosso dalla Proloco di Gizzeria, con il patrocinio dell’Unpli provinciale e regionale, del Comune di Gizzeria e del Consiglio Regionale della Calabria, impreziosisce l’estate della Ra.Gi. ricca di attività, progetti e strategie operative che, come sempre, mettono al centro le famiglie e le persone affette da demenza.

«Per noi i diritti non vanno mai in vacanza, nel periodo estivo in cui purtroppo si acuiscono disagi e solitudine, stiamo continuando a tendere la mano alle persone affette da demenza e ai lori familiari», dichiara Sodano, inorgoglita del premio e dei traguardi raggiunti insieme al suo team.

Numerose le telefonate giunte da ogni angolo d’Italia al numero gratuito VerDemenza (800.034443) attivato dalla Ra.Gi per offrire supporto immediato, consigli e informazioni utili alle famiglie che vivono quotidianamente la complessa problematica della demenza.

Frattanto si è consolidato anche il progetto Casa Ladyd, un cohousing assistito destinato a donne affette da decadimento cognitivo. Un modello innovativo di domiciliarità gratuita che coniuga il bisogno di assistenza continuativa alla permanenza in un ambiente familiare protetto, nel centro storico di Catanzaro.

«In questi mesi estivi, per sopperire al caldo della città, stiamo offrendo loro un soggiorno a CasaPaese, nel piccolo borgo Dementia Friendly di Cicala, dove tra un clima più fresco e la convivenza con gli altri ospiti, possono vivere una serena quotidianità all’insegna del confronto e della condivisione di momenti ricreativi», racconta l’imprenditrice della cura, vulcano indomabile di idee e soluzioni per aiutare familiari costretti a sacrificare la propria esistenza per assistere i propri cari affetti da demenza.

Dopo l’esperienza positiva portata avanti dal progetto Camini Alzheimer che ha registrato la presenza delle prime equipe di prossimità per intercettare sul territorio calabrese famiglie di persone affette da Alzheimer e demenza, grazie all’avviso pubblico Fondo Royalty del Comune di Catanzaro, ha avviato un altro progetto, “Mai senza un Caffè: Una rete di Caffè Alzheimer al servizio di famiglie e persone con Demenza”.

«Consapevoli delle ricadute economiche, relazionali ed emotive che la cura e l’assistenza di pazienti affetti da demenza hanno sui caregiver e familiari, cerchiamo di rafforzare sempre più gli interventi a supporto, ampliando la presenza dei Caffè Alzheimer, oltre a quelli già esistenti a Catanzaro e Cicala, in altri comuni, come Petronà, Taverna, Sersale, Soveria Simeri e Miglierina. Al momento siamo nella fase più delicata del progetto, ovvero quello della formazione dell’equipe che partirà con le attività da settembre, anche grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei sindaci di questi paesi», spiega Sodano, annunciando nuovi protocolli d’intesa con realtà associazionistiche locali e nazionali, come per esempio l’Associazione PerLe Demenze. Famiglie Unite Calabria e l’Associazione Nazionale Geriatri Extraospedalieri, ma anche importanti iniziative che si terranno a settembre, riconosciuto come Mese Mondiale dell’Alzheimer. (rcz)

Il Premio Caposuvero si attesta tra gli eventi più importanti e interessanti del panorama calabrese

Il Premio Caposuvero di Gizzeria, giunto alla nona edizione, si attesta tra gli eventi più importanti e interessanti del panorama calabrese. Una kermesse ideata e promossa da Giuseppina Fragale, presidente della Pro Loco di Gizzeria, che ha fortemente creduto nel Premio come veicolo di messaggi positivi, di legalità e bellezza, e patrocinata dall’Unpli regionale e nazionale e dal comune di Gizzeria, gode da quest’anno del patrocinio della presidenza del consiglio della Regione Calabria.

La Torre dei Cavalieri di Gizzeria, diventata ormai l’emblema della kermesse, ha fatto da sfondo ad una serata ricca di contenuti, messaggi importanti, esempi di eccellenze che riescono, anche nella quotidianità del loro impegno, a lasciare il segno e a fare da sprone a quel cambiamento di cui questa terra ha bisogno. 

La serata, moderata dalle giornaliste Fabrizia Arcuri e Manuela Iatì, in un tandem che ha coinvolto egregiamente la platea, ha visto alternarsi sul palco personalità di spicco. 

Ad aprire la kermesse la sezione legalità, con un focus sull’ambiente e il rispetto del mare. In particolare quello della fascia tirrenica, oggetto di indagini attente portate avanti da una task force guidata dalle procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme, cui partecipa anche la stazione zoologica Anton Dohrn, a sua volta partner da qualche mese della Regione Calabria, in un protocollo di ispezioni che stanno già dando i primi frutti positivi.

Primi premiati, dunque, il procuratore di Vibo, Camillo Falvo, con il premio Legalità, e il Vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn e biologo di statura internazionale, Silvio Greco, con il premio Legalità&Ambiente. 

Subito dopo, ancora legalità con un Premio Speciale alla DIA, Direzione Investigativa Antimafia, nel trentennale della sua fondazione, consegnato al caposezione di Catanzaro Beniamino Fazio, e un altro riconoscimento al prefetto in quiescenza Giuseppe Gualtieri, investigatore di razza con il quale sono stati ripercorsi i momenti esaltanti della cattura di Bernardo Provenzano, a cui lui ha partecipato in prima persona come dirigente della squadra mobile di Palermo.

Estirpare il marcio per coltivare il seme della legalità e bellezza, questa è la più grande scommessa della Calabria, una terra, è stato detto nei vari interventi, su cui bisogna investire e da cui non necessariamente bisogna fuggire. E gli esempi di chi resta, di chi con forza e caparbietà ha deciso di vivere nei propri luoghi d’origine, investendo in attività e sogni concreti, diventano modelli. Perché: «Restare non è un fatto di pigrizia, di debolezza: devessere considerato un fatto di coraggio. Una volta cera il sacrificio dellemigrante e adesso c’è il sacrificio di chi resta. Una novità rispetto al passato, perché una volta si partiva per necessità ma cera anche una tendenza a fuggire da un ambiente considerato ostile, chiuso, senza opportunità. Letica della restanza è vista anche come una scommessa, una disponibilità a mettersi in gioco», per riportare le parole dellantropologo e scrittore Vito Teti, a cui è andato il Premio Cultura. 

Ma cultura è anche conoscenza e dare voce al silenzio di tanti e rompere quel muro di omertà che la fa da padrona nei contesti della ‘ndragheta, così come ha inteso fare il sostituto procuratore generale a Catanzaro, Marisa Manzini, con i suoi libri. A lei il Premio Cultura & Legalità.

Un intermezzo artistico di altissimo livello è stato poi affidato all’attrice Annalisa Insardà, con un monologo sull’attesa, di cui era anche autrice. Da Polistena ai teatri internazionali e al cinema e alla Tv, alla Insardà, artista a tutto tondo animata da forte passione civile e impegnata particolarmente anche nel teatro sociale, è stato dato il Premio Arte e Spettacolo. 

Argomento d’interesse, poi, quello del ruolo delle donne nella società e del riconoscimento di quella parità tanto cercata quanto ancora lontana dal raggiungimento reale. Il discorso della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, allo Women’s Forum, ha aperto l’intervento di Manuela Conte – cui è andato il premio Giornalismo – Funzionario della Commissione europea e Portavoce della Commissione europea in Italia, che ha evidenziato come Bruxelles sia ormai la raggiunta la parità in tutti i settori e anche in termini di salario e come l’Unione europea in questo stia lavorando in maniera spedita, anche attraverso bandi e opportunità che mirano ad abbattere il divario di genere. 

Ma non è solo questo il muro da abbattere, chi lavora nel sociale sa che ci sono barriere più grandi da rompere e pregiudizi più imponente d’abbattere, ma in fondo basta molto poco, basta non considerali non come il ‘diverso’ ma nella loro normalità. 

Per l’impegno profuso nel Sociale, un riconoscimento è andato a Luciana Loprete, Presidente IAPB Catanzaro e Presidente Fand provinciale e un Premio speciale allA.S. Gruppo Subacqueo Paolano, che istruisce come sub ragazzi diversamente abili.

Due i Premi allImprenditoria, al Lanificio Leo di Soveria Mannelli e allorafo, maestro, Vincenzo Riverso, esempi di come la tradizione incontra l’innovazione e come in un passaggio di testimone fra generazioni è possibile trovare l’arma vincente per imporsi tra le eccellenze del Made in Italy. 

La Calabria si distingue per eccellenza anche in quella che è considerata una delle sue più grandi questioni, la sanità: al Prof Ciro Indolfi, (Direttore dellUOC di Cardiologia – Emodinamica – UTIC, Direttore Centro Ricerche Malattie Cardiovascolari Università Magna Graecia, Catanzaro), il premio Medicina. Il Campus di Germaneto, da lui diretto, è ritenuto, infatti, dal punto di vista tecnologico e strutturale tra i più avanzati in Italia. 

Premio alla carriera al criminologo prof Francesco Bruno e una menzione speciale al Master Criminologia della Calabria, Formazione Promethes, consegnata al direttore scientifico, il criminologo Sergio Caruso, e alla presidente Graziella Mazza, che hanno evidenziato come anche in Calabria è possibile coltivare sogni e trasformarli in realtà e diventano essi stessi esempi da seguire ed esportare.

Ma la bellezza si coltiva, quindi, con la cultura, la legalità, l’arte, la musica, lo spettacolo, emozionate l’esibizione della giovane rivelazione Martina Antea Carelli che ha presentato il suo lavoro d’artista e il suo primo video clip, girato interamente nel Parco della Sila, un connubio perfetto tra formazione, preparazione, identità e determinazione, questo il messaggio che ha lanciato rivolgendosi sopratutto ai giovani.

Menzione Speciale a Luigi Fazio, allenatore veterani del calcio. L’Unvs (Unione Nazionale Veterani dello Sport) è impegnata sul territorio a diffondere lo sport tra i giovani e giovanissimi, ma anche tra i più anziani, per benefici che ha dal punto di vista sanitario.

Un Premio che ha raggiunto, poi, anche l’estero, attraverso la sezione dedicata proprio ai Calabresi nel mondo, di cui si è sottolineata l’importanza e quel grande patrimonio che  rappresentano se considerati nel modo giusto e dando loro la possibilità di poter essere parte integrante, attraverso iniziative e azioni, della crescita e dello sviluppo dei territori d’origine. Ad essere premiato il Cons. Amb. Giovanni Maria De Vita, coordinatore per il Turismo delle Radici, le iniziative culturali pluriennali e la comunicazione della Direzione Generale per gli Italiani allestero, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.

La serata si è conclusa con la Menzione Speciale al  Presidente Unpli Nazionale Nino La Spina, che ha affermato: «Sono davvero onorato di rappresentare questo meraviglioso mondo composto da donne e uomini che con passione ed entusiasmo quotidianamente si impegnano per la valorizzazione dei territori e, come nel caso della Pro loco Gizzeria Caposuvero e del lavoro incessante fatto dalla sua presidente Fragale, affrontano con coraggio e determinazione temi delicati quali la legalità o il sociale. Sono loro il cuore pulsante della nostra meravigliosa Italia ed è a loro che questo premio va dedicato».

Molte le presenze del mondo istituzionale e politico, tra cui immancabile quella dell’on. Angela Napoli, diventata negli anni ‘madrina’ della manifestazione e a cui riserva sempre un’attenzione particolare per lo spessore che esso rappresenta, come lei stessa ama ripetere.

E, poi, rappresentanti del mondo sociale, imprenditoriale che hanno voluto riconoscere al Premio un grande valore in termini di qualità, organizzazione ed esempio da seguire per la divulgazione di concetti importanti e la conoscenza di realtà sommerse ma che incidono fortemente sui territori dove insiste la loro attività e, soprattutto, di uomini e donne che pur impegnati in prima linea, non si conoscono. 

 Al termine dell’evento la presidente Fragale, fortemente commossa, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato con grande attenzione, con un particolare riconoscimento a chi sostiene sin dalle prime edizioni la kermesse: «L’appuntamento è per il prossimo anno, con quella che sarà la X edizione. Da domani, raccolte le emozioni  e gli stimoli di questi anni e di chi si è succeduto su questo palco, saremo già al lavoro per un evento ancora più grande e importante». (rcz)

GIZZERIA (CZ) – Il 3 settembre il Premio Caposuvero

Il 3 settembre, a Gizzeria, è in programma la nona edizione del Premio Caposuvero, ideato e promosso dalla Proloco di Gizzeria.

La  kermesse, che negli anni ha raccolto consensi e applausi da chi, sia come spettatore sia come premiato, si ritrova nella suggestiva location di Torre dei Cavalieri, è patrocinato dal Comune di Gizzeria, dall’Unpli regionale e nazionale, da quest’anno si avvarrà, anche, del riconoscimento della Presidenza del Consiglio Regionale.

A moderare la kermesse le giornaliste Fabrizia Arcuri e Manuela Iatì. Il premio porta con sé il valore della conoscenza e della contaminazione di messaggi forti e di esempi a cui guardare perché, un giorno, anche in questa terra la straordinarietà diventi normalità.

Una serata che, come consuetudine, si dividerà in due parti, una dedicata alla legalità, che avrà come filo conduttore l’ambiente e gli ecoreati, e l’altra alla bellezza, alla caparbietà, al sogno e alla visione di chi ha deciso di rimanere investendo in e su di essa e di chi mantiene vivo il legame con la propria terra d’origine e ne diventa ambasciatore.

Su tutto domina la frase di Leonida Repaci, scelta come emblema del Premio, che ne definisce il senso e ne disegna il valore: “𝘗𝘦𝘳 𝘮𝘦 𝘊𝘢𝘭𝘢𝘣𝘳𝘪𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘢𝘵𝘦𝘨𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘢𝘭𝘦, 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘨𝘦𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘪𝘤𝘢. 𝘊𝘢𝘭𝘢𝘣𝘳𝘦𝘴𝘦, 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳 a𝘤𝘤𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘮𝘦𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘪𝘤𝘢, 𝘷𝘶𝘰𝘭 𝘥𝘪𝘳𝘦 𝘙𝘶𝘱𝘦, 𝘤𝘪𝘰è 𝘤𝘢𝘳𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦. È 𝘭𝘢 𝘵𝘰𝘳𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘳𝘰𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘢𝘮𝘮𝘢𝘪 𝘭𝘢 𝘤𝘪𝘮𝘢 𝘱𝘦𝘭 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘪𝘢𝘳 𝘥𝘦𝘪 𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪”.

Il Premio Legalità 2022 a Camillo Falvo, Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia. Premio Legalità & Ambiente a Silvio Greco, Vicepresidente Stazione Zoologica Anton Dorn. Un Premio Speciale sarà consegnato alla DIA, Direzione Investigativa Antimafia, sarà presente Beniamino Fabrizio Fazio, Vice Questore Polizia di Stato. A Marisa Manzini, Sostituto Procuratore della Repubblica di Catanzaro, il Premio Legalità & Cultura.

Un altro riconoscimento nella sezione Legalità, al Prefetto Giuseppe Gaultieri, colui che nel pool della mobile arrestò nel 2006 Bernardo Provenzano. Premio Cultura all’antropologo e scrittore, Vito Teti; Giornalismo a Manuela Conte, Funzionario della Commissione europea e Portavoce della Commissione europea in Italia.

Due i Premi all’Imprenditoria al Lanificio Leo di Soveria Mannelli e all’orafo, maestro, Vincenzo Riverso. Medicina Prof Ciro Indolfi, (Direttore dell’UOC di Cardiologia – Emodinamica – UTIC, Direttore Centro Ricerche Malattie Cardiovascolari Università Magna Graecia, Catanzaro); nel Sociale, il riconoscimento va a Luciana Loprete, Presidente IAPB Catanzaro e Presidente FAND provinciale. Premio alla carriera al criminologo, prof Francesco Bruno e una menzione speciale al ‘Master Criminologia della Calabria’, Formazione Promethes, presenti il direttore scientifico, il criminologo, Sergio Caruso e la presidente Graziella Mazza.

Per Arte & Spettacolo, saranno premiate l’attrice Annalisa Insardà e la giovane rivelazione Martina Antea Carelli. Per lo Sport, un Premio speciale per l’A.S. Gruppo Subacque Paolano e poi Menzione Speciale a Luigi Fazio, allenatore veterani del calcio. Premio Calabresi all’estero al Cons. Amb. Giovanni Maria De Vita, Consigliere del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Direzione Generale Italiani all’Esteri. La serata si concluderà con la Menzione Speciale al  Presidente Unpli Nazionale Nino La Spina.

Saranno presenti istituzioni, rappresentanti del mondo politico, sociale, imprenditoriale.

L’evento gode del sostegno e della partnership di alcuni sponsor: Elefante Casch&Carry, Feroleto Antico, AQA Pool, Teknowoork, Ottica 2f di Lamezia Terme; S2A Soluzioni Ambientali (S.Mango D’Aquino); Fiorilab, Laboratorio floreale (Gimigliano). La serata si concluderà con un momento conviviale. (rcz)

GIZZERIA (CZ) – Grande successo per il Premio Caposuvero

Si è chiusa, tra encomi e applausi, l’ottava edizione del Premio Caposuvero, ideato e promosso dalla Pro Loco di Gizzeria.

Dal parterre ai presenti gli encomi all’iniziativa sono molteplici. In una veste nuova, rinnovata, intorno a quella che è diventata l’emblema del Premio la Torre dei Cavalieri si sono alternati, tra video di presentazione, interventi e applausi, i premiati di questa edizione. Una serata ricca di contenuti e di messaggi, dalla legalità alla cultura, dal senso di appartenenza ad una terra difficile ma pur bellissima a quella voglia di riscatto che si manifesta nella volontà di estirpare il marcio, decidendo da che parte stare, e seminare il buono, investendo ed esaltando le peculiarità di ogni territorio.

«Un premio che ogni anno riesce a migliorare, rendendolo maggiormente partecipativo e riuscendo soprattutto a scegliere delle personalità che veramente meritano e danno effettivamente alla nostra terra tantissimo quotidianamente», queste le parole dell’onorevole Angela Napoli che ha consegnato, fortemente emozionata, il Premio Legalità al Procuratore Capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri.

Ad aprire la serata, proprio l’intervento del Procuratore Bombardieri che, soffermandosi su alcune delle inchieste e dei processi più importanti degli ultimi anni, ha sottolineato la capacità espansionistica della ‘Ndrangheta che, oggi, continua a scrivere il destino di molti territori calabresi, la provincia di Reggio Calabria senza dubbio la più colpita, ma prolifera e si duplica da nord a sud d’Italia, così come attestato dall’ultima relazione presentata in Parlamento dalla Direzione Investigativa Antimafia, ma s’impone in Europa e trova forza oltre oceano.

«L‘Ndrangheta non è solo un fenomeno localistico – ha dichiarato Bombardieri – ma a detta di tutti coloro che la studiano e la combattono, è purtroppo oggi il fenomeno criminale più agguerrito, più pervasivo, più proiettato all’estero».

«Non è più quella di 15/20 anni fa – ha spiegato – che guardava, ad esempio, al nord Europa come una terra d’investimento, infiltrata in alcuni settori come la ristorazione, il cemento, ma oggi guarda all’Europa come ad una terra dove operare, dove delocalizzare le proprie attività. Divenendo sempre più difficile operare in questi territori, cerca altre opportunità e si confronta con altri gruppi, albanesi, turchi. Interazioni che a volte sfociano in contrasti che portano ad agguati o a risse “alla maniera ‘ndranghetisa”, che preoccupano e devono preoccupare sempre più gli Stati del nord Europa, con i quali ormai esiste una collaborazione continua. Ecco perché è importante e fondamentale la cooperazione internazionale attraverso le Squadre investigative comuni»

Alla domanda della moderatrice, la giornalista Fabrizia Arcuri, se ancora ci sia una sorta di mistificazione del fenomeno da parte dell’informazione, a volte poco attenta ai risultati di indagini di rilievo, ha risposto: «L’informazione è necessaria. La gente ha diritto di sapere, di conoscere il risultato del lavoro di una Procura per avere la certezza dell’operato e c’è il dovere della Magistratura d’informare».

«Non si vuole mettere il bavaglio alle Procura, come a volte si dice – ha spiegato il procuratore – ma è necessario che ci sia un’informazione corretta e coerente con la realtà. Non bisogna trasferire una comunicazione fuorviante, in fase d’indagine ci sono accertamenti parziali, che non sono ancora dogma della certezza giudiziaria. La comunicazione è un problema che deve investire la società, la stampa e quegli organismi che sono deputati a ciò e va esercitata con scrupolo».

Passaggio di testimone, quindi, al giornalista Pietro Comito, che alla domanda: “Che cosa significa fare giornalismo d’inchiesta oggi in Calabria?” ha affermato: «Una corretta informazione presuppone prima di tutto preparazione. E poi ci vuole impegno, dedizione, ci vuole in parte anche rassegnazione, ci vuole coraggio. Perché farlo sul territorio è qualcosa di diverso, perché si entra necessariamente in contatto con gli stessi imputati di quelle indagini o le loro famiglie».

«I tuoi figli vanno a scuola con i loro figli – ha aggiunto –. E, questo, è un segnale fortissimo di cui il territorio stesso a volte non si rende conto. Così come non ci si è resi conto del grande e minuzioso lavoro che i magistrati, le procure e le forze dell’ordine stanno portando avanti».

Ed ha chiuso il suo intervento riprendendo una frase di Nando della Chiesa: «Voi non avete soltanto un gran dovere di cronaca ma avete un gran dovere di storia. E questo dovere di storia noi lo stiamo esercitando grazie al lavoro che stanno conducendo le nostre procure e i giudici che firmano le sentenze, loro stanno riscrivendo la storia e non soltanto pagine di giustizia. Io spero che il resto della società e quindi anche la comunicazione cominci a cambiare perché esiste un grande difetto su cui bisogna interrogarsi e cioè quanto veloce vanno le procure e quanto velocemente andiamo noi. E noi siamo ancora troppo lenti».

Un premio condiviso con tutti i colleghi e i professionisti che con lui lavorano, consegnato dal criminologo e direttore del Master di Criminologia della Calabria, Sergio Caruso: «La comunicazione non deve essere spettacolarizzazione ma deve prima di tutto poggiarsi come in ogni contesto sull’etica, solo così questa diventa funzionale alla conoscenza e soprattutto alla riflessione. E di riflettere ce n’è sempre bisogno».

Quel lavoro di squadra che ha messo in evidenza anche lo stesso Bombardieri nelle sue dichiarazioni, sottolineando l’impegno profuso da tutti coloro che sono impegnati in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata, come lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Calabria. A loro il Premio Speciale 2021, presente il Tenente Zerino che ha tenuto a precisare che lo Squadrone non é soltanto quell’unità speciale che in 30 anni ha contribuito ad assicurare alla giustizia oltre 300 latitanti ‘ndranghetisti ma: “A volte passa inosservata l’attività quotidiana che il reparto fa sul territorio. Giornalmente controlla, monitora e cerca di penetrare nelle dinamiche del fenomeno criminale. La forza dello Squadrone sta proprio in questo, nel saper unire esigenze operative e specializzate, capacità d’intervento ad una conoscenza approfondita del territorio. Siamo memoria storica di quelle realtà».

Ed è proprio dalla memoria che bisogno partire per ricostruire questo Paese. La memoria di quei grandi uomini che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro le mafie e di coloro vittime innocenti che sono cadute per mano della criminalità organizzata. Da Falcone e Borsellino, da Peppino Impastato a Carlo Alberto dalla Chiesa ma anche don Pino Puglisi, Lea Garofalo, Cocò Campilongo, solo alcuni dei protagonisti dell’ultimo libro: Non chiamateli Eroi di Nicola Gratteri, Procuratore Capo di Catanzaro, e Antonio Nicaso, giornalista, esperto di ‘Ndrangheta e docente di Storia sociale della criminalità organizzata alla Queen’s University in Canada. A loro il Premio Cultura.

Assente il procuratore Gratteri, per un sopraggiunto imprevisto, era invece collegato via Skype, il professore Nicaso: «Non è pensabile poter sconfiggere una criminalità mafiosa che è sempre più internazionalizzata soltanto con la repressione delegando ciò esclusivamente alla magistratura e alle forze dell’ordine, è necessario che la lotta sia portata avanti simultaneamente sul terreno della promozione sociale, dell’educazione, della crescita culturale. I libri servono a questo, a stimolare una forte coscienza critica e civile».

«L’alba di un nuovo giorno è possibile se ognuno fa qualcosa, se si fanno delle scelte precise. L’invito è a collaborare: la società civile deve collaborare. Il processo non può essere solo il confronto tra accusa e difesa, chi sa deve parlare solo in questo modo è possibile sovrapporre la verità storica a quella giudiziaria, che non sempre sono le stesse. Altrimenti sarà sempre difficile dimostrare la verità nella sua interezza. Bisogna prendere consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società, senza essere magistrati o eroi» questa la sintesi dell’intervento del prof Nicaso.

«Un impegno costante, giornaliero – ha proseguito – eccellenze di Calabria che devono essere sostenuti e difesi nell’esercizio del loro ruolo anche dalla politica, così l’onorevole Wanda Ferro che ha chiuso la prima parte del premio dedicata alla legalità. “Una politica che deve sostenere i tanti magistrati attraverso una rivisitazione degli organici impegnati, soprattutto la dove necessitano come nelle Procure calabresi».

«Ci vorrebbe una difesa maggiore – ha aggiunto – di quelle normative come quella dell’antimafia che come uomini come Falcone e Borsellino hanno voluto. Questo percorso deve servire a sollevare le coscienze partendo dalla scuola ma anche dalle famiglie. La speranza, diceva Sant’Agostino, ha due figli, lo sdegno e il coraggio. La Calabria non è soltanto ‘Ndrangheta ma è fatta di tante brave persone che oggi vogliono occupare quegli spazi strappati alla criminalità. Questo Premio è l’esempio di un Calabria che vuole cambiare, che vuole alzare la testa e questo parterre rappresenta davvero quella Calabria che vogliamo».

Quell’altra parte della medaglia di una terra ricca di opportunità e occasioni da poter sfruttare e su cui investire per creare sviluppo e crescita, per offrire lavoro ma anche visioni da condividere e da far conoscere al resto del mondo. Una Calabria positiva, propositiva e internazionale come quella dei tanti imprenditori che hanno investito nei loro territori e creduto nella bellezza di quei grandi patrimoni che essa possiede. La seconda parte del Premio è dedicata a loro.

Premio Imprenditoria a Luigi Fazio amministratore del Cash and Carry L’Elefante, leader nel proprio settore. Una professionalità che ha saputo costruire sulla qualità dei propri servizi ma anche sul concetto di legalità a cui lui stesso ha fatto riferimento nel suo intervento: «Senza il quale in un contesto difficile come il nostro non puoi resistere ma su cui devi credere e proprio grazie all’esempio di uomini come quelli presenti oggi qui”. Ad insignirlo l’assessora Corica Pasqualina del comune di Gizzeria, che ha patrocinato l’evento: “Un atto dovuto, una collaborazione con il comune che continuerà nel tempo, visto lo spessore e la rilevanza che Caposuvero ha ormai raggiunto»-

Alla stilista Luigia Granata, il Premio Imprenditoria Femminile. A colei che con le sue creazione di alta moda, vere e proprie opere d’arte, riesce ad esprimere la grande bellezza di questa terra. Storia, arte e cultura stampata sulle sue realizzazioni per le quali è conosciuta in tutto il mondo: «Ho ricevuto molti premi anche internazionali ma devo dire che questo mi emoziona e m’inorgoglissi come mai, per i messaggi di cui è fatto e che riesce a veicolare in maniera eccelsa». A consegnare il riconoscimento Manuela Filice, responsabile eventi Unpli Cosenza.

La presidente Fragale ha voluto invece consegnare personalmente il Premio allo Sport riservato a Luca Valentini, beach manager e amministratore della Hang Loose Beach, il parco sportivo balneare dove ogni anno vengono disputati i campionati mondiali di Kite surf, vanto e orgoglio di Gizzeria.

«Ho creduto fortemente nelle potenzialità che offriva questo territorio e ho puntato su quel perfetto binomio che è turismo e sport. Le soddisfazioni sono tante ma si può fare più, continuare ad investire è l’unica arma che abbia anche per sconfiggere l’illegalità. Dobbiamo solo crederci», così Valentini. 

Al professore di Sociologia del Turismo e di Sociologia del Turismo e dei Sistemi Territoriali Locali presso l’Università della Calabria, Tullio Romita, il “Premio Calabresi all’Estero”, per l’impegno profuso negli anni nella conoscenza e nello studio di quel grande patrimonio che sono i nostri corregionali sparsi nel mondo. È Direttore del Master di 1 Livello “Progettazione e gestione dei viaggi delle radici”, promosso dall’Unical e finanziato dal Ministero degli Esteri: «Il master – afferma Romita – ha come finalità quella di preparare esperti che possano rispondere alle esigenze di questi viaggiatori che non sono semplici turisti. L’obiettivo è quello di formare una figura professionale capace di partecipare alla pianificazione e organizzazione di un’offerta turistica studiata ad hoc e che possa essere da supporto soprattutto nei comuni. Una possibilità per tanti di giovani di restare e far crescere così la propria regione».

Antonello Grosso la Valle, consigliere nazionale Unpli, nel conferirgli l’encomio ha ricordato l’impegno profuso dalle Pro Loco nel turismo, come depositari di cultura, conoscenza e tradizioni. Ma ha anche sottolineato come: «Queste oggi siano anche altro, abbiamo aperto interlocuzioni con tutte le parte attive dei territori, con le realtà private e pubbliche, sedendo ai tavoli delle istituzioni più importanti, dai Ministeri alle Associazioni di categoria, alle Università. Diventando così non soltanto un elemento importante nella governare dei territori ma anche portatori di valori e principi, come quello che fa ormai da anni la Pro Loco di Gizzeria con il Caposuvero».

Se l’esaltazione della memoria, dell’identità e della storia, sono stati gli elementi che hanno caratterizzato questa edizione, non poteva mancare la parte dedicata al ricordo di alcune eccellenze.

Il Premio alla Memoria sezione Giornalismo a Elio Fata, consegnato da Pietro Comito. A chi ha fatto del giornalismo non solo una professione ma una missione credendo nelle grandi potenzialità della Calabria, tanto da sceglierla come casa sua. Sue le inchieste e gli articoli più importanti di quegli anni, tra i primi a scrivere di ‘Ndrangheta, promotore d’iniziative d’interesse sociale e politico che solo negli anni se n’è compreso il valore.

Fortemente emozionato il figlio Giancarlo Fata che ha ricordato il padre come: «Un giornalista tutto d’un pezzo, un uomo appassionato, giusto che non si piegava ai poteri forti ma li combatteva, a volte controcorrente è stato un grande visionario e soprattutto una brava personale credeva nel valore e nella funzione del suo lavoro».

E a vent’anni della prematura scomparsa del giovane stilista Giovannino Macrì la Pro Loco ha voluto ricordalo, per l’estro, l’originalità, l’indiscussa fama che aveva raggiunto in poco tempo. Ma anche come ha sottolineato Paolo Mascaro, già sindaco di Lamezia Terme, consegnando la targa alla sorella Isabella: “Ad un giovane talento che incarnava della sua terra i valori più veri e autentici e che avrebbe senz’altro portato ancora più in alto il nome della Calabria”.

Al presidente Confapi Calabria, nonché vice presidente nazionale Francesco Napoli, è spettato invece il ricordo di G. B. Spadafora, il maestro orafo che da San Giovanni in Fiore ha fatto conoscere la sua arte e quell’amore sviscerale per quello che realizzava a tutto il mondo. Nel rendergli omaggio come una delle più grandi eccellenze calabresi anche Napoli ha espresso parole di encomio per la serata dai contenuti chiari e incisi e per un’iniziativa che deve avere un’eco forte.

«A volte gli imprenditori, soprattutto della piccola e media industria che io rappresento – ha dichiarato – si sentono soli, abbandonati dallo Stato soprattutto alle nostre latitudini e in tempi di crisi come questi ma la caparbietà con cui vanno avanti è essa stessa esempio, la determinazione di sapere da che parte stare rappresenta essa stessa lotta alla criminalità e sapere che ci sono uomini di spessore come quelli che abbiamo ascoltato stasera diventa spinta emotiva per andare avanti e non mollare. Il mio plauso quindi all’evento».

La serata ha chiuso i battenti con due Premi Speciali che hanno voluto racchiudere il senso di questa edizione, quella della contaminazione culturale ma anche del valore sociale che manifestazioni come queste rappresenta, segno imprescindibile del lavoro svolto dalle Pro Loco e che vanno sotto i tratti distintivi della: condivisone, solidarietà, unione, conoscenza, inclusione, partecipazione attiva.

Il Premio Medicina alla “Federazione Italiana Medici di Medicina Generale” e al sociale al “Banco delle Opere di Carità”.

A ritirare il primo il dott. Rosalbino Cerra, presidente FIMMG Calabria che ha dedicato un pensiero agli oltre 118 medici di famiglia morti in Italia per covid nell’assistenza ai pazienti: «Ringrazio tutti i medici, gli infermieri e quanti si sono sacrificati in un momento di emergenza ma è giusto ricordare anche chi lavora in silenzio, lontano dai riflettori e contribuisce con il proprio impegno a non far sentire soli quanti in questo periodo hanno avuto bisogno. E hanno trovato nel proprio medico di famiglia un riferimento sicuro e competente, una persona vicina nel momenti di malattia e di solitudine».

Lo stesso ha approfittato dell’occasione anche per lanciare un messaggio sul documento presentato nei giorni scorsi dalle Regioni, in cui sono illustrate le proposte di riforma del ruolo di medici di Medicina generale che vorrebbero cambiare il rapporto tra servizio sanitario pubblico e medici di famiglia facendoli passare alle dipendenze dello Stato. «Il nostro è un No categorico – afferma Cerra –. Non vogliamo rompere quel rapporto fiduciario, di prossimità e territoriale che ci contraddistingue. Ci vogliono burocrati spersonalizzando e rendendo anonimo quel rapporto medico-paziente che nessun altro ha. Chiediamo quindi il sostegno di tutti in questa battaglia, perché a fare le spese siete tutti voi, a cui verrà negato il diritto di scegliere il proprio medico di famiglia»

Il presidente regionale Giovanni Rizzo ha invece messo in evidenza l’impegno del Banco Alimentare nell’opera di supporto alla classi meno abiette presenti nella regione, oggi aumentate ancora di più  a causa della crisi post pandemia. «In Calabria esistono tantissimi poveri di cui 110.000 assistiti dal Banco Alimentare e 158.588, ad oggi arrivati a 230.000, assistiti dal Banco delle Opere di Carità Calabria. Ecco perché è necessaria un’azione corale che riconosca il valore della solidarietà e del volontariato, in una comunione d’intenti e di azione al fine di tamponare un’emergenza che è diventata sempre più grande. Plauso va alle Pro Loco che hanno raccolto da subito questo invito, offrendo il loro supporto al contrasto alla povertà».

Questa edizione si chiude con quel messaggio di speranza e di forza che ci ha consegnato il procurato capo Bombardieri: “La Calabria deve essere una terra su cui costruire, dove bisogna rimanere per riportarla a ciò che merita, in cui ci siano opportunità per i giovani e su cui si possa investire. Senza problemi d’inquinamento dell’economia legale, senza l’oppressione della ’Ndrangheta». (rcz)

GIZZERIA (CZ) – L’ottava edizione del Premio Caposuvero

Domenica 26 settembre, alla Torre dei Cavalieri di Gizzeria, è in programma l’ottava edizione del Premio Caposuvero, ideato e promosso dalla Pro Loco di Gizzeria, nella persona del suo presidente Giuseppina Fragale, e patrocinato dallUnpli regionale e dal Comune di Gizzeria.

Dal parterre, alle presenze, dai contenuti ai messaggi veicolati, è un esempio di quella contaminazione culturale su cui la Calabria e i calabresi devono scommettere per scrivere una storia e un destino diversi. Una narrazione diversa della Calabria che, contro ogni pregiudizio e stereotipo, vuole mostrare le sue bellezze, non chiede ma vuole dare, una terra su cui investire e non da cui fuggire, in nome della legalità e della giustizia. Diversi i nomi e le personalità di spicco premiati nelle scorse edizioni, quelle degli ultimi anni hanno avuto un notevole successo tale da essere menzionato da tutti gli organi di stampa regionali e dallAnsa. Uomini e donne calabresi che si sono contraddistinti per valore e impegno in tali settori e nell’impegno sociale e istituzionale.

Il Premio sezione Legalità, al Procuratore Capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri.

Per la sezione Cultura, a ritirare il Premio il Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri e il giornalista e storico delle organizzazioni criminali, Antonio Nicaso, autori dei più importanti e conosciuti testi sulla criminalità organizzata. E poi il Giornalismo, riconoscimento a Pietro Comito di LacNews24. Al Cash and Carry LElefante Premio Imprenditoria, Imprenditoria femminile alla stilista Luigia Granata; Medicina alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, lo Sport a Luca Valentini Beach Manager, ideatore e organizzatore dei più grandi eventi di kite e winde surf; al prof. Tullio Romita il Premio dedicato ai Calabresi allEstero.

Diversi anche i Premi alla Memoria di quelle personalità che hanno lasciato un segno indelebile in una terra che ha sempre più bisogno di esempi da seguire; per limprenditoria omaggio allorafo G.B. Spadafora e al giovane lametino scomparso prematuramente Giovannino Macrì e per il giornalismo a Elio Fata.

Il Premio Speciale 2021 va allo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Calabria.

Ad ispirare ledizione del Premio lo scritto di Leonida Repaci: «Per me Calabria significa categoria morale, prima che espressione geografica. Calabrese, nella sua miglior accezione metaforica, vuol dire Rupe, cioè carattere. È la torre che non crolla giammai la cima pel sofiar dei venti» e la Torre di Capo Suvero è emblema e metafora dellevento.

Ma,a caratterizzarlo, anche la famosa frase di Corrado Alvaro: «I Calabresi vogliono essere parlati», e lo facciamo attraverso gli esempi e le azioni di una Calabria positiva e propositiva. Un appuntamento che riconferma il valore del premio, cosı̀ come evidenziato dallencomio delle diverse istituzioni presenti ogni anno, molte le presenze anche per questa edizione.

La serata, con apertura alle 20:00, terminerà con il tradizionale buffet e intrattenimento conviviale. (rcz)

A Gizzeria successo per l’ottava edizione del Premio Caposuvero

Sulla scia di Legalità è cultura, si è chiusa, a Gizzeria, l’ottava edizione del Premio Caposuvero, promosso dalla Pro Loco di Gizzeria e patrocinata dall’Unpli Calabria.

«Un premio che dedichiamo quest’anno a coloro che sono stati schierati in prima linea nell’emergenza pandemia. Questo è il nostro ringraziamento e un omaggio a chi non ce l’ha fatta e poi, come sempre, alle eccellenze di Calabria, con quello spazio, che ha reso noto il premio, dedicato alla legalità, agli uomini e alle donne che combattono o sono vittime della criminalità organizzata, di quella erba cattiva che impedisce a questa terra di esprimersi per quello che è» ha dichiarato Giuseppina Fragale, presidente della Pro Loco, in apertura della kermesse, a cui hanno fatto eco quelle dell’on. Domenico Furgiuele, che ha esaltato il valore di un Premio di qualità e di spessore che in qualche modo indica la strada da percorrere perché questa terra possa riscattarsi da un passato infelice. 

Dopo i saluti di rito e ringraziamenti agli sponsor della serata, Mmt Service, Oreficeria Megna, GB Spadafora, la serata, condotta dalle giornaliste Fabrizia Arcuri e Manuela Iatì (Skytg24), vestite dagli splendidi abiti tessuti a mano della Maison Celestino, ha preso il via con il dibattito, seguito e applaudito dai tanti presenti, tra i premiati sezione legalità.

Il Premio Legalità è stato conferito al Maggiore dei Carabinieri Gerardo Lardieri, responsabile sezione polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Catanzaro; Premio alla Memoria del magistrato Antonino Scopelliti, ucciso dalle mafie nel 1991 a Campo Calabro, alla figlia, on. Rosanna Scopelliti; a Michele Albanese il Premio per il Giornalismo; Premio Cultura e legalità al prof. Giancarlo Costabile, per Pedagogia della R-Esistenza, corso di laurea Unical. Il Premio Medicina al prof. Raffaele Bruno, direttore del Reparto di Malattie Infettive al San Matteo di Pavia e medico che ha curato il “paziente 1” di Codogno, che ha ricordato i circa 36.000 morti di Covid-19, tra cui oltre 200 tra medici e infermieri, e poi con pacata fermezza ha dichiarato: «L’Italia è un Paese dalla memoria corta e che dimentica quasi subito, e se prima eravamo angeli ed eroi oggi arrivano le recriminazioni e fioccano le denunce. Ma in fondo siamo anche quel Paese che freme per riaprire gli stadi ma lascia chiusa e nel caos più totale la scuola».

Premio allo SpettacoloParide Leporace, giornalista e scrittore, già presidente Film Commission Lu.Ca, che ha promosso la Basilicata come terra di cinema contribuendo al successo di Matera 2019 capitale europea della cultura e favorendo la nascita di un distretto di cineturismo studiato da molti esperti di settore.

Riconoscimento di merito all’ing. Demetrio Crucitti, direttore della sede regionale Rai per la Calabria, impegnato da diversi anni in un progetto che prevede la produzione e la diffusione di programmi e servizi giornalistici in italiano e in lingua dedicati alle minoranze linguistiche storiche presenti sul nostro territorio, oggi apprezzato e condiviso anche dalla Regione.

Per lo sport, non potevano mancare i riconoscimenti al Cosenza Calcio e al Football Club Crotone per i risultati raggiunti nello scorso campionato. Menzioni speciali sono andate al direttore tecnico del Crotone Giuseppe Ursino e per il Cosenza al mister Roberto Occhiuzzi, natio di Cetraro, che ha dedicato il premio proprio a quella Calabria bella e che non si piega. 

Riconoscimento all’imprenditoria alla Mmt Service di Montalto Uffugo (Cs) e Vivai Milone di Lamezia Terme, presente Emanuela Milone. A conferirle il premio il consigliere regionale e presidente della Commissione Agricoltura e Turismo Pietro Molinaro, che ha esaltato il lavoro di quel mondo dell’agricoltura e soprattutto di quei giovani imprenditori, molte le donne in campo, che con coraggio e passione investono sullo sviluppo sostenibile del territorio.

Commosso ricordo da parte di Kevin Marulla per il padre Gigi, a cui è stato dedicato il Premio alla Memoria.

Il Premio Calabresi nel Mondo, è stato ritirato da Giuseppe Sommario, fondatore e direttore Festival delle Spartenze, Associazione Assud che si occupa di fenomeni migratori italiani, di storia linguistica del cinema e del teatro, di tradizioni linguistiche e culturali della Calabria e che ha ricordato come anche verso i calabresi all’estero si sia persa la memoria, quella che invece loro, anche se emigrati da tantissimi anni, hanno mantenuto trasmettendola alle nuove generazioni, con le quali è importante rinsaldare quell’antico legame.

Premio Speciale al Corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana della Regione Calabria, impegnate in prima linea nel periodo emergenziale. Presente con una rappresentanza del corpo l’Ispettrice Regionale, Rosanna Sicoli, che ha elogiato il lavoro svolto in questi mesi, che continua ormai ininterrottamente e con la stessa dedizione da 150 anni.

E poi, altro premio speciale all’Anci Calabria, presente il vice presidente regionale Franco Candia che ha voluto rimarcare il lavoro che i sindaci hanno fatto e continuano a fare nel contrasto alla diffusione della pandemia, ma anche in riferimento alla necessità di far ripartire l’economia e soprattutto, oggi, la scuola: «Posizioni, quelle dei sindaci calabresi, impopolari, con provvedimenti contrastati prima, poi imitati e condivisi, attraverso i quali abbiamo mostrato la fermezza delle nostre decisioni e la consapevolezza delle nostre realtà, che hanno bisogno di un’attenzione maggiore ma che sicuramente non si fanno trovare impreparate».

Menzione speciale all’Anci Giovani, con il componente coordinamento Massimo Rotiroti, in un passaggio simbolico di testimone alle nuove generazioni e ad una classe politica più attenta, preparata e che riconosce in quella fascia tricolore una grande missione. 

Ad encomiare i premiati il consigliere regionale Antonio De Caprio, presidente della Commissione Consiliare contro il Fenomeno della ‘Ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, che nel ringraziare i premiati per essere un esempio da esaltare e di cui parlare, ha posto l’accento su alcuni progetti in itinere che vedrà il coinvolgimento delle scuole e le parti sociali, anche in collaborazione con le Proloco, nella divulgazione della legalità e contro ogni tipo di violenza.

«Apriamo la serata parlando di legalità, perché la nostra meravigliosa Calabria deve purtroppo ancora fare i conti con la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta, ma la presenza di questi nomi che, nel loro piccolo, danno ciascuno un contributo fondamentale alla lotta contro il malaffare, crediamo sia il modo migliore per parlarne, in chiave di speranza e positività» ha esordito Manuela Iatì, nel presentare i primi quattro premiati, emblema delle diverse sfaccettature di questa lotta: una figlia di vittima e vittima lei stessa della mafia, un investigatore che la mafia la combatte sul campo, un giornalista che la racconta e la denuncia e un docente che educa i ragazzi a una diversa mentalità.

«Sono nata e cresciuta a Roma, – ha dichiarato Rosanna Scopelliti – ma sono e mi sento calabrese. Ho in più il privilegio di poter guardare alla mia terra con un occhio esterno. Lavoro perché lo Stato sia percepito come più forte della mafia. I calabresi sono innanzitutto le persone oneste che lavorano, lottano, emergono come eccellenze, ma sono anche quelle che si piegano per elemosinare un lavoro e i ragazzi costretti a emigrare. Dobbiamo fare in modo di invertire questa rotta perché abbiamo tutte le capacità e il valore per riuscirci».

«Quanto a mio padre – ha aggiunto – la procura di Reggio sta lavorando bene, le indagini sono aperte e sono stati fatti passi avanti importanti, ma tra un anno ricorre il trentesimo dalla sua uccisione, è comunque troppo tardi per avere giustizia».

Gerardo Lardieri, che in Calabria lavora da un trentennio investigando proprio contro la ‘ndrangheta, è stato accolto da un omaggio video: le immagini a infrarossi dei carabinieri del Ros di Reggio Calabria di cui comandava una sezione, che ritraevano il momento della cattura di Pasquale Condello, “il Supremo”, nel febbraio 2008, uno dei momenti più emozionanti della sua lunga carriera.

Il maggiore ha posto l’accento sul cambiamento positivo della mentalità del popolo calabrese: «Ricordo che i primi tempi, anche solo nel chiedere a qualcuno se una data persona abitasse a un dato indirizzo, nessuno ci rispondeva. Ci si girava dall’altra parte nel silenzio totale, per paura e omertà. Oggi, a Catanzaro, il mio ufficio è pieno, ogni giorno, di persone che vengono a denunciare, a parlare, che dimostrano fiducia nelle Istituzioni. Stiamo lavorando bene, ma chiaramente serve proprio il loro aiuto».

«Chi come noi continua a parlare di ‘ndrangheta viene definito infame! ha tuonato Michele Albanese, giornalista sotto scorta dal 2014 (l’unico in Calabria), nel suo intervento accorato –. Ma di ‘ndrangheta bisogna continuare a parlare, per mostrare cos’è veramente, soprattutto a chi si piega e offre il caffè ai boss, pensando forse di trarne vantaggi. Se la nostra terra non cresce è per la commistione tra ‘ndranghetisti e società civile, imprenditoria, politica, massoneria. La Calabria è terra di eccellenze e di bellezza, pensate a quante sono le eccellenze che non sono potute nemmeno nascere a causa di questo schifoso connubio. Io non vado via perché ad andare via devono essere loro, questi farabutti che hanno sfregiato e avvelenato ogni cosa, loro che vorrebbero distruggere ogni cosa. La ‘ndrangheta è un problema culturale».

E proprio sulla cultura dell’antimafia ha chiuso questo piccolo talk il prof. Giancarlo Costabile: «La Calabria è purtroppo terra in cui si è forti con i deboli e deboli con i forti. Dobbiamo costruire un “noi” collettivo per poter sconfiggere le mafie. Non possiamo farlo individualmente. A partire dal mondo accademico, che dovrebbe scendere dalle cattedre e schierarsi, apertamente, chiaramente, sul campo, offrendo modelli di comportamento e azione, fondamentali per i giovani. E la stampa, la libera informazione, gioca un ruolo fondamentale in questo, gliene sono personalmente grato».

Un appuntamento, dunque, che ha riconfermato il valore del premio, così come evidenziato dall’encomio finale dell’on. Angela Napoli nel suo intervento telefonico, dal parterre, dalle presenze, dai contenuti e i messaggi veicolati, esempi di quella contaminazione culturale su cui la Calabria e i calabresi devono scommettere per scrivere una storia e un destino diversi. (rrm)

GIZZERIA (CZ) – La settima edizione del Premio Caposuvero

Domani sera, a Gizzeria, alle 20.30, alla Torre dei Cavalieri, è in programma la settima edizione del Premio Caposuvero, ideato e promosso dalla Pro Loco di Gizzeria, guidato da Giuseppina Fragale.

Il Premio, che viene assegnato a nomi e personalità di spicco in diversi settori del panorama calabrese e non solo, quest’anno ripartirà da una frase di Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, vincitore della scorsa edizione: Questa terra non è omertosa, la gente ha solo bisogno di essere ascoltata.

«Ripartiamo – si legge in una nota – dall’ascolto e dal racconto di una terra che vuole mostrare un volto diverso dagli stereotipi e dai pregiudizi, diventando essa stessa quel cambiamento culturale e sociale che merita».

«Il successo dello scorso anno – ha dichiarato la presidente della Pro Loco Fragale – confermato dal risalto mediatico che ha avuto, ha dato nuova linfa a questo Premio e non potevamo, nonostante le restrizioni e il momento particolare che ci troviamo a vivere, mancare questo appuntamento. Sarà come sempre un’occasione per esaltare le nostre eccellenze, valori e intelligenze di Calabria, ma anche un momento di condivisione e riflessione sui temi della legalità, del sociale e di quello che abbiamo vissuto in questi mesi, dedicando una parte dell’incontro a coloro che sono stati schierati in prima linea nell’emergenza pandemia e un omaggio a chi non ce l’ha fatta».

Il Premio Legalità, sarà conferito al Maggiore Carabinieri Gerardo Lardieri, responsabile sezione della Procura della Repubblica di Catanzaro, Direzione Distrettuale Antimafia; Premio alla Memoria al magistrato Antonino Scopelliti, a ritirare l’omaggio la figlia, l’on. Rosanna Scopelliti; a Michele Albanese il Premio Giornalismo.

Il Premio Cultura e legalità al prof. Giancarlo Costabile, per Pedagogia della R-Esistenza, corso di laurea Università della Calabria. Premio Medicina al prof. Raffaele Bruno, direttore del reparto di malattie infettive del San Matteo di PaviaPremio Spettacolo a Paride Leporace, giornalista e scrittore, già presidente Film Commision Lu.Ca; riconoscimento di merito all’ing. Demetrio Crucitti, direttore sede regionale Rai per la Calabria; Imprenditoria: Mmt Service di Montalto Uffugo (Cs) e Vivai Milone, Lametia Terme.

Per lo Sport, non potevano mancare i riconoscimenti al Cosenza Calcio e al Football Club Crotone. Battesimo per il Premio Calabresi nel Mondo, a ritirare il primo riconoscimento Giuseppe Sommario, fondatore e direttore Festival delle Spartanze, Associazione Assud.

A chiudere la kermesse due Premi Speciali: al Corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana della Regione Calabria e all’Anci Calabria. Nel corso dell’evento le motivazioni dei premi e altre menzioni speciali.

Saranno presenti rappresentanti istituzionali nazionali e regionali e del mondo dell’associazionismo. La serata terminerà con il tradizionale buffet e intrattenimento conviviale. Moderano le giornaliste Fabrizia ArcuriManuela Iatì (SkyTg24). (rcz)

 

GIZZERIA (CZ) – I Vincitori del sesto Premio Caposuvero

Si è conclusa, con successo, a Gizzeria, la sesta edizione del Premio Caposuvero, organizzata dalla Proloco di Gizzeria.

Leitmovit di questa edizione, una narrazione diverse della Calabria che, contro ogni pregiudizio e stereotipo, vuole mostrare le sue bellezze. Non chiede ma vuole dare, positiva e propositiva, una terra su cui investire e non da cui fuggire.

La serata, moderata  dalla giornalista Fabrizia Arcuri, è stata aperta citando Leonida Repaci: «Per me Calabria significa categoria morale, prima che espressione geografica. Calabrese, nella sua miglior accezione metaforica, vuol dire Rupe, cioè carattere. È la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti».

Poi, sono state proiettate le immagini dell’operazione Crisalide 3, condotta da Nicola Gratteri e che ha inferto un duro colpo alle ndrine.

È al Procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, che è stato consegnato il Premio alla Legalità del Premio Capo Suvero, giunto alla sesta edizione.

«Come Procura di Catanzaro – ha dichiarato Gratteri – stiamo dando grande attenzione a questo territorio perché riteniamo che sia stato nel corso degli anni martoriato dalla presenza della ‘ndrangheta».

«Al contempo – ha aggiunto Gratteri – devo dire che da un po’ di anni siamo riusciti a fare cose importanti con forze dell’ordine di primo piano. È la misura di tutto è racchiusa nel dato dei casi denunciati. Questa terra non è omertosa, la gente ha solo bisogno di essere ascoltata».

Il Premio alla memoria è stato assegnato all’avvocato Francesco Pagliuso, assassinato il 9 agosto del 2016. Il Premio è stato ritirato dalla sorella Antonia Assunta Pagliuso.

«Uomo, padre e sopratutto avvocato. Mio fratello era di una specie rara, che credeva fermamente nella giustizia e in ciò che faceva. So che, nonostante la solitudine e il senso di smarrimento che si prova in questi casi, la mia battaglia è condivisa alla Procura di Catanzaro».

«E – ha concluso la signora Antonia Pagliuso – non mi fermerò fino a quando non incrocerò gli occhi dei suoi assassini».

Menzione speciale, invece, è stata consegnata a Salvatore Nardi, e una in memoria del padre, Carlo Nardi, esempio di solidarietà e giustizia sociale, che ha lasciato una traccia indelebile a Mendicino, la sua città.

Il Premio al Giornalismo, infine, per la sezione legalità, è stato assegnato al caposervizio della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, che ha voluto ricordare la forza e il sacrificio dei tanti uomini che, nel denunciare, hanno perso la vita. Il secondo Premio al Giornalismo, inoltre, è stato consegnato al giornalista di Rai Italia per il Sudamerica, Pasquale Guaglianone.

Poi, sono stati consegnati i Premi alle eccellenze di Calabria: alla sezione imprenditoria, premiate le sorelle Linardi, che hanno dato vita all’Azienda Lo Zafferano del Re; Caterina Celestino, portavoce della Maison Celestino.

«Un ringraziamento particolare – ha dichiarato Caterina Celestino – va alla Proloco di Gizzeria e al suo presidente, Giuseppina Fragale, nonché alla giornalista Fabrizia Arcuri. Un grazie sincero al sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo, che ha voluto presenziare e consegnarci il Premio con orgoglio e sentimento, anche oltre la forza dell’appartenenza. Questa è la Calabria bella, espressione morale prima che geografica».

Per la sezione Sport, premiati Claudio Gullo, campione di kart, salita e rally, e medaglia di bronzo CONI, e a Gianluigi Mardente, allenatore del Beach Soccer femminile di Catanzaro.

Il Premio alla medicina, al dott. Gianfranco Filippelli, direttore U.O. complessa di Oncologia Medica del P.O. di Paola e presidente Lilt Cosenza.

Il Premio alla Cultura è stato consegnato al prof. Fabrizio Mollo, autore della Guidarcheologica della Calabria (Rubbettino); a Mimmo Cavallaro il Premio allo Spettacolo «per aver trasformato in musica le tradizioni del territorio e comunità, portandola in giro per il mondo, e incrociando, sopratutto, la realtà dei calabresi all’estero».

Il Premio Speciale, infine, è stato assegnato al Soccorso AlpinoSpeleologico della Calabria e ritirato dal presidente Giacomo Zanfei, che ha dedicato il premio a Antonio De Rasis, la giovane guida che ha preso la vita nella tragedia del Raganello a Civita.

«Ringrazio – ha dichiarato la presidente Fragale – tutti coloro che hanno reso questa serata speciale, sperando di essere riusciti nell’intento di avervi lasciato qualcosa in più e di diverso di questa nostra terra di Calabria».

«Le Proloco – ha concluso la presidente Fragale – sono anche questo: veicolo di messaggi positivi e incubatori di iniziative di contenuto. L’appuntamento è per il prossimo ano, con altre novità». (rcz)